È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

San Cipriano e la vera unità nella Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2013 22:03
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
04/08/2013 11:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


Chiese sorelle e Chiesa una

 
Per fare dell'ecumenismo serio bisogna conoscere bene la teologia. Uscendo da questa, diventano facili tutte le deformazioni o distruzioni, iniziate con termini che possono anche in un primo momento non destare orrore. L'ecumenismo è una cosa troppo seria per lasciarla a coloro che ne fanno solamente una «professione».
Questo va premesso per occuparci, come stiamo per fare, delle Chiese «sorelle».

La espressione sarebbe innocua quando il sottofondo dottrinale fosse esatto, ma al punto a cui siamo non è più innocua e bisogna farvi attenzione. Alcuni teologi che si occupano dell'ecumenismo, nei confronti delle Chiese orientali, tendono a dare alla espressione «Chiese sorelle» un senso «alternativo», ossia opposto al concetto di «Unità della Chiesa» come è inteso tanto in Oriente che in Occidente. Ecco subito una conseguenza (aberrante quanto il suo principio) di tale alternativa, ossia opposta al concetto di unità della Chiesa. Questi teologi vanno sostenendo che bisognerebbe cominciare a mettere tra parentesi come non veramente ecumenici tutti i Concili dopo il VII (Niceno II).

La tesi sarebbe questa: «I dogmi possono essere proclamati solo dalla «Chiesa Una», ossia tanto dalle chiese occidentali che orientali». Ed ecco la spiegazione: «I dogmi proclamati solo dalla chiesa occidentale debbono essere riconosciuti per quello che sono, delle definizioni, che sono state enunciate senza la partecipazione delle chiese sorelle d'Oriente e che debbono essere accettati da un lato dai cattolici dell'Occidente e dall'altro debbono essere ripensati alla luce dello sviluppo e della tradizione propria dell'Oriente».

Dunque: dogmi non definitivi, se vanno ripensati. Dunque: ammissione di «riforma» dei medesimi, insomma le braccia alla buona volontà, ma non all'errore. Pertanto, accettare una «carità» che supponga tout court o sostituisca la unità nella Fede è incompatibile con lo stesso concetto di «depositum fidei» e di «Rivelazione», pur comune alla Chiesa Cattolica e alle Chiese orientali. Si avrebbe una ecclesiologia non solo spuria ma fuori del chiaro pensiero del Salvatore, il quale domandò la Fede come inizio di tutto ed indicò quale Fede la accettazione delle verità da Lui proclamate con tutte le loro conseguenze.
 
(Cardinale Giuseppe Siri, «Renovatio», XI (1976), fasc. 3, 277-278)




*******

[SM=g1740758] Un chiarimento davvero semplice, da Padre Angelo da AmiciDomenicani, sulla questione dell'infallibilità...


2. Le grandi affermazioni del Magistero della Chiesa possono essere espresse in due maniere: in modo definitorio oppure in modo definitivo.

3. Il modo definitorio si esprime attraverso il dogma ed è infallibile.
E chi nega il dogma è eretico e come tale, da se stesso, si mette fuori dalla comunione della Chiesa.
Il modo definitorio viene espresso nelle dichiarazioni ex cathedra, come avvenne per la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria in corpo e anima al cielo.
Oppure anche con le asserzioni dei Concili che si concludono con questa espressione: anatema sit (sia anatema, scomunicato).

4. Il modo definitivo si ha quando il Papa esprime da solo impegnando direttamente il suo compito di confermare nella fede o in comunione con l’episcopato diffuso su tutta la terra la dottrina della Chiesa.
Il Magistero definitivo è infallibile quanto il magistero definitorio, come si evince dalla costituzione dogmatica Lumen gentium n. 25 e dalla “Nota dottrinale illustrativa della formula conclusiva della professione di fede” (18.5.1998) nella quale si legge: “Per quanto riguarda la natura dell’assenso dovuto alle verità proposte dalla chiesa come divinamente rivelate (magistero definitorio) o da ritenersi in modo definitivo è importante sottolineare che non vi è differenza circa il carattere pieno e irrevocabile dell’assenso, dovuto ai rispettivi insegnamenti.
La differenza si riferisce alla virtù soprannaturale della fede: nel caso delle verità espresse in maniera definitoria l’assenso è fondato direttamente sulla fede nell’autorità della parola di Dio; nel caso delle verità espresse in maniera definitiva, esso è fondato sulla fede nell’assistenza dello Spirito Santo al magistero e sulla dottrina cattolica dell’infallibilità del magistero” (n. 8).

[SM=g1740733]



[Modificato da Caterina63 04/08/2013 22:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com