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San Cipriano e la vera unità nella Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2013 22:03
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31/07/2013 15:27
 
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[SM=g1740733] Le eresie vagliano la fede dei credenti

10. - Da qui sono nate di frequente e nascono tuttora le eresie: dal fatto che una mente perversa non ha pace, e che la perfidia ribelle non osserva l’unità. Per la verità, è il Signore che permette e lascia che esse si verifichino, — salva restando la libertà di scelta di ciascuno. Ne viene come un criterio di verità per l’esame dei nostri cuori e delle nostre menti: per cui risplende di chiara luce la fede integra di chi è stato provato. Ecco come per mezzo dell’Apostolo ci ammonisce lo Spirito Santo: «È necessario che ci siano divisioni, affinché coloro che sono stati provati siano tra voi conosciuti» (1 Corinzi 11,19). Cosi vengono provati coloro che sono veramente fedeli; così sono smascherati i perfidi; così già qui, prima del giorno del giudizio, si opera la divisione fra le anime dei giusti e degli ingiusti, e si separa la paglia dal frumento (Matteo 3,12-30). Perciò sorgono quelli che si mettono a capo di temerari avventurieri, da sé, senza divina disposizione, coloro che si costituiscono capi senza alcuna ordinazione legale, che assumono il nome di vescovi senza che nessuno mai abbia dato loro l’episcopato. Di costoro lo Spirito Santo dice nei Salmi che siedono sulla cattedra della pestilenza (Salmo 1,1), essi, piaga contagiosa della fede, ingannatori con la bocca d’aspide e artefici d’ogni corruzione della verità, che sputano fuori veleni di morte con la loro lingua pestifera: la loro parola si propaga come il cancro (2 Timoteo 2,17), il loro insegnamento introduce un veleno mortale nei cuori e nelle anime.

 

11. - Contro costoro grida il Signore; lontano da costoro egli ritrae e richiama il suo popolo errante, dicendo: «Non state ad ascoltare i discorsi dei falsi profeti: le visioni della loro fantasia li fanno vaneggiare; parlano, ma non per suggerimento del Signore. Dicono a quelli che rigettano la parola di Dio: avrete pace voi e quanti camminano secondo i propri desideri. E a chiunque segue la perversità del suo cuore: non ti sopravverrà alcun male, Io non ho loro parlato, ed essi profetano. Se si fossero mantenuti nella mia verità e avessero ascoltato le mie parole e avesse ro istruito il mio popolo, io li avrei stornati dai loro pensieri malvagi » (Geremia 23,16-22). E ancora il Signore indica e addita costoro, quando dice: «Hanno abbandonato me, fonte d’acqua viva, e si sono scavate delle cisterne spaccate che non possono contenere l’acqua » (Geremia 2,13). Mentre non può esserci che un solo battesimo, essi credono di battezzare. Hanno disertato la fonte della vita, e promettono la grazia dell’acqua di vita e di salvezza. Là gli uomini non saranno lavati, saranno insudiciati; i peccati non saranno cancellati, ma accumulati. Tale natività non genera figli a Dio ma al diavolo: costoro, nati dalla menzogna, non avranno le promesse della verità, e procreati dal l’infedeltà perderanno la grazia della fede. Non potranno certo pervenire al premio della pace, coloro che con furore sedizioso hanno mandato in frantumi la pace del Signore

 

Dove due o tre sono radunati...

12. - E non s’ingannino alcuni, — con una interpretazione che ne svuoti di significato, — circa le parole del Signore: «Dove due o tre saranno radunati nel mio nome, io sarò con loro» (Matteo 18,20). I falsi interpreti che adulterano il Vangelo citano le ultime parole e tralasciano ciò che precede, si ricordano di una parte e sopprimono l’altra con inganno: così come essi stessi sono separati dalla Chiesa, in modo analogo separano un’affermazione singola dal resto. Infatti, ecco quel che il Signore dice ai suoi discepoli per esortarli all’unità e alla pace: «Io vi dico che se due di voi si accorderanno sulla terra, qualunque cosa, che chiederete, sarà a voi concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dove due o tre saranno radunati nel mio nome, io sarò con loro» (Matteo 18,19-20).

Con ciò mostra che si concede moltissimo non tanto al gran numero di coloro che pregano, quanto piuttosto alla loro unanimità. «Se due di voi si accorderanno sulla terra», dice: ecco, prima pone l’unanimità, premette innanzi tutto la concordia della pace. Ci insegna cosi che dobbiamo essere sempre e strettamente uniti fra noi. Ebbene, come può essere in accordo con un altro chi non è in accordo col corpo della stessa Chiesa e con l’intera comunità dei fratelli? In che modo possono radunarsi due o tre in nome di Cristo, quando si sa che essi si sono separati da Cristo e dal suo Vangelo? Infatti, non noi da essi, ma essi da noi si sono allontanati; poiché le eresie e gli scismi sono venuti fuori dopo, sono stati essi ad abbandonare la fonte e l’origine della verità, fondando per sé diverse conventicole. Ma il Signore parla della sua Chiesa, parla a quelli che sono nella Chiesa: se costoro sono concordi, se come ha prescritto e raccomandato due o tre pregano, radunati, si, ma unanimi, essi otterranno dalla maestà di Dio quanto chiederanno. «Dove saranno due o tre, — dice, — io sarà con loro», e cioè con coloro che sono semplici e pacifici, con coloro che temono Dio e osservano i precetti di Dio.

Con costoro dice di essere, anche se due o tre. Cosi fu coi tre fanciulli nella fornace ardente (Daniele 3) i quali, proprio perché restavano con semplicità in Dio e in unità fra loro, furono ristorati come da un soffio di rugiada mentre erano circondati dalle fiamme. Così si fece presente ai due apostoli chiusi in prigione (Atti 5,17), appunto perché essi erano semplici, erano unanimi; e aprendo egli stesso le porte del carcere, li riportò fuori sulla pubblica piazza affinché annunziassero alla moltitudine la parola che avevano fedelmente predicata. Dunque, quando fra i suoi precetti dice: «Dove saranno due o tre, io sarò con loro », non divide gli uomini dalla Chiesa, lui che ha istituito e formato la Chiesa. Al contrario, rimproverando ai perfidi la discordia e raccomandando con le sue parole la pace ai fedeli, mostra che egli è con due o tre i quali siano un’anima sola nel pregare piuttosto che con un gran numero di gente in disaccordo, e che si ottiene di più con la preghiera concorde di pochi che con l’orazione discorde di molti.

13. - Perciò, anche, nel dare la norma della preghiera, ha fatto questa aggiunta: «Quando vi mettete a pregare, se avete qualche cosa contro qualcuno, perdonate, affinché anche il Padre vostro che è nei cieli rimetta a voi i vostri peccati » (Marco 11,25). Inoltre, allontana dall’altare colui che viene al sacrificio con la discordia nell’animo, e gli comanda di andar prima a ristabilire la concordia col fratello, e di tornar dopo, con la pace, ad offrire il sacrificio a Dio (Matteo 5,23-24). Per questo Dio non guardò alle offerte di Caino infatti non poteva aver Dio in pace con sé, colui che non aveva la pace col fratello per la gelosia che gli ardeva dentro (Genesi 4,5). Ebbene, quale pace si aspettano per sé quelli che sono nemici dei fratelli? quali sacrifici credono di celebrare coloro che sono rivali dei vescovi? Pensano forse che Cristo sia con loro, quando sono radunati, essi che si radunano fuori della Chiesa?




[Modificato da Caterina63 31/07/2013 15:29]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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