È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LE PIAGHE DELLA CHIESA POCO PRIMA DEL CONCILIO,DURANTE E SUBITO DOPO

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2015 10:35
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
20/06/2014 20:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


  È stato pubblicato da poco (questa recensione è di aprile 2002) il nuovo saggio di DON GIANNI BAGET BOZZO: L’Anticristo.  

Scritto con il caratteristico stile dell’Autore, tra l’indagine e la provocazione, anche questo libro presenta le riflessioni su alcuni aspetti della modernità e della moderna crisi della Chiesa. Crisi che, come scrive l’Autore, non c’era prima del Vaticano II: “è il Concilio che ha determinato la crisi.[…] il Concilio ha distrutto un ordine cattolico che non voleva distruggere e ha provocato una crisi dottrinale che prima non c’era” (p. 12). 

Velocemente, ma incisivamente, l’Autore pone in evidenza gli aspetti principali che caratterizzano questa moderna crisi nata dal Concilio. “Sino al Concilio il tema fondamentale della spiritualità della Chiesa era «la salvezza delle anime come suprema legge». … Ciò significava che l’occhio della Chiesa era diretto alla vita oltre la morte, … Non vi è dubbio che questa non è piú la predicazione della Chiesa di oggi. La vita eterna è oggi assente dall’annuncio.” (p.24). 

Il cambiamento di tendenza della predicazione cristiana è tale che “dopo il Concilio [la Chiesa] ha scelto la via della secolarizzazione e ha rivestito gli ultimi panni del moderno: l’utopia.” “Questa utopia nasce dalla rimozione assoluta dal pensiero cristiano del tema del male in tutte le sue forme… Il pensiero cattolico sceglie la via della innocenza del pensiero cosí come quella dell’innocenza del cuore. Questa è la fine del cattolicesimo come cultura.” (p. 26).
 

Questa smania di adeguarsi al mondo e alle sue moderne utopie, fa si che “Su Dio scenda il silenzio. Egli viene presentato non come il Mistero, ma come un aspetto del mondo.” (p. 29). Cosí che non v’è piú alcun bisogno di adorare Dio, perché “Il Dio compassione, il Dio ecclesiastico di oggi, non richiede adorazione.” (p. 29).  

E questo spiega bene perché si sia giunti cosí insistentemente alla nuova liturgia: “Uno dei risultati della riforma liturgica è stato quello di distruggere l’adorazione.” (p. 29).

Tutto è stato pensato, a cominciare dalla trasformazione dell’altare in mensa, con l’accento passato dalla rinnovazione del Sacrificio della Croce alla comunione dei fedeli con il Corpo del Signore. […] La Chiesa diviene cosí comunità in cui il sociale supera il personale, in cui l’unione tra i cristiani non avviene piú tra persone nella Persona divina, nello Spirito Santo, ma nella comunità umana. Tutto diviene prassi e comunità, la socializzazione del personale avviene con detrimento delle vitali radici teandriche del Cristianesimo. E cosí avviene l’evento disastroso centrale nella vita della Chiesa; un evento non voluto, non previsto, non desiderato: la sostituzione della Chiesa a Cristo. Una volta si diceva:  Cristo sí la Chiesa no, ma oggi sembra prevalere il principio contrario: la Chiesa sí Cristo no.” (pp. 47 e 49).

Ma com’è avvenuto tutto questo? 

Quante volte Dio ha lasciato Israele e la Chiesa ai pensieri del loro cuore! Anche questa volta è accaduto. … Qualcosa, anzi qualcuno ha operato in quella direzione. Qualcuno che prima ha diffuso lo spirito del mondo nella chiesa in modo che la secolarizzazione sembrasse un atto d’amore, di carità, di apertura verso il mondo. […] Naturalmente questo processo, che non è nelle mani di nessuno, non ha un leader, un rappresentante; è un fenomeno non afferrabile come fatto umano, tanto è invadente e progressivo, non ha per sola causa la liturgia della Chiesa. Vi è un falso profeta collettivo, quello che chiamiamo l’Anticristo, che è impersonale; ed è in questa figura collettiva di un’opera impersonale … che sentiamo presente l’inafferrabile responsabilità della sovversione della Chiesa.” (pp. 49 e 50).

La riforma liturgica fu applicata in modo autoritario e violento, fu un atto di imposizione della gerarchia sui fedeli, che non domandavano la rivoluzione della liturgia. Nessuna obiezione venne ascoltata. Già operava il «principe di questo mondo» e il fiume anticristico fluiva per passi insensibili. Tutto sembrava cosí innovatore, intelligente, comprensibile: rendere persuasivo il mistero, quale tentazione! … Il risultato è stato il compimento della rivoluzione moderna quando il moderno finiva. E il risultato è che la liturgia della Chiesa postconciliare è una liturgia morente, priva del sacro, del canto, priva di bellezza, di grandezza.” (p. 51).

Perché “L’Anticristo”? 

Nell’immaginario collettivo l’idea dell’Anticristo è legata ad una visione catastrofica dell’esistenza, visione che si scontra fortemente con la sensazione ottimistica di cui è impregnata la concezione moderna del progresso indefinito e migliorativo dell’umanità. Mentre invece, per i nostri padri, la figura di Satana, Principe di questo mondo, era qualcosa di talmente reale da sostenere lo stesso imperativo della Fede. Se nel mondo vi è il male, è Satana che lo produce: la disgrazia, la sofferenza, il dolore, la morte che accompagnano la vita dell’uomo in questo mondo sarebbero inspiegabili senza la pervasiva azione di Satana, delle sue illusioni e dei suoi inganni.
… Satana è il «deuteroagonista» del Cristianesimo, è colui senza il quale il Cristianesimo non sarebbe esprimibile”, dice l’Autore (p. 98). 

Ma questa visione cristiana del mondo e dell’esistenza mal si concilia col mondo moderno, convinto che presto o tardi l’uomo, in quanto tale, possa risolvere tutti i mali del mondo. L’intervento di Dio, la sua azione redentrice, la visione ultramondana del destino dell’uomo, il preminente valore trascendente dell’esistenza umana, sono tutte cose che il mondo moderno ha relegato nell’àmbito della supposta mitologia infantile dei nostri padri, non ancora sufficientemente cresciuti alla consapevolezza della loro onnipotenza.  
E la Chiesa postconciliare si è sforzata in tutti i modi per avvicinare la concezione cristiana a questa moderna concezione umana. 

Il quadro del concilio è la comunità mondiale come si stava allora organizzando sotto l’egida dell’ONU: e la Chiesa intendeva proporsi come una visione religiosa funzionale a un’etica politica omogenea a quel modello. In questa visione il peccato diviene un fatto etico o politico…” (p. 98). 

L’omissione del deuterantagonista distruggeva il Cristianesimo del Giudizio finale, dell’inferno, del paradiso, della resurrezione della carne. (…) Se tutto ciò è pia illusione, mito escatologico, apocalittica giudaica, infine materiale mitologico, allora «vana è la nostra fede», come dice Paolo ai Corinti. Senza il demonio il Cristianesimo perde il suo senso escatologico: e la Chiesa è lontana dall’essere veramente la Chiesa di Cristo se non parla del demonio. E se non ne parla piú, come accade in molte comunità cristiane, allora ciò significa che lo Spirito Santo le ha del tutto abbandonate.” (pp. 99 e 100).

Un tempo si insegnava giustamente che uno degli inganni piú sottili del demonio è costituito dalla diffusione della suggestione che egli non esista.  
Come non riflettere allora sull’evidenza attuale che tale suggestione sia entrata a far parte dei piú profondi convincimenti degli uomini della Chiesa postconciliare?  
Come impedirsi di giungere alla conclusione che Satana abbia riportato una grande vittoria, cosí da accelerare i tempi per l’avvento dell’Anticristo? 

L’esistenza e la potenza del diavolo è una rivelazione propria di Gesú. (…) …chi rivela il demonio è Gesú: i testi che nei Vangeli sinottici parlano degli indemoniati, di Beelzebul, di mammona, di Satana sono i piú significativi. (…) Oggi Satana è per i teologi il nulla, una non persona. Perdere Satana significa perdere il livello teologico del Vangelo, non intendere piú il Vangelo come storia del Figlio di Dio.” (pp. 105 e 106).

GIANNI BAGET BOZZOL’Anticristo, ed. Mondadori, 2001, pp. 137, £ 28.000 (E 14,46)

(4/2002)



Baget Bozzo: Ve lo dico io chi è l'Anticristo

L'ultimo libro del teologo genovese rilancia questa figura enigmatica. Che ha illustri cultori, da Soloviev al cardinale Biffi 

di Sandro Magister



Ci ha provato pochi mesi fa il cardinale Giacomo Biffi. E adesso ci riprova don Gianni Baget Bozzo. A spiegare chi è l'Anticristo. Che è uno dei più grossi enigmi della storia cristiana. Una specie di Satana, sì, ma difficilissimo da riconoscere. Perché senza corna, né zolfo, ne forca. Ma bellissimo e intelligentissimo, teologo sottile, ecumenista insigne, un benemerito dell'umanità.

All'Anticristo don Baget Bozzo ha dedicato il suo ultimo libro, stampato da Mondadori. Per dire che è tra noi. Che impazza nella Chiesa cattolica, nella sua teologia protestantizzata, nella sua liturgia inaridita, nel suo dialogare senza costrutto. Don Baget Bozzo, che quando fa il teologo vola alto, da vertigine, dice chiaro che non inventa niente. Lui si attiene a come l'Anticristo appare nel Nuovo Testamento: nelle lettere di Giovanni, in Paolo, nell'Apocalisse. Testi regolarmente dimenticati e censurati dalla predicazione corrente. Assieme alle pagine dei Vangeli in cui Gesù parla di Satana e con lui combatte, a cominciare dalle memorabili, superintelligenti tentazioni del deserto.

Ciò che distingue l'Anticristo dall'Avversario che aggredisce la Chiesa dal di fuori è il suo essere nemico interno. L'Anticristo è eresia cristiana. La Chiesa s'è sempre difesa da lui recidendolo dalle proprie file. Con l'anatema agli eretici. Ma oggi? Oggi la Chiesa non sa più condannare. A partire dal Concilio Vaticano II, non separa più con nettezza eresia e ortodossia. Tutto diventa ambiguo, reinterpretabile, «mercato degli inganni». E «questa terra di nessuno è la terra dell'Anticristo».

A Giovanni Paolo II, don Baget Bozzo riserva parole d'ammirazione. Ma anche rimproveri. Perché ha fatto scisma con i Lefebvriani ma non con i sostenitori della donna prete. Paolo VI, altro papa troppo esitante, in fin di vita ha almeno riconosciuto i suoi errori, quando ha confessato di vedere il fumo di Satana penetrare nella Chiesa dalle fessure aperte dai progressisti.

Questi ultimi, don Baget Bozzo non li aggredisce. Crede tanto all'Anticristo come essere personale, che i suoi seguaci quasi li perdona: non sanno quel che fanno. Non nomina nemmeno i gerarchi di Chiesa che la pensano un po' come lui. Come il cardinale Joseph Ratzinger. E più ancora il cardinale Biffi.
Quest'ultimo, lo scorso marzo, ha definito «una profezia inascoltata» il 'Racconto dell'Anticristo' scritto cent'anni fa dal russo Vladimir Soloviev: «È stupefacente la perspicacia con cui Soloviev ha descritto la grande crisi che avrebbe colpito il cristianesimo negli ultimi decenni del Novecento». Don Baget Bozzo, che questa crisi l'ha vista, la racconta nel suo libro. A modo suo, da Savonarola degli ultimi tempi.

 



__________
1.2.2001







[Modificato da Caterina63 20/06/2014 20:40]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:33. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com