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ATTENZIONE Programma Anno della Fede APERTURA E CHIUSURA

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2013 13:56
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[SM=g1740722]  PRESENTAZIONE DELL'"ANNO DELLA FEDE"

Città del Vaticano, 21 giugno 2012 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell'Anno della Fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013). Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e il Monsignore Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

L'Arcivescovo Fisichella ha illustrato il calendario dei grandi eventi che si terranno a Roma nell'ambito dell'Anno della Fede e ha presentato anche il sito Internet e il logo che segnerà tutti gli avvenimenti dell'Anno.

"Benedetto XVI nella sua Lettera Apostolica 'Porta Fidei' - ha detto l'Arcivescovo Fisichella - ha ricordato "l'esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell'incontro con Cristo. Alla luce di questo pensiero, ha indetto un 'Anno della fede' che avrà inizio nella (...) coincidenza di due anniversari: il cinquantesimo dell'apertura del Concilio Vaticano II (1962) e il ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992). (...) L'Anno della fede, anzitutto, intende sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù. La loro preziosa testimonianza (...) è ciò che permette alla Chiesa di presentarsi nel mondo di oggi, come lo fu nel passato, con la forza della fede e con l'entusiasmo dei semplici".

"Questo Anno, comunque, si inserisce all'interno di un contesto più ampio segnato da una crisi generalizzata che investe anche la fede. (...) La crisi di fede è espressione drammatica di una crisi antropologica che ha lasciato l'uomo a se stesso (...). È necessario poter andare oltre la povertà spirituale in cui si ritrovano molti dei nostri contemporanei, i quali non percepiscono più l'assenza di Dio dalla loro vita, come una assenza che dovrebbe essere colmata. L'Anno della Fede, quindi, intende essere un percorso che la comunità cristiana offre a tanti che vivono con la nostalgia di Dio e il desiderio di incontrarlo di nuovo".

Il programma comprende "La vita quotidiana di ogni credente, nella pastorale ordinaria della comunità cristiana, perché si ritrovi il genuino spirito missionario necessario per dare vita alla nuova evangelizzazione". In merito l'Arcivescovo Fisichella ha annunciato che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha approvato il formulario di una Santa Messa speciale per la Nuova Evangelizzazione. "Un chiaro segno perché in questo Anno (...) si dia il primato alla preghiera e specialmente alla Santa Eucaristia fonte e culmine di tutta la vita cristiana".

Successivamente l'Arcivescovo Fisichella ha presentato il logo dell'Anno della Fede: una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L'Albero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS). Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che associato al trigramma, rimanda all'Eucaristia.

Il sito dell'evento www.annusfidei.va
  [SM=g1740721] , sarà disponibile in versione multilingua e sarà direttamente consultabile da tutti i dispositivi mobili e tablet. È pronto anche l'inno ufficiale dell'Anno della Fede: "Credo, Domine, adauge nobis fidem". Nei primi giorni di settembre uscirà nelle diverse lingue il Sussidio pastorale, Vivere l'Anno della Fede. Una piccola immagine del Cristo del Duomo di Cefalù (Sicilia), sul cui retro si trova scritta la Professione di Fede, accompagnerà tutti i pellegrini e i credenti nelle varie parti del mondo.

Infine, l'Arcivescovo Fisichella ha reso noto il calendario degli eventi più importanti ai quali sarà presente il Santo Padre e che si terranno a Roma: l'apertura dell'Anno della Fede che "avverrà in Piazza San Pietro, giovedì 11 ottobre, ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell'inizio del Concilio Vaticano II. Vi sarà una solenne celebrazione eucaristica concelebrata da tutti i Padri Sinodali, dai Presidenti delle Conferenze Episcopali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi che potranno raggiungerci".

Il primo avvenimento dell'Anno, domenica 21 ottobre, sarà la Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede: il francese Jacques Barthieu; il filippino Pedro Calugsod; l'italiano Giovanni Battista Piamarta; la spagnola María del Carmen; l'irochese Caterina Tekakwitha; la tedesca Madre Marianne (Barbara Cope) e la tedesca Anna Schäffer. Il 25 gennaio 2012, durante la tradizionale celebrazione ecumenica nella basilica romana di San Paolo fuori le Mura si pregherà insieme affinché attraverso la comune professione del Simbolo i cristiani non dimentichino la via dell'unità. Il 28 aprile il Santo Padre conferirà la Cresima ad un gruppo di giovani. Domenica 5 maggio, sarà dedicata alla pietà popolare e all'opera dei confratelli.

Il 18 maggio, vigilia di Pentecoste, sarà dedicata a tutti i movimenti, antichi e nuovi, con il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro. Domenica 2 giugno, festa del Corpus Domini, è in programma una Solenne Adorazione Eucaristica che sarà contemporanea in tutte le cattedrali e chiese del mondo. Domenica 16 giugno sarà dedicata alla testimonianza del Vangelo della Vita. Domenica 7 luglio si concluderà in San Pietro il pellegrinaggio dei seminaristi, novizie e novizi di tutto il mondo. Il 29 settembre, sarà dedicato in particolare ai Catechisti, nell'anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Il 13 ottobre sarà dedicato alla presenza di Maria nella Chiesa. Infine il 24 novembre si celebrerà la giornata conclusiva dell'Anno della Fede.

Alcuni dicasteri hanno in programma iniziative pubblicate nel calendario. L'Anno sarà arricchito da eventi culturali, fra i quali, una mostra su San Pietro a Castel Sant'Angelo (7 febbraio - 1 maggio 2013) ed un concerto in Piazza San Pietro (22 giugno 2013).

********************

aggiornamento dell'ultima ora:

Ad ottobre Benedetto XVI a Loreto: affiderà alla Vergine il Sinodo e l'Anno della Fede

Ad ottobre Benedetto XVI a Loreto: affiderà alla Vergine il Sinodo e l'Anno della Fede


Questa sera, nel corso della Celebrazione vespertina nel Santuario di Loreto, l’Arcivescovo mons. Tonucci ha annunciato che giovedì 4 ottobre il Santo Padre, accogliendo il suo invito, si recherà nel Santuario Lauretano per affidare alla intercessione della Vergine i lavori del Sinodo dei vescovi e l’Anno della Fede. [SM=g1740721]
La visita avverrà in occasione del 50.mo anniversario dello storico pellegrinaggio in treno di Giovanni XXIII ad Assisi e Loreto alla vigilia dell’apertura del Concilio Vaticano II.
Questa volta però il Papa viaggerà non in treno, ma in elicottero.


[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740738]

[Modificato da Caterina63 30/06/2012 16:46]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Presentazione Anno della Fede

Sala Stampa, 21 giugno 2012

            Benedetto XVI nella sua Lettera Apostolica Porta fidei ha scritto che “Fin dall’inizio del mio ministero come Successore di Pietro ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo” (n. 2). Alla luce di questo pensiero, ha indetto un Anno della fede che avrà inizio nella felice coincidenza di due anniversari: il cinquantesimo dell’apertura del Concilio Vaticano II (1962) e il ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992).

            Dall’intera Chiesa proviene un pensiero di sincero ringraziamento al Santo Padre per avere voluto questo Anno. L’attesa è grande come pure il desiderio di voler corrispondere in modo pieno e coerente. Il ringraziamento a Papa Benedetto XVI si estende anche per aver voluto accompagnare quest’Anno con la sua presenza e il suo insegnamento. Siamo grati fin da ora, infatti, per avere deciso di dedicare le catechesi del mercoledì al tema della fede. Sarà un ulteriore strumento prezioso per poter dare ragione della fede sostenuti dalla sua parola e dal suo esempio.

L’Anno della fede, anzitutto, intende sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù. La loro preziosa testimonianza, che non fa notizia davanti agli uomini, ma è preziosa agli occhi dell’Altissimo, è ciò che permette alla Chiesa di presentarsi nel mondo di oggi, come lo fu nel passato, con la forza della fede e con l’entusiasmo dei semplici. Questo Anno, comunque, si inserisce all’interno di un contesto più ampio segnato da una crisi generalizzata che investe anche la fede. Sottoposto da decenni alle scorribande di un secolarismo che in nome dell’autonomia individuale richiedeva l’indipendenza da ogni autorità rivelata e faceva del proprio programma quello di “vivere nel mondo come se Dio non esistesse”, il nostro contemporaneo si ritrova spesso a non sapersi più collocare.

La crisi di fede è espressione drammatica di una crisi antropologica che ha lasciato l’uomo a se stesso; per questo si ritrova oggi confuso, solo, in balia di forze di cui non conosce neppure il volto, e senza una meta verso cui destinare la sua esistenza. E’ necessario poter andare oltre la povertà spirituale in cui si ritrovano molti dei nostri contemporanei, i quali non percepiscono più l’assenza di Dio dalla loro vita, come una assenza che dovrebbe essere colmata. L’Anno della fede, quindi, intende essere un percorso che la comunità cristiana offre a tanti che vivono con la nostalgia di Dio e il desiderio di incontrarlo di nuovo. E’ necessario, pertanto, che i credenti sentano la responsabilità di offrire la compagnia della fede, per farsi prossimo con quanti chiedono ragione del nostro credere.

Il Papa ha indicato in Porta fidei gli obiettivi verso cui indirizzare l’impegno della Chiesa. Ha scritto: “Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia… Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio” (Pf 9). Un programma arduo che si immette, anzitutto, all’interno della vita quotidiana di ogni credente, e nella pastorale ordinaria della comunità cristiana, perché si ritrovi il genuino spirito missionario necessario per dare vita alla nuova evangelizzazione.

A questo riguardo sono contento di poter dare notizia che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha approvato il formulario di una s. Messa speciale “Per la Nuova Evangelizzazione”. Un chiaro segno perché in questo Anno e alla vigilia del Sinodo dedicato alla nuova evangelizzazione e trasmissione della fede si dia il primato alla preghiera e specialmente alla s. Eucaristia fonte e culmine di tutta la vita cristiana.

Insieme a questo percorso quotidiano, la Nota di carattere pastorale che la Congregazione per la Dottrina della fede ha pubblicato lo scorso 6 gennaio propone diverse iniziative concrete che possono trovare riscontro a livello di Conferenze Episcopali, diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti. Come si sa, al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione è stato affidato il compito di proporre, animare, coordinare eventi a carattere universale. Di seguito, illustro alcune iniziative che sono state approvate e saranno momenti caratterizzanti lo svolgimento dell’Anno della fede.

            1. E’ stato preparato, anzitutto, il logo che segnerà tutti gli avvenimenti di quest’Anno. Esso rappresenta una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L’albero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS). Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che associato al trigramma, rimanda all’Eucaristia.

            2. A partire da questo momento entrerà in funzione il sito che sarà disponibile in versione multilingua e direttamente consultabile all’indirizzo www.annusfidei.va.Il sito è stato progettato in maniera innovativa ed è consultabile da tutti i dispositivi mobili e tablet attraverso la scelta di componenti e tecnologie di nuova concezione. Offre, quindi, l’opportunità di conoscere tutti gli appuntamenti previsti con il Santo Padre e gli eventi di maggior rilievo delle Conferenze Episcopali, delle Diocesi, dei Movimenti e delle Associazioni. Da oggi è fornito in italiano e inglese mentre dai prossimi giorni verrà aggiunta l’edizione in lingua spagnola, francese, tedesca e polacca.

            3. E’ pronto anche l’inno ufficiale dell’Anno della Fede. Credo, Domine, adauge nobis fidem è il ritornello che permane come invocazione al Signore perché abbia ad aumentare in tutti noi la fede, sempre così debole e bisognosa della sua grazia.

            4. Nei primi giorni di settembre uscirà nelle diverse lingue il Sussidio pastorale, Vivere l’Anno della Fede, preparato per accompagnare, in primo luogo, la comunità parrocchiale, e quanti vorranno inserirsi nell’intelligenza dei contenuti del Credo.

            5. Una piccola immagine del Cristo del Duomo di Cefalù accompagnerà tutti i pellegrini e i credenti nelle varie parti del mondo. Nel retro si trova scritta la Professione di fede. Uno degli obiettivi dell’Anno della fede, infatti, è fare del credo la preghiera quotidiana imparata a memoria, come era consuetudine nei primi secoli del cristianesimo. Secondo le parole di S. Agostino: “Ricevete la formula della fede che è detta Simbolo. E quando l’avete ricevuta imprimetela nel cuore e ripetetevela ogni giorno interiormente. Prima di dormire, prima di uscire, munitevi del vostro Simbolo. Nessuno scrive il Simbolo al solo scopo che sia letto, ma perché sia meditato”.

            6. Per quanto riguarda il Calendario degli eventi, in questa sede facciamo riferimento solo a quelli di carattere universale che vedranno la presenza del Santo Padre e saranno celebrati a Roma.

            * La Solenne Apertura dell’Anno della fede avverrà in Piazza san Pietro il prossimo giovedì 11 ottobre, ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II. Vi sarà una solenne celebrazione eucaristica concelebrata da tutti i Padri Sinodali, dai Presidenti delle Conferenze Episcopali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi che potranno raggiungerci.

            * Il primo avvenimento dell’Anno, domenica 21 ottobre, sarà la Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede. Il segno è eloquente in se stesso. Sulla scia di quanto è scritto in Porta fidei: “Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita, hanno confessato la bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani” (Pf 13). Saranno canonizzati: Jacques Barthieu sacerdote gesuita, martire missionario in Madagascar (1896); Pietro Calungsod laico catechista, martire nelle Filippine (1672); Giovanni Battista Piamarta, sacerdote testimone della fede nell’educazione alla gioventù (1913); Madre Marianne (Barbara Cope) testimone della fede nel lebbrosario di Molokai (1918); Maria del Monte Carmelo, religiosa in Spagna (1911), Caterina Tekakwitha, laica indiana convertita alla fede cattolica (1680), e Anna Schäffer, laica bavarese, testimone dell’amore di Cristo dal letto di sofferenza (1925). Avremo modo, quindi, per riflettere e pregare su questi testimoni che con l’eroismo della loro vita vengono posti dalla Chiesa come esempi di fede vissuta.

            * Il 25 gennaio la tradizionale celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura avrà un carattere ecumenico più solenne e pregheremo insieme perché attraverso la comune professione del Simbolo i cristiani che hanno ricevuto lo stesso battesimo non dimentichino la via dell’unità come segno visibile da offrire al mondo.

            * Sabato 2 febbraio la celebrazione per tutte le persone che hanno consacrato la loro vita al Signore con la professione religiosa potranno ritrovarsi nella Basilica di San Pietro per una preghiera comune a testimonianza che la fede richiede anche segni concreti che orientano a mantenere viva l’attesa del Signore che ritorna.

            * La Domenica delle Palme, il 24 marzo sarà come sempre dedicata ai giovani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù.

            * Domenica 28 aprile sarà dedicata a tutti i ragazzi e ragazze che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Il Santo Padre conferirà la Cresima a un piccolo gruppo di giovani come testimonianza della professione pubblica della fede a conferma di quella battesimale.

            * Domenica 5 maggio sarà dedicata alla celebrazione della fede che trova nella pietà popolare una sua espressione iniziale e che nel corso dei secoli si è trasmessa come forma peculiare di fede di popolo attraverso la vita delle Confraternite.

            * La vigilia di Pentecoste, il 18 maggio, sarà dedicata a tutti i movimenti, antichi e nuovi, con il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, testimone della fede che nel giorno di Pentecoste aprì le porte della casa per andare nelle piazze e nelle strade ad annunciare la risurrezione di Cristo. In piazza san Pietro chiederemo al Signore di inviare ancora con tanta abbondanza il suo Spirito perché si rinnovino i prodigi come ai primi tempi della Chiesa nascente.

            * La festa del Corpus Domini, domenica 2 giugno, avremo una Solenne Adorazione Eucaristica che sarà contemporanea in tutto il mondo. [SM=g1740721] Nella cattedrale di ogni diocesi e in ogni chiesa dove sarà possibile alla stessa ora si realizzerà il silenzio della contemplazione a testimonianza della fede che contempla il mistero del Dio vivo e presente in mezzo a noi con il suo Corpo e il suo Sangue.

            * Domenica 16 giugno sarà dedicata alla testimonianza del Vangelo della vita che da sempre ha visto la Chiesa come promotrice della vita umana e a difesa della dignità della persona dal primo istante fino al suo ultimo momento naturale.

            * Domenica 7 luglio vedrà la conclusione a san Pietro del pellegrinaggio che i seminaristi, le novizie, i novizi e quanti sono in cammino vocazionale compiranno per rendere pubblica la gioia della loro scelta di seguire il Signore nel servizio alla sua Chiesa.

            * Dal 23 al 28 luglio la Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro sarà come sempre il momento culminante di un cammino che vedrà giovani da tutto il mondo in gioioso incontro per dire a tutti l’importanza della fede.

            * Il 29 settembre sarà dedicato in particolare ai Catechisti per rendere più evidente l’importanza della catechesi nella crescita della fede e l’intelligenza intelligente e sistematica della fede in rapporto alla vita personale e della crescita comunitaria. Sarà un’occasione per ricordare anche il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.

            * Domenica 13 ottobre vedrà la presenza di tutte le realtà mariane per indicare come la Vergine Maria, Madre di Dio, sia icona della fede di ogni credente che nel suo affidarsi obbedienziale alla volontà del Padre può compiere autentiche meraviglie.

            * Domenica 24 novembre, infine, sarà celebrata la giornata conclusiva dell’Anno della fede.

            7. Il Calendario dell’Anno è molto più ampio di questi grandi eventi. Diversi Dicasteri hanno già messo in programma iniziative che sono pubblicate nel calendario. A secondo delle proprie competenze, i Dicasteri celebreranno il cinquantesimo anniversario del Vaticano II con appositi Congressi e iniziative culturali. Un particolare percorso catechistico, ad esempio, sarà proposto nelle catacombe dal Pontificio Consiglio per la Cultura. Dal sito si potranno seguire le iniziative che giorno dopo giorno giungeranno a conoscenza della Segreteria Generale anche da parte delle diverse realtà ecclesiali.

            8. Non mancheranno alcuni grandi eventi di carattere culturale per mostrare come la fede ha suscitato tanti uomini e donne che nell’arte, nella letteratura e nella musica hanno espresso la loro genialità e la loro fede. In particolare penso alla Mostra che sarà collocata a Castel sant’Angelo dal 7 febbraio al 1 maggio con opere di assoluta rarità, incentrata sulla figura dell’apostolo Pietro, testimone di Cristo da Cesarea di Filippo fino a Roma. E’ stata affidata alla cura di don Alessio Geretti e realizzata anche grazie alla disponibilità del Ministro per i beni e le attività culturali e della Soprintendenza per il Polo Museale Romano. Un grande Concerto, inoltre, si terrà in Piazza san Pietro sabato 22 giugno.

            Come ha ben scritto Benedetto XVI: “Solo credendo la fede cresce e si rafforza” (Pf 7). Questi eventi a carattere universale intendono essere solo un segno per ripercorrere insieme un tratto di storia che ci accomuna e rende responsabili per il momento che siamo chiamati a vivere. D’altronde, non si crede mai da soli. Il cammino da percorrere è sempre frutto di una vita di relazioni e di esperienza di comunità che permette di cogliere la Chiesa come primo soggetto che crede e che trasmette la fede di sempre. E’ una tappa di quella storia bimillenaria che “per fede” anche noi siamo chiamati a percorrere.

                                                                                                                                 Rino Fisichella






[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740738]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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21/06/2012 20:42
 
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Nella Lettera Apostolica in forma Motu Proprio "Porta Fidei" il santo Padre, Benedetto XVI, ha così ricordato un altro Anno della Fede realizzato da Paolo VI nel 1967:

"Il mio venerato Predecessore il Servo di Dio Paolo VI ne indisse uno simile nel 1967, per fare memoria del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo nel diciannovesimo centenario della loro testimonianza suprema . Lo pensò come un momento solenne perché in tutta la Chiesa vi fosse "un'autentica e sincera professione della medesima fede"; egli, inoltre, volle che questa venisse confermata in maniera "individuale e collettiva, libera e cosciente, interiore ed esteriore, umile e franca".
Pensava che in tal modo la Chiesa intera potesse riprendere "esatta coscienza della sua fede, per ravvivarla, per purificarla, per confermarla, per confessarla". I grandi sconvolgimenti che si verificarono in quell’Anno, resero ancora più evidente la necessità di una simile celebrazione. Essa si concluse con la Professione di fede del Popolo di Dio, per attestare quanto i contenuti essenziali che da secoli costituiscono il patrimonio di tutti i credenti hanno bisogno di essere confermati, compresi e approfonditi in maniera sempre nuova al fine di dare testimonianza coerente in condizioni storiche diverse dal passato.
Per alcuni aspetti, il mio venerato Predecessore vide questo Anno come una "conseguenza ed esigenza postconciliare", ben cosciente delle gravi difficoltà del tempo, soprattutto riguardo alla professione della vera fede e alla sua retta interpretazione. Ho ritenuto che far iniziare l’Anno della fede in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere un’occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari..."

Ecco che, con questi sentimenti, vogliamo riproporvi quelle parole solenni pronunciate dalla viva voce del servo di Dio Paolo VI attraverso due video: il primo con l'Omelia che Paolo VI pronunciò quel giorno e che ben spiega il perchè non solo dell'Anno della Fede ma anche della Solenne Professione di Fede, e questa la potremmo udire anche dalla viva voce del Pontefice e leggerla per meditarla attentamente, nel secondo video.
In questo modo desideriamo offrire a tutti l'opportunità di ben prepararci al nuovo Anno della Fede che il santo Padre Benedetto XVI ha indetto per il prossimo ottobre 2012.

www.gloria.tv/?media=302989


Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org


[SM=g1740758] ALCUNE CURIOSITA'....

“Grazia” e “vita” i termini più ricorrenti

Uno studio statistico sul testo del Credo del popolo di Dio


di Lorenzo Bianchi

Tra le 1321 parole significative del testo del Credo del popolo di Dio (alle 2661 in totale vanno sottratte le 1340 forme relative ad articoli, preposizioni, congiunzioni, verbi ausiliari ecc.), se si escludono i nomi propri, i termini più ricorrenti sono: “credere”, “vita (eterna, divina o della grazia)” e “grazia”, rispettivamente 26, 16 e 13 volte (cfr. tabella).

Anche il concetto di “peccato (o colpa) originale” o “natura umana decaduta” è frequente: ricorre infatti per 10 volte.

Complessivamente, solo 3 volte ricorrono invece i termini indicanti l’impegno della volontà; il “progresso scientifico” è nominato una sola volta, per dire che non va confuso con la vera crescita della Chiesa.


[SM=g1740720]


[SM=g1740738]

Solenne Professione di Fede 1967 di Paolo VI testo audio (2)

Nella Lettera Apostolica in forma Motu Proprio "Porta Fidei" il santo Padre, Benedetto XVI, ha così ricordato un altro Anno della Fede realizzato da Paolo VI nel 1967:
"Per alcuni aspetti, il mio venerato Predecessore vide questo Anno come una "conseguenza ed esigenza postconciliare", ben cosciente delle gravi difficoltà del tempo, soprattutto riguardo alla professione della vera fede e alla sua retta interpretazione. ..."

Ecco che, con questi sentimenti, vogliamo riproporvi quelle parole solenni pronunciate dalla viva voce del servo di Dio Paolo VI attraverso due video: il primo con l'Omelia che Paolo VI pronunciò quel giorno e che ben spiega il perchè dell'Anno della Fede, qui il primo video già proposto:
www.gloria.tv/?media=302989

Ora vogliamo proporvi la Solenne Professione di Fede, udirla dalla viva voce di Paolo VI e leggerla per meditarla profondamente.
www.gloria.tv/?media=303956

In questo modo desideriamo offrire a tutti l'opportunità di ben prepararci al nuovo Anno della Fede che il santo Padre Benedetto XVI ha indetto per il prossimo ottobre 2012.


Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org






[SM=g1740738]

[Modificato da Caterina63 25/08/2012 16:39]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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[SM=g1740722] ATTENZIONE.... PER CHI VOLESSE PARTECIPARE ALL'EVENTO, LEGGA QUI:

11  ott  2012

Città del Vaticano

Per assistere alla celebrazione sarà necessario prenotare i biglietti (CHE SONO GRATUITI) presso la Prefettura della Casa Pontificia


http://www.annusfidei.va/content/novaevangelizatio/it/eventi.html

[SM=g1740771]


Il Sito web, il Logo e l’Inno dell’Anno della Fede

Di seguito alcune indicazioni essenziali per l’Anno della Fede. Tuttavia, come rilevato da più parti, l’Inno ufficiale ha deluso le aspettative, rivelandosi piuttosto banale nel testo e soprattutto nella musica. Soprattutto, esperti musicisti di musica sacra auspicano che non venga usato come canto liturgico.

 

Redazione SME

Monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ha annunciato l’avvio in rete del nuovo sito, del logo e dell’Inno dell’Anno della Fede, in programma dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013.

Il sito web è stato progettato in maniera innovativa ed è consultabile da tutti i dispositivi mobili e tablet attraverso la scelta di componenti e tecnologie di nuova concezione. Offre, quindi, l’opportunità di conoscere tutti gli appuntamenti previsti con il Santo Padre e gli eventi di maggior rilievo delle Conferenze Episcopali, delle Diocesi, dei Movimenti e delle Associazioni. Disponibile in diverse lingue.

http://www.annusfidei.va/content/novaevangelizatio/it.html


Il logo che segnerà tutti gli avvenimenti di quest’Anno rappresenta una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L’albero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS). Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che associato al trigramma, rimanda all’Eucaristia.

È pronto anche l’Inno ufficiale dell’Anno della Fede. Credo, Domine, adauge nobis fidem: è il ritornello che permane come invocazione al Signore perché abbia ad aumentare in tutti noi la Fede, sempre così debole e bisognosa della sua grazia.

Vedi Allegato (spartito con testo): Inno anno della Fede con testo[1]

[SM=g1740727] Purtroppo sull’Inno dobbiamo esprimere un giudizio musicale non lusinghiero. Al riguardo riportianmo le valutazioni già pubblicate sul sito http://www.cantualeantonianum.com.

Da bocciare senza appello “Credo, Domine“, il nuovo inno che accompagnerà tutto l’Anno della Fede di prossima apertura (ottobre 2012). Il testo è di una banalità sconcertante (Camminiamo carichi di attese, a tentoni [!!!] nella notte…), degno dei più tristi anni ’70, la musichetta stucchevole, stile ballabile. Il misto lingua nazionale/latino sarà anche utile per far cantare popoli diversi nella stessa lingua, ma l’effetto del doppio ritornello non è granché.
Spero che non venga inteso come inno per la liturgia, ma solo come canto-sigla degli eventi collegati all’Anno della Fede… Spero….
Vi riporto lo spartito della versione italiana, distribuito dal sito ufficiale AnnusFidei.va, e l’esecuzione in Francese, l’unica per ora in circolazione su YouTube.

http://www.youtube.com/watch?v=8N0AFMpBYvk&feature=player_embedded

Nei primi giorni di settembre uscirà nelle diverse lingue il Sussidio pastoraleVivere l’Anno della Fede, preparato per accompagnare, in primo luogo, la comunità parrocchiale, e quanti vorranno inserirsi nell’intelligenza dei contenuti del Credo.

 


Una immagine del Cristo del Duomo di Cefalù
accompagnerà tutti i pellegrini e i credenti nelle varie parti del mondo. Nel retro si trova scritta la Professione di fede. Uno degli obiettivi dell’Anno della fede, infatti, è fare del credo la preghiera quotidiana imparata a memoria, come era consuetudine nei primi secoli del cristianesimo. Secondo le parole di S. Agostino: “Ricevete la formula della fede che è detta Simbolo. E quando l’avete ricevuta imprimetela nel cuore e ripetetevela ogni giorno interiormente. Prima di dormire, prima di uscire, munitevi del vostro Simbolo. Nessuno scrive il Simbolo al solo scopo che sia letto, ma perché sia meditato”.



[SM=g1740758]

ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 18 settembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Padri sinodali della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano, dal 7 al 28 ottobre 2012, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”:

Il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio; il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Köln (Repubblica Federale di Germania); il Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Vrhbosna (Bosnia ed Erzegovina); il Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania), Presidente del Symposium des Conférences Episcopales d’Afrique et de Madagascar (S.C.E.A.M.); il Cardinale Christoph Schönborn, O.P., Arcivescovo di Wien (Austria); il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia); il Cardinale Josip Bozani?, Arcivescovo di Zagreb (Croazia); il Cardinale Péter Erd?, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.); il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma; il Cardinale Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcelona (Spagna); il Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Paris (Francia); il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India), Segretario Generale della Federation of Asian Bishops’ Conferences (F.A.B.C.);

- L'Arcivescovo Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia; l'Arcivescovo John Olorunfemi Onaiyekan, di Abuja (Nigeria); l'Arcivescovo Héctor Rubén Aguer, di La Plata (Argentina); l'Arcivescovo Antonio Arregui Yarza, di Guayaquil (Ecuador), Presidente della Conferencia Episcopal Ecuatoriana; l'Arcivescovo John Atcherley Dew, di Wellington (Nuova Zelanda), Presidente della Federation of Catholic Bishops’ Conferences of Oceania (F.C.B.C.O.); l'Arcivescovo José Octavio Ruiz Arenas, emerito di Villavicencio, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; l'Arcivescovo José Horacio Gómez, di Los Angeles (Stati Uniti d’America); l'Arcivescovo Carlos Aguiar Retes, di Tlalnepantla (Messico), Presidente del Consejo Episcopal Latinoamericano (C.E.L.AM.); l'Arcivescovo Bernard Longley, di Birmingham (Gran Bretagna); l'Arcivescovo Ricardo Antonio Tobón Restrepo, di Medellín (Colombia); l'Arcivescovo Luis Antonio G. Tagle, di Manila (Filippine); l'Arcivescovo Filippo Santoro, di Taranto (Italia);

- il Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato della Prelatura personale dell’Opus Dei; il Vescovo Dominique Rey, di Fréjus-Toulon (Francia); il Vescovo Menghesteab Tesfamariam, M.C.C.J., Eparca di Asmara (Eritrea); il Vescovo Benedito Beni Dos Santos, di Lorena (Brasile); il Vescovo Santiago Jaime Silva Retamales, Ausiliare di Valparaiso (Cile), Segretario Generale del Consejo Episcopal Latinoamericano (C.E.L.AM.); il Vescovo Luigi Negri, di San Marino-Montefeltro (Italia); il Vescovo Alberto Francisco María Sanguinetti Montero, di Canelones (Uruguay); il Vescovo Enrico Dal Covolo, S.D.B., Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense in Roma;

- l Reverendo Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione; il Padre Renato Salvatore, M.I., Superiore Generale dei Chierici Regolari Ministri Degli Infermi (Camilliani); il Padre Heinrich Walter, Superiore Generale dei Padri di Schönstatt; Jose Panthaplamthottiyil, C.M.I., Priore Generale dei Carmelitani della B.V. Maria Immacolata.



[Modificato da Caterina63 18/09/2012 15:06]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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[SM=g1740733] - Anno Fidei Inno Credo Domine karaoke italiano

Ricordiamo a tutti gli Amici che il sito ufficiale www.annusfidei.va/content/novaevangelizatio/it.html
ha pubblicato l'Inno ufficiale ma solo il testo. Noi abbiamo trovato l'audio in francese e con il formato karaoke per il testo in italiano, abbiamo pensato di offrirvelo con immagini significative che possano aiutarci a rientrare in quell'ottica di "devozione" cattolica che davvero, se ben fatta, aiuta la nostra fede a rifiorire....
Abbiamo iniziato il video con un accenno al nostro santo Padre Domenico, Lumen Ecclesiae, per volgere la nostra attenzione sull'importanza dell'evenagelizzazione in ogni tempo, e per non ridurre l'Inno ad una semplice canzonetta....

www.gloria.tv/?media=334706




c'è anche il cllegamento su youtube:
www.youtube.com/watch?v=hcFgvH0EjVw



CREDO, DOMINE
Inno per l’Anno della Fede


Camminiamo, carichi di attese,
a tentoni nella notte.
Tu ci incontri nell’Avvento della storia,
sei per noi il Figlio dell’Altissimo.
Credo, Domine ! Credo.
Con i santi, che camminano fra noi,
Signore, noi ti chiediamo:
adauge, aduage nobis fidem !

Credo, Domine,
adauge, adauge nobis fidem !

Camminiamo, deboli e sperduti,
senza il pane quotidiano.
Tu ci nutri con la luce del Natale,
sei per noi la stella del mattino.
Credo, Domine ! Credo
Con Maria, la prima dei credenti,
Signore, noi ti preghiamo:
adauge, adauge nobis fidem !

Credo, Domine,
adauge, nobis fidem !

Camminiamo, stanchi e sofferenti,
le ferite ancora aperte.
Tu guarisci chi ti cerca nei deserti,
sei per noi la mano che risana.
Credo, Domine ! Credo.
Con i poveri, che attendono alla porta,
Signore, noi t’invochiamo:
adauge, adauge nobis fidem !

Credo. Domine,
adauge, nobis fidem !

Camminiamo, sotto il peso della croce,
sulle orme dei tuoi passi.
Tu risorgi nel mattino della Pasqua,
sei per noi il Vivente che non muore.
Credo, Domine ! Credo.
Con gli umili, che vogliono rinascere,
Signore, noi ti supplichiamo:
adauge, aduage nobis fidem !

Credo, Domine,
adauge, nobis fidem !

Camminiamo, attenti alla chiamata
di ogni nuova Pentecoste.
Tu ricrei la presenza di quel soffio,
sei per noi la Parola del futuro.
Credo, Domine ! Credo
Con la Chiesa, che annuncia il tuo Vangelo,
Signore, noi ti domandiamo:
adauge, adauge nobis fidem !

Credo, Domine,
adauge, nobis fidem !

Camminiamo, ogni giorno che ci doni,
con gli uomini fratelli.
Tu ci guidi per le strade della terra,
sei per noi la speranza della meta.
Credo, Domine ! Credo
Con il mondo, dove il Regno è in mezzo a noi,
Signore, noi ti gridiamo:
adauge, adauge nobis fidem !

Credo, Domine,
adauge, nobis fidem !


Movimento Domenicano della Fede
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org


[SM=g1740735]



[SM=g1740738]

[SM=g1740757]
[Modificato da Caterina63 19/09/2012 11:41]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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12/11/2013 09:32
 
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  Per chiudere l'Anno della Fede il 24 novembre vengono esposte per la prima volta le ossa ritrovate dalla professoressa Guarducci durante gli scavi sotto l'altare della Basilica vaticana


ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO

Nelle celebrazioni che concludono l'Anno della Fede, il prossimo 24 novembre «un ultimo segno culminante consisterà nell'esposizione per la prima volta delle reliquie che la tradizione riconosce come quelle dell'apostolo che qui ha dato la sua vita per il Signore». Con queste parole l'arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, ha annunciato un evento che non si era mai verificato e che riconosce quei resti attribuendoli al pescatore di Cafarnao martirizzato  a Roma, secondo la tradizione, nell'anno 67 dell'era cristiana.

Era il 26 giugno 1968 quando Papa Paolo VI, durante l'udienza generale, diede l'annuncio del ritrovamento delle ossa di san Pietro: «Nuove indagini pazientissime e accuratissime furono in seguito eseguite con risultato che noi, confortati dal giudizio di valenti e prudenti persone competenti, crediamo positivo: anche le reliquie di San Pietro sono state identificate in modo che possiamo ritenere convincente». Gli scavi sotto la basilica vaticana erano iniziati nel 1939, finanziati personalmente da Pio XII. Fino a quel momento nessuno aveva osato verificare che cosa vi fosse sotto la basilica di San Pietro a sua volta costruita sulla basilica costantiniana.

Nel 1950, durante l'Anno Santo, Papa Pacelli annunciò che era stata individuata la tomba dell'apostolo. Appariva dunque corrispondente al vero quanto affermato durante il pontificato di papa Zefirino (199-217) dal prete romano Gaio, il quale, rivolgendosi a Proclo, seguace dell’eresia montanista, aveva scritto: «Se vorrai venire in Vaticano e sulla via Ostiense, potrai vedere i trofei (cioè le tombe, ndr.) di coloro, che hanno fondato questa Chiesa», vale a dire di Pietro e Paolo.

Le ricerche, continuate dall’archeologa Margherita Guarducci, avevano portato al ritrovamento di un’edicola funeraria appoggiata a un muro contemporaneo, risalente circa all’anno 150, prezioso per i numerosi graffiti sovrapposti, che la studiosa aveva decifrato. Tutti contenevano invocazioni a Pietro al quale sono uniti talvolta i nomi di Cristo e di Maria. Fondamentale è uno di questi graffiti, risalente al 160, nel quale si legge in greco la scritta «Petros enì», «Pietro è qui dentro». 

La professoressa Guarducci aveva ritrova in una cassetta, nei locali delle Grotte vaticane, le ossa che erano state raccolte nel loculo vicino ai graffiti. Le ossa, dopo essere state analizzate, risultarono appartenenti a un solo uomo, di corporatura robusta, morto in età avanzata. Erano incrostate di terra e mostravano di essere state avvolte in un panno di lana colorato di porpora e intessuto d’oro, una sepoltura particolarmente preziosa. Rappresentano frammenti di tutte le ossa del corpo a esclusione di quelle dei piedi.

La tomba di Pietro, inizialmente poverissima (era morto crocifisso, come un empio, ed era stato inumato presumibilmente in modo anonimo) è inserita in una necropoli romana interrata da Costantino e in parte riportata alla luce dopo sedici secoli, durante gli scavi voluti da Pio XII. Prenotando per tempo - inviando un messaggio ascavi@fsp.va, o per fax +39 06 69873017, o di persona all'Ufficio Scavi (ingresso a sinistra del colonnato berniniano) - è possibile visitare in piccoli gruppi la necropoli con un affascinante viaggio sotterraneo che culmina nel luogo in cui sono tutt'oggi deposte, in teche di plexiglass, le ossa di Pietro.

Qui è invece possibile effettuare un viaggio virtuale nella necropolivaticana.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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18/11/2013 22:51
 
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  L'ANNO DELLA FEDE CHE STA PER CONCLUDERSI HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI OLTRE 8 MILIONI DI PELLEGRINI


Città del Vaticano, 18 novembre 2013 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell'Evento dell'Anno della fede "Giornata per la vita contemplativa (21 novembre 2013) e delle celebrazioni per la Conclusione dell'Anno della fede: Incontro dei Catecumeni con Papa Francesco (23 novembre 2013) e Santa Messa di chiusura (24 novembre 2013). Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l'Arcivescovo José Octavio Ruiz Arenas, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ed il Monsignor Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.


"Termina un Anno dedicato completamente a ravvivare la fede dei credenti, ma continua ora il desiderio di mantenere vivo l’insegnamento che in questi mesi abbiamo ricevuto - ha detto l'Arcivescovo Fisichella ricordando gli oltre 8 milioni e mezzo di pellegrini che quest'anno si sono recati alla Tomba di Pietro per professare la loro fede. "Per il momento conclusivo - ha precisato l'Arcivescovo - abbiamo pensato a una serie differenziata di segni che intendono mostrare la continuità della fede e il cammino che siamo chiamati a percorrere per non farla diventare ovvia nella vita quotidiana".


"Un primo segno è dato dalla visita che Papa Francesco farà al Monastero delle Monache Camaldolesi all’Aventino, il prossimo 21 novembre alle ore 16:45. Questa giornata che coincide con l'anniversario dell'ingresso in quel monastero di Suor Nazarena Crotta, ultima reclusa che visse tra quelle mura, è dedicata a chi ha compiuto la scelta della vita di clausura come dedizione privilegiata per una vita di preghiera e di contemplazione".


Con il tema "Pronti a varcare la Porta della fede", sabato 23 novembre, si terrà il secondo evento dedicato ai catecumeni. Saranno presenti circa 500 catecumeni, accompagnati dai loro catechisti, di 47 nazionalità diverse, provenienti dai cinque continenti. Papa Francesco riceverà 35 candidati al catecumenato all'ingresso della Basilica di San Pietro e porrà loro le domande tradizionali del rito.


Infine l'Anno della fede si concluderà con una Santa Messa domenica 24 novembre, alle 10:30, in Piazza San Pietro, che sarà caratterizzata da tre segni che intendono evidenziare il valore di questo momento: l'esposizione delle reliquie dell'Apostolo Pietro, la consegna da parte di Papa Francesco della sua Esortazione Apostolica "Evangelii gaudium" e un gesto di carità a favore della popolazione delle Filippine. Durante l'Eucaristia sarà compiuta una colletta come contributo dei pellegrini per l'Anno della fede al popolo delle Filippine toccato dalla calamità, che versa in situazioni di estremo bisogno.

Così ha spiegato mons. Fisichella a Radio Vaticana: "“Nel programma originario doveva essere consegnata la Lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI. Poi sappiamo cosa è avvenuto a febbraio, ciò che è avvenuto a marzo, e la decisione anche da parte del Santo Padre, Papa Francesco, di pubblicare la sua Enciclica sulla fede Lumen Fidei nel corso dell’anno. Quindi con l’Esortazione apostolica, l’Anno della Fede si conclude ma l’impegno continua con l’evangelizzazione”.


"Spesso, abituati come siamo a evidenziare i fattori di crisi - ha concluso l'Arcivescovo Fisichella - dimentichiamo di guardare anche ai tanti segni positivi e di speranza che sono realmente presenti nella Chiesa. L’Anno della fede ci ha permesso di sperimentarlo. È per questo che sostenuti da una testimonianza così imponente, entusiasta e convinta, che si esprime soprattutto nel silenzio della quotidianità, guardiamo al futuro con maggior serenità, forti dell’esperienza compiuta in questo Anno che speriamo possa prolungare a lungo nel tempo i suoi effetti positivi".




[Modificato da Caterina63 19/11/2013 21:20]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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24/11/2013 13:11
 
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SANTA MESSA A CONCLUSIONE DELL'ANNO DELLA FEDE
NELLA SOLENNITÀ DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, RE DELL'UNIVERSO

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro
Domenica, 24 novembre 2013

Video

 http://d2.yimg.com/sr/img/1/a2ed444c-ff7c-340c-8a85-84d48c187714

http://d4.yimg.com/sr/img/1/5563034a-f75d-3676-be44-980f1cd24682

http://d3.yimg.com/sr/img/1/c11e69ac-573a-3f3e-9b85-0c33f7c73716


La solennità odierna di Cristo Re dell’universo, coronamento dell’anno liturgico, segna anche la conclusione dell’Anno della Fede, indetto dal Papa Benedetto XVI, al quale va ora il nostro pensiero pieno di affetto e di riconoscenza per questo dono che ci ha dato. Con tale provvidenziale iniziativa, egli ci ha offerto l’opportunità di riscoprire la bellezza di quel cammino di fede che ha avuto inizio nel giorno del nostro Battesimo, che ci ha resi figli di Dio e fratelli nella Chiesa. Un cammino che ha come meta finale l’incontro pieno con Dio, e durante il quale lo Spirito Santo ci purifica, ci eleva, ci santifica, per farci entrare nella felicità a cui anela il nostro cuore.

Desidero anche rivolgere un cordiale e fraterno saluto ai Patriarchi e agli Arcivescovi Maggiori delle Chiese Orientali Cattoliche, qui presenti. Lo scambio della pace, che compirò con loro, vuole significare anzitutto la riconoscenza del Vescovo di Roma per queste Comunità, che hanno confessato il nome di Cristo con una esemplare fedeltà, spesso pagata a caro prezzo.

Allo stesso modo, per loro tramite, con questo gesto intendo raggiungere tutti i cristiani che vivono nella Terra Santa, in Siria e in tutto l’Oriente, al fine di ottenere per tutti il dono della pace e della concordia.

Le Letture bibliche che sono state proclamate hanno come filo conduttore la centralità di Cristo. Cristo è al centro, Cristo è il centro. Cristo centro della creazione, Cristo centro del popolo, Cristo centro della storia.

1. L’Apostolo Paolo ci offre una visione molto profonda della centralità di Gesù. Ce lo presenta come il Primogenito di tutta la creazione: in Lui, per mezzo di Lui e in vista di Lui furono create tutte le cose. Egli è il centro di tutte le cose, è il principio: Gesù Cristo, il Signore. Dio ha dato a Lui la pienezza, la totalità, perché in Lui siano riconciliate tutte le cose (cfr 1,12-20). Signore della creazione, Signore della riconciliazione.

Questa immagine ci fa capire che Gesù è il centro della creazione; e pertanto l’atteggiamento richiesto al credente, se vuole essere tale, è quello di riconoscere e di accogliere nella vita questa centralità di Gesù Cristo, nei pensieri, nelle parole e nelle opere. E così i nostri pensieri saranno pensieri cristiani, pensieri di Cristo. Le nostre opere saranno opere cristiane, opere di Cristo, le nostre parole saranno parole cristiane, parole di Cristo. Invece, quando si perde questo centro, perché lo si sostituisce con qualcosa d’altro, ne derivano soltanto dei danni, per l’ambiente attorno a noi e per l’uomo stesso.

2. Oltre ad essere centro della creazione e centro della riconciliazione, Cristo è centro del popolo di Dio. E proprio oggi è qui, al centro di noi. Adesso è qui nella Parola, e sarà qui sull’altare, vivo, presente, in mezzo a noi, il suo popolo. E’ quanto ci viene mostrato nella prima Lettura, dove si racconta del giorno in cui le tribù d’Israele vennero a cercare Davide e davanti al Signore lo unsero re sopra Israele (cfr 2 Sam 5,1-3). Attraverso la ricerca della figura ideale del re, quegli uomini cercavano Dio stesso: un Dio che si facesse vicino, che accettasse di accompagnarsi al cammino dell’uomo, che si facesse loro fratello.

Cristo, discendente del re Davide, è proprio il “fratello” intorno al quale si costituisce il popolo, che si prende cura del suo popolo, di tutti noi, a costo della sua vita. In Lui noi siamo uno; un solo popolo uniti a Lui, condividiamo un solo cammino, un solo destino. Solamente in Lui, in Lui come centro, abbiamo l’identità come popolo.

3. E, infine, Cristo è il centro della storia dell’umanità, e anche il centro della storia di ogni uomo. A Lui possiamo riferire le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di cui è intessuta la nostra vita. Quando Gesù è al centro, anche i momenti più bui della nostra esistenza si illuminano, e ci dà speranza, come avviene per il buon ladrone nel Vangelo di oggi.

Mentre tutti gli altri si rivolgono a Gesù con disprezzo – “Se tu sei il Cristo, il Re Messia, salva te stesso scendendo dal patibolo!” – quell’uomo, che ha sbagliato nella vita, alla fine si aggrappa pentito a Gesù crocifisso implorando: «Ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42). E Gesù gli promette: «Oggi con me sarai nel paradiso» (v. 43): il suo Regno. Gesù pronuncia solo la parola del perdono, non quella della condanna; e quando l’uomo trova il coraggio di chiedere questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta.

Oggi tutti noi possiamo pensare alla nostra storia, al nostro cammino. Ognuno di noi ha la sua storia; ognuno di noi ha anche i suoi sbagli, i suoi peccati, i suoi momenti felici e i suoi momenti bui. Ci farà bene, in questa giornata, pensare alla nostra storia, e guardare Gesù, e dal cuore ripetergli tante volte, ma con il cuore, in silenzio, ognuno di noi: “Ricordati di me, Signore, adesso che sei nel tuo Regno! Gesù, ricordati di me, perché io ho voglia di diventare buono, ho voglia di diventare buona, ma non ho forza, non posso: sono peccatore, sono peccatore. Ma ricordati di me, Gesù! Tu puoi ricordarti di me, perché Tu sei al centro, Tu sei proprio nel tuo Regno!”. Che bello! Facciamolo oggi tutti, ognuno nel suo cuore, tante volte. “Ricordati di me, Signore, Tu che sei al centro, Tu che sei nel tuo Regno!”.

La promessa di Gesù al buon ladrone ci dà una grande speranza: ci dice che la grazia di Dio è sempre più abbondante della preghiera che l’ha domandata. Il Signore dona sempre di più, è tanto generoso, dona sempre di più di quanto gli si domanda: gli chiedi di ricordarsi di te, e ti porta nel suo Regno! Gesù è proprio il centro dei nostri desideri di gioia e di salvezza. Andiamo tutti insieme su questa strada!

 





ANGELUS 

Piazza San Pietro
Domenica, 24 novembre 2013

Video

 

Prima di concludere questa celebrazione, desidero salutare tutti i pellegrini, le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni e i movimenti, venuti da tanti Paesi. Saluto i partecipanti al Congresso nazionale della Misericordia; saluto la comunità ucraina, che ricorda l’80° anniversario dell’Holodomor, la “grande fame” provocata dal regime sovietico che causò milioni vittime.

In questa giornata, il nostro pensiero riconoscente va ai missionari che, nel corso dei secoli, hanno annunciato il Vangelo e sparso il seme della fede in tante parti del mondo; tra questi il Beato Junípero Serra, missionario francescano spagnolo, di cui ricorre il terzo centenario della nascita.

Non voglio finire senza un pensiero a tutti quelli che hanno lavorato per portare avanti quest’Anno della fede. Mons. Rino Fisichella, che ha guidato questo cammino: lo ringrazio tanto, di cuore, lui e tutti i suoi collaboratori. Grazie tante!

Ora preghiamo insieme l’Angelus. Con questa preghiera invochiamo la protezione di Maria specialmente per i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono perseguitati a motivo della loro fede, e sono tanti!

Angelus Domini

Vi ringrazio per la vostra presenza a questa concelebrazione. Vi auguro una buona domenica




 
[Modificato da Caterina63 24/11/2013 13:21]
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26/11/2013 13:56
 
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ESORTAZIONE APOSTOLICA
EVANGELII GAUDIUM
DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
AI VESCOVI 
AI PRESBITERI E AI DIACONI
ALLE PERSONE CONSACRATE 
E AI FEDELI LAICI 
SULL' ANNUNCIO DEL VANGELO
NEL MONDO ATTUALE


 papa francesco


 


INDICE


La Gioia del Vangelo [1]


I.  Gioia che si rinnova e si comunica [2-8]


II. La dolce e confortante gioia di evangelizzare [9-13]



Un’eterna novità [11-13]


III. La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede [14-18]



Proposta e limiti di questa Esortazione [16-18]     


CAPITOLO PRIMO
LA TRASFORMAZIONE MISSIONARIA DELLA CHIESA


I. Una Chiesa in uscita [20-24]                         



Prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare [24]


II. Pastorale in conversione [25-33]                   



Un improrogabile rinnovamento ecclesiale [27-33]


III. Dal cuore del Vangelo [34-39]


IV. La missione che si incarna nei limiti umani [40-45]


V. Una madre dal cuore aperto  [46-49]             


CAPITOLO SECONDO
NELLA CRISI DELL'IMPEGNO COMUNITARIO


I. Alcune sfide del mondo attuale [52-75]        



No a un’economia dell’esclusione [53-54]
No alla nuova idolatria del denaro [55-56]
No a un denaro che governa invece di servire [57-58]
No all’inequità che genera violenza [59-60]
Alcune sfide culturali [61-67]
Sfide dell’inculturazione della fede [68-70]
Sfide delle culture urbane [71-75]                   


II. Tentazioni degli operatori pastorali [76-109]              



Sì alla sfida di una spiritualità missionaria [78-80]
No all’accidia egoista [81-83]
No al pessimismo sterile [84-86]
Sì alle relazioni nuove generate da Gesù Cristo [87-92]
No alla mondanità spirituale [93-97]
No alla guerra tra di noi [98-101]
Altre sfide ecclesiali [102-109]                      


CAPITOLO TERZO
L’ANNUNCIO DEL VANGELO


I. Tutto il Popolo di Dio annuncia il Vangelo [111-134]               



Un popolo per tutti [112-114]
Un popolo dai molti volti [115-118]
Tutti siamo discepoli missionari [119-121]
La forza evangelizzatrice della pietà popolare [122-126] 
Da persona a persona [127-129]
Carismi al servizio della comunione evangelizzatrice [130-131]
Cultura, pensiero ed educazione [132-134]     


II. L’omelia [135-144]                                      



Il contesto liturgico [137-138]
La conversazione di una madre [139-141]
Parole che fanno ardere i cuori [142-144]      


III. La preparazione della predicazione [145-159]    



Il culto della verità [146-148]
La personalizzazione della Parola [149-151]
La lettura spirituale [152-153]
In ascolto del popolo [154-155]
Strumenti pedagogici [156-159]                    


IV. Un’evangelizzazione per l’approfondimento del kerygma [160-175]                   



Una catechesi kerygmatica e mistagogica [163-168]
L’accompagnamento personale dei processi di crescita [169-173]
Circa la Parola di Dio [174-175]                


CAPITOLO QUARTO
LA DIMENSIONE SOCIALE DELL'EVANGELIZZAZIONE


I. Le ripercussioni comunitarie e sociali del kerygma [177-185]                 



Confessione della fede e impegno sociale [178-179]
Il Regno che ci chiama [180-181]
L'insegnamento della Chiesa sulle questioni sociali [182-185]                     


II. L’inclusione sociale dei poveri [186-216]    



Uniti a Dio ascoltiamo un grido [187-192]
Fedeltà al Vangelo per non correre invano [193-196]
Il posto privilegiato dei poveri nel Popolo di Dio [197-201]
Economia e distribuzione delle entrate [202-208]
Avere cura della fragilità [209-216]             


III. Il bene comune e la pace sociale [217-237]        



Il tempo è superiore allo spazio [222-225]
L’unità prevale sul conflitto [226-230]
La realtà è più importante dell’idea [231-233]
Il tutto è superiore alla parte [234-237]         


IV. Il dialogo sociale come contributo per la pace [238-258]                      



Il dialogo tra la fede, la ragione e le scienze [242-243]
Il dialogo ecumenico [244-246]
Le relazioni con l’Ebraismo [247-249]
Il dialogo interreligioso [250-254]
Il dialogo sociale in un contesto di libertà religiosa [255-258]                       


CAPITOLO QUINTO
EVANGELIZZATORI CON SPIRITO


I. Motivazioni per un rinnovato impulso missionario [262-283]               



L’incontro personale con l’amore di Gesù che ci salva [264-267]
Il piacere spirituale di essere popolo [268-274]
L’azione misteriosa del Risorto e del suo Spirito [275-280]
La forza missionaria dell’intercessione [281-283]   


II. Maria, la Madre dell’evangelizzazione [284-288]                       



Il dono di Gesù al suo popolo [285-286]
La Stella della nuova evangelizzazione [287-288]           


 




 

  cliccando qui, troverete la spiegazione dell'esortazione..... indispensabile per una corretta interpretazione....








Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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