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Periodo di AVVENTO 2011 e inizio del Nuovo Anno Liturgico 2011-2012

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 22:36
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26/12/2011 09:51
 
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Mezzanotte: Santa Messa di Natale a Venezia

Alcune immagini della Santa Messa di Natale di mezzanotte nella chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia, celebrata da don Konrad zu Loewenstein (FSSP). In una delle foto, i due cantori: il maestro Nicola Lamon (a sinistra) e Antonio Furlan. Cliccate sulle foto per ingrandirle... [SM=g1740738]















[SM=g1740757]


FESTA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Lunedì, 26 dicembre 2011
 

(Video)

 

Cari fratelli e sorelle!

All’indomani della solenne liturgia del Natale del Signore, oggi celebriamo la festa di Santo Stefano, diacono e primo martire della Chiesa. Lo storico Eusebio di Cesarea lo definisce il «martire perfetto» (Die Kirchengeschichte V,2,5: GCS II,1, Lipsia 1903, 430), perché è scritto negli Atti degli Apostoli: «Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo» (6,8). San Gregorio di Nissa commenta: «Era un uomo onesto e pieno di Spirito Santo: con la bontà dell’animo adempiva l’incarico di nutrire i poveri e con la libertà della parola e la forza dello Spirito Santo chiudeva la bocca ai nemici della verità» (Sermo in Sanctum Stephanum II: GNO X,1, Leiden 1990, 98). Uomo di preghiera e di evangelizzazione, Stefano, il cui nome significa “corona”, ha ricevuto da Dio il dono del martirio. Infatti egli «pieno di Spirito Santo … vide la gloria di Dio» (At 7,55) e mentre fu lapidato pregava: “Signore Gesù, accogli il mio spirito” (At 7,59). Poi, caduto in ginocchio, supplicava il perdono per gli accusatori: «Signore, non imputare loro questo peccato» (At 7,60). Per questo la Chiesa orientale canta negli inni: «Le pietre sono diventate per te gradini e scale per la celeste ascesa … e ti sei accostato gioioso alla festosa adunanza degli angeli» (MHNAIA t. II, Roma 1889, 694.695).

Dopo la generazione degli Apostoli, i martiri acquistano un posto di primo piano nella considerazione della Comunità cristiana. Nei tempi di maggiore persecuzione, il loro elogio rinfranca il faticoso cammino dei fedeli e incoraggia chi è in cerca della verità a convertirsi al Signore. Perciò la Chiesa, per divina disposizione, venera le reliquie dei martiri e li onora con soprannomi quali «maestri di vita», «testimoni viventi», «colonne animate», «silenziosi messaggeri» (Gregorio di nazianzo, Oratio 43, 5: PG 36, 500 C).

Cari amici, la vera imitazione di Cristo è l’amore, che alcuni scrittori cristiani hanno definito il «martirio segreto». A tale proposito san Clemente di Alessandria scrive: «Coloro che mettono in pratica i comandamenti del Signore gli rendono testimonianza in ogni azione, poiché fanno ciò che Egli vuole e fedelmente invocano il nome del Signore» (Stromatum IV, 7,43,4: SC 463, Paris 2001, 130). Come nell’antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio. Ma, ci ricorda il Signore, «chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22).

A Maria Santissima, Regina dei Martiri, rivolgiamo la nostra supplica per custodire integra la volontà di bene, soprattutto verso coloro che ci avversano. In particolare affidiamo alla misericordia divina oggi i diaconi della Chiesa, affinché, illuminati dall’esempio di Santo Stefano, collaborino, secondo la missione loro propria, all’impegno di evangelizzazione (cfr Esort. ap. postsin. Verbum Domini, 94).


APPELLO [SM=g1740720]

Cari fratelli e sorelle!

Il Santo Natale suscita in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano morte e nel mondo possano regnare la giustizia e la pace. Ma la nostra terra continua ad essere intrisa di sangue innocente. Ho appreso con profonda tristezza la notizia degli attentati che, anche quest’anno nel Giorno della Nascita di Gesù, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese della Nigeria.

Desidero manifestare la mia sincera e affettuosa vicinanza alla comunità cristiana e a tutti coloro che sono stati colpiti da questo assurdo gesto e invito a pregare il Signore per le numerose vittime. Faccio appello affinché con il concorso delle varie componenti sociali, si ritrovino sicurezza e serenità. In questo momento voglio ripetere ancora una volta con forza: la violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l’amore sono l'unica via per giungere alla pace.


Dopo l'Angelus:

(..)

Pozdrawiam wszystkich Polaków. Wspomnienie męczeństwa św. Szczepana uświadamia nam, że również dzisiaj w wielu zakątkach świata nasi bracia chrześcijanie dają heroiczne świadectwo wiary pośród prześladowań. Niech towarzyszy im nasze duchowe wsparcie, aby zachowali pewność, że „jeśli kto wyznaje, że Jezus jest Synem Bożym, to Bóg trwa w nim, a on w Bogu” (1J 4,15). Niech ta wiara będzie również w nas w naszych małych i wielkich przeciwnościach. Serdecznie wam błogosławię.

[Saluto tutti i polacchi. La memoria del martirio di Santo Stefano ci rende consapevoli che anche oggi in diverse parti del mondo i nostri fratelli cristiani danno testimonianza della fede tra le persecuzioni. Li accompagni il nostro spirituale sostegno, affinché perduri in loro la certezza che “chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio” (1 Gv 4,15). Questa fede resti anche in noi nelle nostre piccole e grandi avversità. Vi benedico di cuore.]

Rivolgo un caloroso saluto ai pellegrini di lingua italiana, in modo particolare alle famiglie e ai bambini. Mentre vi ringrazio per il vostro affetto, vi chiedo di portare i miei auguri ai vostri cari che sono a casa, specialmente agli anziani e agli ammalati. Buona festa a tutti voi!

Grazie!

 

 

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SS. Innocenti, martiri - Storia e spiegazione della liturgia

Storia

[SM=g1740733] Oggi si commemorano i bambini piccoli uccisi da Erode, durante la triste "strage degli Innocenti"
L'origine di questa festa è molto antica. Compare già nel calendario cartaginese del IV secolo e cent'anni più tardi a Roma nel Sacramentario Leoniano, in cui però aveva un'impronta di letizia (come ora). Più tardi, l'influsso gallicano v'impose le note di lutto e di penitenza che si riscontravano fino alla riforma liturgica e che son conservate nella forma extraordinaria del Rito Romano.


Secondo alcune simpatiche consuetudini medioevali, si celebrava in questa ricorrenza la festa dei "pueri" di coro e del servizio all'altare (oggi chiamati chierichetti).

Tra le curiose manifestazioni ricordiamo quella di far scendere, durante il canto dei Vespri, i canonici dai loro stalli al canto del versetto "Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles" del Magnificat. Da quel momento i fanciulli, rivestiti delle insegne dei canonici, dirigevano tutto l'uffìcio del giorno.

La riforma tridentina, pur non volendo accentuare il carattere folcloristico che questo giorno ha avuto nel corso della Storia, ha voluto mantenere questa celebrazione, elevata al grado di festa (doppia di II classe con ottava semplice) da S. Pio V, e vicinissima alla festività natalizia, collocando le innocenti vittime tra i "comites Christi", per circondare la culla di Gesù Bambino dello stuolo grazioso di piccoli fanciulli, rivestiti delle candide vesti dell'innocenza, piccola avanguardia dell'esercito di martiri che testimonieranno col sangue la loro appartenenza a Cristo.

Regola liturgiche
Quando la festa non cade di domenica, si usano i paramenti violacei in segno di lutto, e si omettono il Gloria e l'Alleluia, "perchè il trionfo degli Innocenti non fu subito completo, avendo dovuto attendere nel Limbo il Salvatore, che loro aprisse la porte del cielo.
Se cade di domenica, invece che è la commemorazione settimanale della Risurrezione e perciò il coronamento del trionfo degli Innocenti, si usa il rosso dei Martiri e l'ufficiatura diventa regolare." (Callewaert).
L'Ottava è celebrata con segni di gioia perchè simbolo del compimento della grazia nella beata visione di Dio.

tratto e rielagorato da
SantieBeati.it
di P. Bargellini
e da "Messale Romano Quotidiano", ed. Paoline 1954


[SM=g1740722]

[Modificato da Caterina63 28/12/2011 11:26]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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