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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Canonizzazioni dei Sommi Pontefici Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2014 20:24
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06/05/2014 11:17
 
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  breve riflessione.....

Un esempio di DEFORMAZIONE della visione della santità:
una volta si sarebbe costruita grande l'immagine della Madonna con al suo cuore, semmai l'immagine del santo 
Oggi la situazione è stata capovolta: non è il santo che risplende in Maria, ma è Maria che si conforma SI MODELLA - come si vede nella statua - A SECONDA DEL SANTO.....
La statua può apparire bella artisticamente, i gusti son gusti, ma la grandezza della Madre di Dio non sta in rapporto alla grandezza del santo, semmai è esattamente il contrario ...











Viva i Santi si ma per convertirci a Cristo e non per il culto della persona



Laudato si', mi' Signore, 

per sora nostra morte corporale
da la quale nullo homo vivente po' skappare.
Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali; 
beati quelli ke trovarà
ne le sue sanctissime volutati,
ka la morte secunda nol farrà male.

(San Francesco d'Assisi)

 

Il 7 maggio 2014 Radio Vaticana si è "vantata" di questa notizia (1) :

Pakistan: leader musulmani ricordano ed apprezzano San Giovanni Paolo II

Importanti leader musulmani del Pakistan hanno visitato una mostra allestita a Lahore per ricordare Giovanni Paolo II, apprezzandone la sua figura. Come riferisce l'agenzia Fides, dopo aver visto le foto di San Giovanni Paolo II, Syed Abdul Khabeer Azad, imam della moschea reale di Lahore, la più grande del Pakistan, ha detto: “San Giovanni Paolo II ha lavorato per il benessere di tutta l'umanità, senza alcuna discriminazione. Il suo nome resterà vivo nella storia del mondo come un uomo che si è impegnato per la costruzione della pace e la promozione del dialogo interreligioso”.

Oltre a una grande affluenza di fedeli e leader cristiani, alla mostra, organizzata dal Consiglio per il Dialogo interreligioso, avviato dal frate cappuccino padre Francis Nadeem, si sono recati leader musulmani e indù, personaggi della società civile, studiosi, autorità politiche. La mostra, intitolata “Giovanni Paolo II e il Pakistan” commemorava la storica visita di Giovanni Paolo II in Pakistan, il 16 febbraio 1981, e conteneva oltre 100 foto e immagini.

Un altro leder musulmano intervenuto, Pir Shafaat Rasool, presidente del Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha detto. “La gente ricorda quanti lavorano per il benessere e il progresso dell'umanità e non per la guerra e la distruzione. Papa Giovanni Paolo II vive nei nostri cuori perché ha continuato a lottare per il miglioramento dei popoli del mondo. Ci congratuliamo con tutta la comunità cristiana per la proclamazione della sua santità”. (R.P.)

 

****

 

In parte ci congratuliamo anche noi, dal lato umano infatti è importante che nel famoso dialogo di apertura, interreligioso (da non confondersi con l'ecumenismo) ci siano questi riconoscimenti, ma dal punto di vista del Vangelo stesso c'è poco da gloriarsi o vantarsi se, questi riconoscimenti, non conducono al Cristo e si fermano, appunto, al culto della persona.

Quando leggiamo: "“San Giovanni Paolo II ha lavorato per il benessere di tutta l'umanità... - e quando dice anche: vive nei nostri cuori perché ha continuato a lottare per il miglioramento dei popoli del mondo ", possiamo essere d'accordo su questo con chi non è battezzato, ma diventa inaccettabile che questa possa essere la motivazione della sua canonizzazione, e che non vi sia un commento correttivo da parte di Radio Vaticana.

"per il benessere di tutta l'umanità;  per aver fatto una lotta per il miglioramento dei popoli nel mondo"? ma una volta si facevano santi coloro che avevano lavorato per il bene delle anime al quale, naturalmente, seguiva anche un benessere materiale come ci insegna la storia europea e tutti i Paesi che grazie al Cristianesimo sono progrediti nella cultura, nella conoscenza, nell'economia, ecc... Infatti la più grave crisi del nostro tempo non è semplicemente l'economia, ma l'abbandono delle Leggi di Dio, è da questo abbandono di Dio che stiamo naufragando: aborto, divorzio, eutanasia e quant'altro, non sono altro che le vere motivazioni della crisi economica e quindi l'aumento della povertà, ma anche di certe forme di violenza, di depressione, di atti di suicidio e così via...

Oggi le parti si sono invertite: prima viene il benessere dell'umanità, poi quello del Regno di Dio, eppure Gesù disse: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più” (Mt.6,33), un discorso sviluppato poi da San Paolo ai Colossesi laddove dice:

"Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo... pensate alle cose di lassù e non a quelle della terra... (..) Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti." (Col 3,1-11).

 

Viene subito da pensare che se non guardiamo alle "cose di lassù dove si trova Cristo", noi restiamo ancorati quaggiù, schiavi del mondo, e dove il Cristo non si trova affatto. Gesù non ci attende belli satolli su questa terra, ma ci attende "lassù" (cfr Mt.18,8-9): non diciamo perciò menzogne gli uni agli altri!

 

Se siamo rivestiti dell'uomo nuovo, in Cristo, è il Cristo il primo dono, l'unico vero benessere che dobbiamo portare e che Giovanni Paolo II ha di fatto portato in giro per il mondo. Se i grandi anche fra i Musulmani hanno questa idea errata di Giovanni Paolo II, occorreva una parola in più, di spiegazione, da parte di Radio Vaticana.

Il Cielo è la Patria del credente (Ebr. 11,13/16). L’apostolo Paolo confrontandolo con questo mondo, dice che è molto meglio (Filip. 1,23) attendere a questo Cielo. Per forza che deve essere così, il cielo è la dimora di Dio (Mt. 6,9), è la Patria vera, è dove troveremo il vero benessere, quel benessere predicato da Giovanni Paolo II per cui è stato fatto Santo.

 

 Radio Vaticana riportando solo la notizia (senza aggiungere alcun chiarimento), comportandosi come una comune stazione mediatica, non è stata altro che quel monito di cui si perde troppo spesso l'essenza: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». (Mt. 15,13-14).

 

Insomma: San Giovanni Paolo II è stato senza dubbio un difensore dei deboli, ma lo ha fatto in nome di Cristo e non dell'umanità, ha lavorato per il benessere dei corpi, ma per portare ad essi il vero benessere che è Cristo, ha lavorato certamente contro l'ultimo regime totalitario rimasto, quello comunista, ma non certo per ritrovarci oggi ad essere dominati da altri padroni che in nome della libertà stanno cacciando Dio e le Sue Leggi e stanno imponendo agli uomini nuove schiavitù. Questo doveva specificare una radio che si definisce portavoce del Vaticano.

 

 

"Il Papa rappresenta Gesù Cristo in terra, è il Suo Vicario; e Gesù Cristo non è soggetto a indici di gradimento. Anzi: tanto più un Pontefice "piace", tanto meno rischia di essere icona autentica di Cristo"....


- Marco 13,13 Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
- Matteo 24,9 Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.
- Matteo 10,22 E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.
- Luca 21,17 sarete odiati da tutti per causa del mio nome.

 

Si noti a questo particolare: non a causa del malessere dell'umanità da convertire in benessere, ma tutte le beatitudini sono "a causa del suo nome" del nome Santo di Gesù.

 

E infine il mondo insegna:
- Beati voi quando vi applaudiranno, quando parleranno bene di voi e diventerete persone famose ed importanti, anche se questo dovesse costarvi qualche compromesso con la vostra coscienza e il tradimento della verità. 

 

Gesù invece insegna:
- Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Mt.5,11) (2)

 

Tanto per concludere e dare una prova tangibile di questo dissesto dottrinale riportiamo la Cronaca del colloquio fra il Sultano e San Francesco d'Assisi, vale la pena riflettere sull’insieme del dialogo avvenuto fra i due:

FF. 2690-2691

IL SULTANO: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca, dunque voi cristiani non dovreste imbracciare armi e combattere i vostri nemici."

FRANCESCO: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Il perdono di cui Cristo parla non è un perdono folle, cieco, incondizionato, ma un perdono meritato.

Gesù infatti ha detto: “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino e, rivoltandosi, vi sbranino”. Infatti il Signore ha voluto dirci che la misericordia va dispensata a tutti, anche a chi non la merita, ma che almeno sia capace di comprenderla e farne frutto, e non a chi è disposto ad errare con la stessa tenacia e convinzione di prima.

Altrove, oltretutto, è detto: “Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da te”. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo massima giustizia quando vi combattono, perché voi avete invaso delle terre cristiane e conquistato Gerusalemme, progettate di invadere l’Europa intera, oltraggiate il Santo Sepolcro, distruggete chiese, uccidete tutti i cristiani che vi capitano tra le mani, bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla sua religione quanti uomini potete.

Se invece voi voleste conoscere, confessare, adorare, o magari solo rispettare il Creatore e Redentore del mondo e lasciare in pace i cristiani, allora essi vi amerebbero come se stessi."

 

Notare che san Francesco pone una condizione all’essere amati: "se voi voleste conoscere, confessare, adorare … il Redentore, allora i cristiani vi amerebbero come se stessi": ossia, l’amore Cristiano è solo quello che si vive attraverso il Cristo, tutto il resto non è amore, non è amare, ma illusione, ipocrisia, mediocrità, non è la radicalità chiesta dal vangelo e vissuta da Francesco!

 

E ancora, passiamo anche al racconto del dialogo tra san Francesco e il Sultano. La fonte di tutto rispetto è la Leggenda Maggiore di san Bonaventura da Bagnoregio (3):

"Partì, dunque, prendendo con sé un compagno, che si chiamava Illuminato ed era davvero illuminato e virtuoso.

Appena si furono avviati, incontrarono due pecorelle, il Santo si rallegrò e disse al compagno: «Abbi fiducia nel Signore (Sir 11,22), fratello, perché si sta realizzando in noi quella parola del Vangelo: “Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”».

Avanzarono ancora e si imbatterono nelle sentinelle saracene, che, slanciandosi come lupi contro le pecore, catturarono i servi di Dio e, minacciandoli di morte, crudelmente e sprezzantemente li maltrattarono, li coprirono d’ingiurie e di percosse e li incatenarono. Finalmente, dopo averli malmenati in mille modi e calpestati, per disposizione della divina provvidenza, li portarono dal Sultano, come l’uomo di Dio voleva. Quel principe incominciò a indagare da chi, e a quale scopo e a quale titolo erano stati inviati e in che modo erano giunti fin là.

Francesco, il servo di Dio, con cuore intrepido rispose che egli era stato inviato non da uomini, ma da Dio Altissimo, per mostrare a lui e al suo popolo la via della salvezza e annunciare il Vangelo della verità.

E predicò al Soldano il Dio uno e trino e il Salvatore di tutti, Gesù Cristo, con tanto coraggio, con tanta forza e tanto fervore di spirito, da far vedere luminosamente che si stava realizzando con piena verità la promessa del Vangelo: «Io vi darò un linguaggio e una sapienza a cui nessuno dei vostri avversari potrà resistere o contraddire» (Lc 21,15).

Anche il Soldano, infatti, vedendo l’ammirevole fervore di spirito e la virtù dell’uomo di Dio, lo ascoltò volentieri e lo pregava vivamente di restare presso di lui.

Ma il servo di Cristo, illuminato da un oracolo del cielo, gli disse: «Se, tu col tuo popolo, vuoi convertirti a Cristo, io resterò molto volentieri con voi. Se, invece, esiti ad abbandonare la legge di Maometto per la fede di Cristo, dà ordine di accendere un fuoco il più grande possibile: io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa».

Ma il Soldano, a lui: «Non credo che qualcuno dei miei sacerdoti abbia voglia di esporsi al fuoco o di affrontare la tortura per difendere la sua fede» (egli si era visto, infatti, scomparire immediatamente sotto gli occhi, uno dei suoi sacerdoti, famoso e d’età avanzata, appena udite le parole della sfida).

E il Santo a lui: «Se mi vuoi promettere, a nome tuo e a nome del tuo popolo, che passerete alla religione di Cristo, qualora io esca illeso dal fuoco, entrerò nel fuoco da solo. Se verrò bruciato, ciò venga imputato ai miei peccati; se, invece, la potenza divina mi farà uscire sano e salvo, riconoscerete Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio, come il vero Dio e signore, salvatore di tutti» (1Cor 1,24; Gv 17,3 e 4,42).

Ma il Soldano gli rispose che non osava accettare questa sfida, per timore di una sedizione popolare. Tuttavia gli offrì molti doni preziosi; ma l’uomo di Dio, avido non di cose mondane ma della salvezza delle anime, li disprezzò tutti come fango.

Vedendo quanto perfettamente il Santo disprezzasse le cose del mondo, il Soldano ne fu ammirato e concepì verso di lui devozione ancora maggiore. E, benché non volesse passare alla fede cristiana, o forse non osasse, pure pregò devotamente il servo di Cristo di accettare quei doni per distribuirli ai cristiani poveri e alle chiese, a salvezza dell’anima sua. Ma il Santo, poiché voleva restare libero dal peso del denaro e poiché non vedeva nell’animo del Soldano la radice della vera pietà, non volle assolutamente accondiscendere.

Vedendo, inoltre, che non faceva progressi nella conversione di quella gente e che non poteva realizzare il suo sogno, preammonito da una rivelazione divina, ritornò nei paesi cristiani..."

 

Sia lodato Gesù Cristo.

Sempre sia lodato.

 

Note

1)  dal sito Radio Vaticana

2)  riferimento a: Quello che Gesù avrebbe dovuto dire...

3) nell’edizione “Fonti Francescane”  - Messaggero, Padova 1990

   

[Modificato da Caterina63 08/05/2014 20:24]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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