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Arriva la sospirata riforma : i Cardinali e il nuovo Consiglio del Papa

Ultimo Aggiornamento: 30/10/2017 08:47
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C9, Lombardi: prende forma il documento per la nuova Curia


Padre Federico Lombardi - REUTERS
Padre Federico Lombardi - REUTERS

13/04/2016

Il frutto del lavoro del Consiglio di Cardinali in vista della riforma della Curia sta prendendo forma: lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, nel briefing a fine mattinata sulla XIV riunione che si è aperta lunedì e che si concluderà con un altro incontro nel pomeriggio. Con il Papa, presenti tutti i cardinali ad eccezione del cardinale Gracias, per motivi di salute. Il servizio di Fausta Speranza:

Un "metodo circolare": così padre Lombardi descrive lo svolgimento dei colloqui in vista della nuova Costituzione Apostolica sulla Curia Romana, perché – spiega – si parla dei vari dicasteri con osservazioni e proposte che passano da un dicastero a un altro, senza una rigida ed esaustiva trattazione di uno dopo l’altro. Ancora non ci sono conclusioni – chiarisce padre Lombardi – ma oggi si è cominciato a raccogliere e ordinare i contributi:

“Oggi la giornata era dedicata piuttosto a riordinare, raccogliere i contributi che sono stati portati già in questi diversi Consigli, sui diversi dicasteri e ordinarli in modo tale che anche l’insieme della struttura della Costituzione, del documento di riforma complessiva, incomincia a prendere una sua forma. Non quindi limitarsi a vedere singolarmente i diversi dicasteri, ma poi cercare di collocare i tasselli che sono stati ottenuti con questi lavori, con queste riflessioni, in uno schema che gradualmente viene poi a completarsi per costituire la proposta che il Consiglio dà al Papa in vista di una nuova Costituzione. Questo era un po’ il lavoro di oggi. Si vede che incominciano a vedere di avere già percorso i diversi dicasteri, i diversi argomenti importanti per la riforma della Curia, e quindi incominciare a organizzarli e sistematizzarli”.

A proposito dei nuovi o rinnovati Dicasteri - dunque Laici, famiglia, Vita, Migrazioni,

Padre Lombardi spiega che il lavoro della presentazione delle proposte è completato. Ma negli incontri che Papa Francesco fa con il Consiglio di cardinali, formalmente istituito dal Papa stesso con un suo chirografo il 28 settembre 2013, non si parla solo della riforma. E’ l’occasione per Francesco per chiedere l’opinione dei cardinali che compongono il Consiglio su vari argomenti. E padre Lombardi cita la raccolta di informazioni per la nomina di nuovi vescovi. Si tratta di individuare persone adatte all’impegno episcopale e dunque ci sono procedure e contatti, criteri e obiettivi, approfondimenti, il colloquio con il nunzio nel Paese interessato. Altra opportunità, le riunioni del Consiglio sono l’occasione per aggiornamenti sull’attività della Segreteria per l’Economia e sulla Commissione per la Tutela dei minori. E padre Lombardi conferma che così è stato anche per la XIV riunione.

Resta da dire che le prossime riunioni si svolgeranno il 6-7-8 giugno, il 12-13-14 settembre, il 12-13-14 dicembre.




AGGIORNAMENTO

Maradiaga: quasi pronta la proposta di riforma della Curia

Una riunione del Consiglio dei Cardinali (Foto d'archivio) - ANSA

Una riunione del Consiglio dei Cardinali (Foto d'archivio) - ANSA

14/09/2017 


“Siamo a un 75 per cento del lavoro di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana e alla fine dell’anno dovremmo essere in grado di consegnare ai canonisti i nuovi documenti”: è quanto afferma ai nostri microfoni il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucicalpa (Honduras) e coordinatore del Consiglio dei Cardinali a conclusione, ieri, della 21.ma riunione del C9.

Questa opera di revisione della Pastor bonus - ha detto il porporato a Patricia Ynestroza - tuttavia “non è l’unico scopo del Consiglio dei Cardinali. Dobbiamo anche rispondere ad altri obiettivi che il Santo Padre ci ha affidato”. Tra le altre cose – ha aggiunto – “siamo convinti che il Santo Padre vuole includere più donne e più giovani negli organismi della Curia”.

Tra i temi discussi in questa nuova riunione del C9 figurano la Curia come strumento di evangelizzazione e di servizio non solo per il Papa, ma anche per le Chiese locali, la decentralizzazione, il ruolo delle Nunziature apostoliche, la selezione e competenza del personale, che si vuole meno clericale e più internazionale.

Anche il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, segretario del Consiglio dei Cardinali, ha affermato ai nostri microfoni che il processo di riforma della Curia è ormai “oltre i tre quarti” e “si sta per completare a livello di proposta fatta al Papa”.

La prossima riunione avrà luogo dall'11 al 13 dicembre 2017.






  • L'ANALISI

Curia, in pensione dopo cinque anni. Non tutti.

Il Papa l’aveva detto al cardinale Gerhard Mūller, nel famoso ultimo colloquio, e il cardinale, subito dopo, in Germania, in un’intervista all’Allgemeine Zeitung aveva detto così: “Er habe ihm mitgeteilt, dass er dazu übergehen wolle, die Amtszeiten generell auf fünf Jahre zu begrenzen, „und da war ich der Erste, bei dem er das umgesetzt hat“.

Che tradotto poveramente suona così: “Ha comunicato che desidera cambiare, e limitare generalmente i periodi d'attività a cinque anni “e io ero il primo, a cui l’avrebbe applicato”. Nella Chiesa la regola è che ai 75 anni di età i vescovi – e in teoria anche i responsabili dei dicasteri – devono dare le dimissioni. Se non si è vescovi, o si è dipendenti laici, il tetto è di settanta anni. E lo stesso vale per i nunzi apostolici, il cui lavoro è considerato usurante.

Quindi, se il Pontefice diceva il vero, e come dubitarne, adesso ci sarebbe una doppia griglia per le uscite, e svecchiare la Curia. Quinquennio, - uno solo al comando – e settantacinque anni. L’intervista del cardinale Mūller è stata pubblicata il 1 luglio 2017; era un’intervista “a caldo”, subito dopo il colloquio in cui gli era stato detto di lasciare il suo ufficio. Quindi è ben probabile che fosse sincera, e riportasse l’accaduto. Ma dal 1 luglio ad ora, ahimè, non sembra che il Pontefice abbia voluto tenere fede al suo proposito, e all’intenzione che aveva espressa al porporato tedesco.

Vediamo qualche caso. Il più recente, di questi giorni, riguarda il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontifici Consiglio per la Cultura. È nato il 18 ottobre 1942; ha quindi compiuto settantacinque anni. Ma è dal 2007 che è presidente della Cultura: quindi non un solo quinquennio, ma due. Ad agosto ha invece compiuto 76 anni il cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. Ha già quattro anni alle spalle con questo incarico; ma ha già “sforato” di un anno il limite canonico.

Qualche giorno fa poi è stato confermato “donec aliter provideatur – finché non si decida altrimenti – Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere dell’Accademia per le Scienze. Per lui le due griglie si univano: ha compiuto settantacinque anni l’8 settembre 2017, e ricopre il suo incarico alla Pontificia Accademia delle Scenze dal 2001, regnante San Giovanni Paolo II. Tre mandati!

Ma la cosa che forse può stupire è che non si tratta di casi isolati. Al Pontificio Consiglio per i testi legislativi abbiamo il cardinale Francesco Coccopalmerio. È li dal 2007 (due mandati, quindi) ed è nato nel 1938: 79 anni. Ai religiosi c’è il brasiliano Joao Braz de Aviz, il grande inquisitore dei Francescani dell’Immacolata. Nel 2011 cominciò il suo periodo, quindi anche se ha appena settant’anni – come Mūller d’altronde – non si parla di sostituzioni.

Il Prefetto della Congregazione per i Santi, il salesiano Angelo Amato ha quasi 80 anni, ed è Prefetto dal luglio 2008: doppia griglia anche per lui, dunque. Così come per Leonardo Sandri, argentino come Sorondo. È nato nel 1943, ed è Prefetto delle Chiese Orientali dal 2007; cioè ha completato dieci anni di governo.

C’è un elemento che unisce tutte queste persone (salvo forse Sandri, con cui si dice che i rapporti con Bergoglio non fossero idilliaci; ma allora bisognerebbe trovare altre ragioni). E cioè che sono tutte legate al Pontefice, e non hanno Dubia e neanche perplessità di nessun genere, in particolare sull’Amoris Laetitia.

A differenza del vescovo ausiliare di Salisburgo, Andreas Laun, che il 13 ottobre ha compiuto settantacinque anni. Il giorno stesso il Pontefice ha accettato le dimissioni. Nel febbraio scorso Laun pubblicava su Kath.net una lettera di un sacerdote tedesco in America Latina. Il commento riguarda, appunto, le contraddizioni possibili percepite da molti circa il documento. La lettera è scritta da un sacerdote tedesco, amico del presule, che lavora in America Latina.

Caro Andreas, mentre le domande che riguardano i divorziati risposati rimangono vaghe e senza risposta – come spesso accade al Santo Padre – poi può accadere che si verifichi la situazione seguente, assurda: un penitente (nel confessionale) presenta la sua situazione, dicendo che vuole continuare a vivere come marito e moglie con la sua compagna, e poi chiede l’assoluzione, facendo riferimento a varie conferenze episcopali e infine al Papa stesso. Allora come prete mi dico: ‘la mia coscienza  mi dice che non possono dare l’assoluzione, anche se il papa mantiene la questione aperta; quindi io non posso darti l’assoluzione’. Ma l’altro, riferendosi al Papa insiste che vuole essere assolto, e fare la comunione. Devo allora cambiare la formula di assoluzione e dire: ‘Il Papa ti assolve dai tuoi peccati nel nome del Padre e così via..’. Per me questo è assolutamente assurdo! Ma non è la conseguenza di ciò?

Il vescovo Laun commenta: “Ho paura che in questa domanda sia contenuta una logica da cui non si può sfuggire…Non esiste una cosa come una doppia verità, e a certe domande c’è solo un risposta vera – anche quando vescovi, e intere conferenze episcopali danno risposte contraddittorie. Alcune risposte sono vere, altre certamente false. I quattro cardinali che hanno presentato i Dubia possono essere soddisfatti del modo in cui questo sacerdote in Sud America ha presentato il problema”.

Che coincidenza, vero? Ma allora la questione del singolo quinquennio? Vale solo per alcuni? E i settantacinque anni? Forse c’è una terza griglia, che si chiama Amoris Laetitia.




[Modificato da Caterina63 30/10/2017 08:47]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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