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ATTENTI ALLA.... PAPA-LATRIA......

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2014 10:42
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09/10/2013 15:26
 
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[SM=g1740722] dalla tastiera e dall'animo di un sempre grande Berlicche.....



papa


Il Papa in mutande.....

Il paradosso è questo: che i discorsi del Papa con i giornalisti, Scalfari compreso, siano molto più letti e studiati di tutti gli altri. Di tutti quelli delle dichiarazioni ufficiali, pronunciati davanti a migliaia e milioni di persone, delle encicliche…

La cosa ha un po’ del voyeuristico. E’ come se sperassimo di trovare il Papa in mutande. Come se stessimo guardando dal buco della serratura del Vaticano, cercando di cogliere chi sta dentro con la barba lunga mentre si scola una birra e si gratta il sedere. Come se origliassimo una conversazione bisbigliata nell’altra stanza, una specie di fuorionda rispetto alla ufficialità del Magistero.
Perché, diciamolo chiaramente: sono ben pochi quelli che il Magistero se lo filano. Chi si legge tutti i discorsi papali sono una ristretta minoranza di entusiasti, i roadie papali, i veri aficionados. Non penso proprio tutti i cattolici. Neanche tutti i preti. Certamente non tutti i giornalisti, dato gli svarioni tipici di chi ha bigiato il catechismo dopo il primo giorno che si possono ascoltare.
Amici belli, quanti di coi hanno letto il discorso di Papa Francesco ai medici cattolici? Uno, due, abbassa la mano che ti ho contato…E ora, chi ha letto l’ultima intervista a Scalfari? Ecco.

I discorsi del Papa vengono presi, se va bene, per una frase o due. Un po’ storpiata, e se solo se va bene al redattore. Non interessano. Sono noiosi. Meglio: sono considerati noiosi. Controprova? Guardate quanti ne ha fatti Benedetto XVI. Alcuni sono delle vere bombe, stupendi. Eppure, quale si ricorda di più? Quello “scandaloso” di Ratisbona, frainteso e strumentalizzato a dovere.
E meno male.
Perché quello stupendo pezzo, in questa maniera, l’hanno letto tutti. O, se non tutti, molto di più di quelli che altrimenti l’avrebbero preso in considerazione. Il Papa che parla ai docenti di una facoltà teologica? Bleah. Il Papa che attacca l’Islam? Ehi, dai qui, fammi vedere.
Per lungo tempo è stato così. Il titolo, decidere cosa dire o non dire della Chiesa è stato affidato ai maestri del pensiero a capo delle redazioni, ai loro ammici dei salotti. La Chiesa è stata costretta a giocare in difesa, puntualizzando, sperando che si degnassero di scrivere quello che diceva e non quello che sceglievano di farle dire. Quello che sceglievano di riportare.
Una specie di fortezza, sempre più isolata. I suoi soli testimoni universalmente ascoltati ed invitati ovunque quei preti e teologi del dissenso il cui unico merito è di cercare di distruggere ciò che dicono di essere. La bellezza del bosco raccontata dai piromani.

Improvvisamente, tutto cambia. Non più i paparazzi che con i teleobbiettivi cercano di beccare un’immagine sgranata. No, il Papa è passato al contrattacco.

Sfruttando proprio la debolezza, il limite intrinseco di questa kultura del nulla che cerca di cancellare il cristianesimo.
Tu non parli di me? Io parlo con te. Non scrivi quello che dico? Bene, faccio in maniera che diventi una notizia. Che tu non la possa bucare. Soddisfo la tua voglia di gossip, di pettegolezzo, di sensazione. Perché in questa maniera non puoi tenermi nell’irrilevanza, per riffa o per raffa scriverai quello che dico. Quello che dice la Chiesa. Le parole del Papa. Ad ogni costo.
Tipo quello di affidare ciò che dice alla memoria di un laicista monomaniaco ottantenne. Già, perché sembra che il buon Scalfari, a differenza di quello che insegnano ai cronisti novellini, parlando con Francesco non abbia né registrato né preso appunti. Quindi non c’è da fidarsi troppo di quel virgolettato, certo non abbastanza da rivoluzionare un dogma.

Perché il dogma rimane, il magistero rimane. Ma milioni di persone hanno letto parole che altrimenti non sarebbero mai giunte alle loro orecchie. Che magari le hanno incuriosite. Che magari proveranno l’impulso di approfondire.
Nessun ateo egocentrico rifiuterà di pubblicare il dialogo del Papa, il Papa! con lui. Nessuno smisurato orgoglio può mancare di cedere alle lusinghe della vanità. Neanche quando risulta evidente che la tua idea di Dio farebbe ribaltare dalle risate un perito elettrotecnico. Neanche quando stai dando voce a chi è il tuo nemico da sempre.

Il pastore ha mollato la pecora nel recinto ed è andato a cercare le novantanove che si erano disperse in giro. Non potete non notarlo: è in mutande. Ma non è questo che importa.


[SM=g1740733]


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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