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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Brevi e sagge riflessioni sul CREDO da parte di Berlicche

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2011 12:05
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26/11/2011 11:54
 
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Credo la Chiesa, una...

 

Premessa
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo signore, Gesu` Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori` e fu sepolto. Il terzo giorno e` risuscitato, secondo le Scritture, e` salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verra`, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati, Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen

La Chiesa non è solo espressione di vita, qualcosa che nasce dalla vita, ma è una vita. Una vita che ci raggiunge da molti secoli a noi precedenti. Chi si accinga a verificare una propria opinione sulla Chiesa deve tener presente che per l’intelligenza reale di una vita come la Chiesa occorre adeguata convivenza. (L. Giussani, Perché la Chiesa, Rizzoli, Milano 2003, p.5)

La Chiesa non è un edificio o una gerarchia, ma sono tutti i fedeli in Cristo. Essa risponde alla domanda: "Io, che vengo il giorno dopo che Cristo se ne è andato, come faccio a sapere se veramente si tratta di qualcosa che mi interessa, e come faccio a saperlo con sicurezza?". E' il metodo scelto da Gesù per rimanere in mezzo a noi: una compagnia guidata al Destino.

Se davvero la Chiesa è il prolungamento di Cristo, il modo in cui Cristo si fa presente nella storia, allora si dovrà poterne valutare l’efficacia – per poterci credere - con l’esperienza. "Se prendete un albero buono, il suo frutto sarà buono, se prendete un albero cattivo anche il suo frutto sarà cattivo. Dal frutto riconoscerete l’albero."
Ed è anche per questo che suggerisce con la sua approvazione persone, luoghi, associazioni, circostanze in cui si possa percepire, fare questa esperienza.
Esperienza vera che dovrebbe essere percepibile e valutabile ovunque ci siano cristiani.

I segni del riconoscimento sono questi: "Una, santa, cattolica, apostolica".

L’Unità della Chiesa si fonda sul dogma del Dio uno e trino. Nell’ultima cena Gesù dice: "li riconoscerete dall’unità", e prega per essa, "che siano una cosa sola". La Chiesa è tanto più vera quanto questa unità è visibile.
Dove sorgono divisioni prima o poi i rami che si staccano muoiono, come si può vedere nella storia. Chi si è separato dalla Chiesa di Roma ha finito per essere succube del potere, per cui il potere politico, re o quant'altro, diventa capo della chiesa; o si è estinto o si è frammentato in minuscoli gruppetti. Di fatto le "chiese protestanti" storiche (calvinisti, luterani) non esistono quasi più, divise e ancora divise.

L’Unità si intende come coscienza, spiegazione della realtà e impostazione di vita. Non c'è una faccia che dice così e l'altra cosà.
E non è neanche un sincretismo, un magma indistinto per cui tutte le credenze e le opinioni sono lecite. L'Uno si pone con la sua singolarità e la sua faccia, altrimenti cessa di essere Uno e diventa nessuno.
Nella Chiesa le diversità concorrono all’Uno, sono valorizzate. Quando invece abbiamo il singolo che tenta di valorizzare se stesso abbiamo il peccato originale: "Voglio essere non Uno, ma il solo. Voglio essere come Dio.". Ma il singolo piccolo uomo non è che una parte del tutto. Solo in Dio ogni differenza si può riunire senza escludere le altre e comporre quella Unità che il nostro cuore desidera.



Credo la Chiesa una




...santa...

 


Se il messaggio cristiano si trasmette attraverso uomini, il segno più evidente della verità della Chiesa è la santità.

La santità cristiana è agli antipodi della concezione che ne hanno tutte le altre religioni, dove essa è separazione dal quotidiano normale. Nella concezione cristiana invece non c’è nulla di pro-fanum, fuori dal tempio. Nulla è profano e tutto è sacro, perchè tutto è funzione di Cristo.

La santità non è abnormalità, ma la realtà umana che si realizza secondo il disegno che l’ha creata. Il santo è l’uomo vero, pienamente realizzato, perchè aderisce a Dio e quindi al proprio destino, a quello per cui è stato fatto. I santi sono la dimostrazione della possibilità del cristianesimo, nelle circostanze più varie.
Pensiamo a tutti i personaggi che studiamo nella storia. Pensiamo ai divi, ai ricchi, a tutti quelli che ci vengono proposti come modelli dalla televisione. Quasi tutti hanno vite tragiche: abbandoni, tradimenti, droga, tragedie grandi e piccole. Vorremmo davvero vivere come loro? Paragoniamo le loro vite con quelle dei santi che anche nelle difficoltà, anche nelle tragedie, anche nel caso dei martiri non riempiono che di ammirazione.

La santità si coglie attraverso il miracolo, ovvero l'evidenza di una preferenza eccezionale da parte di Dio. Perchè la Chiesa dichiari che una persona è santa, martiri a parte, occorrono due miracoli riconosciuti. I criteri perchè un miracolo sia ritenuto tale sono strettissimi: ovvero non deve esserci dubbio che un determinato fatto non è spiegabile salvo che con qualcosa che esula dall'esperienza comune.
Un miracolo non è mai un caso, ma un segno per richiamare all'esistenza di qualcosa che va oltre quello che noi possiamo vedere, toccare, fare. I miracoli stessi non sono che il "bollino" che Dio mette su una vita equilibrata e intensa, cioè senza eccessi ma assolutamente non tiepida, consacrata al Suo amore.

E quindi i santi non sono solo quelli canonizzati, quelli sono solo gli esempi che la Chiesa ci mette davanti. Santi lo possiamo essere realmente tutti: perchè essere santi non è uno sforzo moralistico per cercare di essere buoni, ma l'amare Dio più di ogni altra cosa, noi stessi compresi.
Personalmente di santi ne ho conosciuti e conosco parecchi, di quelli da bollino e no. E' stato il vederli vivere che mi ha fatto capire che essere cristiano non solo è possibile, ma che è il meglio che uno può desiderare per la propria esistenza.

Cerchiamo ogni giorno la presenza dei santi, per trovare riposo nelle loro parole (Didachè)



...cattolica...

 


Il termine Cattolica, Katholicos, era usato dai filosofi greci per definire una proposizione universale, valida ovunque.
Ma la Chiesa non è tale perchè è diffusa in tutto il mondo: cattolica lo era già nel cenacolo, lo era già quando ad essa appartenevano poco più di dodici persone, nessuna delle quali probabilmente si era mai allontanata dalla Palestina. La Chiesa è Cattolica perchè va bene per tutti gli uomini, di ogni razza, colore, paese d'origine, in ogni tempo e circostanza.
Vale per il cinese in una prigione di regime come per il re di Francia, per il cacciatore ugandese e la prostituta maori. Niente è escluso, nessuno è escluso: nessuna circostanza e nessun peccato possono limitare la libertà dell'uomo di aderire a Cristo tramite la sua Chiesa.

Mi ha sempre colpito, in Piazza san Pietro, trovarmi accanto il portoghese e l'argentina, e sapere di essere lì per l'identico motivo.

Nessuna religione aveva mai fatto dell'annuncio di sè il suo tratto fondante: prima del cristianesimo ogni popolo aveva il suo Dio, e non vedeva ragione di andare a procacciarsi altri fedeli. Unica eccezione il buddismo, che però si  può considerare una filosofia. L'espansione dell'Islam è avvenuta quasi ovunque sul filo di una spada, e ancora oggi il Corano non può essere tradotto e deve essere studiato in arabo. Le chiese protestanti non hanno mandato missionari fino al XVIII secolo; gli ortodossi neanche oggi.
Solo la Chiesa -appunto- cattolica ha insito come fondamento costitutivo l'annuncio a ogni uomo, per ogni uomo: "Andate in tutto il mondo e predicate il mio Vangelo", questa meravigliosa novità.

Ecco, per ogni uomo: l'astuto e il cretino, il santo e il peccatore, il ricco e il povero, il saggio e il semplice, l'intellettuale e l'analfabeta. Nessuno di loro può accampare scuse per rimanerne fuori. E neanche noi.




...e apostolica.

 


Il sacerdote che celebra messa nella mia parrocchia è stato ordinato dal vescovo della mia diocesi. So perfettamente chi è il predecessore del vescovo attuale, e chi era vescovo qui prima di lui. E' possibile risalire indietro nel tempo, ininterrottamente, fino al primo vescovo della città, più di millecinquecento anni fa. Ma da questi è possibile andare ancora più indietro, a colui che lo mandò, e di vescovo in vescovo, di città in città fino a giungere ai primi apostoli.

Insomma, la memoria di Cristo mi giunge passata di bocca in bocca da coloro che hanno visto e udito Gesù, relamente, in carne ed ossa, e a lui si sono accompagnati sulle strade della Palestina: dai testimoni del Risorto.
Una fede trasmessa di persona in persona (cinquanta, sessanta passaggi?) dal suo inizio fino a noi, che affonda le radici nel passato per garantirne il futuro.

Il Papa attuale è il successore di Pietro. Conosciamo esattamente, puntualmente la lista di tutti i Papi che si sono succeduti nei secoli. Che magari non sempre sono stati degni, ma pur nella pochezza personale e nel peccato che talvolta li hanno caratterizzati non hanno mai tradito o contraddetto il depositum fidei, il nucleo della fede che li rendeva quello che erano.
Una tradizione ininterrotta, confermata da una autorità: questo si intende con apostolicità. Nessuno si può improvvisare sacerdote, o vescovo, e amministrare i sacramenti, senza che la sua investitura arrivi tramite questa catena che ha attraversato i secoli.
 
Non abbiamo, come in altri casi, chi pretende di punto in bianco di avere capito tutto di Cristo, e considera quelli prima di lui falsi o imbecilli. L'autorità che garantisce arriva direttamente da quel mattino sul lago di Tiberiade in cui Cristo diede a Pietro l’incarico di “pascolare il gregge” e confermare i fratelli, e il potere di sciogliere e legare.

La Chiesa ortodossa, pur non riconoscendo l'autorità papale, conserva la continuità apostolica e quindi i suoi sacramenti sono validi; non altrettanto la Chiesa anglicana o le altre confessioni protestanti che, pur essendo talvolta simili formalmente alla cattolicità hanno avuto una interruzione della successione stessa.

E' questo il significato del termine: che la nostra Chiesa è colei che è stata fondata su Pietro, il pescatore di Galilea, e di cui da Cristo è stato detto che giammai l'Inferno sarebbe prevalso su di essa. Se cercate qualcuno di cui fidarvi non troverete referenze migliori


Cattolica e apostolica



[SM=g1740771]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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