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San Giovanni Crisostomo Omelia XX Lettera agli Efesini 5,22-24

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2013 23:15
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04/08/2013 23:12
 
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L’amore coniugale

5. E guarda come amplia il discorso dell’amore discorrendo di Cristo e della propria carne: "Perciò abbandonerà l’uomo suo padre e sua madre". Non amplia invece il discorso del timore. Perché mai? Perché vuole che questo soprattutto prevalga, il discorso dell’amore.

Essendoci questo, seguono tutti gli altri beni; se invece è presente quello, non seguono in nessun modo. Infatti chi ama la moglie, anche se non l’ha molto docile, sopporterà ugualmente tutto: così difficile ed ardua è la concordia, se essi non sono legati con l’amore assoluto; il timore invece non riuscirà in nessun modo in questo.

Perciò si sofferma di più su questo aspetto, che è fondamentale. E la moglie che crede di essere svantaggiata perché le è stato comandato di temere, ne trae vantaggio. Infatti al marito è imposto ciò che è più importante, di amare.

"E se la moglie non temesse?", dice. Tu ama, compi il tuo dovere. Anche se ciò non avvenisse da parte degli altri, deve avvenire da parte nostra. Ecco che cosa ti dico: "Sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo".

E che fare allora, se l’altro non sarà sottomesso? Tu ubbidisci alla legge di Dio. E così pure qui: la moglie dunque, anche se non è amata, tema ugualmente, affinché non ci sia niente di difettoso in essa; ed il marito, anche se la moglie non teme, ami ugualmente, affinché egli non manchi in nulla: infatti ciascuno ebbe il suo compito.

Ora questo è il matrimonio secondo Cristo, un matrimonio spirituale ed una nascita spirituale, non dal sangue né dalle doglie del parto.

Tale fu pure la nascita di Isacco. Ascolta la Scrittura che dice: "E cessarono di venire a Sara le sue regole femminili".

Il matrimonio deriva non da passione né dal corpo, ma è tutto spirituale, essendo l’anima unita a Dio con un vincolo ineffabile e Dio solo lo conosce. Per questo dice: "Chi è unito al Signore è un solo spirito".

Guarda come si preoccupa di unire la carne alla carne e lo spirito allo spirito.

Dove sono gli eretici? Se il matrimonio fosse tra le cose respinte, non avrebbe parlato di sposa e di sposo. E non avrebbe aggiunto esortando questo: "L’uomo abbandonerà il padre e la madre"; né poi avrebbe soggiunto: "È stato detto in rapporto a Cristo ed alla chiesa".

Intorno a questa anche il salmista dice: "Ascolta, o figlia, e vedi, e porgi il tuo orecchio e dimenticati del tuo popolo e della casa di tuo padre ed il re bramerà la tua bellezza".

Per questo anche Cristo diceva: "Io uscii dal Padre e vengo". Ma quando io dico che lasciò il Padre, non pensare ad un’azione simile a quella degli uomini, ad un cambiamento di luoghi. Come infatti si dice che egli è uscito, non perché sia uscito, ma per l’incarnazione, così anche si dice: "Lasciò il Padre".

Perché dunque non disse anche della moglie: "Si unirà a suo marito"? Perché mai? Perché parlava dell’amore e parlava al marito. Parlando invece a quella del timore dice: "Il marito è capo della moglie", ed in seguito: "E Cristo è capo della chiesa".

Gli parla dell’amore e gli affidò le sue cose e trattò con lui dell’amore per unirlo intimamente ad essa.

Chi ha lasciato il padre per la moglie e lascia ed abbandona in seguito questa stessa, quale scusa potrebbe meritare? Non vedi di quale onore Dio vuole che essa goda, dal momento che distaccandoti dal padre ti unì strettamente ad essa?

Che avverrà allora, dice, se una volta adempiuti i nostri obblighi, quella non ubbidirà? "Se un infedele si separa, si separi pure".

In tali situazioni non è vincolato il fratello o la sorella.

Ma quando senti parlare di timore, pretendi un timore adatto ad una libera, non come quello di una schiava: infatti è tuo corpo e se agirai in tal modo offenderai te stesso, disonorando il tuo corpo.

Quale è dunque il timore? Esso consiste nel non contraddire, nel non ribellarsi, nel non desiderare le prime parti: è sufficiente che il timore si limiti a questi atteggiamenti.

Se tu ami come ti fu comandato, otterrai frutti maggiori, o meglio non voler ottenere questo col timore, ma lo stesso amore in un certo senso te lo otterrà.

Il sesso femminile è sotto qualche aspetto più debole, bisognoso di molto aiuto, di molta condiscendenza.

Che potrebbero dire coloro che sono legati a seconde nozze? Non parlo per condannarli, non sia mai! Infatti anche l’apostolo lo permise .

Ma, diventando estremamente condiscendente, offrile tutto, fa’ tutto per lei e sappi soffrire: è una necessità per te.

A quel punto non ritiene utile introdurre un suggerimento tratto dai pagani, come fa altrove. Bastava infatti il consiglio grande e pressante di Cristo, specialmente riguardo al motivo della sottomissione. Dice: "Abbandonerà il padre e la madre". Ecco l’esempio tratto dai pagani. Ma poi non disse: "E abiterà insieme", ma "si unirà", volendo indicare la profonda unione, la forza dell’amore.

E non si accontentò di questo, ma proseguendo volle indicare la sottomissione in modo tale che i due non apparissero più due. E non disse: "In spirito"; non disse: "In anima"; ciò infatti è ovvio e possibile a chiunque; ma in modo tale che fossero "in una sola carne".

6. Questa è la seconda autorità, che ha molto potere e molta parità di onore. Il marito però ha ugualmente qualcosa di più. Ciò è la più grande salvezza della casa. Infatti egli ottenne pure quella particolare prerogativa di Cristo, non soltanto perché doveva amare, ma anche dirigere.

"Affinché essa sia santa e immacolata", dice. Invece l’espressione "della carne" riguarda l’amare, come pure "si unirà" riguarda pure l’amare. E se la renderà santa ed immacolata, tutto seguirà.

Ricerca le cose di Dio, e le cose umane seguiranno con estrema facilità. Dirigi la moglie e così si rinsalda la casa. Ascolta Paolo che dice: "Se vogliono sapere qualcosa, interroghino a casa i propri mariti".

Se amministreremo così le nostre case, saremo adatti anche alla guida della chiesa. Infatti anche la casa è una piccola chiesa. Così è possibile che mariti e mogli, divenuti buoni, superino tutti.

Pensa ad Abramo, a Sara, ad Isacco, ai trecentodiciotto servi, come tutta la casa era unita, come era tutta piena di pietà. Quella adempiva pure il precetto dell’apostolo e temeva il marito. Ascolta infatti lei che dice: "Non mi è più successo sino ad ora ed il mio signore è troppo vecchio".

E quello la amava al punto da ubbidire a tutto ciò che essa voleva. Il figlio era virtuoso e gli stessi servi ammirevoli, essi che non rifiutarono di correre pericolo col padrone né differirono né chiesero il motivo, anzi uno di essi, il loro capo, fu così ammirevole da essere affidato a lui il matrimonio dell’unico figlio ed un viaggio in terra straniera.

Infatti come per un comandante, se l’esercito è ben unito, in nessun modo il nemico irrompe, così anche qui, se il marito, la moglie, i figli ed i servi si prenderanno cura delle stesse cose, grande sarà la concordia della casa.

Infatti, se così non avviene, spesso a causa di un solo servo cattivo tutto crolla e rovina, ed uno solo spesso disperde e corrompe tutto.

Prendiamoci quindi molta cura delle mogli, dei figli e dei servi, sapendo che renderemo per noi stessi facile il comando, avremo i risultati buoni e convenienti e diremo: "Ecco me ed i figli che Dio mi ha dato".

Se il marito è ammirevole ed il capo buono, anche il resto del corpo non subirà alcuna violenza.

Ora dichiarò accuratamente quali sono gli esatti compiti della moglie e del marito, esortando quella a temerlo come capo e questo ad amarla come moglie. Come potrà avvenire ciò?, dice. Egli mostrò che deve avvenire; come poi, ve lo dirò io: se disprezzeremo le ricchezze, se mireremo ad un unico scopo, alla virtù dell’anima; se avremo dinanzi agli occhi il timore di Dio. Infatti come trattando dei rapporti con i servi diceva: "Qualunque cosa di bene o di male ciascuno farà, questo riceverà dal Signore", così anche qui.

Ora non bisogna amarla tanto per sé, quanto per Cristo. A questo punto volle alludere dicendo: "Come al Signore".


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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