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Beata Anna Maria Taigi sposa e madre, mistica e profeta festa il 9 giugno

Ultimo Aggiornamento: 20/06/2013 11:21
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20/06/2013 11:20
 
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LE PROFEZIE

I resti mortali della beata.

La Taigi conobbe, come dono del Signore, l’ora precisa della sua morte quattro giorni prima, al momento della Comunione. Ai suoi cari, che le si stringevano attorno piangendo, disse: “Abbiate davanti agli occhi Gesù Crocifisso, ed il suo Sangue preziosissimo sia ogni giorno l’oggetto delle vostre adorazioni. Oh, senza dubbio, miei cari figli, voi avrete molto da soffrire, ma il Signore sarà sempre pronto a consolarvi se osserverete i Suoi comandamenti. Abbiate sempre una tenera e sincera devozione alla Vergine Santissima, che occuperà il mio posto tra di voi, come madre”.

Anna Maria Taigi morì, assistita da don Natali, il 9 giugno 1837 a sessantotto anni e il suo corpo riposa in una cappella nella chiesa di San Crisogono a Trastevere,.

Senza dubbio la grazia più grande che un’anima devota e diretta al Paradiso possa ricevere per tempo è proprio quella di sapere il momento cruciale di questo trapasso e “farsi trovare pronta”. Avere quel tempo necessario per lasciare le cose in ordine, salutare come si deve quanti amiamo, dipartire non con l’animo affranto, ma sereno, illuminato e redento dalla grazia, come una sposa che va incontro allo Sposo, vivere la vera sconfitta della morte ed essere coscienti di entrare nella nuova Vita che non finirà più.

Lo diciamo nel Credo “credo la vita eterna”, ma davvero ci crediamo? Non viviamo forse come se non credessimo affatto?

La beata Anna Maria Taigi fino all’ultima sera prima di morire volle recitare il Rosario con la famiglia e nel benedire per l’ultima volta i figli, raccomandò loro di non lasciare in nessun giorno la recita in comune del Rosario. Quanti santi ci hanno fatto di queste raccomandazioni, ma quante volte li abbiamo ascoltati ed accolto i loro consigli e suggerimenti? Se può destare meraviglia la vita di questa donna, perché non ci lasciamo attrarre anche dai suoi consigli cercando di vivere una vita fedele a Cristo così che quando giungerà la nostra ora anche noi possiamo essere trovati pronti?

Rivolgo a me stessa ed anche a voi queste domande perché, in ultima analisi, tutte le profezie attribuite alla beata Taigi non sono altro che moniti e consigli per condurre una vita onestamente cristiana, coerente, di penitenza, con tutte le virtù.

Tutti questi mistici, come anche la Beata Emmerich di cui ci siamo occupati qui, non hanno fatto altro che sfogliare il nostro stesso futuro e, per grazia di Dio, rivelarci i pericoli a cui andiamo incontro se ci distacchiamo da Lui. A questo e non ad altro serve a noi sfogliare oggi queste profezie.

Papa Pio IX: la beata Taigi profetizzò anche su di lui.

Le immagini che Anna Maria percepiva non sono frutto di illusione, di immaginazione o di allucinazione. All’inizio fu anche perseguitata e calunniata poiché il medico le somministrava del papavero per alleviare le sue sofferenze fisiche e quindi, si diceva, che avesse delle allucinazioni. Queste erano le accuse, le umiliazioni a cui sarebbe andata incontro come le aveva detto il Signore.

In verità la Taigi descrive con rigorosa esattezza luoghi che non ha mai visitato, in Italia o in altri paesi; ritrae persone che non ha mai incontrato; profetizza anche eventi che poi si realizzeranno come lei aveva annunciato. Fra i molti eventi storici, citiamo soltanto la sconfitta dell’esercito napoleonico in Russia, la conquista dell’Algeria da parte della Francia, la guerra di Grecia, la rivoluzione del 1830 a Parigi, la liberazione degli schiavi nelle Americhe, il destino tragico di gran parte della monarchia europea, la fine di diverse nazioni e la nascita di alcune altre, le catastrofi naturali e le epidemie. Citiamo anche il pontificato di Giovanni Mastai Ferretti (beato Pio IX), che non era ancora cardinale quando Anna Maria morì, nel 1837.

Ella profetizzò non soltanto il suo pontificato, che sarebbe cominciato nove anni dopo la morte della Beata, ma anche i punti fondamentali, tanto sul piano teologico che sul quello storico, che lo caratterizzarono, in un’epoca in cui ciò era lungi dall’essere prevedibile. Ad esempio, le tensioni tra il governo italiano e gli Stati Pontifici, che portò alla soppressione del potere temporale, i movimenti rivoluzionari che accompagnarono il suo lungo pontificato di cui lei indicò la durata esatta.

Annunciò anche le tribolazioni che avrebbe conosciuto Pio IX con la Chiesa a causa di forze politiche ostili, le riforme volute da lui (ad esempio le aperture ai laici nel settore amministrativo), l’affetto che il popolo non avrebbe cessato di testimoniargli, e per concludere, una morte pacifica nel suo letto.

Quanto a Napoleone, seguì non soltanto i diversi avvenimenti della sua vita, ma profetizzò anche la sua morte a Sant’Elena, e descrisse i suoi funerali, come se vi fosse presente.

Assai drammatico fu il racconto dell’omicidio del Padre generale della Santa Trinità e del suo segretario mentre si trovavano in Spagna nella provincia di Castiglia, al tempo dell’invasione del paese da parte dei francesi: un evento drammatico “visto” anche questo da Anna Maria. Ella ne fece una descrizione dettagliata al suo confessore, il padre Ferdinand. Questo, a sua volta, lo riferì a tutta la sua Comunità, che ne rimase costernata. La conferma arrivò un mese più tardi, tramite una lettera dalla Spagna, che descriveva i fatti in termini identici a quelli usati da Anna Maria.

CON I SUOI “VIAGGI DIVINI” AIUTAVA GLI ALTRI

La beata aiutava sempre il prossimo

Nessuno degli eventi predetti dalla Beata, secondo ciò che “vedeva” nel suo specchio, fu smentito dai fatti. Tutto ciò risulta, del resto, dalla Positio super virtutibus relativa al processo canonico che avrebbe poi portato alla beatificazione di Anna Maria, la quale contiene un’infinità di testimonianze sull’argomento.

Un grande numero di persone si rivolgevano a lei, per essere illuminate, consigliate e confortate. Lei dava il suo aiuto in ogni modo, ovunque fosse possibile, presagendo anche situazioni a venire riguardanti lo stato delle anime di vivi o di defunti. Intercedeva sempre con la preghiera ed esortava i suoi ospiti a fare altrettanto. In realtà, questo “sole” rivelava ad Anna Maria l’anima degli esseri umani nei loro più profondi segreti. Si servì tante e tante volte di questa facoltà per condurre o ricondurre queste anime a Dio. Numerosi furono coloro che, avendo constatato che nulla le era nascosto, si affidarono a lei come guida della loro vita spirituale.

Fu il caso di don Raffaele Natali, sacerdote molto legato ad Anna Maria. Grazie ad essa, alle sue indicazioni di un’esattezza preziosa, seppe correggere i suoi difetti.

Questi “viaggi divini”, i momenti in cui andava in estasi o restava a leggere dentro quel sole, erano il luogo privilegiato per le rivelazioni, nel corso dei quali “le venivano comunicati gli arcani più segreti della Chiesa o delle intenzioni per le quali lei pregava”. In effetti, quando usciva da ogni estasi, Anna Maria aveva ricevuto le risposte che desiderava e si trovava così informata su eventi di cui lei normalmente non avrebbe potuto sapere nulla. Oltre alle immagini che vedeva nel sole, le informazioni che riceveva provenivano anche dai colloqui diretti con il suo Sposo celeste.

E non si dimenticava dei poveri. Tanto che un mistico fiammingo disse di lei che non disdegnava di lasciare le visioni ultraterrene per scaldare la minestra a un malato o ad un povero se bussava alla sua porta.

I TRE GIORNI DI BUIO

Ci saranno davvero tre giorni di buio sulla terra?

Siamo così giunti alla conclusione di questo breve percorso mistico, ma soprattutto squisitamente cattolico. Crediamo che alcuni di voi si staranno chiedendo se la profezia dei tre giorni di buio – di cui in genere si parla a proposito della beata -  è vera o falsa.

Abbiamo lasciato di proposito all’ultimo la questione perché ci preme soprattutto che non si faccia dei santi profeti una sorta di curiosità morbosa ed una strumentalizzazione per i tempi che viviamo. Le profezie sono utili solo se ci convertiamo: diversamente diventano materiale di chiacchiericcio inutile e sterile, o perfino dannoso.

Se pensiamo a cosa deve essere stato per i cattolici il momento in cui il beato Pio IX dovette rifugiarsi a Gaeta e vedere crollare Roma e gli Stati Pontifici, altro che tre giorni di buio! San Giovanni Bosco ce ne dà ampia veduta e sottile descrizione ed anche lui con tremende profezie su Roma.

In sostanza ogni epoca è per i cristiani di Santa Romana Chiesa una scommessa, una profezia avverata o nuova: basta sfogliare il Vangelo per renderci conto che la Chiesa, e noi se siamo con Lei, sarà perseguitata fino alla fine, fino al ritorno glorioso dello Sposo, Giudice Divino, Capo della Chiesa. Qualunque cosa accadrà infatti, ci consola il Signore: le porte degli inferi non prevarranno. (Mt 16,18)

Dunque, consigliera spirituale di futuri santi come Vincenzo Pallotti, Gaspare del Bufalo, Vincenzo M. Strambi, così racconta la Beata di aver visto nel futuro della Chiesa e del mondo: “Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L’altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l’oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l’aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della Religione.

Durante questi tre giorni la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette. Durante tali giorni di sgomento, i fedeli dovranno rimanere nelle loro case a recitare il Rosario e a chiedere Misericordia a Dio. Tutti i nemici della chiesa (visibili e sconosciuti) periranno sulla Terra durante questa oscurità universale, eccettuati soltanto quei pochi che si convertiranno.

L’aria sarà infestata da demoni che appariranno sotto ogni specie di orribili forme. Dopo i tre giorni di buio, San Pietro e San Paolo […] designeranno un nuovo papa. Allora il Cristianesimo si diffonderà in tutto il mondo.”




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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