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SEDE VACANTE E CARDINALI ELETTORI CONCLAVE 2013

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2013 15:18
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Sesso: Femminile
04/03/2013 11:05
 
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[SM=g1740733] ATTENZIONE..... ci hanno scritto che nell'immagine alla lettera O ci sarebbe segnato come errore il cardinale: O'BRIEN Edwin Frederick*

NO!! non è un errore..... il cardinale sollecitato alle dimissioni da Benedetto XVI è un altro O'Brien, per la precisione e per nome esteso: O'BRIEN Keith Michael Patrick*




Lo scozzese Keith Michael Patrick O'Brien, di 74 anni, era stato di recente salito alla ribalta prima per delle affermazioni poco dottrinali con la richiesta che il nuovo Papa avrebbe dovuto finalmente aprire al mondo le questioni spinose morali ed etiche: donne prete, preti sposati, omosessualità libera ecc.... per poi scoprire finalmente cosa bolliva in pentola.
Accusato di molestie sessuali a tre seminaristi negli anni '80, ha prima negato, per poi cedere, confessare la sua colpa, riconoscere la sua responsabilità diretta!!
Eccoli certi vescovi modernisti che ci fanno capire perchè si battono contro la dottrina cattolica!!!
Non spetta a noi giudicare, ma ringraziamo Benedetto XVI che, quasi come ultimo atto del suo Pontificato, ha proprio sollecitato le dimissioni del prelato il quale così non potrà partecipare al Conclave, e sarà sicuramente un campanello d'allarme per i Cardinali riuniti affinchè non si facciano più nomine di persone coinvolte e che non hanno mai pagato il danno commesso: troppo comodo chiedere "scusa" dopo le denuncie e dopo essere stati scoperti, e questo serva di lezione a tutti IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI....

**********************************

Ora due brevi riflessioni...
la prima dal famoso TRITTICO ROMANO, poesie di Giovanni Paolo II sulla Cappella Sistina, l'allora cardinale Ratzinger scrisse la Prefazione e, ricordando gli ultimi Conclavi e rivolti, quasi profeticamente, al conclave che poi lo avrebbe visto Successore di Pietro, così scriveva e di certo ammoniva nel 2003:


Dagli occhi interiori del Papa emerge nuovamente il ricordo dei Conclave dell’agosto e dell’ottobre 1978.
Poiché anch’io ero presente, so bene come eravamo esposti a quelle immagini nelle ore della grande decisione, come esse ci interpellavano; come insinuavano nella nostra anima la grandezza della responsabilità. Il Papa parla ai Cardinali del futuro Conclave "dopo la mia morte" e dice che a loro parli la visione di Michelangelo. La parola Con-clave gli impone il pensiero delle chiavi, dell’eredità delle chiavi lasciate a Pietro. Porre queste chiavi nelle mani giuste: è questa l’immensa responsabilità in quei giorni. Si ricordano così le parole di Gesù, il "guai" che ha rivolto ai dottori della legge: "avete tolto la chiave della scienza" (Lc 11, 52). Non togliere la chiave, ma usarla per aprire affinché si possa entrare per la porta: a questo esorta Michelangelo.




La seconda è questa:
viene dal libro "Memorie di un cardinale italiano" del Cardinale Giacomo Biffi che scrisse una "lettera aperta" proprio durante l'ultimo Conclave che vide eletto Joseph Ratzinger.

Scriveva così il Cardinale Biffi:

Conclave 2005, che cosa ho detto al futuro papa
(pp. 614-615)

 


I giorni più faticosi per i cardinali sono quelli che precedono immediatamente il conclave. Il Sacro Collegio si raduna quotidianamente dalle ore 9,30 alle ore 13, in un’assemblea dove ciascuno dei presenti è libero di dire tutto ciò che crede.
S’intuisce però che non si possa trattare pubblicamente l’argomento che più sta a cuore agli elettori del futuro vescovo di Roma: chi dobbiamo scegliere?
E così va a finire che ogni cardinale è tentato di citare più che altro i suoi problemi e i suoi guai: o meglio, i problemi e i guai della sua cristianità, della sua nazione, del suo continente, del mondo intero. È senza dubbio molto utile questa generale, spontanea, incondizionata rassegna delle informazioni e dei giudizi. Ma senza dubbio il quadro che ne risulta non è fatto per incoraggiare.
Quale fosse nell’occasione il mio stato d’animo e quale la mia riflessione prevalente emerge dall’intervento che dopo molte perplessità mi sono deciso a pronunciare il venerdì 15 aprile 2005. Eccone il testo:

"1. Dopo aver ascoltato tutti gli interventi – giusti opportuni appassionati – che qui sono risonati, vorrei esprimere al futuro papa (che mi sta ascoltando) tutta la mia solidarietà, la mia simpatia, la mia comprensione, e anche un po’ della mia fraterna compassione. Ma vorrei suggerirgli anche che non si preoccupi troppo di tutto quello che qui ha sentito e non si spaventi troppo. Il Signore Gesù non gli chiederà di risolvere tutti i problemi del mondo. Gli chiederà di volergli bene con un amore straordinario: 'Mi ami tu più di costoro?' (cfr. Giovanni 21,15). In una 'striscia' e 'fumetto' che ci veniva dall’Argentina, quella di Mafalda, ho trovato diversi anni fa una frase che in questi giorni mi è venuta spesso alla mente: 'Ho capito; – diceva quella terribile e acuta ragazzina – il mondo è pieno di problemologi, ma scarseggiano i soluzionologi'.

"2. Vorrei dire al futuro papa che faccia attenzione a tutti i problemi. Ma prima e più ancora si renda conto dello stato di confusione, di disorientamento, di smarrimento che affligge in questi anni il popolo di Dio, e soprattutto affligge i 'piccoli'.

"3. Qualche giorno fa ho ascoltato alla televisione una suora anziana e devota che così rispondeva all’intervistatore: 'Questo papa, che è morto, è stato grande soprattutto perché ci ha insegnato che tutte le religioni sono uguali'. Non so se Giovanni Paolo II avrebbe molto gradito un elogio come questo.

"4. Infine vorrei segnalare al nuovo papa la vicenda incredibile della 'Dominus Iesus': un documento esplicitamente condiviso e pubblicamente approvato da Giovanni Paolo II; un documento per il quale mi piace esprimere al cardinal Ratzinger la mia vibrante gratitudine. Che Gesù sia l’unico necessario Salvatore di tutti è una verità che in venti secoli – a partire dal discorso di Pietro dopo Pentecoste – non si era mai sentito la necessità di richiamare. Questa verità è, per così dire, il grado minimo della fede; è la certezza primordiale, è tra i credenti il dato semplice e più essenziale. In duemila anni non è stata mai posta in dubbio, neppure durante la crisi ariana e neppure in occasione del deragliamento della Riforma protestante. L’averla dovuta ricordare ai nostri giorni ci dà la misura della gravità della situazione odierna. Eppure questo documento, che richiama la certezza primordiale, più semplice, più essenziale, è stato contestato. È stato contestato a tutti i livelli: a tutti i livelli dell’azione pastorale, dell’insegnamento teologico, della gerarchia.

"5. Mi è stato raccontato di un buon cattolico che ha proposto al suo parroco di fare una presentazione della 'Dominus Iesus' alla comunità parrocchiale. Il parroco (un sacerdote per altro eccellente e ben intenzionato) gli ha risposto: 'Lascia perdere. Quello è un documento che divide'. 'Un documento che divide'. Bella scoperta! Gesù stesso ha detto: 'Io sono venuto a portare la divisione' (Luca 12,51). Ma troppe parole di Gesù oggi risultano censurate dalla cristianità; almeno dalla cristianità nella sua parte più loquace".


[SM=g1740720]

aggiungiamo 13.marzo. 2013..... Avvenire del 13 marzo 2013, giorno dell'elezione del nuovo Papa....
ha riportato un’interessante risposta che Joseph Ratzinger diede nel 1997 alla domanda sull’azione dello Spirito Santo in Conclave.

È lo Spirito Santo il responsabile dell’elezione del Papa?, gli fu domandato.
 
Ratzinger, non rinunciando nel finale a una certa ironia, rispose così: «Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto».

[SM=g1740733]  queste parole di Ratzinger la dicono lunga e pur NON intaccando l'infallibilità dei Papi in materia dottrinale, apre piuttosto la porta alla libera critica SULLA PERSONA SCELTA.... nel dire infatti "Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto", legittima all'ampio dibattito su altre questioni inerenti al neo-eletto [SM=g1740727]




[Modificato da Caterina63 23/06/2013 15:18]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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