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La Teologia oggi: prospettive, principi e criteri

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2013 21:52
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15/06/2013 21:48
 
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CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

 

 

ISTRUZIONE

DONUM VERITATIS

SULLA VOCAZIONE ECCLESIALE
DEL TEOLOGO

 

 

INTRODUZIONE

1. La verità che rende liberi è un dono di Gesù Cristo (cf. Gv 8, 32). La ricerca della verità è insita nella natura dell’uomo, mentre l’ignoranza lo mantiene in una condizione di schiavitù. L’uomo infatti non può essere veramente libero se non riceve luce sulle questioni centrali della sua esistenza, ed in particolare su quella di sapere da dove venga e dove vada. Egli diventa libero quando Dio si dona a lui come un Amico, secondo la parola del Signore: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi» (Gv 15, 15). La liberazione dall’alienazione del peccato e della morte si realizza per l’uomo quando il Cristo, che è la Verità, diventa per lui la «via» (cf. Gv 14, 6).

Nella fede cristiana conoscenza e vita, verità ed esistenza sono intrinsecamente connesse. La verità donata nella rivelazione di Dio sorpassa evidentemente le capacità di conoscenza dell’uomo, ma non si oppone alla ragione umana. Essa piuttosto la penetra, la eleva e fa appello alla responsabilità di ciascuno (cf. 1 Pt 3, 15). Per questo, fin dall’inizio della Chiesa la «regola della dottrina» (Rm 6, 17) è stata legata, con il battesimo, all’ingresso nel mistero di Cristo. Il servizio alla dottrina, che implica la ricerca credente dell’intelligenza della fede e cioè la teologia, è pertanto un’esigenza alla quale la Chiesa non può rinunciare.

In ogni epoca la teologia è importante perché la Chiesa possa rispondere al disegno di Dio, il quale vuole «che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tim 2, 4). In tempi di grandi mutamenti spirituali e culturali essa è ancora più importante, ma è anche esposta a rischi, dovendosi sforzare di «rimanere» nella verità (cf. Gv 8, 31) e tener conto nel medesimo tempo dei nuovi problemi che si pongono allo spirito umano. Nel nostro secolo, in particolare durante la preparazione e la realizzazione del Concilio Vaticano II, la teologia ha contribuito molto ad una più profonda «comprensione delle realtà e delle parole trasmesse»[1], ma ha anche conosciuto e conosce ancora dei momenti di crisi e di tensione.

La Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene pertanto opportuno rivolgere ai Vescovi della Chiesa cattolica, e tramite loro ai teologi, la presente Istruzione che si propone di illuminare la missione della teologia nella Chiesa. Dopo aver preso in considerazione la verità come dono di Dio al suo popolo (I), essa descriverà la funzione dei teologi (II), si soffermerà quindi sulla missione particolare dei Pastori (III), e proporrà infine alcune indicazioni sul giusto rapporto fra gli uni e gli altri (IV). Essa intende così servire la crescita nella conoscenza della verità (cf. Col 1, 10), che ci introduce in quella libertà per conquistarci la quale Cristo è morto e risuscitato (cf. Gal 5, 1).

 

I

LA VERITÀ, DONO DI DIO AL SUO POPOLO

2. Mosso da un amore senza misura, Dio ha voluto farsi vicino all’uomo che ricerca la propria identità e camminare con lui (cf. Lc 24, 15). Egli lo ha anche liberato dalle insidie del «padre della menzogna» (cf. Gv 8, 44) e gli ha dato accesso alla sua intimità perché vi trovi, in sovrabbondanza, la verità piena e la vera libertà. Questo disegno d’amore concepito dal «Padre della luce» (Gc 1, 17; cf. 1 Pt 2, 9; 1 Gv 1, 5), realizzato dal Figlio vincitore della morte (cf. Gv 8, 36) è reso continuamente attuale dallo Spirito che guida «alla verità tutta intera» (Gv 16, 13).

3. La verità ha in sé una forza unificante: libera gli uomini dall’isolamento e dalle opposizioni nelle quali sono rinchiusi dall’ignoranza della verità e aprendo loro la via verso Dio, li unisce gli uni agli altri. Il Cristo ha distrutto il muro di separazione che aveva reso gli uomini estranei alla promessa di Dio e alla comunione dell’alleanza (cf. Ef 2, 12-14). Egli invia nel cuore dei credenti il suo Spirito, per mezzo del quale noi tutti in Lui siamo «uno solo» (cf. Ro 5, 5; Gal 3, 28). Così, grazie alla nuova nascita ed all’unzione dello Spirito Santo (cf. Gv 3, 5; 1 Gv 2, 20. 27), diventiamo l'unico e nuovo Popolo di Dio che, con vocazioni e carismi diversi, ha la missione di conservare e trasmettere il dono della verità. Infatti la Chiesa tutta, come «sale della terra» e «luce del mondo» (cf. Mt 5, 13s.), deve rendere testimonianza alla verità di Cristo che rende liberi.

4. A questa chiamata il Popolo di Dio risponde «soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità, e offrendo a Dio un sacrificio di lode». Per quello che riguarda più specificamente la «vita di fede», il Concilio Vaticano II precisa che «la totalità dei fedeli che hanno ricevuto l’unzione dello Spirito Santo (cf. 1 Gv 2, 20. 27), non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa proprietà peculiare mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il popolo, quando ‘dai vescovi fino agli ultimi fedeli laici’, esprime l’universale suo consenso in materia di fede e di costumi»[2].

5. Per esercitare la sua funzione profetica nel mondo, il Popolo di Dio deve continuamente risvegliare o «ravvivare» la propria vita di fede (cf. 2 Tm 1, 6), in particolare per mezzo di una riflessione sempre più approfondita, guidata dallo Spirito Santo, sul contenuto della fede stessa e tramite l'impegno di dimostrarne la ragionevolezza a coloro che gliene chiedono i motivi (cf. 1 Pt 3, 15). In vista di questa missione lo Spirito di verità dispensa, fra i fedeli di ogni ordine, grazie speciali date «per l'utilità comune» (1 Cor 12, 7-11).






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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