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12/13 ottobre 2013 la Chiesa, il Papa, tutti con la Madonna di Fatima a Roma

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2013 14:02
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  [SM=g1740758]  PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA MARIANA

Città del Vaticano, 11 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, è stato presentata la "Giornata Mariana", celebrazione nell'ambito dell'Anno della Fede, in programma a Roma il 12 e 13 ottobre. Alla Conferenza Stampa hanno partecipato l'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, il Vescovo José Octavio Ruiz Arenas, Segretario e il Monsignor Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

"Nella Lettera apostolica 'Porta fidei', con la quale si indiceva l'Anno della Fede - ha ricordato l'Arcivescovo Fisichella nel suo intervento - si legge: 'Sarà decisivo nel corso di questo Anno ripercorrere la storia della nostra fede'. In questo contesto, Benedetto XVI poneva in primo luogo la figura di Maria come icona insuperabile della fede in Gesù Cristo. 

La Vergine Maria rappresenta per i credenti la prima risposta di fede, piena e totale, con la quale ci si abbandona totalmente a Dio. (...) In forza di questo, non poteva mancare durante l’Anno della Fede, un evento da dedicare alla pietà mariana. Ciò che caratterizza in modo del tutto particolare lo svolgimento di queste giornate sarà la presenza della statua originale della Madonna di Fatima. Giungerà a Roma, domani sabato 12 ottobre e ritornerà a Fatima la sera di domenica". 

L'Arcivescovo Fisichella ha sottolineato l'importanza dell'evento precisando che "la statua della Vergine di Fatima non lascia mai il Santuario. È solo per eventi del tutto eccezionali e straordinari. L’ultima volta è accaduto nel Grande Giubileo dell’Anno 2000 quando il Beato Giovanni Paolo II il 13 maggio compì l’Atto di affidamento alla Madonna". La scelta della Giornata mariana è stata intenzionalmente voluta il 13 ottobre perché quella data ricorda l’ultima apparizione della Vergine ai pastorelli Giacinta, Francesco e Maria nel 1917.

All'arrivo della statua della Vergine di Fatima in Vaticano da Fiumicino, sabato pomeriggio, si snoderà una piccola processione interna. La statua della Vergine farà una sosta presso la cappella dell'abitazione di Papa Benedetto XVI per un suo breve momento di preghiera personale e quindi si dirigerà verso la Casa Santa Marta dove, all'ingresso, la Statua della Madonna sarà accolta direttamente da Papa Francesco.

Le due giornate si svolgeranno secondo un tradizionale programma. 
Nel mattino del sabato il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, nel pomeriggio, Piazza San Pietro aperta ai pellegrini a partire dalle 14:30. 
L'accoglienza dei pellegrini inizierà alle 15:00 con un momento di animazione e riflessione; 
alle 16:00 inizierà la processione della statua della Vergine attraverso i vari settori della Piazza. 
"Come è tradizione per la Madonna di Fatima, chiediamo ai pellegrini - ha ricordato l'Arcivescovo Fisichella - di salutare con il fazzoletto bianco il passaggio della Statua". 
Alle 17:00 il Santo Padre accoglierà la statua della Vergine sul Sagrato della Basilica di San Pietro.

Dopo il momento di preghiera in Piazza San Pietro, la statua della Vergine sarà trasportata al Santuario del Divino Amore, dove alla recita del Santo Rosario farà seguito una Veglia di preghiera che si estenderà per tutta la notte.La domenica mattina la statua della Vergine ritornerà in Vaticano per ripetere la processione attraverso Piazza San Pietro a partire dalle ore 9:30 con la successiva Santa Messa presieduta da Papa Francesco. Al termine il Papa compirà l’Atto di Affidamento alla Madonna concludendo con l’Angelus.

È prevista la partecipazione di 150.000 pellegrini di tutto il mondo con 48 rappresentanze internazionali del movimento mariano.

 
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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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PREGHIERA PER LA GIORNATA MARIANA
IN OCCASIONE DELL' ANNO DELLA FEDE

PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro
Sabato, 12 ottobre 2013

Fatima

 

Cari fratelli e sorelle,

questo incontro dell’Anno della fede dedicato a Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, Madre nostra. La sua statua, venuta da Fatima, ci aiuta a sentire la sua presenza in mezzo a noi. C’è una realtà: Maria sempre ci porta a Gesù. E’ una donna di fede, una vera credente. Possiamo domandarci: come è stata la fede di Maria?

1. Il primo elemento della sua fede è questo: la fede di Maria scioglie il nodo del peccato (cfr Con Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 56). Che cosa significa? I Padri conciliari [del Vaticano II] hanno ripreso un’espressione di sant’Ireneo che dice: «Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede» (Adversus Haereses III, 22, 4).

Ecco il “nodo” della disobbedienza, il “nodo” dell’incredulità. Quando un bambino disobbedisce alla mamma o al papà, potremmo dire che si forma un piccolo “nodo”. Questo succede se il bambino agisce rendendosi conto di ciò che fa, specialmente se c’è di mezzo una bugia; in quel momento non si fida della mamma e del papà. Voi sapete quante volte succede questo! Allora la relazione con i genitori ha bisogno di essere pulita da questa mancanza e, infatti, si chiede scusa, perché ci sia di nuovo armonia e fiducia. Qualcosa di simile avviene nel nostro rapporto con Dio. Quando noi non lo ascoltiamo, non seguiamo la sua volontà, compiamo delle azioni concrete in cui mostriamo mancanza di fiducia in Lui - e questo è il peccato -, si forma come un nodo nella nostra interiorità. E questi nodi ci tolgono la pace e la serenità. Sono pericolosi, perché da più nodi può venire un groviglio, che è sempre più doloroso e sempre più difficile da sciogliere.

Ma alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre. Ognuno di noi ne ha alcuni, e possiamo chiederci dentro al nostro cuore: quali nodi ci sono nella mia vita? “Padre, i miei non si possono sciogliere!”. Ma, questo è uno sbaglio! Tutti i nodi del cuore, tutti i nodi della coscienza possono essere sciolti. Chiedo a Maria che mi aiuti ad avere fiducia nella misericordia di Dio, per scioglierli, per cambiare? Lei, donna di fede, di sicuro ci dirà: “Vai avanti, vai dal Signore: Lui ti capisce”. E lei ci porta per mano, Madre, Madre, all’abbraccio del Padre, del Padre della misericordia.

2. Secondo elemento: la fede di Maria dà carne umana a Gesù. Dice il Concilio: «Per la sua fede e la sua obbedienza Ella generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza conoscere uomo, ma sotto l’ombra dello Spirito Santo» (Cost. dog. Lumen gentium, 63). Questo è un punto su cui i Padri della Chiesa hanno molto insistito: Maria ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne, quando ha detto “sì” all’annuncio che Dio le ha rivolto mediante l’Angelo. Che cosa vuol dire questo? Che Dio non ha voluto farsi uomo ignorando la nostra libertà, ha voluto passare attraverso il libero assenso di Maria, attraverso il suo “sì”. Le ha chiesto: “Sei disposta a questo?”. E lei ha detto: “Sì”.

Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Parola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica. Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. Non è facile capire questo, ma, sì, è facile sentirlo nel cuore.

Pensiamo che l’incarnazione di Gesù sia un fatto solo del passato, che non ci coinvolge personalmente? Credere in Gesù significa offrirgli la nostra carne, con l’umiltà e il coraggio di Maria, perché Lui possa continuare ad abitare in mezzo agli uomini; significa offrirgli le nostre mani per accarezzare i piccoli e i poveri; i nostri piedi per camminare incontro ai fratelli; le nostre braccia per sostenere chi è debole e lavorare nella vigna del Signore; la nostra mente per pensare e fare progetti alla luce del Vangelo; e, soprattutto, offrire il nostro cuore per amare e prendere decisioni secondo la volontà di Dio. Tutto questo avviene grazie all’azione dello Spirito Santo. E così, siamo gli strumenti di Dio perché Gesù agisca nel mondo attraverso di noi.

3. E l’ultimo elemento è la fede di Maria come cammino: il Concilio afferma che Maria «ha camminato nel pellegrinaggio della fede» (ibid., 58). Per questo lei ci precede in questo pellegrinaggio, ci accompagna, ci sostiene.

In che senso la fede di Maria è stata un cammino? Nel senso che tutta la sua vita è stata seguire il suo Figlio: Lui – Lui, Gesù – è la via, Lui è il cammino! Progredire nella fede, avanzare in questo pellegrinaggio spirituale che è la fede, non è altro che seguire Gesù; ascoltarlo, lasciarsi guidare dalle sue parole; vedere come Lui si comporta e mettere i nostri piedi nelle sue orme, avere i suoi stessi sentimenti e atteggiamenti. E quali sono, i sentimenti e gli atteggiamenti di Gesù? Umiltà, misericordia, vicinanza, ma anche fermo rifiuto dell’ipocrisia, della doppiezza, dell’idolatria. La via di Gesù è quella dell’amore fedele fino alla fine, fino al sacrificio della vita, è la via della croce. Per questo il cammino della fede passa attraverso la croce e Maria l’ha capito fin dall’inizio, quando Erode voleva uccidere Gesù appena nato. Ma poi questa croce è diventata più profonda, quando Gesù è stato rifiutato: Maria sempre era con Gesù, seguiva Gesù in mezzo al popolo, e sentiva le chiacchiere, le odiosità di quelli che non volevano bene al Signore. E questa croce, Lei l’ha portata! Allora la fede di Maria ha affrontato l’incomprensione e il disprezzo. Quando è arrivata l’“ora” di Gesù, cioè l’ora della passione: allora la fede di Maria è stata la fiammella nella notte, quella fiammella in piena notte. Nella notte del sabato santo Maria ha vegliato. La sua fiammella, piccola ma chiara, è stata accesa fino all’alba della Risurrezione; e quando le è giunta la voce che il sepolcro era vuoto, nel suo cuore è dilagata la gioia della fede, la fede cristiana nella morte e risurrezione di Gesù Cristo. Perché sempre la fede ci porta alla gioia, e Lei è la Madre della gioia: che ci insegni ad andare per questa strada della gioia e vivere questa gioia! Questo è il punto culminante – questa gioia, questo incontro di Gesù e Maria, ma immaginiamo come è stato… Questo incontro è il punto culminante del cammino della fede di Maria e di tutta la Chiesa. Com’è la nostra fede? La teniamo accesa, come Maria, anche nei momenti difficili, i momenti di buio? Ho sentito la gioia della fede?

Questa sera, Madre, ti ringraziamo per la tua fede, di donna forte e umile; rinnoviamo il nostro affidamento a te, Madre della nostra fede. Amen.



Fatima

Alle 19:30 ha avuto inizio la recita del Santo Rosario in collegamento con alcuni santuari mariani del mondo, seguita da una Veglia di preghiera "Con Maria oltre la notte", che si è estesa fino all'arrivo, all'alba, del tradizionale pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore.

Prima della recita del Santo Rosario è stato trasmesso un videomessaggio di Papa Francesco di cui di seguito riportiamo il testo:

"Cari fratelli e sorelle,

saluto tutti i pellegrini presenti nel Santuario del Divino Amore e quelli che sono collegati dai Santuari Mariani di Lourdes, Nazareth, Lujan, Vailankanni, Guadalupe, Akita, Nairobi, Benneux, Cztstochowa e Marian Valley.

Questa sera mi sento unito a tutti voi nella preghiera del Santo Rosario e dell’Adorazione Eucaristica sotto lo sguardo della Vergine Maria.

Lo sguardo! Quanto è importante! Quante cose si possono dire con uno sguardo! Affetto, incoraggiamento, compassione, amore, ma anche rimprovero, invidia, superbia, perfino odio. Spesso lo sguardo dice più delle parole, o dice ciò che le parole non riescono o non osano dire.

Chi guarda la Vergine Maria? Guarda tutti noi, ciascuno di noi. E come ci guarda? Ci guarda come Madre, con tenerezza, con misericordia, con amore. Così ha guardato il figlio Gesù, in tutti i momenti della sua vita, gioiosi, luminosi, dolorosi, gloriosi, come contempliamo nei Misteri del Santo Rosario, semplicemente con amore.

Quando siamo stanchi, scoraggiati, schiacciati dai problemi, guardiamo a Maria, sentiamo il suo sguardo che dice al nostro cuore: 'Forza, figlio, ci sono io che ti sostengo!'. La Madonna ci conosce bene, è mamma, sa bene quali sono le nostre gioie e le nostre difficoltà, le nostre speranze e le nostre delusioni. Quando sentiamo il peso delle nostre debolezze, dei nostri peccati, guardiamo a Maria, che dice al nostro cuore: 'Rialzati, va’ da mio Figlio Gesù, in Lui troverai accoglienza, misericordia e nuova forza per continuare il cammino'.

Lo sguardo di Maria non si rivolge solamente verso di noi. Ai piedi della croce, quando Gesù le affida l’Apostolo Giovanni, e con lui tutti noi, dicendo: 'Donna, ecco tuo figlio', lo sguardo di Maria è fisso su Gesù. E Maria ci dice, come alle nozze di Cana: 'Qualsiasi cosa vi dice, fatela'. Maria indica Gesù, ci invita a testimoniare Gesù, ci guida sempre al suo Figlio Gesù, perché solo in Lui c’è salvezza, solo Lui può trasformare l’acqua della solitudine, della difficoltà, del peccato, nel vino dell’incontro, della gioia, del perdono. Solo Lui.

'Beata perché hai creduto!'. Maria è beata per la sua fede in Dio, per la sua fede, perché lo sguardo del suo cuore è sempre stato fisso su Dio, sul Figlio di Dio che ha portato in grembo e ha contemplato sulla Croce. Nell’Adorazione del Santissimo Sacramento, Maria ci dice: 'Guarda al mio Figlio Gesù, tieni lo sguardo fisso su di Lui, ascoltalo, parla con Lui. Lui ti guarda con amore. Non avere paura! Lui ti insegnerà a seguirlo per testimoniarlo nelle grandi e piccole azioni della tua vita, nei rapporti di famiglia, nel tuo lavoro, nei momenti di festa; ti insegnerà ad uscire da te stesso, da te stessa, per guardare agli altri con amore, come Lui che non a parole, ma con i fatti, ti ha amato e ti ama!'.

O Maria, facci sentire il tuo sguardo di Madre, guidaci al tuo Figlio, fa’ che non siamo cristiani 'di vetrina', ma che sanno 'sporcarsi le mani' per costruire con il tuo Figlio Gesù, il suo Regno di amore, di gioia e di pace".

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[Modificato da Caterina63 14/10/2013 17:53]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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SANTA MESSA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MARIANA
NELL'ANNO DELLA FEDE

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro
Domenica, 13 ottobre 2013


 

Nel Salmo abbiamo recitato: “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie” (Sal 97,1).

Oggi siamo di fronte ad una delle meraviglie del Signore: Maria! Una creatura umile e debole come noi, scelta per essere Madre di Dio, Madre del suo Creatore.

Proprio guardando a Maria, alla luce delle Letture che abbiamo ascoltato, vorrei riflettere con voi su tre realtà: prima, Dio ci sorprende; seconda, Dio ci chiede fedeltà; terza, Dio è la nostra forza.

1. La prima: Dio ci sorprende. La vicenda di Naaman, capo dell’esercito del re di Aram, è singolare: per guarire dalla lebbra si rivolge al profeta di Dio, Eliseo, che non compie riti magici, né gli chiede cose straordinarie, ma solo fidarsi di Dio e di immergersi nell’acqua del fiume; non però dei grandi fiumi di Damasco, ma del piccolo fiume Giordano. E’ una richiesta che lascia Naaman perplesso, anche sorpreso: che Dio può essere quello che chiede qualcosa di così semplice? Vuole tornare indietro, ma poi fa il passo, si immerge nel Giordano e subito guarisce (cfr 2 Re 5,1-14). Ecco, Dio ci sorprende; è proprio nella povertà, nella debolezza, nell’umiltà che si manifesta e ci dona il suo amore che ci salva, ci guarisce, ci dà forza. Chiede solo che seguiamo la sua parola e ci fidiamo di Lui.

Questa è l’esperienza della Vergine Maria: davanti all’annuncio dell’Angelo, non nasconde la sua meraviglia. E’ lo stupore di vedere che Dio, per farsi uomo, ha scelto proprio lei, una semplice ragazza di Nazaret, che non vive nei palazzi del potere e della ricchezza, che non ha compiuto imprese straordinarie, ma che è aperta a Dio, sa fidarsi di Lui, anche se non comprende tutto: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). E’ la sua risposta. Dio ci sorprende sempre, rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti, e ci dice: fidati di me, non avere paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi!

Oggi chiediamoci tutti se abbiamo paura di quello che Dio potrebbe chiederci o di quello che ci chiede. Mi lascio sorprendere da Dio, come ha fatto Maria, o mi chiudo nelle mie sicurezze, sicurezze materiali, sicurezze intellettuali, sicurezze ideologiche, sicurezze dei miei progetti? Lascio veramente entrare Dio nella mia vita? Come gli rispondo?

2. Nel brano di san Paolo che abbiamo ascoltato, l’Apostolo si rivolge al discepolo Timoteo dicendogli: ricordati di Gesù Cristo, se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo (cfr 2 Tm 2,8-13). Ecco il secondo punto: ricordarsi sempre di Cristo, la memoria di Gesù Cristo, e questo è perseverare nella fede; Dio ci sorprende con il suo amore, ma chiede fedeltà nel seguirlo. Noi possiamo diventare “non fedeli”, ma Lui non può, Lui è “il fedele” e chiede da noi la stessa fedeltà. Pensiamo a quante volte ci siamo entusiasmati per qualcosa, per qualche iniziativa, per qualche impegno, ma poi, di fronte ai primi problemi, abbiamo gettato la spugna. E questo purtroppo, avviene anche nelle scelte fondamentali, come quella del matrimonio. La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti. Spesso è facile dire “sì”, ma poi non si riesce a ripetere questo “sì” ogni giorno. Non si riesce ad essere fedeli.

Maria ha detto il suo “sì” a Dio, un “sì” che ha sconvolto la sua umile esistenza di Nazaret, ma non è stato l’unico, anzi è stato solo il primo di tanti “sì” pronunciati nel suo cuore nei suoi momenti gioiosi, come pure in quelli di dolore, tanti “sì” culminati in quello sotto la Croce. Oggi, qui ci sono tante mamme; pensate fino a che punto è arrivata la fedeltà di Maria a Dio: vedere il suo unico Figlio sulla Croce. La donna fedele, in piedi, distrutta dentro, ma fedele e forte.

E io mi domando: sono un cristiano “a singhiozzo”, o sono un cristiano sempre? La cultura del provvisorio, del relativo entra anche nel vivere la fede. Dio ci chiede di essergli fedeli, ogni giorno, nelle azioni quotidiane e aggiunge che, anche se a volte non gli siamo fedeli, Lui è sempre fedele e con la sua misericordia non si stanca di tenderci la mano per risollevarci, di incoraggiarci a riprendere il cammino, di ritornare a Lui e dirgli la nostra debolezza perché ci doni la sua forza. E questo è il cammino definitivo: sempre col Signore, anche nelle nostre debolezze, anche nei nostri peccati. Mai andare sulla strada del provvisorio. Questo ci uccide. La fede è fedeltà definitiva, come quella di Maria.

3. L’ultimo punto: Dio è la nostra forza. Penso ai dieci lebbrosi del Vangelo guariti da Gesù: gli vanno incontro, si fermano a distanza e gridano: “Gesù, maestro, abbi pietà di noi!” (Lc 17,13). Sono malati, bisognosi di essere amati, di avere forza e cercano qualcuno che li guarisca. E Gesù risponde liberandoli tutti dalla loro malattia. Fa impressione, però, vedere che uno solo torna indietro per lodare Dio a gran voce e ringraziarlo. Gesù stesso lo nota: dieci hanno gridato per ottenere la guarigione e solo uno è ritornato per gridare a voce alta il suo grazie a Dio e riconoscere che Lui è la nostra forza. Saper ringraziare, saper lodare per quanto il Signore fa per noi.

Guardiamo Maria: dopo l’Annunciazione, il primo gesto che compie è di carità verso l’anziana parente Elisabetta; e le prime parole che pronuncia sono: “L’anima mia magnifica il Signore”, cioè un canto di lode e di ringraziamento a Dio non solo per quello che ha operato in lei, ma per la sua azione in tutta la storia della salvezza. Tutto è suo dono. Se noi possiamo capire che tutto è dono di Dio, quanta felicità nel nostro cuore! Tutto è suo dono. Lui è la nostra forza! Dire grazie è così facile, eppure così difficile! Quante volte ci diciamo grazie in famiglia? E’ una delle parole chiave della convivenza. “Permesso”, “scusa”, “grazie”: se in una famiglia si dicono queste tre parole, la famiglia va avanti. “Permesso”, “scusami”, “grazie”. Quante volte diciamo “grazie” in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio. E’ facile andare dal Signore a chiedere qualcosa, ma andare a ringraziarlo: “Mah, non mi viene”.

Continuando l’Eucaristia invochiamo l’intercessione di Maria, perché ci aiuti a lasciarci sorprendere da Dio senza resistenze, ad essergli fedeli ogni giorno, a lodarlo e ringraziarlo perché è Lui la nostra forza. Amen

 

 * * *

 

ATTO DI AFFIDAMENTO A MARIA

 

Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni
che ti dicono beata.

Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia sull’umanità,
afflitta dal male e ferita dal peccato,
per guarirla e per salvarla.

Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,
dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.

Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.

Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.

Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità.

Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri,
per gli esclusi e i sofferenti,
per i peccatori e gli smarriti di cuore:
raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù.

Amen.





ANGELUS AL TERMINE DELLA MESSA

Cari fratelli e sorelle,

oggi, a Tarragona, in Spagna, vengono proclamati Beati circa cinquecento martiri, uccisi per la loro fede durante la guerra civile spagnola degli anni Trenta del secolo scorso. Lodiamo il Signore per questi suoi coraggiosi testimoni, e per loro intercessione supplichiamolo di liberare il mondo da ogni violenza.

Ringrazio tutti voi che siete venuti numerosi da Roma, dall’Italia e da tante parti del mondo per questa festa della fede dedicata a Maria nostra Madre.


Ed ora preghiamo insieme L'ANGELUS DOMINI


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[Modificato da Caterina63 13/10/2013 14:12]
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Il Papa e Maria. Il rettore della Cattedrale di Buenos Aires: Pontificato ricco di gesti mariani


2013-10-13 Radio Vaticana

Profondo è, dunque, il rapporto di Papa Francesco con la Vergine Maria come testimoniano i tanti gesti compiuti fin dall’inizio del suo Pontificato. Inoltre ieri, 13 ottobre, è stato il settimo mese della sua elezione al Soglio di Pietro. A parlare del legame del Papa con la Madonna è il rettore della cattedrale di Buenos Aires, padre Alejandro Russo, che per anni è stato al fianco di Jorge Mario Bergoglio. Sentiamolo nell’intervista di Debora Donnini:

R. – El Santo Padre, sobretodo, hay que entenderlo siempre por sus gestos…

Il Santo Padre, prima di tutto, bisogna capirlo dai suoi gesti. E non è da meno la quantità di gesti che ha fatto in relazione alla devozione alla Santa Vergine. Credo che già ci sia una cosa provvidenziale nella sua elezione: è stato, infatti, eletto alla sede di Pietro il 13 marzo.
E la Chiesa ogni giorno 13 fa memoria di quel fatto del 13 maggio o del 13 ottobre, ultima apparizione della Vergine di Fatima. C’è quindi un’associazione importante con la Provvidenza di Dio. E’ anche importante la visita a Santa Maria Maggiore, perché non era tradizione che il Papa andasse alla Basilica di Santa Maria Maggiore prima di prendere possesso di San Giovanni in Laterano.
E dopo, il gesto di chiedere al patriarca di Lisbona di consacrare il suo Pontificato alla Vergine di Fatima. E poi, ancora, l’8 maggio, in piazza San Pietro, il Santo Padre porta un omaggio floreale alla Vergine di Luján, ponendo un’immagine della Vergine nell’udienza generale e unendosi così alla Solennità della Vergine di Luján in Argentina, che ricorre quel giorno. Quindi, la visita alla Vergine di Buenos Aires (di Bonaria - n.d.r.) in Sardegna, associandola anche a questa devozione che dà maternalmente origine al nome della città di Buenos Aires. Penso che il Papa abbia un legame con tutte le devozioni alla Vergine.

E lo testimonia anche il fatto stesso che reciti il Rosario ogni giorno - come del resto tutti i Papi mariani hanno fatto, ricordiamo Leone XIII il Papa di Pompei che ha scritto 35 testi sul Rosario e su Maria; San Pio X che sollecitava i bambini della Prima Comunione a prendere a cuore il Rosario ogni giorno; Pio XII, Giovanni XXIII che disse esplicitamente che lui diceva tutte e tre le Corone ogni giorno; così Giovanni Paolo II e lo stesso Benedetto XVI che ogni giorno intorno alle 16:00 dice il Rosario ogni giorno.
E questo Bergoglio lo faceva già da arcivescovo e da vescovo dando sempre una bella testimonianza di devozione mariana.

D. – Quanto è importante la preghiera alla Vergine per lui che da arcivescovo di Buenos Aires metteva sempre, in ogni sua lettera, un’immagine di “Maria che scioglie i nodi”?

R. – Lo fundamental es que la plegaria a la Virgen…La cosa fondamentale è che la preghiera alla Vergine la intende come una cosa centrale nella spiritualità cristiana, per questa funzione materna della Vergine. E’ vero che con “Mariache scioglie i nodi” aveva e ha una speciale vicinanza per quello che significa l’immagine stessa: la Vergine riceve le preghiere “annodate” delle persone, con le difficoltà, le tocca e con la sua intercessione davanti a Dio le va sciogliendo, disfacendo le difficoltà. Li è anche espresso quello che intende: la Chiesa che ricorre alla Vergine, la Vergine che ricorre a Dio e le difficoltà che vengono sciolte.

D. – Lei ha ricordato l’atto di affidamento che ha fatto alla Vergine a Cagliari, la visita a Santa Maria Maggiore, il giorno dopo la sua elezione. E’ anche interessante notare che anche in Brasile il primo atto pubblico, diciamo così, è stata la visita alla Madonna di Aparecida, alla quale ha consacrato il suo Pontificato e il Brasile. Cosa significa tutto questo?

R. – Todo esto va mostrando, primero, que el Papa tiene la cercanía de hablar…
Tutto questo mostra, anzitutto, che il Papa parla con i gesti. Tutte queste visite alle distinte situazioni di devozione alla Vergine implicano la sua decisione di mostrare a tutta la Chiesa la necessità della devozione a Maria. Si può vedere anche ogni giorno, a Santa Marta: quando il Papa finisce la Messa prega un momento un’immagine che c’è alla porta della cappella. Mi sembra che non dia più valore ad una devozione rispetto ad un'altra, ma che voglia indicare a tutti la vitalità, la situazione centrale, di quello che significa nella Chiesa cattolica la devozione alla Vergine.


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[SM=g1740733] Papa Francesco Maria che scioglie i nodi

La devozione a Maria che scioglie i nodi non è molto conosciuta anche perchè non si tratta di una apparizione vera e propria. Nata nel cuore della Baviera nel 1700, era una devozione cara alla famiglia Ratzinger e così riportata alla luce dopo l'elezione di Benedetto XVI al soglio Pontificio. Ma è davvero provvidenziale che un giovane prete ancora non vescovo, Bergoglio, quando soggiornò in Germania se ne innamorò e così si prese il compito di divulgarla in tutta l'Argentina tanto che, diventato Vescovo nel 1996 dedicò a questa devozione persino un grande Santuario. La Madonna che scioglie i nodi, con un gioco di parole LEGA questi due Pontefici al Suo Cuore Immacolato. Riscopriamone il culto e ascoltiamo l'invito di Papa Francesco.

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Movimento Domenicano del Rosario
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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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