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Il Papa al Rinnovamento nello Spirito: unito alla vostra Festa della Misericordia

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2013 14:47
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[SM=g1740758]  Il Papa al Rinnovamento nello Spirito: unito alla vostra Festa della Misericordia


2013-04-26 Radio Vaticana

Da ieri, e fino a domenica prossima, si svolge a Rimini la 36.ma Convocazione nazionale dei gruppi del Rinnovamento nello Spirito. Tema guida dell’incontro 2013 è “Accogliamo la Parola con la gioia dello Spirito Santo”. Un tema, quello della gioia, che riecheggia l’esortazione di Papa Francesco della Domenica delle Palme: i cristiani “non siano mai uomini e donne tristi”. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il presidente nazionale di Rinnovamento, Salvatore Martinez:

R. – La gioia, diceva Paolo V, è il gigantesco segreto della vita cristiana e nel tempo di Pasqua non si può non dar corso a una gioia profonda. È quella che si ridesta nei cuori tutte le volte che ci si sente amati. In fondo, potremmo spiegare così queste prima pagine del Pontificato di Francesco: la Chiesa si sta ridestando nei cuori della gente, dei vicini e dei lontani, si ridesta come amore. La gioia è il frutto visibile di questo amore e chi si sente amato è capace di amare. Papa Francesco – ma così Benedetto XVI, Giovanni Paolo II – hanno esortato noi cristiani, in questi anni, a fare di Gesù Cristo un’esperienza viva, un incontro. È quello che accade qui a Rimini da 36 anni.

D. – Nel messaggio che Papa Francesco vi ha inviato per l’occasione, c’è una sottolineatura particolare, quella della “misericordia”...

R. – Sì, qualcuno l’ha già definito “il Papa della Misericordia”. Ma vorrei dare una valenza sociale a questo tema. Ci raccontano in ogni modo le miserie di questo nostro tempo. Vorrei dire che la misericordia sta sotto le miserie umane: è il grembo in cui tutte le miserie dell’uomo, quelle sociali, politiche, economiche, familiari, vengono accolte. È il cuore di Dio. A Rimini, si vive la Festa della Misericordia. Più di 300 preti offrono il Sacramento della riconciliazione sacramentale e i 20 mila partecipanti sono spinti alla confessione. Sono, come diceva il Papa, spinti a chiedere perdono. Ed è una grande festa. Ecco che la gioia ritorna come la Parabola del Padre misericordioso.

D. – Tra le iniziative di cui parlerete, figura la presentazione del Piano nazionale per la Nuova Evangelizzazione. Di che cosa si tratta?

R. – È una risposta all’appello di Papa Benedetto e dei padri sinodali. È una risposta che in fondo trovava già, 30 anni fa, un appello del Beato Giovanni Paolo II.
Il Rinnovamento nello Spirito noi lo consideriamo dal suo sorgere un esaudimento della uova evangelizzazione, che non significa fare cose nuove, significa rifare nuove le cose di sempre. [SM=g1740721]
Un Piano nazionale per la Nuova Evangelizzazione – e non un “progetto”, quindi, ma un piano inteso come linee, come visione, come criteri di discernimento – vuole essere un aiuto non soltanto ai nostri gruppi e alle nostre comunità, ma a tutta la Chiesa, alle parrocchie, alle chiese locali. Perché la nuova evangelizzazione non sia uno slogan, una moda e neanche un istituto, un ufficio pastorale, ma un modo di essere e di vivere la Chiesa, un modo di rispondere ai bisogni dell’uomo e della Chiesa a partire dal Vangelo e in un modo nuovo, cioè mediante lo Spirito Santo per dare a questo Vangelo fantasia, creatività, realizzazione.


D. – Avrete anche, durante i vostri lavori, uno spazio in cui pregherete per le Chiese perseguitate...

R. – Nell’Anno delle Fede, non poteva mancare uno sguardo alla fede perseguitata, martirizzata. Avremo rappresentanti dalla Siria, dall’Iraq, dall’Egitto, dall’Eritrea, dalla Nigeria. Ieri, abbiamo avuto, nella persona del cardinale Puljić, anche l’espressione della nostra Europa, dell’ex Jugoslavia. Abbiamo voluto ricordare i postumi di questa terribile guerra del 1992.
Vogliamo guardare quindi con attenzione a che cosa significhi conservare la fede, dare le ragioni della fede. Diceva il Papa: “Non cediamo al pessimismo”. Ecco perché la fede deve essere forte, robusta, grande come è grande il cuore di Dio. Questi testimoni, questi esempi di vita vissuta, ci aiutano allora non soltanto a interiorizzare la fede, ma a testimoniarla in un modo netto, semplice e cristallino, come ci insegnano, per l’appunto, i martiri del terzo millennio.


[SM=g1740733]


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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17/05/2013 16:54
 
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[SM=g1740717] Papa Francesco Verità e Spirito Santo

Il Santo Padre Francesco ci ha sollecitati ad un impegno di coerenza dell'essere cristiani: pregare ogni giorno e pregare ogni giorno lo Spirito Santo perchè ci aiuti e ci guidi alla Verità tutta intera. Non si è cristiani a tempo, ripete il Papa, ma sempre e totalmente....

Ascoltiamolo e mettiamo in pratica il Magistero petrino.
www.gloria.tv/?media=445727


Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org



[SM=g1740763]

[SM=g1740717] [SM=g1740752]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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04/06/2013 15:20
 
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[SM=g1740722] 8 GIUGNO: VIDEO MESSAGGIO DEL PAPA AI PARTECIPANTI ALL'INIZIATIVA DIECI PIAZZE PER DIECI COMANDAMENTI

Città del Vaticano, 4 giugno 2013 (VIS). Sabato 8 giugno prossimo, il Santo Padre invierà un video messaggio ai partecipanti all'iniziativa "Dieci piazze per dieci comandamenti", promossa dal movimento "Rinnovamento nello Spirito Santo". Quest'anno la manifestazione avrà inizio alle 20:30, in Piazza del Duomo a Milano (Italia), sul terzo comandamento "Santificare le feste". Si tratta di una serie di incontri di evangelizzazione che si svolgono nel corso dell'anno in diverse città italiane.

È la prima volta che Papa Francesco partecipa a questo evento inaugurato l'8 settembre 2012, in Piazza del Popolo a Roma, sotto il Pontificato di Benedetto XVI, con il primo comandamento: "Io sono il Signore tuo Dio". Il secondo incontro, si è svolto contemporaneamente il 15 settembre 2012, in Piazza dei Signori a Verona, sul comandamento "Non nominare il nome di Dio invano" e in Piazza del Plebiscito a Napoli, sul comandamento: "Onora il padre e la madre". A tutte le manifestazioni hanno preso parte personalità locali, artisti, scrittori, scienziati e musicisti.

[SM=g1740771] dall'anno precedente ricordiamo:


[SM=g1740733] VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE IN OCCASIONE DELL’INIZIATIVA "DIECI PIAZZE PER DIECI COMANDAMENTI" PROMOSSA DAL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO, 09.09.2012

Ieri sera, in Piazza del Popolo a Roma, si è aperta l’iniziativa "Dieci Piazze per Dieci Comandamenti" promossa dal Rinnovamento nello Spirito Santo, una serata di evangelizzazione e di festa che proseguirà nel corso dell’anno in altre città italiane.
Nel corso dell’evento è stato trasmesso su schermi giganti un Videomessaggio del Santo Padre Benedetto XVI il cui testo riportiamo di seguito:

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

in audio e video
it.gloria.tv/?media=330466



Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto di porgere un cordiale saluto a tutti voi che partecipate nelle piazze di varie città italiane a questa catechesi sui Dieci Comandamenti e aderite all’iniziativa «Quando l’Amore dà senso alla tua vita…». In particolare saluto e ringrazio gli aderenti al Movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito Santo, che hanno organizzato questa lodevole iniziativa, con il sostegno del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e della Conferenza Episcopale Italiana.

Il Decalogo ci riporta al Monte Sinai, quando Dio entra in modo particolare nella storia del popolo ebreo, e tramite questo popolo nella storia dell’intera umanità, donando le «Dieci Parole» che esprimono la sua volontà e che sono una sorta di «codice etico» per costruire una società in cui il rapporto di alleanza con il Dio Santo e Giusto illumini e guidi i rapporti tra le persone. E Gesù viene a dare compimento a queste parole, innalzandole e riassumendole nel duplice comandamento dell’amore: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente… Amerai il prossimo tuo come te stesso» (cfr Mt 22,37-40).

Ma domandiamoci: che senso hanno queste Dieci Parole per noi, nell’attuale contesto culturale, in cui secolarismo e relativismo rischiano di diventare i criteri di ogni scelta e in questa nostra società che sembra vivere come se Dio non esistesse?
Noi rispondiamo che Dio ci ha donato i Comandamenti per educarci alla vera libertà e all’amore autentico, così che possiamo essere davvero felici. Essi sono un segno dell’amore di Dio Padre, del suo desiderio di insegnarci il retto discernimento del bene dal male, del vero dal falso, del giusto dall’ingiusto. Essi sono comprensibili da tutti e proprio perché fissano i valori fondamentali in norme e regole concrete, nel metterli in pratica l’uomo può percorrere il cammino della vera libertà, che lo rende saldo nella via che conduce alla vita e alla felicità.

Al contrario, quando nella sua esistenza l’uomo ignora i Comandamenti, non solo si aliena da Dio e abbandona l’alleanza con Lui, ma si allontana anche dalla vita e dalla felicità duratura. L’uomo lasciato a se stesso, indifferente verso Dio, fiero della propria autonomia assoluta, finisce per seguire gli idoli dell’egoismo, del potere, del dominio, inquinando i rapporti con se stesso e con gli altri e percorrendo sentieri non di vita, ma di morte. Le tristi esperienze della storia, soprattutto del secolo scorso, rimangono un monito per tutta l’umanità.

«Quando l’Amore dà senso alla tua vita…». Gesù porta a pienezza la via dei Comandamenti con la sua Croce e Risurrezione; porta al superamento radicale dell’egoismo, del peccato e della morte, con il dono di Se stesso per amore. Solo l’accoglienza dell’amore infinito di Dio, l’avere fiducia in Lui, il seguire la strada che Egli ha tracciato, dona senso profondo alla vita e apre a un futuro di speranza.

Cari amici, auguro che questa iniziativa susciti un rinnovato impegno nel testimoniare che la via dell’amore tracciata dai Comandamenti e perfezionata da Cristo è l’unica capace di rendere la nostra vita, quella degli altri, quella delle nostre comunità più piena, più buona e più felice. La Vergine Maria accompagni questo cammino, mentre imparto la mia Benedizione.


it.gloria.tv/?media=167143



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VIDEO-MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI ALL'INIZIATIVA
"DIECI PIAZZE PER DIECI COMANDAMENTI"

Sabato , 8 giugno 2013

 

Buonasera a tutti!

Sono contento di unirmi a voi che partecipate, nelle principali Piazze d'Italia, a questa rilettura dei Dieci Comandamenti. Un progetto denominato “Quando l'Amore dà senso alla Tua vita...”, sull'arte di vivere attraverso i Dieci Comandamenti dati da Dio non solo a Mosè, ma anche a noi, agli uomini e alle donne di ogni tempo.
Grazie ai responsabili del Rinnovamento nello Spirito Santo - sono bravi questi del Rinnovamento nello Spirito Santo, complimenti! - che hanno organizzato questa lodevole iniziativa in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e con la Conferenza Episcopale Italiana. Grazie a tutti coloro che con generosità contribuiscono alla realizzazione di questo speciale progetto nell'Anno della fede.
Chiediamoci allora: Che senso hanno per noi queste Dieci Parole? Che cosa dicono al nostro tempo agitato e confuso che sembra voler fare a meno di Dio?


1. I Dieci Comandamenti sono un dono di Dio. La parola “comandamento” non è di moda; all’uomo d’oggi richiama qualcosa di negativo, la volontà di qualcuno che impone limiti, che mette ostacoli alla vita. E purtroppo la storia, anche recente, è segnata da tirannie, da ideologie, da logiche che hanno imposto e oppresso, che non hanno cercato il bene dell’uomo, bensì il potere, il successo, il profitto. Ma i Dieci Comandamenti vengono da un Dio che ci ha creati per amore, da un Dio che ha stretto un’alleanza con l’umanità, un Dio che vuole solo il bene dell’uomo. Diamo fiducia a Dio! Fidiamoci di Lui! I Dieci Comandamenti ci indicano una strada da percorrere, e costituiscono anche una sorta di “codice etico” per la costruzione di società giuste, a misura dell’uomo. Quante diseguaglianze nel mondo! Quanta fame di cibo e di verità! Quante povertà morali e materiali derivano dal rifiuto di Dio e dal mettere al suo posto tanti idoli! Lasciamoci guidare da queste Dieci Parole che illuminano e orientano chi cerca pace, giustizia e dignità.

2. I Dieci Comandamenti indicano una strada di libertà, che trova pienezza nella legge dello Spirito scritta non su tavole di pietra, ma nel cuore (cfr 2Cor 3,3): sono scritti qui i Dieci Comandamenti! E’ fondamentale ricordare quando Dio dà al popolo di Israele, per mezzo di Mosè, i Dieci Comandamenti. Al Mar Rosso il popolo aveva sperimentato la grande liberazione; aveva toccato con mano la potenza e la fedeltà di Dio, del Dio che rende liberi. Ora Dio stesso, sul Monte Sinai, indica al suo popolo e a tutti noi il percorso per rimanere liberi, un percorso che è inciso nel cuore dell’uomo, come una Legge morale universale (cfr Es 20,1-17; Dt 5,1-22).
Non dobbiamo vedere i Dieci Comandamenti come limitazioni alla libertà, no, non è questo, ma dobbiamo vederli come indicazioni per la libertà. Non sono limitazioni, ma indicazioni per la libertà! Essi ci insegnano ad evitare la schiavitù a cui ci riducono i tanti idoli che noi stessi ci costruiamo - l’abbiamo sperimentato tante volte nella storia e lo sperimentiamo anche oggi -; essi ci insegnano ad aprirci ad una dimensione più ampia di quella materiale, a vivere il rispetto per le persone, vincendo l’avidità di potere, di possesso, di denaro, ad essere onesti e sinceri nei nostri rapporti, a custodire l’intera creazione e a nutrire il nostro pianeta di ideali alti, nobili, spirituali. Seguire i Dieci Comandamenti significa essere fedeli a noi stessi, alla nostra natura più autentica e camminare verso la libertà autentica che Cristo ha insegnato nelle Beatitudini (cfr Mt 5,3-12.17; Lc 6,20-23).


3. I Dieci Comandamenti sono una legge di amore. Mosè è salito sul monte per ricevere da Dio le tavole della Legge. Gesù compie il percorso opposto: il Figlio di Dio si abbassa, scende nella nostra umanità per indicarci il senso profondo di queste Dieci Parole: Ama il Signore con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e il prossimo come te stesso (cfr Lc 10,27). Questo è il senso più profondo dei Dieci Comandamenti: il comandamento di Gesù che porta in se tutti i comandamenti, il Comandamento dell’Amore. Per questo io dico che i Dieci Comandamenti sono Comandamenti d’Amore. Qui sta il cuore dei Dieci Comandamenti: l’Amore che viene da Dio e che dà senso alla vita, amore che ci fa vivere non da schiavi, ma da veri figli, amore che anima tutte le relazioni: con Dio, con noi stessi - spesso lo dimentichiamo - e con gli altri.
La vera libertà non è seguire il nostro egoismo, le nostre cieche passioni, ma è quella di amare, di scegliere ciò che è bene in ogni situazione. I Dieci Comandamenti non sono un inno al “no”, sono sul “sì”. Un “sì” a Dio, il “sì” all’Amore, e poiché io dico di “sì” all’Amore, dico “no” al non Amore, ma il “no” è una conseguenza di quel “sì” che viene da Dio e ci fa amare.


Riscopriamo e viviamo le Dieci Parole di Dio! Diciamo “sì” a queste “dieci vie d'amore” perfezionate da Cristo, per difendere l’uomo e guidarlo alla vera libertà! La Vergine Maria ci accompagni in questo cammino. Di cuore imparto la mia Benedizione su di voi, sui vostri cari, sulle vostre città. Grazie a tutti!


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