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ATTENZIONE:RIPARAZIONI CONTRO LO SPETTACOLO BLASFEMO

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2012 16:21
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Sesso: Femminile
10/01/2012 09:23
 
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Dal Breviario del sacerdote Giuseppe Riva Manuale di Filotea 1889  
alla pagina dedicata alla Via Crucis: La Veronica asciuga il Volto di Gesù, e riporto:  
 
- 'l vago è il tuo tormento, Bel Volto del mio bene,  
che quasi a Te diviene o amabile dolor.  
In cielo che farai, se in rozzo velo impresso, da tante pene oppresso, spiri sì dolce Amor?  
Adoramus te, Christe..... 

http://3.bp.blogspot.com/_2fxkMNkmH6c/SaHlMyaYx8I/AAAAAAAAAAo/GYYm-0de-ng/s400/Santo+Volto.jpg

- Vogliate considerare, fratelli carissimi, come in questa Stazione Gesù volle lasciare impressa l'immagine del Suo Divin Volto, nel candido lino offerto con pietà dalla Veronica la quale non ebbe paura di intrufolarsi fra le turbe soldatesche, per poter adorare e venerare quel santissimo Volto, tutto impregnato di sangue. O quanta mirabile compassione! La Veronica ci addita un forte esempio, quello di sprezzare tutti i rispetti umani, se vogliamo davvero avvicinarci a quel Volto Santo, è necessario intrufolarci fra le file di chi pur standosene in prima fila a veder passare quel Volto Santo, lo schernisce, si unisce alla soldatesca per inveire contro quel Volto il cui divin Sangue ne ha fatto una maschera. Non indugiamo fratelli! seguiamo la Veronica, andiamo ad asciugar quel Volto Santo ridotto a dolore per noi! 

- Amabilissimo Volto Santo, oh Gesù mio! la generosa pietà della Veronica nell'inoltrarsi senza indugio fra le turbe insolenti per asciugarVi la faccia, tutta grondante di sudore e Sangue prezioso, e per i meriti di questo atto di coraggio che Voi stesso apprezzaste, Vi imploro ad impetrarmi forza per vincere ogni rispetto umano, ogni lode umana che possa nuocere alla divina Pietà che devo al Vostro cospetto. Fate o Volto Santo, ch'io avanzi sempre più nel rispetto di Voi e del Vostro immenso Amore.  
un Pater, un Ave e un Gloria.... 

Miserere nostri, Domine; miserere nostri!  
 
Embarassed

Preghiera al Santo Volto di Gesù dei ragazzi di San Patrignano

Gli amici di San Patrignano, che parteciperanno al S. Rosario previsto davanti al Teatro Parenti il 28 gennaio 2012, ci hanno inviato questa "loro" bella preghiera al Volto Santo di Gesù.
Ve la proponiamo con non poca commozione.

Un grande grazie che ci nasce dal cuore, e un caro saluto a tutti i ragazzi del SanPa!


Noi vi adoriamo, Divino Volto del nostro Signor Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dai nostri peccati e per il Cuore Immacolato di Maria, vostra madre, e per San Giuseppe, suo Sposo, vi domandiamo la grazia di poter perseverare fino alla fine e di potervi difendere anche a costo della nostra vita. Amen
Eterno Padre, noi vi offriamo il Volto adorabile di Gesù, vostro amato Figlio, per l’onore del vostro Santo Nome, per il trionfo della Chiesa, per la salvezza della nostra Patria e del mondo intero.
O mio Gesù, guardateci con misericordia, volgete il Vostro volto a ciascuno di noi, come già lo volgeste alla Veronica, non perché lo vediamo con gli occhi del corpo, noi non lo meritiamo, ma fate che lo veda il cuore affinché, ricordandovi, ci sia dato di sempre attingere a questa sorgente di forza il vigore necessario ai combattimenti che ci si preparano. Cosi sia

Volto Santo di Gesù - che io ti ami sempre più
Volto Santo del Signore – resta impresso nel mio cuore
Mostrateci, o Signore, il vostro Volto e saremo salvi!

[SM=g1740717] [SM=g1740720]

P. Giovanni Caalcoli (O.P., Docente emerito di Teologia) scrive a Castellucci, regista dello spettacolo blasfemo a Milano  [SM=g1740721]

Oltre al Rev.do Sac. padre Serafino dei Frati F. I., anche un altro religioso, noto al mondo tradizionalista e non, -ci aveva anche scritto un anno fa-, si è sollecitamente impegnato nella difesa della Fede e Religione Cattolica.
Dal sito di Riscossa Cristiana, leggiamo la lettera a firma del Rev.do padre Giovanni Cavalcoli O.P., docente emerito di Teologia Sistematica alla Facoltà Teologica di Bologna. Il professore analizza da un punto di vista teologico e pastorale le scene incriminate, il titolo ("espressione
ancora più precisa, direi teologica"), e cerca di interpretare gli antefatti, prospettando al Regista alcune interpretazioni, spiegazioni (che forse Castellucci ignorava) al suo atteggiamento ostile e astioso nei confronti del Volto di Gesù, suggerendo altresì anche spunti e incoraggiamenti per una sincera conversione.

"Caro Castellucci,
chi Le scrive è un romagnolo come Lei. Sono di Ravenna. Conosco bene pertanto il “sangue romagnolo”, capace di eccessi ma anche di audacie, unisce la spavalda empietà con la passione per la giustizia, abituati come siamo da un secolo e mezzo a convivere con anarchici, massoni, anticlericali, sovversivi, garibaldini e rivoluzionari. Abituato dunque sin da piccolo a dialogare in questo clima, spero che anche questa volta con Lei mi vada bene, benchè apparteniamo a sponde opposte: io prete, Lei “libero pensatore”.

Entro dunque in argomento. Lei esprime una ribellione, una ripugnanza per non dire un odio e un rancore contro Gesù Cristo, contro il “volto del Figlio di Dio”, secondo l’esatta espressione che Lei usa come titolo del suo spettacolo, espressione in se stessa conforme al linguaggio della fede di noi cattolici.
Anzi, Lei parla di un “concetto del volto del Figlio di Dio”, espressione ancora più precisa, direi teologica, che mostra come la fede cristiana si esprime in concetti: non si tratta solo di vedere fisicamente il volto del Figlio di Dio, come in una raffigurazione pittorica (per esempio quella di Antonello da Messina), ma di “concepire” con l’intelletto l’essenza di questo volto, domandarci: come va concepito questo volto? Che atteggiamento prendere nei suoi confronti? Come questo volto si rapporta ed è presente nella vita di noi uomini? E’ l’opera della teologia.
Lei ha voluto svolgere questo tema in un’opera teatrale. In linea di principio l’impresa non è facile e può essere utile, col fascino dell’arte, in affiancamento con la teologia, per far luce sull’essenza e la maestà del volto di Cristo, chiedendoci come dobbiamo concepire questo volto.

A questo punto, però, sorge una questione molto seria. Lei non può negare che nella sua rappresentazione il volto di Cristo viene insultato, sporcato ed imbrattato. E non può negare il significato di un gesto del genere: anche un ragazzo capisce che esprime odio, derisione e disprezzo, come avvenne nel corso della Passione di Cristo e come è avvenuto un’infinità di volte nella storia del cristianesimo da parte dei nemici di Cristo. O forse anche da parte di qualche amico in un momento di rabbia o di disperazione, sollecitato da un impulso alla disobbedienza e alla ribellione, salvo poi ad intervenire subito il rimprovero da parte della coscienza.

Come negare, secondo le parole del Cardinale Martini, che anche noi cattolici possiamo sentire nel nostro intimo la voce di un non-credente, che ci dice in riferimento a Cristo: non voglio servirti, non sei il mio pastore, voglio fare la mia volontà e non la tua.
Forse che a volte anche noi non sentiamo Cristo, come ci suggerisce Satana, non come un benefattore o un salvatore, ma al contrario un nemico e un oppressore? Non vorremmo forse ucciderlo, toglierlo dalla nostra vista, farlo scomparire, secondo quanto ha descritto così bene Nietzsche? Non vedere questo volto?
Ma inoltre non è forse la stessa Bibbia, non è forse il Vangelo stesso a descriverci con racconti e constatazioni quella che è la nostra ribellione di peccatori a Cristo, alla Parola di Dio? E S.Giovanni non ha forse detto: “venne tra i suoi e i suoi non lo hanno accolto”? E gli indemoniati non gli dicono forse: “Che c’è tra me e te, Figlio di Dio”?
Quante volte noi sacerdoti in confessionale sentiamo delle persone che dichiarano di aver provato rancore e ribellione nei confronti di Cristo, di essere esasperate per il suo comportamento che ha permesso il seguito di una disgrazia dietro all’altra, che proibisce loro di fare certe cose che vorrebbero fare, che hanno la convinzione di non essere amate ma odiate da Cristo.

Ma Lei, caro Castellucci, che cosa ha voluto fare esattamente con la sua rappresentazione? Non è assolutamente chiaro. Ha voluto esprimere anche Lei questo odio o, come sembra voler dire nella sua dichiarazione esplicativa, ha inteso mostrare la sublimità e maestà del volto di Cristo, che campeggia e domina la scena nonostante e al di là delle offese che subisce e che guarda con occhio divino il “martirio dell’uomo”?
Che cosa ha voluto fare: prendersela col volto di Cristo, forse anche Lei esasperato da qualche delusione o turbato da qualche crisi di coscienza o denunciare i peccati che gli uomini compiono contro Cristo, il cui volto comunque campeggia e permane nel destino degli uomini?
Se Lei ha peccato, si penta sinceramente e non troverà più un volto odioso, ma amabile ed adorabile. Non sentirà più il desiderio di imbrattarlo, ma di contemplarlo come amico e fratello, “il più bello tra i figli degli uomini”, secondo la splendida, millenaria ed impareggiabile tradizione iconografica soprattutto della nostra Italia. Avrà pietà del volto sfigurato dai suoi uccisori e vedendo in ciò le conseguenze dei peccati di tutti noi, che Egli ha preso su di Sé per redimerci, chiederà perdono ed otterrà misericordia. Così troverà veramente la pace. [SM=g1740722]


Le dico francamente il mio parere: mi sembra e non solo a me, ma anche a moltissime altre persone, non solo cattolici, ma anche non credenti o semplici amanti della libertà religiosa o della convivenza civile o del buon costume o del rispetto per i fanciulli, che Lei in realtà vuole esprimere un forte rancore contro Cristo, per motivi che non conosco, ma che posso comprendere o immaginare, data la mia lunga esperienza di guida delle anime.

Il mio parere pertanto è che Lei ha mascherato questo suo stato d’animo sotto la facciata di una non convincente denuncia dell’odio contro Cristo, quasi a coprire la sua interna inquietudine col prendersi gioco di noi tutti cattolici. Un rancore anche verso di noi?
Non credo che una cosa del genere Le convenga assolutamente. Certamente non Le dà pace, quella pace che Lei certamente cerca. Che cosa infatti Lei costruisce in questo modo? In nome di quali valori? La “libertà dell’arte”? Ma ne vale proprio la pena? E’ vera arte quella che esprime empietà, odio e rancore? Non sarà forse arte demoniaca?
Lei dice d’aver subito violenza. Ma si chieda se non è stato Lei per primo a farla. E come dice Cristo? “Chi di spada ferisce, di spada perisce”. Non giustifico chi Le ha fatto violenza, dico solo che doveva aspettarsela. Ma crede così di fare il martire? Martire di Cristo o di chi? Martire di se stesso? Allora Lei vale più di Cristo?

I cristiani, sul modello di Cristo stesso che si è lasciato mettere in croce, non sono come i musulmani, inesorabili vendicatori di chi insulta Maometto, però si ricordi che offendere Dio non è senza conseguenze, già da questa vita e soprattutto nell’altra. Inoltre offendere Dio non è solo offendere una religione, ma è offendere la libertà religiosa, il diritto degli altri e lo stesso buon costume giuridicamente protetto dalle leggi dello Stato.

E’ vero, ormai “la frittata è fatta”, ma Lei potrà avere sempre un ripensamento e Cristo è pronto a riaccoglierLa. Lei fa’ bene a perdonare i suoi nemici, ma si ricordi che è innanzitutto Lei che ha bisogno di essere perdonato. Non li giudichi degli “ignoranti”: semmai è Lei che non si è spiegato e forse non ha voluto spiegarsi." [SM=g1740721]

Padre Giovanni Cavalcoli,O.P.
Docente emerito della Facoltà Teologica di Bologna

CONVENTO PATRIARCALE S. DOMENICO 40124 BOLOGNA - Piazza S. Domenico 13
Tel. 051/64.00.411 - Fax 051/64.00.431
http://www.studiodomenicano.com/, http://www.arpato.org/, http://arpatoblog.wordpress.com/

fonte: Riscossa Cristiana


[SM=g1740722]


[SM=g1740717] [SM=g1740720]

Sacerdote (dei F.F.I) scrive una lettara al Card. Scola sullo spettacolo blasfemo a Milano

"Eminenza Reverendissima,

purtroppo nella Sua città di Milano sarà inscenata una rappresentazione davvero blasfema contro il Volto e quindi la Persona di Nostro Signore Gesù Cristo.
La preghiamo caldamente di intervenire, levando la Sua voce a nome di tutti i cattolici milanesi e italiani, perché Gesù Cristo sia rispettato da tutti, come noi rispettiamo gli altri.
A nulla vale camuffare il proprio dileggio per l'altrui fede, trincerandosi dietro i contorni evanescenti dell'arte contemporanea, il cui vero intento sarebbe noto solo all'artista, rimanendo ad altri (profani) sfuggevole e sempre al di là. No, si tratta di buon senso e, anche, di rispetto per le persone credenti in Gesù Cristo.
La libertà religiosa, come ci insegna Santa Madre Chiesa, è anzitutto un'esigenza del rispetto del diritto alla libertà religiosa e di conseguenza di tutto ciò che è contenuto sacro di una fede religiosa.
Eminenza, confidiamo pertanto in un Suo intervento saggio e prudente, perché cessi davvero questo clima di cristianofobia che sempre più si alimenta. I nostri fratelli cristiani in altre parti del mondo vengono uccisi perché sono di Cristo. Uniamo la nostra voce al loro sangue e difendiamo la nostra identità.
L'occasione mi è anche gradita per formularLe sinceri e cordiali auguri di un Santo Anno nuovo."

Firenze, 9 gennaio 2012


p. Serafino M. Lanzetta,
Francescani dell'Immacolata,
parroco di Ognissanti-Firenze

Questa lettera è stata inviata, per conoscenza, anche alla direzione del Teatro Parenti e al Sindaco di Milano

[SM=g1740738]


[Modificato da Caterina63 11/01/2012 17:18]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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