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I discorsi di Sant’Agostino sul Simbolo di fede: Il Credo

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2012 21:15
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11/08/2012 19:46
 
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3/ Discorso 213. Nella trasmissione del Simbolo

Per essere salvi occorre prima credere e poi invocare il nome di Dio.

1. Dice l'Apostolo: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo 1. È verso questa salvezza che ormai correte voi che avete dato i vostri nomi per il battesimo; salvezza non di breve tempo, ma per l'eternità; salvezza che non è comune agli uomini e agli animali, e neanche ai buoni e ai malvagi. Voi infatti potete osservare questa cosa, ben chiara per ognuno di noi, che la salute del tempo presente, per la quale gli uomini si dan tanto da fare sia per averla sia per ricuperarla, riguarda non solo gli uomini, ma anche gli animali, dai più grandi ai più piccoli: dai serpenti e dagli elefanti questo tipo di salute si estende su tutti, sino sulle mosche e i più piccoli insetti. E anche gli uomini, sia quelli che invocano Dio ma quelli che lo bestemmiano, possono avere questa salute. Per questa ragione dice il santo Salmo: Uomini e bestie tu conservi, o Signore, perché sovrabbondante è la tua misericordia, o Dio; ma i figli degli uomini spereranno all'ombra delle tue ali 2.

Questo tipo di salute, dunque, per la sovrabbondante misericordia di Dio, arriva anche al più piccolo degli animali; ma i figli degli uomini, che appartengono al Figlio dell'uomo, spereranno all'ombra delle tue ali. È quello che facciamo nel corso di questa vita: adesso speriamo quel che poi riceveremo. E che cosa promette quel medesimo Salmo? Si inebrieranno nell'abbondanza della tua casa e li disseterai al torrente delle tue delizie, perché presso di te è la sorgente della vita 3.

Cristo è la sorgente della vita: perché fin da adesso ne possiamo gustare qualcosa egli si è fatto uomo; ma la pienezza della sua abbondanza, quella che sazia gli angeli e tutte le gerarchie celesti ci viene conservata da parte; ci verrà data dopo. Per adesso, per poterla raggiungere, per essere salvi, invochiamo Dio, secondo quanto ha detto l'Apostolo: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo 4. Anche il Profeta anticamente aveva detto ciò 5. Ma Paolo apostolo dichiarava che era ormai arrivato il tempo in cui si adempiva quel che era stato scritto: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo. Di quale salvezza si tratti l'ho già detto, e così ora non potete più dire: Com'è che anche chi invoca il nome del Signore non ha salute? Sarà salvo.

Poi l'Apostolo continua: Ma come lo potranno invocare, se non hanno creduto in lui? E come potranno credere, se non ne hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi l'annunzi? E chi lo annunzierà, se nessuno viene mandato? Come sta scritto: Come sono belli i piedi di chi porta notizie di pace, di chi porta notizie di bene 6. Nessuno dunque potrà essere salvo, se non avrà invocato; nessuno potrà invocare, se prima non avrà creduto. Poiché dunque questo è l'ordine, prima cioè credere e poi invocare, oggi riceverete il Simbolo della fede per credere: fra otto giorni riceverete l'Orazione, per poter invocare.

Credo in Dio Padre onnipotente.

2. Il Simbolo dunque è la regola della fede, breve ma succosa tale da istruire la mente senza appesantire la memoria: con poche parole si dicono cose con cui molto si acquista. Si chiama Simbolo perché con esso si riconoscono i cristiani. Anzitutto ve lo reciterò nella sua brevità; poi, per quanto il Signore ci vorrà concedere ve lo spiegherò perché quanto voglio che sappiate a memoria possiate anche comprenderlo.

Ecco dunque il Simbolo..., poi dopo il Simbolo: Non è molto, ma è molto. Dovete badare non al numero, ma al peso delle parole. Credo in Dio Padre onnipotente. Come si fa presto a dirlo, ma quanto è grande! Egli è Dio, egli è Padre; Dio per la potestà, Padre per la bontà. Come siamo felici di avere come padre il nostro Dio! Crediamo dunque in lui e tutto ci possiamo ripromettere dalla sua misericordia perché egli è l'Onnipotente: noi infatti crediamo in Dio Padre onnipotente.

Nessuno dica: Egli non può rimettere i miei peccati. Se è onnipotente, perché non lo può? Tu dirai: Ma io ho troppi peccati. E io ti dico: Ma egli è onnipotente. E tu: Ma io ho commesso dei peccati così grandi che non posso più esserne liberato o mondato. E io ti rispondo: Ma egli è onnipotente. Considerate quel che cantate a lui nel Salmo: Benedici il Signore, anima mia, e non dimenticare tanti suoi benefici; egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità 7.

La sua onnipotenza a noi è necessaria proprio per questo. A tutte le creature era necessaria per essere create: onnipotente nel fare le cose grandi e le cose piccole, onnipotente nel fare le cose del cielo e quelle della terra, onnipotente nel fare le cose immortali e quelle mortali, onnipotente nel fare le cose spirituali e quelle materiali, onnipotente nel fare le cose visibili e quelle invisibili, grande nelle cose grandi e non piccolo nelle cose piccole; insomma onnipotente nel fare tutto ciò che ha voluto fare.

Ti dico io quel che non può: non può morire, non può peccare, non può mentire, non può sbagliare; tutto questo non lo può; se lo potesse non sarebbe onnipotente. Credete perciò in lui e confessatelo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza 8. Ora perciò che avete creduto, bisogna che facciate la professione di fede, quando renderete il Simbolo. Quindi accoglietelo per impararlo e poi recitarlo e mai più dimenticarlo.

Cristo unico Figlio di Dio, per noi incarnato.

3. Dopo che viene? Ed in Gesù Cristo. Credo, tu dici, in Dio Padre onnipotente, e in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore. Unico Figlio, vuol dire uguale al Padre; unico Figlio vuol dire della stessa sostanza del Padre; unico Figlio vuol dire della stessa onnipotenza del Padre; unico Figlio vuol dire coeterno col Padre. Questo lo è in se stesso, per se stesso e presso il Padre.

E per noi? A nostro vantaggio? Il quale nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine. Ecco da dove viene, chi e a chi. Dalla Vergine Maria, nella quale ha operato lo Spirito Santo, e non un uomo marito: pur casta, egli la fecondò e la conservò intatta. E così si è rivestito di carne il Cristo Signore, così si è fatto uomo colui che ha fatto l'uomo; ha assunto ciò che non era ma non ha smesso ciò che era. Il Verbo infatti si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi 9.

Non nel senso che il Verbo si sia trasformato in carne ma, rimanendo Verbo e assumendo la carne, pur sempre invisibile, si è reso visibile quando ha voluto, e venne ad abitare in mezzo a noi. Qual è la portata di in mezzo a noi? In mezzo agli uomini, è diventato per numero uno degli uomini, uno e l'unico. L'unico per il Padre. E per noi? Anche per noi l'unico Salvatore, perché nessuno ci può salvare all'infuori di lui, per noi l'unico Redentore, perché nessuno ci può redimere all'infuori di lui: non con oro, non con argento, ma col proprio sangue.

Cristo crocifisso e sepolto nella sua carne.

4. Ora vediamo lo scambio che egli ha fatto perché noi fossimo redenti. Perché dopo che si è detto nel Simbolo: Il quale nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine, che cosa ha patito per noi? Continua: Fu crocifisso sotto Ponzio Pilato e fu sepolto. Come? Crocifisso l'unico Figlio di Dio, nostro Signore? Sepolto l'unico Figlio di Dio, nostro Signore? È l'uomo che fu crocifisso. Come Dio non è cambiato, come Dio non fu ucciso. E tuttavia in quanto uomo fu ucciso. Se l'avessero riconosciuto, dice l'Apostolo, certamente non avrebbero crocifisso il Signore della gloria 10. In questo modo egli lo presenta come il Signore della gloria ma lo confessa come crocifisso.

Anche a te se uno ti strappa il vestito anche senza farti male nel corpo, ti offende; e tu non sbraiti per il vestito, non dici: Mi hai stracciato il vestito, ma: Mi hai stracciato, mi hai lacerato, mi hai ridotto a brandelli. Sei integro e parli così ed è vero, anche se chi ti ha offeso nulla ha strappato della tua carne. Ed è così che fu crocifisso il Cristo Signore. Egli è il Signore, è l'unigenito del Padre, è il nostro Salvatore, è il Signore della gloria, e tuttavia fu crocifisso; ma lo fu nella sola carne, e anche sepolto nella sola carne.

Anzi, nel luogo in cui fu sepolto e per tutto il tempo che fu sepolto, non c'era neanche la sua anima; solo la carne giaceva nel sepolcro. Ma tu confessi [che egli è] Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,il quale nacque da Spirito Santo e da Maria Vergine. Chi? Gesù Cristo, l'unico Figlio di Dio, nostro Signore.Fu crocifisso sotto Ponzio Pilato. Chi? Gesù Cristo, l'unico Figlio di Dio, nostro Signore.E fu sepolto. Chi? Gesù Cristo, l'unico Figlio di Dio, nostro Signore. È la sola carne che giace, e tu dici: Nostro Signore? Lo dico, certo che lo dico, perché guardo la veste e adoro colui che ne è vestito. Quella carne fu la sua veste, perché,pur essendo di natura divina, non considerò una rapina la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo (ma senza lasciare la condizione di Dio),divenendo simile agli uomini e apparendo nella forma umana 11.

Risorto, asceso al cielo siede alla destra del Padre.

5. Ma non dobbiamo sottovalutare la sua carne, anche presa separatamente; quando giacque, è proprio allora che ci redense. In che modo ci redense? Perché non per sempre giacque. Il terzo giorno infatti risuscitò dai morti. Così prosegue il Simbolo. Abbiamo confessato la sua passione, ora confessiamo la sua risurrezione. Nella passione che cosa ha fatto? Ci ha insegnato che cosa dobbiamo sopportare. E nella risurrezione che cosa ha fatto? Ci ha fatto vedere che cosa speriamo. Lì il travaglio, qui il premio; il travaglio nella passione, il premio nella risurrezione.

Risorto poi dai morti, non rimase qui, ma come prosegue?Salì al cielo. E ora dov'è?Siede alla destra del Padre. Non pensare alla destra in contrapposizione alla sinistra: la destra di Dio è la felicità eterna. La destra di Dio è l'ineffabile, inestimabile, incomprensibile beatitudine e completezza. Questa è la destra di Dio, lì egli siede. E che vuol dire: siede? Ivi abita: è chiamato sede il luogo in cui uno abita. Perciò chi, al tempo in cui lo vide santo Stefano, diceva:Siede alla destra del Padre, non proferiva una menzogna. Come dice Stefano?Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio 12. Se egli lo vide in piedi era allora menzogna il dire:Siede alla destra del Padre? Siede vuol dire sta, abita. In qual modo? Come te.In quale stato? E chi potrà dirlo? Diciamo [solo] quel che ciha insegnato, diciamo [solo] quel che sappiamo.




[SM=g1740771]  continua......
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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