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L'intervista al cardina Kurt Koch: Mi chiedo se si prende nota di ciò che il Papa dice

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2013 12:18
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21/12/2013 12:15
 
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  kath.net: Papa Francesco ha pubblicato il suo primo  insegnamento nella forma di un "Esortazione" sotto il titolo "Gaudium Vangelo" poche settimane fa. In essa, il Papa scrive: "So bene che oggi, i documenti non suscitano lo stesso interesse come le altre volte e si dimenticano presto. Tuttavia, sottolineo che ciò che intendo dire qui ha un significato programmatico e di importanti implicazioni  "(n. 25). riscrivere il programma "di questo pontificato. Come descriverebbe le linee fondamentali del'Esortazione?

 

Il cardinale Koch: il quadro generale di questo documento completo è che la Chiesa deve essere una Chiesa missionaria e sempre più la chiesa dovrebbe essere missionaria . Come il titolo dice "circa l'annuncio del Vangelo nel mondo di oggi" indica che è fondamentale per le preoccupazioni di una urgente evangelizzazione. Senza questo più ampio contesto, si può effettivamente dire che i contenuti che vengono trattati nella Esortazione Apostolica, non possono essere comprese correttamente. Certamente ho l'impressione che oggi si è molto presi fuori dal contesto e non ho visto in questo un grande fuoco del missionario fuori. Il Papa vuole un rinnovamento, un nuovo inizio della Chiesa che torna alla sorgente, cioè si rifà al suo nucleo centrale "la salvezza" e questo nucleo non tiene per sé in esclusiva la dottrina, ma passa oltre, non che la cambia.
Una dichiarazione che si incontra ripetutamente con Papa Francesco, significa che non può di per sé essere chiuso, ma uscire da sé e deve raggiungere le persone, perché abbiamo un grande messaggio di speranza e di salvezza e che così viene dato, non possiamo tenerla per noi stessi e che siamo tenuti a passare da questo mondo lasciando questo messaggio dopo averlo vissuto in prima persona.
Io vedo questo come il corso base del suo pontificato.

 

kath.net: In "Gaudium Vangelo", il Papa scrive: "Il vescovo deve essere sempre la cooperazione missionaria nella sua diocesi di promuovere, perseguendo l'ideale delle prime comunità cristiane in cui i fedeli erano un cuore e un anima sola (cfr At 4,32). Ecco perché dovrà affrontare a volte in alto per visualizzare l'itinerario e ricevere la speranza del popolo, egli sarà semplicemente in mezzo a tutti con la sua semplice e misericordiosa presenza vicino al popolo, e in alcune occasioni andrà dietro il popolo, per aiutare coloro che sono lasciati alle spalle, e - soprattutto - perché il gregge  ha l'istinto di trovare nuovi modi "(31)
Dove si vede - in particolare nei paesi di lingua tedesca - questo " istinto del gregge", pronunciato dal Papa?

 

il cardinale Cook: Vedo questo "istinto del gregge", non così chiaramente pronunciato. Lo vedo molto piuttosto consistente. Oggi, naturalmente, c'è però il pericolo che i singoli a nome di molti altri affermano di parlare pure a nome del Papa, mentre i commenti sono molto diversi. In molti modi il Papa va avanti e sicuramente attrae il gregge e lo spinge a venire avanti, venire fuori dalla loro compiacenza errata, ma che è dato in parte molto forte, sostanziosa. D'altro lato il Papa vuole sentire, quali sono le preoccupazioni dei fedeli e dove si aspettano le prospettive future. La domanda posta ci chiede come pastori dove la strada va, quindi non è così facile rispondere. E' molto più di un processo che il Papa ha avviato. Si dovrà vedere quale direzione prenderà. Naturalmente vedo il pericolo che il Papa viene sfruttato in molte direzioni, per quanto riguarda l'auto-comprensione dei vari gruppi per i loro interessi. Forse ci vuole spesso di aggiungere una piccola nota di quello che dice realmente. Quindi, si deve distinguere tra i personaggi che fissano il Papa nella sfera pubblica, e personaggi come vengono percepiti. Questo solleva la questione se il set da personaggi Papa e dei personaggi percepiti, che vengono poi interpretati dalla percezione pubblica, sono davvero identici.

 

kath.net: Papa Francesco non è stanco dei pericoli "Neugnostizismus" ( rimane "un soggettivismo racchiuso nella fede, in cui solo una certa esperienza o una serie di argomenti e conoscenze interessate, di cui si pensa possano portare conforto e luce, ma dove il soggetto in ultima analisi, inclusa nell'immanenza della propria ragione o suoi sentimenti ") e" auto-centrato e Promethean nuovo pelagianesimo "quelle degli altri", che solo in ultima analisi, contano solo sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri, perché aderiscono a determinate norme o perché sono fermamente fedeli a un certo stile cattolica del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare "(Vangelo . Gaudium, 94)

Chi deve o può sentirsi additato come un new gnostici e new pelagiani?

 

il cardinale Koch: ognuno di noi deve chiederselo. Penso che sia molto pericoloso ora voler decidere  "contro chi" il Papa pensi o "a chi" egli faccia riferimento. Sarebbe piuttosto vero che inizialmente vista la sua scrittura così come altri messaggi di parole del Santo Padre, ognuno faccia come un esame di coscienza per se stesso. Perché, penso che ognuno di noi ha abbastanza da fare con questo esame di coscienza. Mostrare ora con le dita puntate verso gli altri e chiedersi ad alta voce: "Con chi ce l'ha il Papa" - che credo è un uso sbagliato di questo documento - è un modo contrario allo spirito di Papa Francesco.
Indubbiamente, è così che si può molto pensare - forse troppo - che il Papa parla in una direzione tradizionalista, ma così si prende poco nota di come è diventato un "idea modernista puberale di progresso" esprime (cfr Omelia presso la "Domus Sanctae Marthae" a 18 Novembre 2013), qui il Papa fa riferimento, dunque, al romanzo, di inizio ‘900, “Il padrone del mondo” che si sofferma proprio su “quello spirito di mondanità che ci porta all’apostasia”. Oggi, avverte il Papa, si pensa che “dobbiamo essere come tutti, dobbiamo essere più normali, come fanno tutti, con questo progressismo adolescente”. E poi, osserva amaramente, “segue la storia”: “le condanne a morte, i sacrifici umani”. “Ma voi – è l’interrogativo del Papa – pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono”.

Il Papa mi sembra di prendere un grande ed importante atto di bilanciamento qui. Prende sottolinea gli estremi che abbiamo nella Chiesa di oggi. Nella mia percezione, ovviamente, sento che  il "New-gnostici" non è così affrontato e messo in discussione come i "nuovi pelagiani", il Papa sembra piuttosto che analizzi ogni estremo.

 

kath.net: un anno entusiasmante per la Chiesa cattolica arriva al termine. La profezia che Benedetto XVI aveva portato con il suo coraggio di rinuncia, sembra essere realizzata: una scossa ha attraversato il corpo della Chiesa, e ha portato a un nuovo inizio (di qualsiasi genere). Il Papa parla di una "trasformazione missionaria della Chiesa in movimento." Dove è la rottura? Come si può vedere l'alba, la riforma nella continuità nel suo rapporto "tradizionale"? Dove è questa continuità?

 

cardinale Koch:  adesso ci sembra tutto così nuovo, ma il programma del Papa è fondamentalmente dentro la grande tradizione, con il Concilio Vaticano II, che ha portato il grande slancio del Missionario. Il Cardinale Ratzinger ha giustamente detto una volta, l'alternativa al "conservatore" era la spinta alla "missionarietà" non alle istanze "progressiste", ma perché il consiglio ha il passaggio da essere un "conservatore" ad un "missionario" la Chiesa deve dirlo e farlo. Poi dobbiamo pensare anche al grande documento di Papa Paolo VI "Vangelo nuntiandi", poi ha dato a nuovi grandi impulsi, che Papa Giovanni Paolo II con il progetto della nuova evangelizzazione, in primo luogo per l'America Latina per l'Europa. Poi su iniziativa di Papa Benedetto XVI, il quale, al fine di approfondire questo nuovo modo, una proprio Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione fondato e proclamato con l'Anno della Fede.
In una parola Papa Francesco assume tutte queste iniziative dei suoi Predecessori e li somma per proiettare un missionario tutto e per tutto della e nella Chiesa. Egli è quindi in una grande continuità con i papi precedenti. Vedendo questo "filo rosso" del missionario, si percepisce anche la principale preoccupazione di Papa Francesco, che consiste nell'evangelizzazione. Non dobbiamo trascurare il fatto che il concetto di missione per molte persone e anche i cristiani è una parola emotiva, sentimentale. Certo bisogna anche dire che c'è sempre il lato oscuro, ma ha anche dato tanto nella storia della missione, non dobbiamo soppiantare.
Oggi, però, siamo in Europa più in pericolo e davvero mi sorprende e mi preoccupa quindi con quale euforia si strumentalizza  questo impulso di Papa Francesco e come è preso in modo irrispettoso a volte il programma della nuova evangelizzazione ignorando gli insegnamenti di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Perché non c'è opposizione tra questi progetti. Per costruire tale evangelizzazione, c'è quello di perdere il punto centrale e significa in ultima analisi, una manipolazione della verità.
Tali disegni fanno emergere in modo inaspettato che nel pontificato di Benedetto XVI tutto è interpretato negativamente, che ora solo Papa Francesco è interpretato positivamente, anche se è invece tutta la stessa radice.




   continua
 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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