È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Omelie del Papa nella Messa delle 7 del mattino a Santa Marta (2)

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2015 14:14
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
26/09/2013 14:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE

La preghiera per la pace in Medio Oriente

Mercoledì, 25 settembre 2013

 

(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana,Anno CLIII, n. 220, Giov. 26/09/2013)

 

La vergogna dinanzi a Dio, la preghiera per implorare la misericordia divina e la piena fiducia nel Signore. Sono questi i cardini della riflessione proposta da Papa Francesco questa mattina, mercoledì 25 settembre, durante la messa nella cappella di Santa Marta concelebrata con i cardinali Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, insieme a un gruppo di vescovi maroniti venuti dal Libano, dalla Siria, dalla Terra Santa e da diversi altri Paesi di ogni continente.

Nel commentare le letture della liturgia (Esdra 9, 5-9; Luca 9, 1-6), il Santo Padre ha detto che, in particolare, il brano tratto dal libro di Esdra gli ha fatto pensare ai vescovi maroniti e, come di consueto, ha riassunto il suo pensiero intorno a tre concetti. Innanzitutto l’atteggiamento di vergogna e confusione di Esdra davanti a Dio, fino al punto da non poter alzare gli occhi verso di lui. Vergogna e confusione di tutti noi per i peccati commessi, che ci hanno portato alla schiavitù poiché abbiamo servito idoli che non sono Dio.

La preghiera è il secondo concetto. Seguendo l’esempio di Esdra, che in ginocchio alza le mani verso Dio implorando misericordia, così dobbiamo fare noi per i nostri innumerevoli peccati. Una preghiera che, ha detto il Papa, bisogna elevare anche per la pace in Libano, in Siria e in tutto il Medio Oriente. È la preghiera sempre e comunque, ha precisato, la strada che dobbiamo percorrere per affrontare i momenti difficili, come le prove più drammatiche e il buio che talora ci avvolge in situazioni imprevedibili. Per trovare la via di uscita da tutto ciò, ha sottolineato il Pontefice, bisogna incessantemente pregare.

Infine, fiducia assoluta in Dio che mai ci abbandona. È il terzo concetto proposto dal Santo Padre. Siamo certi, ha detto, che il Signore è con noi e, pertanto, il nostro camminare deve farsi perseverante grazie alla speranza che infonde fortezza. La parola dei pastori diventerà rassicurante per i fedeli: il Signore non ci abbandonerà mai.

Dopo la comunione, il cardinale Bechara Raï ha rivolto al Santo Padre un ringraziamento e un saluto molto cordiali a nome dei vescovi partecipanti, di tutti i maroniti e dell’intero Libano, confermando la loro fedeltà a Pietro e al suo successore «che ci sostiene nel nostro cammino spesso spinoso». In particolare ha ringraziato il Papa per il forte impulso che ha dato alla ricerca della pace: «La sua preghiera e esortazione per la pace in Siria e nel Medio Oriente ha seminato speranza e conforto».





[SM=g1740733]
catechismo

Papa Francesco: non si può conoscere Gesù in prima classe, bisogna coinvolgersi con Lui



Per conoscere Gesù, bisogna coinvolgersi con Lui. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di stamani 26 settembre, alla Casa Santa Marta. Il Papa ha affermato che Gesù non si può conoscere in “prima classe”, ma nella vita quotidiana di tutti i giorni. Quindi, ha indicato i tre linguaggi necessari per conoscere Gesù: “della mente, del cuore e dell’azione”. Il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

Chi è costui, da dove viene? Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dalla domanda che Erode si pone su Gesù. Un interrogativo, ha detto, che in realtà pongono tutti coloro che incontrano Gesù. E’ una domanda, ha affermato, “che si può fare per curiosità” o si “può fare per sicurezza”. E osserva che, leggendo il Vangelo, vediamo che “alcuni incominciano a sentire paura di questo uomo, perché li può portare a un conflitto politico con i romani”. “Ma chi è questo che fa tanti problemi?”, ci si chiede. Perché davvero, ha detto il Papa, “Gesù fa problemi”:

“Non si può conoscere Gesù senza avere problemi. E io oserò dire: ‘Ma se tu vuoi avere un problema, vai per la strada di conoscere Gesù. Non uno, tanti ne avrai!’. Ma è la strada per conoscere Gesù! Non si può conoscere Gesù in prima classe! Gesù si conosce nell’andare quotidiano di tutti i giorni. Non si può conoscere Gesù nella tranquillità, neppure nella biblioteca… Conoscere Gesù!”.

Certo, ha aggiunto, “si può conoscere Gesù nel Catechismo”, perché “il Catechismo ci insegna tante cose su Gesù”. E, ha detto, “dobbiamo studiarlo, dobbiamo impararlo”. Così “conosciamo il Figlio di Dio, che è venuto per salvarci; capiamo tutta la bellezza della storia della Salvezza, dell’amore del Padre, studiando il Catechismo”. E tuttavia, ha osservato, quanti hanno letto il Catechismo della Chiesa Cattolica da quando è stato pubblicato oltre 20 anni fa?

“Sì, si deve conoscere Gesù nel Catechismo. Ma non è sufficiente conoscerlo con la mente: è un passo. Ma Gesù è necessario conoscerlo nel dialogo con Lui, parlando con Lui, nella preghiera, in ginocchio. Se tu non preghi, se tu non parli con Gesù, non lo conosci. Tu sai cose di Gesù, ma non vai con quella conoscenza che ti dà il cuore nella preghiera. Conoscere Gesù con la mente, lo studio del Catechismo; conoscere Gesù col cuore, nella preghiera, nel dialogo con Lui. Questo ci aiuta abbastanza, ma non è sufficiente... C’è una terza strada per conoscere Gesù: è la sequela. Andare con Lui, camminare con Lui”.

Bisogna “andare, percorrere le sue strade, camminando”. E’ necessario, ha affermato, “conoscere Gesù col linguaggio dell’azione”. Ecco allora come si può conoscere davvero Gesù con questi “tre linguaggi - della mente, del cuore e dell’azione”. Se, dunque, “io conosco Gesù così – è stata la sua conclusione - mi coinvolgo con Lui”:

“Non si può conoscere Gesù senza coinvolgersi con Lui, senza scommettere la vita per Lui. Quando tanta gente - anche noi - si fa questa domanda ‘Ma chi è questo?’, la Parola di Dio ci risponde: ‘Tu vuoi conoscere chi sia questo? Leggi quello che la Chiesa ti dice di Lui, parla con Lui nella preghiera e cammina sulla sua strada con Lui. Così, tu conoscerai chi è quest’uomo’. Questa è la strada! Ognuno deve fare la sua scelta!”.




del sito Radio Vaticana 


[SM=g1740771]

Il Papa: il cristiano non evita la Croce ma porta le umiliazioni con gioia e pazienza



La prova per capire se si è cristiani sta nella “capacità di portare con gioia e pazienza le umiliazioni”. Papa Francesco ha sottolineato questo aspetto della vita di fede nell’omelia della Messa celebrata questa mattina 27 settembre in Casa Santa Marta. Il Papa ha messo nuovamente in guardia dalla “tentazione del benessere spirituale”, che impedisce di amare Cristo con tutto se stessi. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Sì, “ma fino a un certo punto”. Il pericolo della tiepidezza, di una fede fatta di calcoli e passi trattenuti, è sempre dietro l’angolo. E Papa Francesco la snida con il consueto argomentare, che non lascia spazio a scuse. Punto di partenza, il Vangelo di Luca, nel brano in cui Gesù chiede prima ai discepoli cosa dica la gente di Lui e poi cosa dicano loro stessi, fino alla risposta di Pietro: “Il Cristo di Dio”. “Questa domanda è rivolta anche a noi”, osserva il Papa, che elenca subito dopo una serie di risposte dalle quali trapela l’essenza di una fede matura per metà. “Per te chi sono io? Il padrone di questa ditta, un buon profeta, un buon maestro, uno che ti fa bene al cuore?” – che pure è “tutto vero”. Sono “Uno che cammina con te nella vita, che ti aiuta ad andare avanti, a essere un po’ buono?”. Sì, è vero, ma non finisce lì:

“E’ stato lo Spirito Santo a toccare il cuore di Pietro per dire chi è Gesù. Se è il Cristo, il Figlio di Dio vivo, è un mistero, eh? Chi può spiegare quello... Ma Lui l’ha detto. E se ognuno di noi, nella sua preghiera, guardando il Tabernacolo, dice al Signore tu: ‘Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivo', primo non può dirlo da se stesso, deve essere lo Spirito Santo a dirlo in lui. E, secondo, preparati, perché Lui ti risponderà: ‘E’ vero’”.

Alla risposta di Pietro, Gesù chiede di non rivelarlo a nessuno e poi annuncia la sua Passione, la sua morte e la sua Risurrezione. E qui, Papa Francesco ricorda la reazione del capo degli Apostoli, descritta nel Vangelo di San Matteo, che dichiara: “Questo non ti accadrà mai”. “Pietro – commenta il Papa – si spaventa, si scandalizza”, né più né meno di tanti cristiani che dicono: “Mai ti succederà questo! Io ti seguo fino a qui”. Un modo, cioè – pungola Papa Francesco – di “seguire Gesù per conoscerlo fino a un certo punto”:

“E questa è la tentazione del benessere spirituale. Abbiamo tutto: abbiamo la Chiesa, abbiamo Gesù Cristo, i Sacramenti, la Madonna, tutto, un bel lavoro per il Regno di Dio; siamo buoni, tutti. Perché almeno dobbiamo pensare questo, perché se pensiamo il contrario è peccato! Ma non basta con il benessere spirituale fino ad un certo punto. Come quel giovane che era ricco: voleva andare con Gesù, ma fino ad un certo punto. Manca quest’ultima unzione del cristiano, per essere cristiano davvero: l’unzione della croce, l’unzione dell’umiliazione. Lui umiliò se stesso fino alla morte, morte di tutto. Questa è la pietra di paragone, la verifica della nostra realtà cristiana: sono un cristiano della cultura del benessere? Sono un cristiano che accompagna il Signore fino alla croce? Il segno è la capacità di portare le umiliazioni”.

Lo scandalo della Croce continua però a bloccare molti cristiani. Tutti – constata Papa Francesco – vogliono risorgere, ma “non tutti” intendono farlo per la strada della Croce. E anzi, si lamentano dei torti o degli affronti subiti, comportandosi all’opposto di ciò che Gesù ha fatto e chiede di imitare:

“La verifica se un cristiano è un cristiano davvero è la sua capacità di portare con gioia e con pazienza le umiliazioni; e come questa è una cosa che non piace... ci sono tanti cristiani che, guardando il Signore, chiedono umiliazioni per assomigliare più a Lui. Questa è la scelta: o cristiano di benessere – che andrai al Cielo, eh?, sicuro ti salverai, eh? – o cristiano vicino a Gesù, per la strada di Gesù”.



[SM=g1740771]



[Modificato da Caterina63 27/09/2013 23:12]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:43. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com