È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L' ESAME DI COSCIENZA.......e la preparazione per una buona Confessione dei peccati! 2

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2016 09:19
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
06/05/2016 21:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

  Un sacerdote risponde


Se alcuni comportamenti nell'intimità coniugale siano leciti come preliminari


Quesito


Carissimo Padre Angelo,
innanzitutto volevamo ringraziarla per la disponibilità e la chiarezza nelle risposte agli svariati quesiti che le vengono proposti.
Siamo una coppia di sposi che mira sempre a vivere il matrimonio secondo la Parola del Signore. Le scriviamo perché siamo molto confusi in quanto ci sono pareri discordanti tra vari sacerdoti che abbiamo interpellato in confessione e vorremmo, una volta per tutte, una risposta che ci chiarisca le idee. 
Ci scusiamo in anticipo per la delicatezza dell'argomento: vorremmo sapere se all'interno dei rapporti coniugali, che comunque si concludono sempre dove naturalmente e cristianamente si devono concludere (seguiamo il metodo Billings), sia lecito oppure no avere rapporti anali e orali come situazione preliminare.
Alcuni sacerdoti hanno detto a mio marito che è peccato e uno ha detto addirittura di evitare qualsiasi occasione che potrebbe portare ad un tipo di rapporto del genere (ma, data la timidezza del mio sposo soprattutto su questi argomenti non so se sia stato specificato che si tratta di un preliminare e non di un rapporto concluso così). 
E per due volte, sempre in confessione è stato detto che tutto ciò è lecito purché sia un rapporto aperto alla vita e basato sulla donazione di sé.
Nel dubbio cerchiamo di astenerci da queste pratiche ma la situazione sta diventando pesante perché il desiderio é forte e non sappiamo se il nostro é un sacrificio inutile oppure effettivamente stiamo sfuggendo ad un grave peccato.
Sicuri di una risposta, la ringraziamo, la ricordiamo nelle nostre preghiere e le chiediamo di pregare per noi affinché siamo sempre guidati dalla Luce del Signore. 
Con affetto … e …


Risposta del sacerdote

Carissimi,
1. l’espressione rapporto orale o anale è già di suo fuorviante perché rimanda ad atti contro natura.
Se si tratta di rapporti completi, anche se vengono compiuti come preliminari, costituiscono u disordine grave. 
Il Magistero della Chiesa si è espresso così: “Ma se il marito vuole commettere con lei la colpa dei Sodomiti, poiché questo coito sodomitico è un atto contro natura da parte di entrambi i coniugi che così sì congiungono e questo, a giudizio di tutti i dottori, è gravemente cattivo, la moglie, per nessun motivo, neppure per evitare la morte, può lecitamente in questo caso compiacere al suo impudico marito” (DS 3634).
Si tratta di un disordine grave, di una perversione del disegno di Dio sulla sessualità e l’amore umano.

2. Come vedi, questi rapporti vengono considerati come i peccati dei sodomiti, dei quali nella Sacra Scrittura si legge che furono peccati che gridarono verso il cielo a motivo del grande sconvolgimento che questi peccati causano all’interno della società. 
Gridare verso il cielo nella Sacra Scrittura è la stessa cosa che attirare dei castighi.
Non che Dio castighi, ma nel senso che Dio abbandona queste persone alla loro perversa volontà. E così più facilmente sono esposte ad essere flagellate dalla malvagità degli uomini e dei demoni.
“Dio abbandona” è un linguaggio metaforico, perché Dio non abbandona nessuno. 
Ma poiché queste persone si sottraggono alla protezione della grazia, che secondo la Sacra Scrittura è anche scudo, corazza, rifugio e difesa, succede per loro di essere più esposte a tanti mali che in definitiva si infliggono da se stesse.

3. Questo abbandono stringe il cuore.
Ma queste sono proprio le parole usate da San Paolo: “Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi” (Rm 1,24);
“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura” (Rm 1,26). 
“E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne” (Rm 1,28).

4. Ci tengo anche a precisare che all’interno del matrimonio non è sufficiente evitare la contraccezione e usare i metodi naturali.
Pur usando i metodi naturali il cuore può essere pieno di passioni infami, per usare il linguaggio di San Paolo.
C’è una purezza da coltivare anche all’interno del matrimonio. 
Per questo il Santo Papa Giovanni Paolo II nella lettera alle famiglie “Gratissimam sane”  ha detto che “la persona non può mai essere considerata un mezzo per raggiungere uno scopo; mai, soprattutto, un mezzo di “godimento”. Essa è e dev’essere solo il fine di ogni atto. Solo allora corrisponde alla vera dignità della persona” (GrS 12).

5. Detto questo, si può parlare allora anche di preliminare corretto.
Ed è corretto quel preliminare per il quale ci si stimola in vario modo per poter essere in grado di compiere il gesto dell’intimità sessuale secondo Dio.
Come vedi, siamo in un’ottica ben diversa da quella per cui si cerca il rapporto orale o anale per se stesso, anche se poi viene seguito da un rapporto secondo natura.
In questo stimolarsi in vario modo è incluso anche quanto i coniugi possono fare per portare la donna all’appagamento fisico.

6. È questo il principio che tenevano presente gli autori di teologia morale quando scrivevano che “baciare i genitali in genere non è necessario e neanche utile per compiere l’atto. 
Spesso ripugna ai coniugi. 
Tuttavia talvolta a motivo della frigidità di uno dei due o di tutti e due possono essere utili e talvolta anche necessari”.

7. Come vedi, nei principi che ti ho esposto puoi trovare quanto ti hanno detto i vari confessori. A te è parso che abbiano detto cose diverse tra loro. 
In realtà talvolta i penitenti parlano in modo da indurre il confessore ad esprimersi in un modo piuttosto che in un altro. Di qui si ha l’impressine di trovare pareri discordi. Ma spesso non è così.

8. Colgo l’occasione per esprimere il mio compiacimento per la vostra condotta morale: nel dubbio che si trattasse di azioni che non sono gradite a Dio, vi siete astenuti.
È così che ci si deve comportare quando si dubita che un’azione sia buona o cattiva.
Non ci si può esporre a offendere Dio. Prima è necessario dissipare il dubbio.

Vi ringrazio di cuore per le preghiere promesse che contraccambio volentieri. 
Vi auguro ogni bene e vi benedico. 
Padre Angelo





Un sacerdote risponde

Quando ci confessiamo e ritorniamo in grazia di Dio, vi torniamo allo stesso stato in cui ci trovavamo prima di peccare con tutti i meriti finora acquisiti

Quesito

Carissimo P. Angelo,
Le scrivo per essere aiutato a capire il pensiero dell'Aquinate in merito al recupero delle virtù mediante la penitenza. Quando ci confessiamo e otteniamo la grazia di Dio noi ritorniamo allo stesso stato in cui ci trovavamo prima di peccare con tutti i meriti che abbiamo acquisito fino ad allora, oppure li perdiamo e ricominciamo daccapo? 
Mi puoi aiutare a comprendere il pensiero di S. Tommaso?
Grazie 
Alessandro


Risposta del sacerdote

Caro Alessandro,
1. San Tommaso tratta di questo problema nella questione 89 della terza parte della Somma Teologica.
Suo punto di partenza è quanto si legge nel Vangelo: “Nella parabola evangelica il padre comanda che il figlio pentito sia rivestito "con la veste più preziosa", che a detta di S. Ambrogio è "la veste della sapienza", la quale è accompagnata da tutte le virtù” (Somma Teologica, III, 69, 1, sed contra).
Questa veste della sapienza è la grazia santificante che viene comunicata sempre insieme con le tre virtù teologali (fede, speranza e carita) e con i sette doni dello Spirito Santo.

2. Ecco la tua domanda: in quale misura viene infusa la grazia quando ci si pente dei peccati e ci si confessa?
San Tommaso ricorda che l’infusione della grazia in una persona che ha raggiunto l’uso di ragione è sempre accompagnato da un atto consapevole e libero.
Questo atto personale segna la disposizione con la quale l’uomo si dispone ad accogliere la grazia di Dio.
Ebbene, il grado di infusione della grazia - egli dice - è proporzionato all’intensità dell’atto con cui si detesta il peccato.

3. “Perciò, a seconda che il moto del libero arbitrio è nella penitenza più intenso o più debole, il penitente consegue una grazia maggiore o minore.
Ora accade che l'intensità del moto suddetto è proporzionato a una grazia talora superiore, talora uguale e talora inferiore a quella da cui il penitente era decaduto col peccato
Perciò il penitente talora risorge con una grazia superiore a quella precedente; talora con una uguale; e talora con una grazia inferiore.
Lo stesso si dica delle virtù che accompagnano la grazia” (Somma Teologica, III, 69, 2).

4. San Tommaso dice ancora: “La penitenza di suo ha la virtù di riparare alla perfezione tutti i difetti, e anzi di promuovere a uno stato superiore: questo però talora viene impedito da parte dell'uomo, che si muove con poco impegno nella ricerca di Dio e nella detestazione del peccato” (Ib., ad 2).

5. San Tommaso si domanda infine se le opere buone compiute in grazia di Dio, e pertanto meritorie, ma che successivamente sono state “mortificate” dal peccato grave, possano tornare a favore di chi le ha compiute.
È chiaro infatti da quanto dice il profeta Ezechiele che col peccato grave si perde tutto il merito delle opere buone: “Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà” (Ez 18,24).
Ed ecco la risposta: “L'uomo col peccato viene a perdere due tipi di dignità: una presso Dio, l’altra presso la Chiesa.
Presso Dio egli perde una duplice dignità. Una dignità principale, per cui "era computato tra i figli di Dio" (Sap 5,5) mediante la grazia. E questa viene recuperata dalla penitenza. A ciò si accenna nella parabola evangelica del figliol prodigo, allorché dopo il pentimento il padre comanda di restituire "la veste più preziosa, l'anello e i calzari" (Lc 15,22).
Perde poi una dignità secondaria, cioè l'innocenza: della quale nella parabola evangelica ricordata, si gloriava il figlio maggiore con quelle parole: "Ecco io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando" (Lc 15,29). E questa dignità il penitente non può ricuperarla.
Talora però egli ricupera qualche cosa di più grande. Poiché, come scrive S. Gregorio, "coloro che considerano le proprie defezioni da Dio, ricompensano con i guadagni successivi le perdite precedenti. Ecco perché di essi si fa più festa in cielo: perché il comandante ama di più nel combattimento quel soldato che, tornato indietro dopo aver tentato la fuga, incalza coraggiosamente il nemico, piuttosto che quello il quale, senza aver mai voltato le spalle al nemico, non compie mai un grande atto di coraggio" (In Evang. hom. 34)” (Somma Teologica, III, 69, 3).

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo



Un sacerdote risponde

Sono un comune sportivo e frequento palestre e spogliatoi

Quesito

Spett.Padre Angelo,
sono un comune sportivo e frequento palestre e spogliatoi, vorrei chiederle un paio di domande che forse le sembreranno banali, se il culto dello sport in sè (forza,competizione, superiorità genetica ecc.) sia condannato dalla Chiesa come una forma di paganesimo o una via per migliorare sè stessi ("mens sana in corpore sano"), e se il rito di spogliarsi e docciarsi completamente nudi dinnanzi a più persone dello stesso sesso in uno spogliatoio comune sia condannata come  una sconcezza da evitare al pari di tutta la cultura del nudismo.
Andrea


Risposta del sacerdote

Caro Andrea, 
solo oggi sono giunto alla tua dopo tanto tempo. Me ne dispiace e te ne domando scusa.

1. Lo sport è un’attività orientata alla distrazione, al divertimento, alla gioia, alla competizione atletica, alla realizzazione di se stessi.
La persona ne ha bisogno per ricuperare le proprie energie fisiche e psichiche.
San Tommaso ne parla all’interno della virtù della temperanza e ancor più precisamente all’interno dell’eutrapelia, che si può definire la virtù che ha a che fare con la gioia del divertimento.
Ne riconosce pertanto il valore altamente positivo e lo considera utile sia per la salute del corpo sia per la distensione dello spirito.

2. S. Tommaso tratta dell’eutrapelia all’interno della modestia negli atteggiamenti esteriori del corpo1 .
Scrive: “L’uomo ha bisogno del riposo fisico per ritemprare il corpo, il quale non può lavorare di continuo a causa dei limiti delle proprie energie, così ne ha bisogno per l’anima, le cui forze sono adeguate solo per determinate attività. Perciò quando l’anima si occupa oltre misura in qualche lavoro, sente lo sforzo e la fatica: specialmente perché nelle attività dell’anima collabora anche il corpo…
Ora, i beni connaturali all’uomo sono quelli sensibili. E così quando l’anima, occupata in attività di ordine razionale, sia in campo pratico che speculativo, si eleva al disopra delle realtà sensibili, sente una certa fatica. (…).
Ora, come la fatica fisica si smaltisce con il riposo del corpo, così la fatica dell’anima deve smaltirsi con il riposo dell’anima. Ma il riposo dell’anima è il piacere, come si è detto nel trattato sulle passioni.
Quindi per lenire la fatica dell’anima bisogna ricorrere a un piacere, interrompendo la fatica delle occupazioni di ordine razionale” (Somma teologica, II-II, 168, 2).

3. A questo punto riporta quanto si legge nelle Collationes Patrum di Cassiano dove si legge che alcuni discepoli di San Giovanni apostolo ed evangelista si erano scandalizzati per averlo trovato mentre giocava con loro.
San Giovanni comandò a uno di loro che aveva un arco di lanciare una freccia. Dopo che l’arciere l’ebbe fatto più volte, San Giovanni gli domandò se poteva ripetere di continuo quel gesto. Quegli rispose che in tal caso l’arco si sarebbe spezzato. E allora S. Giovanni replicò che anche l’animo avrebbe la medesima fine se non gli fosse mai concesso un po’ di riposo.

4. Lo sport pertanto non è condannato dalla Chiesa, anzi la Chiesa l’approva e lo promuove. Basta vedere quello che si fa nei cosiddetti oratori o patronati.
Ci sono tante virtù e tanta autodisciplina che si esercitano nello sport.
Certo se viene fatto per manifestare superiorità genetica allora la motivazione non è delle migliori, per usare un eufemismo.
Se qualcuno lo facesse solo per questo, non si deve svalutare in toto l’attività sportiva.

5. Mi accenni infine alla questione degli spogliatoi.
Non sarebbe male che dappertutto, anche negli spogliatoi venisse salvaguardato il pudore.
Ma quando questo non è possibile perché non si può fare altrimenti, tocca ai singoli tutelare il proprio pudore con una certa discrezione.
Se si vuole, ci si riesce, almeno in parte.
Purtroppo bisogna convenire che talvolta alcuni non hanno alcuna discrezione.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico. 
Padre Angelo


1 S. Tommaso, Somma teologica, II-II, 168, 2.






Un sacerdote risponde

Perché gli atti tra omosessuali vengono detti contro natura se per taluni la loro natura è quella?

Quesito

Caro Padre Angelo,
Avrei bisogno di alcuni chiarimenti circa ciò che si intende per "contro natura" e circa le unioni omosessuali. 
Innanzitutto: gli atti omosessuali sono condannati perché "contronatura". Però, anche se per molti questo è un vero e proprio vizio di perversione, per coloro che si trovano senza averne colpa in questa condizione non si può parlare di "natura"? Per esempio, anche avere un figlio down, non è naturale, però succede senza che alcuno ne sia colpevole, per cui in un certo senso è "naturale", cioè, arriva e basta...
Gli stessi atti impuri, dice la Chiesa, sono un bisogno naturale del corpo. Ma con la nostra volontà siamo tenuti a combatterli per un Fine Superiore. Come la scelta del sacerdozio, in cui si sceglie la via del celibato ("contronatura"), per qualcosa di immensamente Superiore.
Per cui, perché si dice che una cosa contronatura è peccato? Non è peccato ciò che Dio ci indica come tale, indipendentemente dalla "natura"?
Per il caso degli omosessuali, perché non si può dire "scelgo questa via contronatura, per qualcosa di superiore, che è l'amore per una persona dello stesso sesso?" magari questo amore può anche essere sentito sinceramente da questi...
Può spiegarmi le differenze tra queste cose e perché non si può affermare questo?
Messa in questo modo riesce difficile condannare la pratica omosessuale perché "contro natura". Piuttosto è invece chiaramente da condannare in quanto lo dice Dio nella Sacra Scrittura.
Inoltre, anche gli atti sessuali compiuti da un uomo e una donna fuori dal matrimonio sono da condannare, per cui sotto questo aspetto non vi è questa grande differenza: un uomo e una donna non sposati non possono, cosi come due persone dello stesso sesso non possono, e poiché non gli è lecito sposarsi non potranno mai.
Quanto maggiore è la gravità di un atto sessuale tra due persone dello stesso sesso, rispetto a quello tra un uomo e una donna non sposati?
La ringrazio per la disponibilità e la ricordo nella preghiera.
Luca


Risposta del sacerdote

Caro Luca,
1. gli organi sessuali hanno una loro precisa finalità. Sono stati strutturati da Dio nella loro mascolinità e nella loro femminilità in ordine ad un obiettivo ben chiaro ed evidente: la riproduzione.
Tutto quanto vi è in essi è ordinato a questo. In anatomia, quando si giunge a studiare queste determinate parti del corpo, si legge “Apparato riproduttivo”.
Sono ordinati alla riproduzione nel medesimo modo in cui gli occhi sono stati strutturati per vedere e gli orecchi per sentire.

2. Questa finalità riproduttiva si raggiunge mediante la compenetrazione dei due sessi.
Questa compenetrazione avviene in un determinato modo, quello stabilito dalla natura, quello per il quale i due sessi sono differenziati.
Quando invece attraverso i sessi si realizza una compenetrazione che è fittizia e che in nessun modo può suscitare la vita si dice che si tratta di un uso della sessualità contro natura, e cioè contro l’obiettivo per cui la sessualità è stata così strutturata dal Creatore.
Non è necessario scomodare la sacra Scrittura per dire che si tratta di atti contro natura.

3. Mi parli di alcuni che si trovano con tale inclinazione senza averne colpa.
Sì, è vero, ma questo non significa che gli atti di omosessualità compiuti da queste persone raggiungano l’obiettivo inscritto nella natura.
Anzi questi atti rimangono privi del loro intrinseco significato e continuano ad essere fuori posto, contro natura.
La sessualità maschile e femminile delle persone omosessuali non è fatta per congiungersi tra persone dello stesso sesso.

4. Mi dici: “Avere un figlio down non è naturale, però succede senza che alcuno ne sia colpevole, per cui in un certo senso è "naturale", cioè, arriva e basta...”
Qui, come vedi, si equivoca sul significato di “naturale”.
Tu per naturale intendi ciò che comunemente avviene.
E allora sotto questo aspetto è naturale che alcuni nascano ciechi, zoppi, ecc…, perché succede.
Ma il dato sociologico non si identifica col dato ontologico, e cioè quello iscritto nella struttura stessa di determinati organi o facoltà.
Se il dato sociologico si identificasse con quello ontologico non potresti più parlare di malformazioni, perché anche queste avvengono in natura.
Si parla di malformazioni invece perché l’organo o la facoltà non hanno quello che dovrebbero avere.
Non dobbiamo dunque dimenticare che quando parliamo di omosessualità ci troviamo dinanzi ad un’inclinazione che vorrebbe portare l’uso della sessualità verso un obiettivo che è diverso da quello scritto nella sua stessa struttura.

5. Essere ciechi è un difetto della natura. Quando arriva, lo si subisce. Come hai detto tu: “arriva e basta...”. 
È un difetto fisico, che non toglie nulla alla dignità della persona. 
E come non si può ridere sulla cecità di una persona, così è fuori posto l’irrisione delle persone omosessuali, molte delle quali - tra l’altro - vivono questo difetto con vera sofferenza.

6. Ora non qui non parliamo del rispetto che si deve a tali persone, questione che è fuori discussione.
Ma ci chiediamo se gli atti di omosessualità abbiano la medesima valenza degli atti con cui normalmente si congiungono marito e moglie.
Indubbiamente c’è una differenza: gli uni sono espressi secondo il linguaggio inscritto nella sessualità maschile e femminile, e normalmente estuano nella procreazione perché sono interiormente strutturati verso di essa.
Gli altri invece sono una palese contraffazione del dato della natura. Non sono ordinati verso l’obiettivo scritto nella loro stessa struttura. 
È vero che alcune persone sono inclinate verso lo stesso sesso indipendentemente dalla loro volontà. Ma le azioni di omosessualità rimangono ugualmente prive del loro intrinseco significato: non ci sarà mai quella donazione di sé che aiuta l’altro a diventare padre o madre. E questo non perché si è vecchi o per qualche incidente di percorso, ma perché non ci sono le premesse.

7. Ti porto un esempio. Vi sono delle persone che sono cleptomani perché l’occasione le ha fatte diventare tali e altre che lo sono per inclinazione sbagliata della natura.
Ne ho incontrate alcune in confessionale. Talune sono ricche, non hanno bisogno di nulla. Eppure quando sono al supermercato, pur sapendo che si tratta di un’azione brutta e particolarmente disonorante, la compiono ugualmente e in maniera potrei dire compulsiva. Queste persone detestano la loro azione, se ne confessano, e non la giustificano in nessuna maniera.
Ugualmente vi sono persone con inclinazione omosessuale che talvolta commettono atti impuri, e tuttavia non li giustificano, non se ne vantano, ne avvertono il disordine e domandano perdono a Dio.
È quello che si dovrebbe fare.
Altre invece se ne fanno un vanto e reclamano come un diritto di ciò di cui tutti si vergognerebbero.

8. Scrivi: “Gli stessi atti impuri, dice la Chiesa, sono un bisogno naturale del corpo”.
No, questo la Chiesa non lo dice e non l’ha mai detto.
L’esercizio della sessualità, intesa come genitalità, non è un bisogno fisiologico.
Coloro che si votano alla castità per il Signore non vanno contro natura, non combattono contro la sessualità, ma la vivono nella sua dimensione tipicamente personale e spirituale astenendosi dall’aspetto genitale.
Nessuno può votarsi alla castità se non la sente come un’esigenza dell’anima, a motivo di un amore più grande e più fecondo.

9. Mi piace ricordare quanto scrisse il Maatma Gandhi che era un indù e non un cristiano, circa il voto solenne e perpetuo di castità che fece con sua moglie all’età di trentanni: “Quando io guardo indietro mi sento pieno di gioia e di meraviglia. La libertà e la gioia che mi riempirono dopo aver fatto il voto di castità, non l’avevo mai sperimentata prima del 1906 (data del suo voto solenne).
Prima di fare il voto io ero in balìa di ogni tentazione impura a ogni momento. Ora il voto diventò per me uno scudo sicuro contro la tentazione. 
La grande potenza della castità divenne in me sempre più palese. Ogni giorno che è passato mi ha sempre fatto comprendere di più che la castità è una protezione del corpo, della mente, dell’anima. 
Il praticare la castità non diventò il praticare un’ardua penitenza, fu invece una consolazione ed una gioia. Ogni giorno mi svelava una fresca bellezza: è stata per me una gioia sempre crescente” (GANDHI, La mia vita per la libertà, pp. 193-194).
Ed ecco come è nata nell’anima di Gandhi la decisione per la castità: “Io vidi con chiarezza che uno che aspira a servire gli altri in modo totale non può non fare a meno di fare il voto di castità. Il voto di castità mi diede la gioia: diventai libero e disponibile a ogni servizio del prossimo” (Ib.).

10. Chiedi “perché si dice che una cosa contronatura è peccato? Non è peccato ciò che Dio ci indica come tale, indipendentemente dalla "natura"?”.
Alla persona omosessuale non è proibito amare, non è proibito avere e coltivare amicizie anche con persone della stessa inclinazione.
Anche tra omosessuali ci possono essere autentiche amicizie. Chi lo può negare?
Ma il compimento di atti omosessuali rimane sempre un uso improprio della genitalità.
Di fatto è un uso egoistico e umiliante della sessualità, la quale invece è fatta per donarsi, per immolarsi in maniera vera come avviene nel matrimonio, nella generazione, nell’educazione e nella santificazione dei figli.
Pertanto gli atti di omosessualità non sono peccati solo perché Dio li ha proibiti, ma Dio li ha proibiti perché sono dannosi per l’uomo, non lo fanno crescere, non lo santificano, ma anzi lo disonorano e avviliscono.

11. In tal modo ho risposto alle altre domande che ti sei fatto.
Un conto dunque dono le amicizie tra persone omosessuali. 
Un altro conto invece è l’uso della genitalità al di fuori del suo intrinseco obiettivo. 
La Chiesa distingue fra gli atti omosessuali e le tendenze omosessuali.
“Riguardo agli atti, insegna che, nella Sacra Scrittura, essi vengono presentati come peccati gravi.
La Tradizione li ha costantemente considerati come intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale.
Essi, di conseguenza, non possono essere approvati in nessun caso” (CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA, Istruzione della Congregazione per l'Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali, n. 2).

12. Ancora: “gli atti sessuali compiuti da un uomo e una donna fuori dal matrimonio sono da condannare”, sì, ma non perché siano peccati contro natura, bensì perché sono privi di quell’autentico amore per il quale ci si dona per sempre e perché espongono i bambini a nascere al di fuori del quadro sicuro e benefico del matrimonio.

13. Come ultima domanda chiedi se sia più grave un peccato al di fuori del matrimonio o un peccato di sodomia.
Sant’Agostino dice che "tra tutti questi peccati", cioè tra quelli di lussuria, "il peggiore è quello contro natura" (De adulterio).
E ancora: “I peccati contro natura quali quelli dei Sodomiti, sono sempre degni di detestazione e di castigo: e anche se fossero commessi da tutte le genti, queste sarebbero ree di uno stesso crimine di fronte alla legge di Dio, la quale non ammette che gli uomini si trattino in quel modo. Così infatti viene violata la società che deve esistere tra noi e Dio, profanando con la perversità della libidine la natura di cui egli è l'autore" (Confessioni 3,8).

14. San Tommaso dal canto suo dice che “come in campo speculativo l'errore circa i principi noti per natura è quello più grave e vergognoso; così in campo pratico agire contro ciò che è determinato per natura è il peccato più grave e più nefando. E poiché nel vizio contro natura si trasgredisce ciò che è determinato per natura nell'uso dei piaceri venerei, ne segue che questo è il peccato più grave in tale materia” (Somma teologica, II-II, 154, 12).

Ti ringrazio per il ricordo nella preghiera, lo contraccambio di cuore e ti benedico. 
Padre Angelo




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:49. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com