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Le Visite ad Limina Apostolorum ed eventuali discorsi del Pontefice ai Vescovi

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2015 09:13
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01/12/2014 19:11
 
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  Francesco ai vescovi svizzeri: Chiesa non è semplice Ong




- OSS_ROM





01/12/2014 02:01



Che la Chiesa in Svizzera sia segno visibile del Corpo di Cristo e del suo popolo, non solo una bella organizzazione, un'altra Ong: così si è espresso Papa Francesco nel discorso consegnato ai vescovi svizzeri ricevuti in Vaticano in visita "ad Limina". Il servizio di Roberta Gisotti:


Parole chiare e dirette quelle di Francesco ai presuli della Svizzera, un Paese di pacifica “coesistenza culturale e religiosa” – ha ricordato il Papa – “sede di istituzioni internazionali importanti per la pace, il lavoro, la scienza e l’ecumenismo”, dove nonostante “molti abitanti si tengano distanti dalla fede, la maggioranza riconosce ai cattolici e ai protestanti un ruolo positivo nell’ambito sociale”. Ma “senza una fede viva in Cristo risorto” – qui il richiamo di Francesco ai presuli – “le belle chiese e i monasteri” come l’Abbazia di San Maurizio, che si appresta a celebrare 1500 anni di vita religiosa continuativa, “fatto eccezionale in tutta la Chiesa”, diventeranno poco a poco dei musei; tutte le encomiabili opere e istituzioni perderanno la loro anima lasciando solamente ambienti vuoti e gente abbandonata”.


“La vostra missione – ha detto Francesco ai vescovi svizzeri – è di pascere il gregge, camminando secondo le circostanze davanti, al centro o dietro”, perché “il popolo di Dio non può sussistere senza i suoi pastori, vescovi e preti”.


Da qui l’incoraggiamento di Francesco “ai presuli a dare una risposta chiara comune ai problemi della società, in un momento, dove molti, anche nella Chiesa, sono tentati di allontanarsi dalla reale dimensione sociale del Vangelo”, che - ribadisce Francesco – “ha una propria forza originaria per elaborare proposte”. Tocca quindi a noi di presentare questo messaggio completo e renderlo accessibile a tutti, senza oscurare la bellezza del Vangelo, anche a quanti incontrano difficoltà nella vita quotidiana o cercano un senso alla propria esistenza o si sono allontanati dalla Chiesa. I quali, “confusi o concentrati su se stessi, si lasciano sedurre da modi di pensare che negano deliberatamente la dimensione trascendente dell'uomo, della vita e dei rapporti umani, in particolare di fronte alla sofferenza e alla morte“. “La testimonianza dei cristiani e delle parrocchie – ha detto Papa Francesco – può davvero illuminare la loro strada e sostenere la loro ricerca della felicità. In questo modo la Chiesa in Svizzera può essere se stessa e non solo una bella organizzazione, un’altra ong”.


E, dunque, conclude il Papa bisogna “annunciare la buona Novella, non piegarsi ai capricci degli uomini”. “Molte volte – osserva il Papa - noi fatichiamo a rispondere senza renderci conto che i nostri interlocutori non cercano risposte”. Occorre piuttosto porre “interrogativi con la visione apostolica mai superata: ‘Questo è Gesù, Dio l’ha resuscitato, noi ne siamo testimoni’”.





Papa a vescovi lituani:
difendete famiglia da ideologie che la destabilizzano

Papa Francesco benedice una famiglia - L'Osservatore Romano

02/02/2015 

 

Impegnatevi a promuovere la famiglia, contrastando l’influsso di ideologie che vogliono destabilizzarla. E’ l’esortazione di Papa Francesco nel discorso consegnato ai vescovi della Lituania, ricevuti in occasione della visita "ad Limina". Il Pontefice ha rammentato l’eroicità dei presuli lituani durante gli anni bui del regime comunista ed ha messo in guardia da nuove insidie come secolarismo e relativismo. Ancora, Francesco ha esortato l’episcopato del Paese baltico a formare dei laici convinti che diano un valido apporto nella società civile. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Dalla persecuzione comunista alle insidie del secolarismo
Grazie per l’“eroicità” con la quale avete “attraversato il triste periodo della persecuzione”. Il discorso di Papa Francesco esordisce evidenziando il grande ruolo che i vescovi della Lituania hanno avuto in difesa della libertà negli anni di regime comunista. Quindi, osserva che, se per lungo tempo, la Chiesa lituana “è stata oppressa da regimi fondati su ideologie contrarie alla dignità e alla libertà umana”, oggi deve confrontarsi con altre “insidie” quali il “secolarismo e il relativismo”. Correnti che, avverte, vanno affrontate in due modi: con un “annuncio instancabile del Vangelo e dei valori cristiani” e con “un dialogo costruttivo con tutti, anche con coloro che non appartengono alla Chiesa o sono lontani dall’esperienza religiosa”. Per questo, esorta, “le comunità cristiane siano sempre luoghi di accoglienza, di confronto aperto e costruttivo”.

Ideologie che vogliono destabilizzare famiglia
Il Papa rivolge, dunque, il pensiero al grande tema della famiglia e alle “sfide che è chiamata ad affrontare nel nostro tempo”. Francesco incoraggia i vescovi a “curare la pastorale familiare così che i coniugi sentano la vicinanza della comunità cristiana”. E annota che anche la Lituania, ora a pieno titolo nell’Unione Europea, è esposta “all’influsso di ideologie che vorrebbero introdurre elementi di destabilizzazione delle famiglie, frutto di un mal compreso senso di libertà personale”. Le secolari tradizioni lituane, soggiunge, “vi aiuteranno a rispondere” a tali sfide “secondo la ragione e secondo la fede”.

Formazione di laici convinti
Altro passaggio significativo del discorso è dedicato alla formazione di “laici convinti” che, evidenzia il Papa, “sappiano prendersi responsabilità all’interno della comunità ecclesiale e dare un valido apporto cristiano nella società civile”. I laici, ribadisce, vanno incoraggiati ad “essere presenti, con la forza di una fede adulta, in ambito civile, culturale, politico e sociale”. Il Pontefice non manca poi di chiedere ai vescovi una particolare attenzione per i seminaristi, i sacerdoti, le persone consacrate e richiama l’importanza dell’ “educazione alla povertà evangelica e alla gestione dei beni materiali secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa”. Infine un pensiero ai poveri giacché - nonostante lo sviluppo economico - in Lituania ci sono “tanti bisognosi, disoccupati, malati, abbandonati”. Siate loro vicini, è l’esortazione di Francesco, non dimenticando quanti, “soprattutto tra i giovani” lasciano il Paese “e cercano di trovare una nuova strada all’estero”.

Dopo l'incontro con il Papa, Jan Walenty Malinowski ha sentito mons. Lionginas Virbalas, vescovo di Panevėžys:

R. – Siamo stati in visita "ad Limina": eravamo 11-10 vescovi e il cardinale. Abbiamo portato l’esperienza della nostra vita e della vita della Chiesa lituana, che è composta da sette diocesi. Abbiamo anche raccontato l’esperienza della tanta sofferenza ai tempi della persecuzione ateistica, ai tempi sovietici, ma adesso anche l’esperienza della vita in libertà, della vita delle parrocchie e dell’inserimento nelle scuole. Abbiamo chiesto anche l’aiuto e il parere del Papa su come andare avanti. Lui ci ha incoraggiato e ha incoraggiato specialmente i vescovi, perché siano veramente padri di tutti, ma soprattutto per i sacerdoti. Ha anche condiviso la sua esperienza argentina: quando i sacerdoti non sono abbastanza, prendono parte attivamente nella pastorale i laici, le suore, le religiose. Anche in Lituania molti sacerdoti si occupano di 2-3 parrocchie e questa necessità è sempre più urgente anche per noi: che i laici sempre di più assumano responsabilità in modo attivo e partecipino alla vita della Chiesa.

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO 
AGLI ECC.MI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DI LITUANIA, 
IN VISITA "AD LIMINA APOSTOLORUM"

Festa della Presentazione del Signore
Lunedì, 2 febbraio 2015

[Multimedia]


 

Cari Fratelli nell’Episcopato,

vi accolgo con gioia in occasione della vostra visita ad limina Apostolorum; saluto cordialmente ciascuno di voi e le Chiese particolari che il Signore ha affidato alla vostra paterna guida.

Siete venuti a Roma con la vostra giovinezza, ma anche con la vostra eroicità. Infatti, tra di voi ci sono alcuni giovani confratelli, ma soprattutto Presuli che hanno attraversato il triste periodo della persecuzione. Grazie per la vostra testimonianza a Gesù Cristo e per il vostro servizio al santo popolo di Dio!

La Lituania da sempre ha avuto Pastori vicini al proprio gregge e solidali con esso. Lungo la storia della Nazione, essi hanno accompagnato con premura la propria gente non soltanto nel cammino della fede e nell’affrontare le difficoltà materiali, ma anche nella costruzione civile e culturale della società, la quale trova il proprio sostrato storico e identitario nella forza del Vangelo e nell’amore alla Santissima Madre di Dio. Voi siete eredi di questa storia, di questo patrimonio di carità pastorale, e lo dimostrate con l’energia della vostra azione, la comunione che vi anima e la perseveranza nel perseguire le mete che lo Spirito vi indica.

Cari Fratelli, conosco le vostre fatiche apostoliche. Se per un lungo periodo la Chiesa nel vostro Paese è stata oppressa da regimi fondati su ideologie contrarie alla dignità e alla libertà umana, oggi dovete confrontarvi con altre insidie, quali ad esempio il secolarismo e il relativismo. Per questo, accanto ad un annuncio instancabile del Vangelo e dei valori cristiani, non va dimenticato un dialogo costruttivo con tutti, anche con coloro che non appartengono alla Chiesa o sono lontani dall’esperienza religiosa. Abbiate cura che le comunità cristiane siano sempre luoghi di accoglienza, di confronto aperto e costruttivo, stimolo per l’intera società nel perseguimento del bene comune.

So anche del vostro incessante impegno e della sollecitudine nei confronti del clero che Dio vi ha donato. Non dimenticate che occorre soprattutto pregare per avere da Dio preti generosi e capaci di sacrificio e dedizione. E anche laici convinti, che sappiano prendersi responsabilità all’interno della comunità ecclesiale e dare un valido apporto cristiano nella società civile, il Signore ve li darà, se pregherete per questo e se saprete incoraggiarli ad essere presenti, con la forza di una fede adulta, in ambito civile, culturale, politico e sociale.

Come sapete, in questo periodo tutta la Chiesa è impegnata in un cammino di riflessione sulla famiglia, sulla sua bellezza, sul suo valore, e sulle sfide che è chiamata ad affrontare nel nostro tempo. Incoraggio anche voi, come Pastori, a dare il vostro contributo in questa grande opera di discernimento, e soprattutto a curare la pastorale familiare, così che i coniugi sentano la vicinanza della comunità cristiana e siano aiutati a “non conformarsi alla mentalità di questo mondo ma a rinnovarsi continuamente nello spirito del Vangelo” (cfr Rm 12,2).

Infatti, anche il vostro Paese, che ormai è entrato a pieno titolo nell’Unione Europea, è esposto all’influsso di ideologie che vorrebbero introdurre elementi di destabilizzazione delle famiglie, frutto di un mal compreso senso della libertà personale. Le secolari tradizioni lituane al riguardo vi aiuteranno a rispondere, secondo la ragione e secondo la fede, a tali sfide.

Vorrei poi raccomandarvi una speciale attenzione per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Non si stanchi mai la Chiesa in Lituania di continuare a pregare per le vocazioni! Vi esorto, inoltre, a curare un’adeguata formazione, iniziale e permanente, dei sacerdoti, delle persone consacrate, dei seminaristi, prestando particolare attenzione alla loro vita spirituale e morale, nonché all’educazione alla povertà evangelica e alla gestione dei beni materiali secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa. Amate i vostri presbiteri, cercate di essere molto disponibili quando vi cercano, e non aspettate sempre che siano loro a cercarvi, non lasciateli soli nelle difficoltà. Anche per i catechisti abbiate una cura particolare, trasmettendo loro con la vostra testimonianza la gioia di evangelizzare.

Infine, vi esorto alla sollecitudine per i poveri. Anche in Lituania, nonostante l’attuale sviluppo economico, ci sono tanti bisognosi, disoccupati, malati, abbandonati. Siate loro vicini. E non dimenticate quanti, soprattutto tra i giovani, per vari motivi lasciano il Paese e cercano di trovare una nuova strada all’estero. Il loro crescente numero e le loro esigenze richiedono attenzione e cura pastorale da parte della Conferenza Episcopale, affinché possano conservare la fede e le tradizioni religiose lituane.

Cari Fratelli, vi ringrazio per la vostra visita. Portate il mio saluto cordiale alle vostre Chiese particolari e a tutti i vostri connazionali. La Vergine Maria, particolarmente venerata nella vostra Nazione quale “Porta dell’Aurora” a Vilnius, come pure a Šiluva e in molte altre parti, interceda per la Chiesa in Lituania: protegga con il suo manto i sacerdoti, i religiosi, le religiose e tutti i fedeli e ottenga per ogni comunità la pienezza delle grazie del Signore. Vi assicuro il mio ricordo nella preghiera e confido nel vostro, mentre di cuore vi imparto la Benedizione Apostolica.

 


 
[Modificato da Caterina63 02/02/2015 18:29]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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