È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LA LITURGIA TRADIZIONALE COME PONTE ECUMENICO lo dice il cardinale Kurt Koch

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2011 19:23
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
16/11/2011 19:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

[SM=g1740733] se da una parte un Cardinale dice una cosa.... non si capisce perchè un'altro debba dire o fare cose diverse o con paletti
è il caso che andiamo a leggere....

Il Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal

Le indicazioni contenute nel decreto diffuso dal Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal che invita santuari e chiese ad essere al servizio delle esigenze di tutti i riti
Giorgio Bernardelli
Roma
 

 Tutti i santuari della Terra Santa devono attrezzarsi per rendere possibile ai pellegrini la celebrazione della Messa secondo il rito tridentino, tenendo però presente anche le esigenze di tutti. Quanto poi ai sacerdoti lefebvriani della Fraternità San Pio X, possono celebrare nelle basiliche e nei santuari, ma in forma privata e senza fare pubblicità delle loro iniziative.

 Sono queste le indicazioni principali contenute nel decreto «sull’uso della liturgia secondo la forma straordinaria del Rito romano», diffuso dal patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal in attuazione del motu proprio Summorum Pontificum con cui Benedetto XVI ha liberalizzato l’uso nella liturgia del rito precedente al Concilio Vaticano II. Il testo porta la data del 23 settembre 2011, ma è stato reso pubblico in queste ore sul sito internet del patriarcato latino di Gerusalemme. Il decreto ha la forma di un decalogo che traduce per il contesto molto particolare della Terra Santa le indicazioni generali contenute nell’Istruzione sull’attuazione della lettera apostolica Summorum Pontificum, pubblicata nell’aprile scorso dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

 Il decreto segna di fatto il ritorno del rito antico anche nei pellegrinaggi in Terra Santa. Novità che - almeno per il momento - non si estende, però, ai cristiani locali. «Nelle parrocchie e nelle cappellanie della diocesi del Patriarcato latino - scrive in premessa Fouad Twal - l’Eucaristia è celebrata sempre secondo la forma ordinaria del Messale Romano, approvato dal servo di Dio papa Paolo VI (1970) e promulgato nella sua terza edizione dal beato papa Giovanni Paolo II (2000). Visto il numero consistente di basiliche e santuari costruiti sui luoghi santi e aperti all’accoglienza dei pellegrini provenienti dal mondo intero, la celebrazione dell’Eucaristia secondo la forma straordinaria del Rito romano resta sempre eccezionale. È consentita solamente ai gruppi di pellegrini già abituati a celebrare con questo rito nel loro Paese».

 È dentro a questo quadro - dunque - che si collocano le dieci norme indicate per le basiliche e i santuari della Terra Santa. La prima indica l’atteggiamento generale, che è quello di uno «spirito d’accoglienza, zelo pastorale e prudenza» che deve valere anche verso i gruppi di tradizionalisti che si recano in Terra Santa. Le altre regole sono invece molto pratiche: di ogni prete deve essere verificato che abbia il celebret (il permesso a celebrare rilasciato a ogni sacerdote cattolico) e che conosca a sufficienza il rito antico; ogni santuario deve mettere a disposizione il Messale Romano del 1962 (quello promulgato da Giovanni XXIII, non quello di Pio V) e deve avere a disposizione i paramenti e gli arredi liturgici adatti. In ciascuna delle chiese viene raccomandato di avere a disposizione in una cappella laterale un altare che permetta di celebrare l’Eucaristia con le spalle al popolo.

 Non essendo poi ammessa nella forma straordinaria la concelebrazione, ai gruppi di pellegrini tradizionalisti accompagnati da più preti si chiede che sia comunque uno solo a celebrare l’Eucaristia, per evitare di tenere impegnato un altare per più Messe consecutive a scapito di tutti gli altri pellegrini. Ai rettori delle basiliche e dei santuari viene poi chiesto di non permettere l’amministrazione dei sacramenti del battesimo, della cresima e del matrimonio senza il permesso esplicito del vescovo del luogo. Viene inoltre specificato che le ordinazioni di diaconi, sacerdoti e vescovi nei santuari della Terra Santa non sono mai permesse senza l’approvazione scritta del patriarca di Gerusalemme, pena le sanzioni previste dal Codice di diritto canonico.

 L’ultimo punto del decalogo - infine - è quello che riguarda i lefebvriani: «I preti della Fraternità San Pio X - si legge nel testo - potranno celebrare nelle basiliche e nei santuari in forma privata e senza fare pubblicità delle loro iniziative». Si tratta evidentemente di una norma che vale nella situazione attuale: se dovesse, infatti, andare in porto il dialogo in corso con la Santa Sede per la riammissione piena nella Chiesa cattolica, questo punto dovrebbe essere probabilmente rivisto sulla base di nuove indicazioni da partedel Vaticano.

***********************************

[SM=g1740729].... la questione è IN TERMINI gravemente espressa.... si legge :

Tutti i santuari della Terra Santa devono attrezzarsi per rendere possibile ai pellegrini la celebrazione della Messa secondo il rito tridentino, tenendo però presente anche le esigenze di tutti.

****

RITO TRIDENTINO?
ma per favore.... almeno imparino a memoria le parole del Papa nel Summorum Pontificum che dice UN UNICO RITO IN DUE FORME: ORDINARIA E STRAORDINARIA, MA UN UNICO RITO...
il Papa parla di:   le due forme dell’uso del Rito Romano

e più gravemente si legge:

Ai rettori delle basiliche e dei santuari viene poi chiesto di non permettere l’amministrazione dei sacramenti del battesimo, della cresima e del matrimonio senza il permesso esplicito del vescovo del luogo.

ma il Papa nel SP scrive:
 § 3. Per i fedeli e i sacerdoti che lo chiedono, il parroco permetta le celebrazioni in questa forma straordinaria anche in circostanze particolari, come matrimoni, esequie o celebrazioni occasionali, ad esempio pellegrinaggi.

****

IL PARROCO PERMETTA dice il Papa e non che il Vescovo debba vietare o mettere dei paletti

quanto alla FSSPX si sa... nella Chiesa ci sono Vescovi che hanno figli e figliastri...
queste norme sono davvero un vero ABUSO DI POTERE...contro le richieste stesse del Pontefice... [SM=g1740730]

Dobbiamo ringraziare per questo decalogo?

Ogni fedele può richiedere i Sacramenti nella forma antica, ma il Patriarca ha messo dei paletti...
Ringraziare? O certo, che si! la Messa stessa è infatti UN DONO non un diritto specialmente quando non ce lo meritiamo, ma suvvia! è palese che il decalogo IMPONE DEI PALETTI E DELLE RESTRIZIONI contrariamente al desiderio del Papa che è quello di voler vedere espandersi la Messa nella forma antica...

la frase del decalogo dove si IMPONE:

la celebrazione dell’Eucaristia secondo la forma straordinaria del Rito romano resta sempre eccezionale. È consentita solamente ai gruppi di pellegrini già abituati a celebrare con questo rito nel loro Paese

*****
SOLAMENTE? [SM=g1740729] ma se io nel mio paese non ho avuto l'opportunità di conoscere questa Forma, non è invece desiderio del Papa stesso che i fedeli ne vengano a conoscenza? e dove di meglio che in un Santuario per tornare a casa e desiderare di continuare questa forma e cercare dove la fanno oppure dare vita ad un nuovo gruppo stabile?
SE NON MI DAI l'opportunità, come faccio a conoscerla?
Dove sta scritta questa restrizione nel SP?
questa decisione è grave ed è un abuso di potere
...



Dal Blog di Raffaella ci sono interessanti commenti



[Modificato da Caterina63 16/11/2011 19:23]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:51. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com