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LETTURE PER L'ANIMA

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2015 21:12
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[SM=g1740758]  da: CONVERSAZIONI TRA UN AVVOCATO ED UN CURATO DI CAMPAGNA SUL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE - cliccate qui -

Per cura del Sac. Bosco Giovanni

 

TORINO

TIPOGRAFIA PARAVIA E COMPAGNIA

Anno 1855. {I [145]} {II [146]}



VII. La confessione nel Concilio Lateranese e nel Concilio Tridentino.

 

            A. Un mio compagno mi ha fatto vedere un libro che dice la confessione essere stata stabilita nel secolo 13°,cinquecento cinquant’anni fa, nel Concilio di Laterano, e che solamente d'allora in poi fu imposto l'obbligo di confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua di risurrezione: a parlare schiettamente io non saprei dire che cosa siasi trattato in questo Concilio.

            C. Se la confessione fu stabilita nel secolo decimoterzo, secondochè asserisce il libro del vostro compagno, come va che il vostro libro dice che fu inventata ottocento anni prima? Quando fu accusato Gesù Cristo, il Vangelo fa notare che i testimoni non erano d'accordo per dimostrare che mentivano. E voi per certo non ignorate che {58 [202]} la discordanza dei testimoni è ancora oggidì una prova della falsità di quanto viene asserito. Applicate questa osservazione ai vostri libri protestanti.

            A. Anch'io ho già osservato questo, e qualche volta ho detto tra me stesso: questi libri mi dicono che la confessione non fu istituita da Gesù Cristo; e intanto uno mi dice che fu istituita mille anni sono; un altro mi dice che lo fu cinquecento cinquant'anni prima di noi: ma se si sa con certezza una cosa non ci dovrebbe essere lo sbaglio di cinquecent'anni. Tuttavia ditemi, come va che tutto dì si viene citando il Concilio Laleranese?

            C. I protestanti vanno citando il Concilio di Laterano, e ciò fanno con mala fede e con desiderio d'ingannare; voglio che voi medesimo ne siate giudice.

            A. Sì, ma cominciatemi adire che cosa siasi trattato in questo Concilio di Laterano?

            C. Credo che nei vostri studi legali abbiate rilevato che per Concilio generale s'intende una riunione di vescovi legittimamente convocati, a cui sono invitati quelli di tutto il mondo cattolico. Il Papa presiede in persona o per mezzo dei suoi legati. In quelle adunanze si decidono le questioni risguardanti alla fede {59 [203]} ed al governo della Chiesa. La promessa fatta da Gesù Cristo di assistere la sua Chiesa tutti i giorni fino alla fine del mondo rende tali decisioni infallibili. Ora nel 1215 ebbe luogo una di queste radunanze generali di vescovi sotto la presidenza del Papa in Roma, in una chiesa dedicata a s. Gioanni, e situata in un quartiere chiamato Laterano, d'onde venne il nome Concilio di Laterano.

            A. Oh Deo gratias! ora comprendo onde è venuta la parola Laterano. Ebbene che cosa si trattò in quel Concilio? forse fu colà istituita la confessione?

            C. In quel Concilio non fu istituita la confessione, ma fu imposto ai Cristiani di confessarsi almeno una volta l'anno. In que' tempi, miei cari amici, erano molti cristiani, come pur troppo ce ne sono ai giorni nostri, i quali trascuravano di confessarsi esponendosi così a pericolo di eterna dannazione. Il Concilio, cioè i capi della Chiesa colà radunati, ordinarono a tutti i cristiani di confessarsi almeno una volta all'anno e comunicarsi alla Pasqua. Così che non istabilirono la confessione, la quale esisteva già prima di loro, ma stabilirono solamente l'obbligazione {60 [204]} di non lasciar passare un anno senza accostarsi al Sacramento della Penitenza e della Comunione. Che anzi fu aggiunta una pena a quelli che avessero trascurato tal comando della Chiesa, cioè che i trasgressori di tale precetto, lasciando passare un anno senza confessarsi e comunicarsi, non fossero più considerati come cristiani; e morendo senza dar segni di ravvedimento non erano più riconosciuti come cristiani dalla Chiesa; erano scomunicati e privati della sepoltura ecclesiastica.

            A. Adesso ho capito sopra quali ragioni si fondano coloro che dicono la confessione essere stata istituita nel Concilio Lateranese. Nulladimeno parmi di vedere qualche fondamento nella loro asserzione. In quel Concilio non fu stabilita la confessione, ma l'obbligo di confessarsi, dunque in certa maniera fu instituita la confessione medesima.

            C. Per farmi strada a dilucidare la vostra difficoltà rispondetemi a quanto vi dimando. Venticinque anni fa la giustizia fra di noi era amministrata?

            A. Chi ne dubita! Venticinque anni fa vi erano già i tribunali, i giudici e le pene stabilite contro ai colpevoli. {61 [205]}

            C. Il modo di amministrare la giustizia era quello stesso d'oggidì!

            A. Come avvocato posso rispondervi categoricamente. Si amministrava la giustizia ma in modo diverso; i processi erano più lunghi, più spendiosi, ed anche molto più complicate le questioni.

            C. Fino a quando durò tal maniera di amministrare la giustizia?

            A. Finché fu pubblicato il codice civile di Carlo Alberto.

            C. Prima di questo codice era amministrata la giustizia?

            A. Sì, ma si seguivano le norme stabilite dalle regie costituzioni.

            C. Direste voi che Carlo Alberto col suo codice ha inventata la giustizia e che prima di lui essa non esisteva?

            A. No certamente. Con quel codice non fu inventata la giustizia, ma furono stabilite norme per amministrarla.

            C. Ora siccome eranvi leggi e tribunali prima del codice civile, e che con esso non si fece altro che regolare l'ordine e l'amministrazione della giustizia; parimenti i Padri del Concilio di Laterano col loro comando non fecero che regolare e stabilire un mezzo più adattato per l'amministrazione del Sacramento {62 [206]} della Penitenza, imponendo a ciascun cristiano di confessarsi almeno una volta all'anno e comunicarsi alla Pascqua. Da quanto vi ho detto, amici miei, voi potete facilmente comprendere come la confessione sia sempre stata praticata nella Chiesa; nè trovarsi alcun tempo in cui i fedeli non si siano serviti di questo Sacramento come unico mezzo stabilito da Dio per ottenere il perdono dei peccati commessi dopo il battesimo.

            I protestanti più eruditi convengono coi cattolici intorno a questa verità. Leibnizio, dotto protestante degli ultimi tempi, non esita di affermare che la istituzione della confessione deve ripetersi dai tempi di G. C., che ne fu l'autore. Un altro protestante di nome Gibbone, dopo aver attentamente considerato ciò che si dice intorno alla pratica della confessione de' primi tempi, fu costretto a dichiarare: «L'uomo istrutto «non può resistere all'evidenza storica, «la quale stabilisce che la confessione «fu uno dei principali punti di credenza «della Chiesa in tutto il periodo dei «quattro primi secoli» cioè nel corso di quattrocento anni che seguirono dopo Gesù Cristo. {63 [207]}

            A. Ancora una cosa e poi vi lascio in pace. Non ho più alcun dubbio che la confessione siasi sempre praticata nella Chiesa; ma siccome più tardi celebrossi il Concilio Tridentino, in cui si trattò di quanto si praticava nella Chiesa, parmi che non si dovrebbe aver taciuto della confessione, tanto più che in quel tempo i protestanti parlavano molto contro a questo Sacramento.

            C. Comincio per dirvi che posto eziandio il silenzio del Concilio Tridentino su tale materia, quel Concilio approvando la dottrina della Chiesa, senza nulla rinnovare, approvava eziandio la pratica costante della Chiesa intorno al Sacramento della Confessione. Però io posso assicurarvi che nel Concilio Tridentino, così detto perchè tenuto nella città di Trento, si trattò molto della confessione.

            A. Che cosa adunque si è detto intorno alla confessione nel Concilio Tridentino?

            C. I Padri di quel Concilio, specialmente nella sessione decimaquarta, dopo di aver trattato di molte cose riguardanti al Sacramento della Penitenza, conchiusero così: «Se alcuno oserà di affermare che la confessione sacramentale non è necessaria, o non fu istituita dal Nostro Signor {64 [208]} G. C, o dirà che il modo di confessare i peccati segretamente al solo Sacerdote, siccome la Chiesa fin dai primi tempi ha sempre praticato e pratica ancora oggidì, o dirà la confessione non essere Sacramento istituito da Nostro Signor G. C, sia scomunicato: Anathema sit. (Sess., 14, Can. VI.)

            A. Come adunque regolarci per l'avvenire con coloro che torneranno a dirci che la confessione è stata inventata dai preti?

            C. Costoro debbono essere da noi compatiti nella loro ignoranza, quindi dobbiamo animarli ad istruirsi sopra una materia così importante, e se il tempo lo permette, far loro osservare come gli stessi gentili e pagani, e assai meglio gli ebrei ebbero sempre in uso la confessione, la quale fu da G. C. elevata alla dignità di Sacramento, praticata dai tempi degli Apostoli fino ai nostri giorni.

[SM=g1740733]





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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