Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Arbitrarietà dell'alternativa fra il «Gesù storico» e il «Cristo kerygmatico»

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2012 15:19
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
06/08/2012 21:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La stessa cosa vale anche per l'interesse nei confronti di Gesù Cristo. Chi vuole sapere chi è il Cristo risorto deve domandarsi a ritroso quali fossero la vita e le opere di Gesù prima della sua crocifissione. Questa domanda riceve senza dubbio una connotazione particolare attraverso l'esperienza della risurrezione, dato che ormai si sa già qualcosa di lui e si ha un'esperienza diretta di cose che prima si potevano solo vagamente intuire.

Questa nuova conoscenza «a posteriori», però, non deve assolutamente portare a un disconoscimento o addirittura a una distorsione di quello che Gesù ha detto e fatto prima della sua crocifissione e risurrezione. L'impostazione di base, che cioè si possa concepire un resocontoo su una personalità storica alla luce delle ultime fasi della stia vita e, della sua opera, non è affatto singolare. Se, per esempio, uno storico scrive su Hitler, prenderà anche in considerazione gli anni che lo portarono alla presa del potere e gli «anni di pace» del Terzo Reich nell'imminenza della terribile catastrofe della seconda guerra mondiale e della crescita dell'inumano regime di terrore all'interno del paese. Ma ciò non porta assolutamente ad una visione distorta.
Al contrario, dato che l'autore in questione conosce gli ultimi sviluppi in tutta la loro manifesta brutalità, può comprendere e giudicare molto meglio numerose azioni e affermazioni di Hitler di quanto non potessero essere comprese e giudicate in un periodo precedente, quando potevano ancora sussistere dubbi e illusioni sulla concezione complessiva del nazionalsocialismo e non si sapeva ancora con assoluta certezza se determinati fenomeni fossero delle aberrazioni o delle caratteristiche fondamentali del sistema. Lo stesso vale anche in positivo, quando si parla di persone la cui grandezza si è manifestata interamente solo nell'ultima fase della loro vita, come per esempio Thomas More, Massmiliano Kolbe o, in modo diverso, Peter Wust.

Il fatto che particolari avvenimenti o azioni si comprendano e si interpretino correttamente solo a posteriori è un'esperienza che si fa a volte anche nella vita quotidiana. In seguito ad una particolare esperienza. capita a volte di dire: «Adesso capisco perché allora la mamma ha detto o ha fatto la tale cosa». Può essere addirittura sconvolgente per i parenti scoprire, dopo la morte di una persona cara, di non aver dato alcun peso a certe sue parole o azioni, o magari di averle del tutto fraintese. A volte si dice allora: «Se lo sentiva che non ne avrebbe avuto ancora per molto; perciò ha voluto sistemare tutto». Anche in questi casi si rivela la stessa impostazione di base: certe azioni o parole di una persona si capiscono bene solo a posteriori, alla luce di un'esperienza successiva.

La stessa cosa vale evidentemente anche per i discepoli dopo il loro incontro con il Risorto. Il fatto che gli evangelisti raccontino che più volte i discepoli «Allora» - cioè prima della crocifissione e risurrezione - non avevano capito questa o quella espressione di Gesù, ma che dopo se ne erano ricordati, corrisponde esattamente alla fenomenologia delle esperienze citate. E caratteristico, per esempio, che i discepoli, al principio, siano coinvolti nelle aspettative messianiche di carattere politico dei loro contemporanei, nonostante le molte indicazioni correttive di Gesù. In base al racconto dei Vangeli, è stato il Risorto a comunicare loro definitivamente una nuova e più profonda comprensione dell'Antico Testamento.
Tutti questi fatti e ragionameni dimostrano come sia arbitrario formulare un'alternativa fra un «Gesù storico» e un «Cristo kerygmatíco».
Al contrario, dal punto di vista teoretico-scientifico, può essere giustificato, e in alcuni casi necessario, distinguere fra gli avvenimenti storici e le interpretazioni teologiche ad essi connesse. In questo senso è certamente possibile e giustificabile una distinzione fra storia e kerygina.


In un gruppo di studio dell'Istituto tedesco di formazione e cultura sono state elaborate cinque tesi a proposito di questa tematica (7):

l. Dio agisce nella storia ed entra nella storia, ma non si esaurisce nella storia. La storia della salvezza quindi è costituita da avvenimenti che non si possono dimostrare con metodi storici, e quindi, in questo senso, hanno un carattere inetastorico.

2. Ma dato che Dio agisce effettivamente nella storia ed entra nella storia, la componente metastorica racchiude in sé anche una corrispondente componente storica. Questa componente storica è inscindibile: l'evento salvifico della redenzione racchiude necessariamente in sé l'evento storico della crocifissione. L'istituzione dell'eucaristia presuppone l'ultima cena di Gesù con i suoi discepoli.

3. In considerazione di questa connessione, chi crede alla realtà metastorica della storia della salvezza deve necessariamente presupporre determinati fatti storici. In questo senso anche questi stessi fatti possono essere considerati oggetto di fede e costituire così un elemento delle comuni professioni di fede delle chiese.

4. La componente storica della realtà metastorica può essere studiata anche con i metodi delle scienze storiche. A prescindere dalle singole argomentazioni, con l'ausilio di metodi storici si potrebbe in teoria dimostrare se Gesù ha guarito dei malati, se ha consumato l'ultima cena con i discepoli, se è stato crocifisso, e questioni simili. Ma anche se queste ricerche dessero risultati positivi, però, con esse si può arrivare a cogliere solo la componente storica e non la realtà metastorica, conte per esempio la redenzione o la conseguente sconfitta della morte.

5. Una questione difficile dal punto di vista metodologico è quella della risurrezione, perché in questo caso si tratta di un fatto che non è direttamente accessibile alla ricerca storica, dato che non ci sono testimoni del processo stesso della risurrezione. Con metodi storici però si può stabilire se il sepolcro è stato effettivamente trovato vuoto e se testimoni degni dì fede hanno univocamente affermato che Gesù Cristo è apparso vivo a loro dopo la crocifissione.

[SM=g1740771]  continua....


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:50. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com