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Proclamazione di Santi, Beati e Venerabilie e le Canonizzazioni di Papa Francesco

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2023 15:56
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10/07/2016 08:46
 
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Tra i prossimi nuovi Beati c’è la stupenda figura di Giuseppe Mayr-Nusser. Nato nel 1910 a Bolzano in una famiglia di contadini profondamente cristiana, diventa dirigente dell'Azione Cattolica sud-tirolese. Sposato ad appena 22 anni, ha presto un figlio. Va a Messa tutte le mattine. E’ l’epoca in cui in Europa imperversano nazismo e fascismo. Ama leggere Tommaso Moro, il cancelliere inglese che nel 16.mo secolo si oppose per motivi di coscienza a Enrico VIII e preferisce essere decapitato piuttosto che contraddire la propria fede cattolica. Aderisce in segreto ad un movimento antinazista. Oggi  - dice - “dare testimonianza è la nostra unica arma efficace”,  oggi, più che mai, si deve mostrare a tutti che “l’unico capo che solo ha diritto ad una completa, illimitata autorità e ad essere il nostro ‘condottiero’ è Cristo”. Viene arruolato a forza dai nazisti nelle famigerate SS. Scrive alla moglie: “Prega per me, affinché nell’ora della prova io possa agire senza esitazioni secondo i dettami di Dio e della mia coscienza (…) tu sei una donna coraggiosa e nemmeno i sacrifici personali che forse ti saranno chiesti potranno indurti a condannare tuo marito perché ha preferito perdere la vita piuttosto che abbandonare la via del dovere”.  Al momento del giuramento di fedeltà a Hitler si rifiuta. Imprigionato viene spedito su un treno merci verso il campo di concentramento di Dachau. Muore di stenti e maltrattamenti durante il viaggio: aveva 34 anni. Muore perché ha obbedito a Cristo e non al Führer.

Tra i prossimi Beati ci sono anche 7 missionari spagnoli del Sacro Cuore di Gesù, tra cui Antonio Arribas Hortigüela, uccisi in odio alla fede il 29 settembre 1936 durante la guerra civile spagnola: uccisi per il solo fatto di essere religiosi.

Sarà infine Beato anche Luigi Antonio Rosa Ormières, sacerdote francese e Fondatore della Congregazione delle Suore del Santo Angelo Custode, vissuto nel 1800. Grande educatore, la sua azione era diretta soprattutto ai più poveri. Era amato da tutti per la sua semplicità e la sua fiducia nella Provvidenza. Dove c’è la persona – diceva – c’è la Chiesa. La sua passione era quella di "formare veri discepoli di Gesù”.

Diventano Venerabili Servi di Dio:  

Alfonso Gallegos, dell’Ordine degli Agostiniani Recolletti, Vescovo Titolare di Sasabe, Ausiliare di Sacramento; nato il 20 febbraio 1931 e morto il 6 ottobre 1991.

Raffaele Sánchez García, Sacerdote diocesano; nato il 14 giugno 1911 e morto l’8 agosto 1973.

Andrea Filomeno García Acosta, Laico professo dell’Ordine dei Frati Minori; nato il 10 gennaio 1800 e morto il 14 gennaio 1853.

Giuseppe Marchetti, Sacerdote professo della Congregazione dei Missionari di San Carlo; nato il 3 ottobre 1869 e morto il 14 dicembre 1896.

Giacomo Viale, Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, Parroco di Bordighera; nato il 28 febbraio 1830 e morto il 16 aprile 1912.

Maria Pia della Croce (al secolo: Maddalena Notari), Fondatrice della Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia; nata il 2 dicembre 1847 e morta il 1° luglio 1919.


 

Albania: mons. Prennushi e 37 compagni martiri Beati il 5 novembre

Vincenzo Prennushi - RV

Vincenzo Prennushi - RV

14/07/2016 

Condannato al carcere duro e morto nel 1949 in seguito alle torture subite per non aver acconsentito alla richiesta del dittatore albanese Enver Hoxha di formare una Chiesa nazionale, fedele al regime comunista e non a quella di Roma. È mons. Vinçenc Prennushi, frate francescano e arcivescovo di Durazzo, che assieme ad altri 37 compagni sarà beatificato il prossimo 5 novembre nella piazza della Cattedrale di Santo Stefano a Scutari. Ad annunciarlo una lettera di Papa Francesco ai vescovi del Paese balcanico, al termine del processo canonico che ne ha riconosciuto la “testimonianza del martirio per la fede e la patria”: lo riferisce una nota dell’arcivescovo Angelo Massafra, presidente della Conferenza episcopale d’Albania, che parla di “momento storico per la Chiesa e la nazione”. Il rito di Beatificazione sarà presieduto dal prefetto per le Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato, due mesi dopo la Canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, la piccola suora albanese che dedicò la sua vita agli ultimi in India e non solo. Sull’accoglienza della notizia, ascoltiamo lo stesso arcivescovo Massafra, raggiunto telefonicamente a Tirana da Giada Aquilino


R. – Noi aspettavamo con ansia la conferma della data da parte della Santa Sede. E qualche giorno fa è arrivata la comunicazione, in cui viene confermato che il 5 novembre sarà il giorno della Beatificazione dei 38 martiri del comunismo e cioè di mons. Vincenzo Prennushi e di 37 compagni martiri, uccisi “in odium fidei”. Sono una perla per la nostra Chiesa cattolica in Albania, ma anche per il mondo intero. Sono soltanto alcuni dei tanti uccisi durante il periodo comunista per l’odio verso la Chiesa cattolica e la fede cattolica. Mons. Prennushi era arcivescovo a Durazzo: fu messo in carcere e morì a seguito delle tante torture subite. Ci sono anche un altro vescovo, mons. Fran Gjini, ma pure gesuiti, francescani, diocesani ed anche quattro laici, tre uomini e una donna, di varie nazionalità: due tedeschi, la maggior parte albanesi, un gesuita italiano e alcuni sacerdoti di origine croata. I missionari e la Chiesa di Albania hanno sofferto ed hanno testimoniato questo amore a Cristo fino all’eroismo, fino alla tortura.

D. – Mons. Prennushi e altri religiosi furono chiamati dal dittatore Hoxha per formare una Chiesa nazionale, fedele al regime comunista e non alla Chiesa di Roma. Rifiutarono. Che valore ha oggi quel rifiuto?

R. – Tentarono di convincere sia mons. Prennushi sia gli altri, ma mai la Chiesa cattolica in Albania si è staccata da Roma! E prima di morire, molti fucilati, hanno gridato: “Viva Cristo Re! Viva il Papa! Viva la Chiesa! Viva l’Albania”.

D. – Che attualità hanno queste figure oggi per il popolo albanese?

R. – La popolazione aspettava ormai da tempo il riconoscimento che questi “fratelli” sono stati martirizzati, quindi sono martiri della Chiesa universale. La piccola Chiesa cattolica - noi siamo una minoranza in Albania - ha dato un contributo di fedeltà, presentando 38 martiri, e non sono certo pochi: la Chiesa d’Albania è da sempre una Chiesa martire e grazie anzitutto al sangue di Cristo e anche al sangue di questi nostri martiri – sono ormai 25 anni dalla libertà – è oggi ancora più bella di prima.

D. – La Chiesa albanese come si sta preparando per la Canonizzazione di Madre Teresa, il 4 settembre a Roma, e per la Beatificazione dei suoi primi martiri a novembre?

R. – Ci stiamo preparando intensamente per Madre Teresa. Proprio in questi giorni andranno portati alla stampa un novenario e il grande poster della proclamazione. Stiamo anche pensando di fare per tutto il mese di agosto qui in Albania, in tutte le parrocchie, la domenica, degli incontri sulla sua spiritualità. Prima del 4 settembre, poi, pensiamo di far conoscere la spiritualità di Madre Teresa: dobbiamo cercare di imitare tutte le sue virtù, la sua misericordia e il suo amore ai più bisognosi in questo Anno della Misericordia.

D. – E per i primi martiri, come vi state preparando?

R. – Ieri abbiamo dato l’annuncio ufficiale a tutti i media. Ho consegnato questa mattina al presidente della Repubblica, al primo ministro e al presidente del Parlamento una lettera ufficiale per metterli a conoscenza della data di Beatificazione. E’ chiaro che abbiamo ancora tempo, ma sarà una cosa eccezionale e meravigliosa.









[Modificato da Caterina63 14/07/2016 18:06]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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