A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LETTURE PER L'ANIMA

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2015 21:12
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
15/07/2013 10:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

  ieri.............

L’illustrissima Lucia di Spagna



C’era in Spagna al tempo di San Domenico, (come narra nel suo Mariale Giovanni del Monte), una donna molto devota, che dalla giovinezza serviva Dio e Maria Vergine, nel loro Salterio, nella dottrina e nell’esortazione del medesimo beatissimo Domenico. Questa Lucia era nata da una famiglia famosa, ma era ampiamente più splendida per la fede.
Lei, essendosi sposata con un soldato, concepì, essendo però rimasta incinta mentre gli infedeli invadevano il Regno di Granada, dopo la morte di suo marito per mano di soldati devastatori (avendo Dio permesso), fu trascinata prigioniera, con molte altre, alle terre degli Infedeli, e, venduta al servizio di un ferocissimo tiranno, e divenuta ancella delle ancelle, eseguiva ogni giorno degli umili lavori. Né gli empi la risparmiavano perché era incinta, ma con percosse e torture la colpivano di frequente. Giunse dunque il tempo del parto: a mezzanotte del Natale del Signore, senza che alcuno lo sapesse, essa sola era stata abbandonata in mezzo ai buoi e alle pecore, come un giumento.

Tuttavia in questa sofferenza non tralasciò mai il Salterio di Maria. Maria con lei fece una cosa straordinaria. Infatti nella medesima ora, mentre partorendo era assai angustiata dai dolori del primo parto, ed (essendo di tenerissima età, cioè di quattordici o quindici anni e per questo vergognosa ed inesperta della cosa ed ignara) sentì le doglie, ma non sapeva cosa fare, mancandole gli aiuti umani di qualcuno; come poté, prese il Salterio di Maria, e per quanto il dolore lo permettesse, nella notte cominciò a salutare la Vergine Maria.
La Regina della clemenza, che non sa chiudere le sue viscere a coloro che la servono, è accanto all’angustiata: fa i compiti dell’ostetrica, lavando il bambino, taglia l’ombelico: e poiché mancava il battezzante, improvvisamente giunse un Sacerdote, venerabile in viso, eccezionale per luminosità, avente una corona di spine sulla testa e le stimmate nelle mani, non insanguinate, ma splendenti del fulgore delle stelle: Egli venendo con il Diacono e il Suddiacono, e col sacro Crisma, battezzò il bambino e lo chiamò Mariano. Maria Madre di Dio teneva il bambino, e così dal nome di Maria, Madrina di Lucia, fu chiamato Mariano.

Si meravigliava Lucia, e per la meraviglia si dimenticò del dolore. Fatto pertanto il Battesimo, Maria consegnò il figlioletto a Lucia, dicendo: Ecco figlia il tuo figlio, consolati e persevera, infatti ti prometto che in seguito ti verrà un aiuto dal Cielo. E così la visione sparì, e Lucia rimase col figlio nella stalla assai vile, lieta della visione. Si stupì che tutto il dolore fosse andato via, e si sentì più forte che mai. Prese dunque suo figlio e lo pose sulla paglia, come Maria il figlio suo Gesù nel presepio, tra le pecore. Lucia poi rimase lì fino al giorno della Purificazione di Maria Vergine, esaltando sempre Maria nel suo Salterio.

E improvvisamente la mattina di quel giorno giunse a lei un giovane, splendente in volto, che disse: Poiché, o figlia, non ti sei purificata secondo l’usanza dei Cristiani, preparati a purificarti secondo l’uso dei fedeli. Essa disse: Signore, qui non c’è una Chiesa, né un Sacerdote, né il popolo fedele. Dice lui: Anzi, dice, ora ti condurrò in una chiesa bellissima, dove vedrai cose meravigliose e sentirai cose stupende. E a causa di questa prescrizione Lucia, portando addosso tra le braccia il bambino, seguiva il giovane, ed entrarono in una Chiesa bellissima, dove di fronte alla Chiesa le andavano incontro la Maddalena e la Santissima Anna, madre di Maria, le quali, prendendo Lucia per mano, la introdussero fino al coro. Fatto ciò, apparve la Gloriosa Vergine Maria, che disse a Lucia: Sei la benvenuta o figlia: molte volte mi hai presentato il Figlio mio per mezzo del mio Salterio: e ora ti presenterò a lui stesso, per la tua purificazione con tuo figlio. E Maria la prese per mano e introducendola ai cancelli, dove c’era la Sede imperiale di Maria, le ordinò di sedere vicino al grande altare. E venne quel sacerdote, che aveva battezzato il figlio, e con ineffabile melodia celebrò la Messa. E già era giunto all’offertorio. Pertanto Maria ordinò a questa sua Lucia per prima cosa di offrire il cero dato a lei.

In esso c’erano tre parti, in ognuna delle quali c’erano cinque lucerne, adornate in modo mirabile. Esso, pur essendo di grandezza eccessiva fu tuttavia più leggero della solita cera. Poiché anche sorse una questione tra Lucia e Maria, chi, per prima tra queste doveva baciare la mano del Sacerdote Pontefice. Infine Maria costrinse Lucia a baciare per prima, dicendo: Oggi tu sei stata purificata: da lungo tempo io sono stata purificata; per prima dunque è opportuno che tu baci la mano. Pertanto Lucia baciava la mano Divina di Cristo celebrante, e poi Maria. Così ritornate alle loro sedi, Lucia ebbe il primo posto. E quando alla fine della Messa tutti si comunicavano, per prima si comunicava Lucia, poi Maria. Fatta la Comunione, conosceva, e meditava i misteri incredibili e lieti, e piena di gioia fu condotta per mezzo di Maria fino alla porta della Chiesa, e Maria le disse: Conserva figlia, quello che hai ricevuto, e persevera nell’opera iniziata, infatti ti condurrò ora alla tua terra. E improvvisamente verso l’ora decima, questa Lucia si trovò in mezzo alla Chiesa di San Giacomo, con il suo piccolo. Difatti essa era originaria di Compostella, ma da molto era stata maritata nel Regno di Granada.

Essa rimase reclusa per tutti i giorni della sua vita, e il suo piccolo figlio Mariano con lei, ed erano insieme reclusi. E dopo la gloriosa morte della madre (la cui anima, la gloriosa Vergine Maria condusse con grande gioia ai gaudi eterni), Mariano rimase qui come eremita, ragguardevole in ogni virtù, temendo la gloria mondana e rimanendo sempre nel servizio del Salterio di Maria Vergine, con molte rivelazioni. E così presso Maria Vergine che le era apparsa, ebbe pace con una fine beata. Perciò, o donne e bambini, ammoniti da questo esempio, lodate Maria Vergine nel suo Salterio, dicendo sempre: Ave Maria, ecc.


Tratto da: Beato Alano della Rupe, Il Salterio di Gesù e di Maria. Genesi, storia e rivelazioni del Santissimo Rosario, pp. 603-605.


   oggi..........




Il miracolo di Benedetto XVI

Peter1E’ un bel mattino di maggio del 2012 quando Peter Srsich, insieme ai genitori Tom e Laura ed al fratello minore Johnny, si trova tra la folla di piazza S. Pietro per assistere all’udienza di Papa Benedetto XVI. Peter è un ragazzo di diciannove anni, giunto dal Colorado grazie alla Fondazione internazionale Make A Wish, che gli ha offerto la possibilità di realizzare un sogno. “E’ stato uno dei meno costosi, con una spesa complessiva di soli 14.000 dollari, ma sicuramente il più singolare” ha constatato Jennifer Mace-Walton, direttrice dell’organizzazione che nel Colorado consente ai ragazzi con malattie mortali di concretare desideri altrimenti impossibili.

Terminata l’udienza, la famiglia Srsich viene invitata a mettersi in fila per incontrare personalmente il Pontefice. Il ragazzo, che non si aspettava di potergli parlare, capisce che ha a disposizione pochissimi minuti per raccontargli le ragioni della sua venuta ma, mentre lo vede avvicinarsi sempre di più, si accorge con apprensione che gli altri fedeli gli stanno offrendo doni importanti, mentre loro sono arrivati a mani vuote.

 

E’ il padre a toglierlo dall’imbarazzo porgendogli il suo braccialetto di gomma verde con la scritta: “Prega per Peter” e con la citazione “Romani 8:28”, il passo biblico preferito dal giovane, che afferma: “E noi sappiamo che in tutte le cose Dio opera per il bene di coloro che lo amano, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.” E’ uno dei 1.200 braccialetti fatti realizzare da un compagno di classe di Peter, che sapeva esser molto devoto, per donarlo a chiunque potesse pregare Dio per lui.

“Ho visto regalargli corone d’oro e un meraviglioso quadro di Maria altro 1 metro e mezzo – dirà in seguito – e io stavo seduto lì con un braccialetto di gomma da 70 cent, ero lì in piedi come il piccolo tamburino (personaggio di una canzone natalizia, ndr) con niente da offrire.”

 

Ma come raccontare al Papa in poche parole gli ultimi due anni della sua vita? Nella mente scorrono veloci gli avvenimenti che lo hanno portato a trovarsi in quella piazza.

Il suo calvario era iniziato poco prima del termine del suo primo anno di liceo con la comparsa di una fastidiosa tosse.

Quell’estate, di ritorno da una gita in canoa nel Minnesota, oltre alla tosse si era anche ritrovato sopraffatto da un’insolita stanchezza. Era un tipo di affaticamento “diverso da qualsiasi altro io abbia mai provato” racconterà poi.

Quelli che all’inizio sembravano i sintomi di una semplice polmonite risultarono invece essere gli effetti della presenza, nel suo polmone sinistro, di una massa di dieci centimetri che premeva sul cuore.

“Era così grande che non poterono mettermi sotto anestesia perché c’era il rischio che non mi sarei più svegliato, quindi non potevano neanche effettuare il prelievo per una biopsia”, ha riferito il giovane. Ma la diagnosi fu comunque fatta: linfoma non-Hodgkin al quarto stadio.

Peter7Il ragazzo venne quindi ricoverato immediatamente presso il Children Hospital del Colorado dove fu sottoposto ad estenuanti cicli di chemioterapia e di radioterapia.

Nonostante il fisico reggesse bene le cure, in Peter cominciò a manifestarsi una forte depressione che si alleggeriva solo dopo aver ricevuto l’Eucarestia, mentre la sua mente era tormentata da angosciose domande riguardanti il volere di Dio su di lui.

Nel frattempo gli fecero visita gli operatori del Colorado Make A Wish Foundation, che ogni anno aiuta circa 250 bambini, affetti da patologie gravissime, a realizzare un sogno.

“All’inizio ero un po’ preoccupato – ha detto Peter – perché ho pensato di essere come i bambini malati terminali che non hanno nessuna possibilità di guarigione e chiedono un ultimo desiderio. Ho creduto che ci fosse qualcosa che i medici non mi dicevano.”

Ma dopo aver chiacchierato con loro si era tranquillizzato, confidando che il suo massimo desiderio, molto più forte che non visitare Disneyworld o incontrare Justin Bieber, era di recarsi a Roma per incontrare il Papa.

“Ero convinto che sarei stato perfettamente bene se avessi potuto fare un viaggio in Vaticano” ha poi raccontato.

Peter4La situazione clinica di Peter Srsich soddisfaceva i criteri stabiliti dalla Make a Wish Foundation del Colorado: “Un giovanissimo con una malattia, comprovata da un referto medico, che sia progressiva e maligna e che porti al possibile, se non probabile, decesso”. Quindi il suo desiderio sarebbe stato accontentato.
Pur non avendo potuto frequentare regolarmente la scuola, il giovane, completamente calvo, aveva comunque partecipato allegramente alle festa di fine anno guadagnandosi il titolo di Re del ballo.

 

A tutti questi avvenimenti torna ora Peter mentre il Pontefice si sta avvicinando e, appena lo ha accanto, dopo due minuti di preamboli gli racconta del suo cancro e gli chiede una benedizione.

Pur troneggiando sul fisico minuto di Benedetto con la sua altezza di 1,98 metri, si sente in soggezione dinnanzi alla premurosa attenzione carica d’affetto del Pontefice e resta colpito dalla sua profondissima umiltà e dalla sua sorridente dolcezza, così da regalargli il braccialetto di gomma senza alcun imbarazzo.

Il Papa, di fronte a tanta fede e a tanta confidente speranza, lo benedice ponendogli la mano destra sul torace, proprio lì dov’è annidato il tumore, mentre con la sinistra gli prende la mano.

Ma il prodigioso è che Peter non gli ha raccontato che da lì era partito il tutto e se ne stupisce maggiormente rendendosi conto che normalmente le benedizioni vengono impartite imponendo le mani sul capo.

Peter3Pieno di gioia per quell’incontro, Peter comincia ad avvertire immediatamente un nuovo senso di benessere che aumenta di giorno in giorno, finché i medici del Children Hospital lo dichiarano completamente guarito.

Oggi Peter Srsich frequenta la Regis University, un collegio di Gesuiti a Denver. Il suo obiettivo è quello di essere ordinato sacerdote.

Cliccare sulle foto se si desidera ingrandirle

Fonti:

Daily Mail online

abcNEWS









[Modificato da Caterina63 07/12/2014 09:00]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:02. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com