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17/02/2012 12:58 | |
ATTENZIONE: AGGIORNAMENTO SULLO SPETTACOLO APPRODATO IN EMILIA-ROMAGNA.... LA REAZIONE DEL CARDINALE CAFFARRA
....con Messe e preghiere di riparazione... contro lo spettacolo blasfemo del Volto di Cristo, approdato nella sua Diocesi....
www.gloria.tv/?media=258106
12PORTE - 16 febbraio 2012: L'Ufficio Stampa dell'Arcidiocesi ha reso noto in mattinata il testo di un comunicato del Cardinale Arcivescovo, in relazione allo spettacolo "Sul concetto di volto nel figlio di Dio", offensivo della Persona del Cristo e del sentimento religioso dei fedeli cattolici.
Siamo sdegnati e addolorati, si legge, come cittadini nel vedere che l'esercizio della libertà espressiva non conosce più neppure i limiti del rispetto dell'altro; come credenti nel vedere inserito il Volto Santo in uno spettacolo indegno, offensivo, e obiettivamente blasfemo e sacrilego. Sacrilegio è anche trattare indegnamente i simboli sacri, così come la bestemmia si estende anche alle sante immagini.
Sono sicuro -- si legge ancora nelle parole del Cardinale -- che i buoni fedeli di Casalecchio in unione coi loro pastori sapranno reagire in modo fermo e composto. Nelle parrocchie di Casalecchio, alle messe feriali di venerdì e sabato, si reciteranno preghiere di riparazione. "Che Dio abbia pietà di noi": così termina l'accorato messaggio del nostro pastore diocesano.
Il Cardinale Carlo Caffarra contro lo spettacolo blasfemo di Castellucci
Dichiarazione dell'Arcivescovo di Bologna
In relazione allo spettacolo blasfemo “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”, offensivo nei confronti di Cristo e del sentimento religioso dei fedeli cattolici, di prossima programmazione a Casalecchio di Reno (BO), il Cardinale Arcivescovo ha comunicato:
«Dall’insulto alla sua Madre, rivoltole nella nostra città alcuni anni or sono, si passerà ora ad una rappresentazione teatrale obiettivamente blasfema nei confronti di Gesù e del suo Volto Santo. Siamo sdegnati e addolorati, come cittadini e come credenti. Come cittadini nel vedere che l’esercizio della libertà espressiva non conosce più neppure i limiti del rispetto dell’altro. Come credenti nel vedere inserito il Volto Santo – il quale gli angeli desiderano guardare – in uno spettacolo indegno, offensivo, e obiettivamente blasfemo e sacrilego.
Sacrilegio è anche trattare indegnamente i simboli sacri, così come la bestemmia si estende anche alle sante immagini. Vengono a mente le parole della Scrittura: «poiché hanno odiato la sapienza e non hanno amato il timore del Signore […] mangeranno il frutto della loro condotta e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni» [Pr 1,29.31].
Dio continui ad usarci misericordia, anche quando giungiamo perfino al disprezzo del dono più grande che ci ha fatto: il suo Figlio unigenito. «Uomo dei dolori, davanti a cui ci si copre la faccia» [Is 53,3]. Cristo è sceso nelle più amare pieghe dell’umana angoscia; Dio ha voluto sperimentare il nostro duro mestiere di vivere. Ma per donarci speranza, per riportarci alla nostra primigenia verità e splendore. Vederlo disprezzato in questa sua sofferta bellezza, è spegnere ogni speranza. “Volto santo di Cristo, luce che rischiara le tenebre del dubbio e della tristezza, vita che ha sconfitto per sempre il potere del male e della morte … rendici pellegrini di Dio in questo mondo, assetati di infinito” [Benedetto XVI]. Sono sicuro che i buoni fedeli di Casalecchio in unione coi loro pastori sapranno reagire in modo fermo e composto. Chiedo ai parroci di Casalecchio di fare, dopo la celebrazione delle sante Messe feriali di venerdì e sabato, una preghiera di riparazione, nella forma e modo che riterranno più opportuno. Non escludano eventualmente la celebrazione della S. Messa «per la remissione dei peccati». E che Dio abbia pietà di noi!».
Fonte:
corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2012/16-febbraio-2012/caffarra-contro-castellucci-testo-integrale-19033080459...
[Modificato da Caterina63 17/02/2012 16:21] Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |
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