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I discorsi di Sant’Agostino sul Simbolo di fede: Il Credo

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2012 21:15
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La pazienza senza calcolo di Giobbe. Sua santità.

3. 10. La Scrittura dice: Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e avete visto la sorte finale che gli riservò il Signore 17. Quando si legge quante pene ha dovuto sopportare Giobbe, si inorridisce, ci si spaventa, si trema. Ma quale fu il suo premio? Il doppio di quello che aveva perduto. Tuttavia l'uomo non eserciti la pazienza in vista di beni temporali, dicendo a se stesso: "Coraggio, sopporto il danno. Il Signore mi ricompenserà così come ha restituito il doppio dei figli a Giobbe. Giobbe ricevette il doppio di tutto e generò tanti figli quanti ne aveva seppelliti. Non gli furono forse raddoppiati?". Certo, perché anche questi vivevano [nella vita eterna]. Nessuno dica: "Sopporterò le tribolazioni e il Signore mi restituirà i beni come ha fatto con Giobbe". Non sarebbe qui in gioco la pazienza, ma il calcolo dell'avidità. Se quel santo infatti non avesse avuto la pazienza non sarebbe riuscito a sopportare con fortezza le avversità che gli piombavano addosso. Non avrebbe avuto dal Signore la testimonianza che invece ebbe. Disse di lui il Signore: Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra, uomo irreprensibile, il vero devoto a Dio 18.

Quale testimonianza, fratelli, ricevette da Dio questo uomo santo! E tuttavia la cattiva moglie cercava, con i suoi malvagi argomenti, di trarlo in errore ed era simile a quel serpente che nel paradiso terrestre ingannò il primo uomo creato da Dio 19. Così ora, suggerendo bestemmie, credeva di poter far cadere quell'uomo caro a Dio. Quanti mali sopportò quell'uomo, fratelli! Chi ne potrebbe sopportare di uguali? Nella sua sostanza, nella sua casa, nei figli, nel suo fisico, nella sua stessa moglie tentatrice che gli era rimasta. [Il diavolo] a un certo punto gli avrebbe tolto anche costei, che gli era rimasta, se non se la fosse serbata come aiutante, in quanto era riuscito a debellare anche il primo uomo per mezzo di Eva. Aveva serbato Eva. Quante cose soffrì! Perse tutto quello che aveva. La sua casa crollò e magari essa sola! Essa schiacciò i figli sotto le macerie. Ma poiché in lui la pazienza aveva grande spazio, sentite quale fu la sua risposta: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Come al Signore piacque, così è avvenuto; sia benedetto il nome del Signore 20. Gli tolse quel che gli aveva dato. Forse che perì lui che aveva dato? Giobbe ammise che Dio gli aveva tolto i beni, ma si comportò come se dicesse: "Mi ha tolto tutto, mi tolga pure tutto, mi lasci nudo ma si serbi lui per me. Che cosa mi mancherà infatti se avrò Dio, o che cosa mi giovano tutte le altre cose se non avrò Dio?". Fu colpita la sua carne, fu colpito con ulcere dalla testa sino ai piedi, colava giù l'umore corrotto, formicolava di vermi ed egli si mostrava saldo nel suo Dio, in lui era fisso 21. Quella moglie, aiutante del diavolo, non consolatrice del marito, voleva persuaderlo alla bestemmia: Fino a quando vorrai sopportare questo e quello? Di' qualcosa contro Dio e muori 22. Giobbe dunque, poiché era stato umiliato, doveva essere esaltato. E così fece il Signore per dare un esempio agli uomini. In cielo, poi, al suo servo destinò premi maggiori. Dunque esaltò Giobbe umiliato e umiliò il diavolo che si era esaltato perché egli abbatte l'uno ed innalza l'altro 23. Fratelli carissimi, quando qualcuno qui patisce qualcuna di tali tribolazioni, non si aspetti la ricompensa qui e se patisce qualche danno non abbia intenzione di ricevere il doppio, quando dice: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Come al Signore piacque, così avvenne; sia benedetto il suo nome.
Dio loda la pazienza non il calcolo dell'avidità, perché se vuoi ricevere il doppio di quello che hai perduto e per questo lodi Dio, lodi non per amore ma per cupidigia. Non puoi in partenza porti davanti l'esempio di quel sant'uomo. Ti inganneresti. Quando Giobbe sopportava tutti quei dolori, non contava sulla ricompensa del doppio di quello che aveva. Si può notare quello che dico sia nella sua prima testimonianza, quando subì danni e fece i funerali ai figli, sia nella seconda quando già pativa tormenti nella sua carne. Queste sono le parole della sua prima testimonianza: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Come al Signore piacque, così è avvenuto; sia benedetto il nome del Signore. Avrebbe potuto dire: "Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; può darmi di nuovo quello che mi ha tolto, può ridarmi più di quel che mi ha tolto". Ma non disse così. Disse: Come al Signore piacque, così avvenne. Cioè: "Poiché piace a lui, deve piacere anche a me; ciò che piacque al padrone buono non dispiaccia al servo a lui sottomesso; ciò che piacque al medico non dispiaccia al malato". E nel secondo caso sentì la sua testimonianza. Disse alla moglie: Hai parlato come una donna stolta. Se da Dio accettiamo il bene perché non dovremmo accettare il male 24? Non aggiunse quello che, se l'avesse detto, era pur vero: "Il Signore può far ritornare come prima la mia carne, può moltiplicare quello che ci ha tolto", per non sembrare che sopportasse quei mali in vista di questa speranza. Queste cose non disse, queste cose non sperò. Ma il Signore le diede ugualmente a lui che non ci contava perché noi fossimo ammaestrati; perché imparassimo che il Signore gli era vicino.

Perché se non gli avesse restituito quei beni, noi non saremmo riusciti a vedere la ricompensa che gli teneva nascostamente in serbo. Perciò la sacra Scrittura dice, esortando alla pazienza e all'aspettativa di ricompensa per la vita futura, non per la presente: Avete udito parlare della pazienza di Giobbe, e avete visto la fine del Signore [sulla terra] 25. Perché sottolinea la pazienza di Giobbe, e non dice: "Avete visto la fine dello stesso Giobbe"? Avresti rinfocolato la tua avidità nella prospettiva di avere il doppio. Avresti detto: "Sopporto, grazie a Dio. Avrò il doppio come Giobbe". La pazienza di Giobbe, la fine del Signore [sulla terra]. Conosciamo la pazienza di Giobbe, conosciamo la fine del Signore. Parole del Signore sulla croce furono: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato 26? Sono le parole del Signore sulla croce. Lo abbandonò riguardo alla presente felicità, non lo abbandonò in quanto all'eterna immortalità. La fine del Signore è questa: i Giudei lo arrestano, i Giudei lo insultano, lo legano, lo coronano di spine, lo imbrattano di sputi, lo flagellano, lo coprono di scherni, lo crocifiggono, lo trapassano con la lancia, e infine lo seppelliscono; ed è quasi abbandonato. È mai possibile? Si facevano beffe di lui. Perciò abbi pazienza per poter risorgere e non morire, come Cristo non morire più. Così infatti noi leggiamo: Cristo, risuscitato dai morti non muore più 27.

Che significa: "Siede alla destra del Padre".

4. 11. Ascese al cielo. Credetelo. Siede alla destra del Padre 28. Credetelo. Per sedere intendete abitare, così come quando diciamo di un uomo: "Ha risieduto in quel luogo per tre anni". Lo dice anche la Scrittura: che è risieduto un tale in città per un determinato tempo. Vuol dire forse che sedeva e che mai si alzò? Anche le abitazioni degli uomini sono dette "sedi", ma non per questo vi si sta seduti. Ci si alza, si cammina. Non si sta seduti e tuttavia si chiamano "sedi". Così intendete l'abitare di Cristo alla destra del Padre: è lì. Ma non andate pensando: "Che cosa fa?". Non cercate quello che non si può trovare. È lì. Vi basti questo. È beato e per la sua beatitudine gli viene il nome di "destra del Padre", per il fatto che appunto "destra del Padre" significa felicità. Se noi volessimo intendere in modo materiale dovremmo dire che se egli siede alla destra del Padre, il Padre sarà a sinistra. È mai lecito che ce li figuriamo così? Il Figlio a destra, il Padre a sinistra? Là è tutto destra perché non c'è alcuna infelicità.

Il Giudizio.

4. 12. Da lì verrà a giudicare i vivi e i morti 29: i vivi, cioè coloro che siano allora ancora in vita; i morti, cioè quelli che sono morti prima [del giudizio]. Si potrebbe anche interpretare così: vivi, i giusti; morti, gli iniqui. Dio infatti giudica ambedue le categorie, dando ad ognuno la retribuzione dovuta. Ai giusti dirà nel giudizio: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo 30. A questo preparatevi, questo sperate, per questo vivete e vivete così perché credete, perché siete stati battezzati, perché vi si possa dire: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete il regno che è stato preparato per voi dalla fondazione del mondo. E a quelli che stanno alla sua sinistra che dice? Andate nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli 31. Così saranno giudicati da Cristo i vivi e i morti. Abbiamo parlato della prima nascita di Cristo, quella fuori del tempo e di quella avvenuta dalla Vergine nella pienezza dei tempi; abbiamo parlato della passione di Cristo, abbiamo parlato del giudizio finale di Cristo. Abbiamo svolto tutti gli argomenti riguardo a Cristo, unico Figlio di Dio, nostro Signore. Ma la Trinità non è ancora stata esposta completamente.

Lo Spirito Santo.

5. 13. Segue nel Simbolo: E nello Spirito Santo 32. Questa Trinità è un solo Dio, una sola natura, una sola sostanza, una sola potenza: somma uguaglianza con nessuna divisione, nessuna diversità, perpetuo amore. Volete sapere quale Dio è lo Spirito Santo? Battezzatevi e sarete il suo tempio. L'Apostolo dice: Non sapete voi che il vostro corpo è tempio in voi dello Spirito Santo, che avete da Dio33 Dio ha un tempio. Infatti a Salomone, re e profeta, fu comandato di costruire un tempio a Dio. Se avesse innalzato un tempio al sole o alla luna o a qualche stella, o a qualche angelo, Dio lo avrebbe condannato. Ma in quanto egli edificò un tempio a Dio mostrò di venerare Dio. Con che materiali lo costruì? Con legno e pietre, perché Dio volle, per mezzo del suo servo, farsi un'abitazione in terra, per esservi pregato, per dimorarvi. Per cui disse il beato Stefano: Salomone gli edificò una casa, ma l'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo 34. Se dunque i nostri corpi sono tempio dello Spirito Santo, quale Dio ha costruito il tempio allo Spirito Santo? Ma si tratta di Dio! Se infatti i nostri corpi sono tempio dello Spirito Santo, chi ha costruito i nostri corpi ha costruito anche il tempio allo Spirito Santo. Osservate che cosa dice l'Apostolo: Dio ha composto il corpo conferendo maggior onore a ciò che ne aveva di meno 35, parlando delle diverse membra, affinché non vi fossero divisioni nel corpo. Dio ha creato il nostro corpo. Come potrebbe non averlo creato lui se ha creato anche l'erba? Come ci teniamo sicuri che ha creato l'erba? Chi veste, crea. Leggi il Vangelo: Se Dio veste così l'erba del prato che oggi c'è e domani è buttata nel forno 36. Chi veste, crea dunque. E senti l'Apostolo: Stolto, ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. Dio gli dà un corpo come ha stabilito e a ciascun seme il proprio corpo 37.Se Dio dunque costruisce i nostri corpi, se Dio costruisce le nostre membra e se i nostri corpi sono tempio dello Spirito Santo, non dubitate che lo Spirito Santo è Dio ma non aggiungetelo come un terzo dio, perché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un unico Dio. Così dovete credere.

La Chiesa.

6. 14. Alla proclamazione di fede nella Trinità segue: La santa Chiesa 38. È stato detto così di Dio e del suo tempio. Il tempio di Dio, che siete voi - dice l'Apostolo - è santo 39. Ma la stessa Chiesa è santa, una, vera, cattolica, che combatte contro tutte le eresie; combattere può, ma non essere vinta. Tutte le eresie sono uscite da lei ma come gli inutili tralci tagliati via dalla vite. Essa rimane sulla sua radice, nella sua vite, nella sua carità. Le porte degli inferi non prevarranno su di lei 40.

La remissione dei peccati.

7. 15. La remissione dei peccati 41. Realizzate in voi in modo completo le verità del Simbolo, quando vi battezzate. Nessuno dica: "Ho commesso la tal colpa. Forse non mi sarà perdonata". Pensi così perché l'hai commessa e perché è grave? Ma dimmi pure che hai compiuto qualcosa di mostruoso, di grave, di orrendo, che faccia inorridire il solo pensarlo. Che cosa puoi aver fatto? Forse hai ucciso Cristo? Non c'è nulla di peggio di questo misfatto, perché non c'è nulla di meglio di Cristo. Nefanda enormità uccidere il Cristo. Tuttavia i Giudei lo uccisero e molti di loro poi credettero in lui e bevvero il suo sangue: fu loro perdonato il peccato che avevano commesso. Quando sarete battezzati, mantenete una vita buona nei precetti di Dio, per custodire il Battesimo sino alla fine. Non vi dico che sia possibile vivere qui senza peccato: vi sono i peccati veniali, di cui non è priva questa vita [mortale]. Per tutti i peccati c'è il Battesimo, per quelli leggeri, dai quali non possiamo essere esenti, c'è la preghiera. Come dice la preghiera? Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori 42. Se una volta sola siamo purificati dal Battesimo, ogni giorno possiamo essere purificati dalla preghiera. Ma non vogliate commettere di quelle colpe che inevitabilmente vi separano dal Corpo di Cristo; lungi da voi! Coloro che voi vedete fare pubblica penitenza, hanno commesso delitti: adultèri o altri grossi misfatti, perciò fanno penitenza. Se infatti avessero commesso colpe leggere, basterebbe a cancellarli la preghiera quotidiana.

In tre modi vengono rimessi i peccati.

8. 16. Dunque in tre modi nella Chiesa vengono rimessi i peccati: nel battesimo, nella preghiera e nell'umiltà, maggiore, della [pubblica] penitenza. Tuttavia Dio non perdona che ai battezzati. Quando? Al momento del battesimo. Quando poi i peccati sono perdonati a chi prega e a chi fa penitenza, si tratta di gente che ha già ricevuto il Battesimo. Diversamente è come se si dicesse: Padre nostro 43 da chi non è ancora nato. Nei catecumeni, finché sono tali, restano tutti i loro peccati. Se così avviene per i catecumeni, quanto più per i pagani! Quanto più per gli eretici! E tuttavia non rinnoviamo il Battesimo agli eretici. Perché? Perché essi hanno il Battesimo come il disertore ha un marchio. Come un marchio hanno il Battesimo, ma per la condanna, non per la vittoria. E se il disertore pentito ricomincia a fare il suo servizio militare, nessuno penserebbe di rinnovargli il marchio.

La nostra resurrezione.

9. 17. Crediamo anche nella risurrezione della carne, di cui c'è il precedente in Cristo, perché il corpo speri che avvenga quello che è avvenuto nel suo capo. Il capo della Chiesa è Cristo, la Chiesa è il corpo di Cristo. Il nostro Capo è risorto, è asceso al cielo; dove è il capo lì ci sono anche le membra. Come sarà questa risurrezione? Perché non creda qualcuno che sia come quella di Lazzaro, perché ben si sappia che non è così, è stato aggiunto: nella vita eterna 44. Vi rinnovi Dio, Dio vi mantenga e vi custodisca; Dio vi conduca a lui, che è la Vita eterna. Amen.

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1 - Rm 10, 10.
2 - Es symbolo Apostol.
3 - 2 Tm 2, 13.
4 - Sal 145, 6.
5 - Es symbolo apostol.
6 - Mt 6, 24.
7 - At 4, 32.
8 - Cf. Gv 14, 6.
9 - Gv 5, 19.
10 - Gv 16, 15.
11 - Es symbolo apostol.
12 - Es symbolo apostol.
13 - Sal 115, 12.
14 - Is 53, 8.
15 - Cf. Gal 4, 4.
16 - Rm 6, 9.
17 - Gc 5, 11.
18 - Gb 1, 8.
19 - Cf. Gn 3, 1-6.
20 - Gb 1, 21.
21 - Cf. Gb 2, 7-8.
22 - Gb 2, 9.
23 - Lc 14, 11.
24 - Gb 2, 10.
25 - Gc 5, 11.
26 - Sal 21, 2.
27 - Rm 6, 9.
28 - Es symbolo apostol.
29 - Es symbolo apostol.
30 - Mt 25, 34.
31 - Mt 25, 41.
32 - Es symbolo apostol.
33 - 1 Cor 6, 19.
34 - At 7, 47-48.
35 - 1 Cor 12, 24.
36 - Mt 6, 30; Lc 12, 28.
37 - 1 Cor 15, 36-38.
38 - Es symbolo apostol.
39 - 1 Cor 3, 17.
40 - Cf. Mt 16, 18.
41 - Es symbolo apostol.
42 - Mt 6, 12.
43 - Mt 6, 9.
44 - Es symbolo apostol.





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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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