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"Francesco! Và e ripara la mia Chiesa" Le croci di un Papa

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2014 12:39
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Sesso: Femminile
27/03/2013 11:57
 
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[SM=g1740758] In alcuni quotidiani (ma l'ho sperimentato io stessa di persona) ho letto che sono in molti a "sperare" che con la simpatia e la rivoluzione (??) portata da Papa Francesco, finalmente la Chiesa potrà aprirsi ed essere più accondiscentente su ciò che fino ad oggi ha dichiarato inamovibile e inopinabile come l'aborto, il divorzio, i matrimoni omosex, l'eutanasia e via dicendo....

Queste persone avranno un duro risveglio.....  I modi di Papa Francesco, rivoluzionari quanto si voglia dire, non c'entrano nulla con la impostazione dottrinale della Chiesa....
Un Pontefice che rigettasse la Dottrina sull'etica e sulla morale, sarebbe un Papa eretico. La Dottrina della Chiesa infatti non appartiene ad un Papa, ma al Papa viene consegnata (dalla Tradizione e quindi dal Deposito della fede trasmesso dagli Apostoli come spiega San Paolo, tutti i Padri della Chiesa, Santi e Dottori) affinchè, con i mezzi e il carisma che gli sono propri, la metta in pratica, la difenda e la insegni.... [SM=g1740733]

***

Ecco la posizione del nuovo Papa che, ovviamente, non potrà smentirsi.....

«L'aborto non è mai una soluzione»

di Jorge Mario Bergoglio (Papa Francesco)

da LanuovaBussolaQuotidiana del 27-03-2013

Quando, sei mesi fa, le autorità amministrative di Buenos Aires decisero di ampliare le ipotesi di depenalizzazione dell’aborto, l’allora Cardinal Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco, emanò un coraggioso comunicato ufficiale, in cui la scelta di interrompere la gravidanza veniva comunque fermamente condannata senza se e senza ma. Il testo di quel comunicato, che porta la data del 10 settembre 2012 ed è intitolato “Sobre la resolución para abortos no punibles en la Ciudad de Buenos Aires”, merita di essere integralmente riportato:

Rispetto alla regolamentazione dei casi di aborto non punibili (ANP) da parte delle autorità amministrative cittadine di Buenos Aires, prendiamo atto una volta di più della deliberata intenzione di perseverare sulla strada della limitazione ed eliminazione del valore supremo della vita, e della volontà di ignorare il diritto dei bimbi a nascere. Nei confronti di una donna in stato di gravidanza dobbiamo sempre parlare di due vite, le quali debbono entrambe essere preservate e rispettate, poiché la vita è un valore assoluto. «La scienza biologica indica in modo evidente attraverso il DNA, la sequenza del genoma umano, che dal momento del concepimento esiste una nuova vita umana che deve essere tutelata giuridicamente. Il diritto alla vita è un diritto umano fondamentale» (CEA, Non una vita ma due, 2011).

L’aborto non è mai una soluzione. Occorre ascolto, vicinanza e comprensione da parte nostra per salvare tutte e due le vite: rispettare l’essere umano più piccolo e indifeso, adottare ogni mezzo che possa preservare la sua vita, permettere la sua nascita ed essere, inoltre, creativi nell’individuare percorsi che rendano possibile il suo pieno sviluppo. Questa decisione amministrativa che amplia le ipotesi di depenalizzazione dell’aborto, cedendo alle indebite pressioni della Corte Suprema nazionale – la quale, peraltro, ha prevaricato le proprie competenze in palese violazione del principio di divisione dei poteri e delle prerogative federali – comporta conseguenze di natura giuridica, culturale ed etica, poiché le leggi improntano la cultura di un popolo, e una legislazione che non protegge la vita favorisce una «cultura di morte» (Evangelium vitae, n.21)

Di fronte a questa deprecabile decisione lanciamo un appello a tutte le parti coinvolte, ai fedeli e ai cittadini, affinché, in un clima di massimo rispetto, vengano adottati mezzi positivi di promozione e protezione della madre e del suo bambino in tutti i casi, a favore sempre del diritto alla vita umana.


(traduzione a cura di Gianfranco Amato)

**************************

Non dimentichiamo come l'allora cardinale Bergoglio, affrontò il problema della fame, insieme all'Episcopato argentino, certamente avanzando nel campo sociale della carità materiale, ma soprattutto presentando al Paese la vera chiave per risolvere certi problemi: IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA.... nel 2002 Bergoglio e Ratzinger intervennero all'unisono affinchè si insegnasse che: non di solo pane vive l'uomo.... e di come il Catechismo stia alla base di una società più giusta e che se rispettato e applicato nella vita di ognuno, spazzerebbe via gran parte delle crisi che coinvolgono sempre i più deboli...
CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO DEL 2002

così interveniva il cardinale Jorge Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires in quel 2002:

«Per questo presentiamo il messaggio del Catechismo così com'è. Colui che lo segue si salva e salva gli altri. Siamo consapevoli della sofferenza del nostro popolo, siamo consapevoli del fatto che molti bambini non possono terminare il primo ciclo d'istruzione per mancanza delle necessarie proteine. Siamo consapevoli che negli ospedali manca l'essenziale per la salute della gente. Presentare il messaggio di Gesù Cristo significa tracciare il cammino che Egli ha tracciato. Per esser degni della Sua dignità. E diciamo: ogni persona del nostro popolo ha diritto a vedere rispettata questa dignità e non a vederla calpestata. Calpestare la dignità di una donna, di un uomo, di un bambino, di un anziano è un peccato grave che grida al Cielo».

[SM=g1740771]

[Modificato da Caterina63 27/03/2013 12:20]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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