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I criteri di una autentica DEMOCRAZIA secondo Pio XII

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2012 00:25
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23/11/2011 23:23
 
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IV. LA CHIESA TUTRICE DELLA VERA DIGNITÀ 
E LIBERTÀ UMANA

In un tempo in cui i popoli si trovano di fronte a doveri, quali forse non hanno mai incontrato in alcuna svolta della loro storia, essi sentono fervere nei loro cuori tormentati il desiderio impaziente e come innato di prendere le redini del proprio destino con maggiore autonomia che nel passato, sperando che così riuscirà loro più agevole di difendersi contro le periodiche irruzioni dello spirito di violenza, che, come un torrente di lava infocata, nulla risparmia di quanto ad essi caro e sacro.

Grazie a Dio, si possono credere tramontati i tempi, in cui il richiamo ai principi morali ed evangelici per la vita degli Stati e dei popoli era sdegnosamente escluso come irreale. Gli avvenimenti di questi anni di guerra si sono incaricati di confutare, nel modo più duro che si sarebbe mai potuto pensare, i propagatori di simili dottrine. Lo sdegno da essi ostentato contro quel preteso irrealismo si è tramutato in una spaventevole realtà : brutalità, iniquità, distruzione, annientamento.

Se l'avvenire apparterrà alla democrazia, una parte essenziale nel suo compimento dovrà toccare alla religione di Cristo e alla Chiesa, messaggera della parola del Redentore e continuatrice della sua missione di salvezza. Essa infatti insegna e difende le verità, comunica le forze soprannaturali della grazia, per attuare l'ordine stabilito da Dio degli esseri e dei fini, ultimo fondamento e norma direttiva di ogni democrazia.

Con la sua stessa esistenza la Chiesa si erge di fronte al mondo, faro splendente che ricorda costantemente quest'ordine divino. La sua storia riflette chiaramente la sua missione provvidenziale. Le lotte che, costretta dall'abuso della forza, ha dovuto sostenere per la difesa della libertà ricevuta da Dio, furono, al tempo stesso, lotte per la vera libertà dell'uomo.

La Chiesa ha la missione di annunziare al mondo, bramoso di migliori e più perfette forme di democrazia, il messaggio più alto e più necessario che possa esservi : la dignità dell'uomo, la vocazione alla figliolanza di Dio. È il potente grido che dalla culla di Betlemme risuona fino agli estremi confini della terra agli orecchi degli uomini, in un tempo in cui questa dignità è più dolorosamente abbassata.

Il mistero del Santo Natale proclama questa inviolabile dignità umana con un vigore e con un'autorità inappellabile, che trascende infinitamente quella, cui potrebbero giungere tutte le possibili dichiarazioni dei diritti dell'uomo. Natale, la grande festa del Figlio di Dio apparso nella carne, la festa in cui il cielo si china verso la terra con una ineffabile grazia e benevolenza, anche il giorno in cui la cristianità e la umanità, dinanzi al Presepe, nella contemplazione della « benignitas et humanitas Salvatoris nostri Dei », divengono più intimamente consapevoli della stretta unità che Iddio ha stabilita tra di loro. La culla del Salvatore del mondo, del Restauratore della dignità umana in tutta la sua pienezza, è il punto contrassegnato dalla alleanza tra tutti gli uomini di buona volontà. Là al povero mondo, lacerato dalle discordie, diviso dagli egoismi, avvelenato dagli odi, verrà concessa la luce, restituito l'amore e sarà dato d'incamminarsi, in cordiale armonia, verso lo scopo comune, per trovare finalmente la guarigione delle sue ferite nella pace di Cristo.

V. CROCIATA DI CARITÀ

Non vogliamo chiudere questo Nostro Messaggio natalizio senza rivolgere una commossa parola di gratitudine a tutti coloro — Stati, Governi, Vescovi, popoli —, che in questi tempi di inenarrabili sciagure Ci hanno prestato valido aiuto nel dare ascolto al grido di dolore, che Ci giunge da tante parti del mondo, e nel porgere la Nostra soccorrevole mano a tanti diletti figli e figlie, che le vicende della guerra hanno ridotto all'estrema povertà e miseria.

Ed in primo luogo giusto ricordare la vasta opera di assistenza svolta, nonostante le straordinarie difficoltà dei trasporti, dagli Stati Uniti d'America e, per ciò che riguarda particolarmente l'Italia, dall'Ecc.mo Rappresentante personale del Signor Presidente di quell'Unione presso di Noi.-

Né minor lode e riconoscenza Ci è grato di esprimere alla generosità del Capo dello Stato, del Governo e del popolo Spagnuolo, del Governo Irlandese, dell'Argentina, dell'Australia, della Bolivia, del. Brasile, del Canadà, del Cile, dell'Italia, della Lituania, del Perù, della Polonia, della Romania, della Slovacchia, della Svizzera, dell'Ungheria, dell'Uruguay, che hanno gareggiato in nobile sentimento di fratellanza e di carità, la cui eco non risonerà invano nel mondo.

Mentre gli uomini di buona volontà si studiano di gettare un ponte spirituale di unione tra i popoli, questa pura e disinteressata azione di bene assume un aspetto e un valore di singolare importanza.

Allorché — come tutti ci auguriamo — le dissonanze dell'odio e della discordia, che dominano l'ora presente, non saranno più che un triste ricordo, matureranno con ancor più larga abbondanza i frutti di questa vittoria dell'attuoso e magnanimo amore sul veleno dell'egoismo e delle inimicizie.

A quanti hanno partecipato a questa Crociata di carità, sia sprone e ricompensa la Nostra Apostolica Benedizione e il pensiero che nella festa dell'amore da innumerevoli cuori angosciati, ma nella loro angustia non immemori, sale al Cielo per loro la riconoscente preghiera: Retribuere di gnare, Domine, omnibus nobis bona facientibus propter nomen tuum, vitam aeternam!


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, VI, 
Quinto anno di Pontificato, 2 marzo l944 - l° marzo l945, pp. 235-25l
Tipografia Poliglotta Vaticana

 


[Modificato da Caterina63 23/11/2011 23:25]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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