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NOMEN OMEN BREVE STORIA DEI 16 PAPI COL NOME BENEDETTO

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2014 13:25
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25/10/2014 13:22
 
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Annotiamo anche una nota di "colore".


Il famoso camauro che Papa Benedetto XVI osò indossare in una udienza durante un inverno gelido. L'ignoranza di certi vaticanisti è tollerabile quando, senza conoscerne l'usanza, si scagliarono con maleducazione inaudita contro il Papa ridicolizzandolo, ma che certa ignoranza provenga dalla stampa cattolica è davvero inaccettabile.


Il camauro non è solo un semplice copricapo invernale (bianco se è dopo Pasqua) che a differenza dello zucchetto protegge meglio il capo e le orecchie dal freddo, ma è anche un ricordo della "corona di spine".


Fa pensare come certa stampa si sia così presto dimenticata del beato Giovanni XXIII, così racconta l'episodio il grande sarto dei Papi, Gammarelli:


"Un giorno, durante il pontificato di Giovanni XXIII, mio padre fu chiamato in Vaticano dal Papa, che disse: 'Gammarelli, vorrei un camauro'. Mio padre cadde dalle nuvole, ma evidentemente non si dice di no ad un desiderio del Papa e disse: 'senz'altro, Santità , provvederemo immediatamente'.


Mio Padre aveva una vaga idea di ciò che era un camauro e soprattutto non sapeva dove cominciare per confezionarlo e se a Roma c'erano artigiani in grado di soddisfare la curiosa richiesta. Dopo avere consultato enciclopedie di vario tipo, mio padre si accorse che il camauro era molto ben documentato dal punto di vista figurativo, ma rimaneva il problema di come farlo e chi lo potesse fare. Il problema fu presto risolto, avendo nel negozio il velluto del colore adatto ed una manodopera specializzata. Il tutto per la completa soddisfazione del Papa buono e l'orgoglio di avere esaudito un desiderio del Papa. In seguito e' stato di nuovo confezionato per Sua Santità  Benedetto XVI in velluto rosso, ma anche in damasco bianco, da indossare nel periodo pasquale".


Dove stava lo scandalo in tutto ciò tanto da ridicolizzare Benedetto XVI?


Ma sorvolando su questi cambiamenti nel luglio 2007, Benedetto XVI aveva osato firmare un Motu Proprio "inaccettabile": aveva osato liberalizzare la Messa nella forma oramai detta "antica", il famoso Summorum Pontificum.


Ci perdoni  Papa Bergoglio, non stiamo facendo paragoni, ma l'accenno va fatto. Infatti i gesti compiuti da Papa Francesco appena eletto e la dismissione di mozzette ed altro, non hanno fatto altro che generare applausi e larghi consensi come se, coloro che hanno applaudito agli usi del nuovo Papa, avessero vissuto anni di profonda castrazione, manco fossero stati obbligati e costretti ad indossare loro mozzette e affini.


Basta usare la moviola e recuperare le reazioni che molti nella Chiesa hanno avuto davanti a quel Motu Proprio, quasi fossero stati obbligati ad andare alla Messa "antica".


Ci fu persino l'ammutinamento dei Vescovi francesi che scrissero una lettera al Papa per chiedergli di non firmare quella liberalizzazione, pena sarebbe stata una divisione nella Chiesa.


Ecco il ricatto! Se tu firmi io ti remo contro ma resto appunto nella stessa barca.


Perché questo è stato il dramma delle persecuzioni vissute da Benedetto XVI: questa gente non se ne è andata via, è rimasta nella Chiesa remando contro.


Ve la immaginate la scena? Pietro che regge il timone, tutti che ai suoi ordini remano in una direzione, poi ad un tratto i rematori (Vescovi) cominciano a remare divisi chi da una parte chi dall'altra.


Ecco cosa è accaduto in questi otto anni: disobbedienza al Pontefice su molti fronti.


Si comprende bene l'applauso ricevuto da Papa Bergoglio quando celebrando la sua prima Messa con i Cardinali ha invece dato "le spalle alla Croce" orientando su di se lo sguardo dell'assemblea dopo che, faticosamente Benedetto XVI aveva riportato, almeno alla Cappella Sistina, l'altare alla sua origine e la celebrazione nella sua giusta direzione con il celebrante non "di spalle" ma con l'assemblea "rivolti tutti verso il Signore": ma riecco il "nuovo" che avanza.... e che da le spalle alla Croce.


Questa autoreferenzialità, questo "faccio come voglio io", sono le scelte incomprensibili che dividono, non l'atteggiamento di chi volge il proprio sguardo alla Croce.


Anche qui Benedetto XVI non impose nulla e sul sito Vaticano fa spiegare i motivi di questa scelta sperando che, essendo lui il Papa, esistano ancora christefidelis-laici, sacerdoti e vescovi pronti ad imitarlo e a seguirlo, ma invano.


Il 22 febbraio 2007 scrive la monumentale  Sacramentum Caritatis nella quale, in accordo con i Vescovi e il Sinodo appena concluso, ribadisce l'importanza del latino nel canone della Consacrazione della Messa, l'importanza della musica gregoriana nelle Messe almeno dei Vescovi, parla dell'importanza della centralità del Tabernacolo nelle Chiese, ecc... ma è come se non l'avesse mai scritta!


Allora prova riportando il Crocefisso sull'Altare da dove era stato ingiustamente tolto, ma anche qui, trova pochi imitatori e molti contestatori e persecutori.


A giugno del 2008, per il Corpus Domini in Laterano, prima della Processione Eucaristica, osa dare la Comunione a dei bambini in ginocchio e alla bocca, scoppia lo scandalo!


Caspita! Ricevere Gesù in ginocchio e alla bocca è diventato lo scandalo, un male!


Non possiamo ignorare il monito di Isaia: "Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro" (Is. 5,20).


E il nuovo "Vescovo di Roma" sembra dare ragione ai chi duramente perseguitò questo Pontefice.


Ci vengono a mente le parole di Giovanni XXIII nel suo "il giornale dell'anima" dove appuntava: "Signore ti ringrazio perché mai mi sono fermato a raccogliere i sassi che mi lanciavano dietro".


Noi purtroppo per dovere di cronaca e di storia abbiamo dovuto e voluto farlo, lo riteniamo un dovere di figli verso un Padre ingiustamente perseguitato, ma senza dimenticare il suo atteggiamento di misericordia verso tutti.


Benedetto XVI nella sua intervista "Luce del mondo", dice:


 “Il fatto di trovarmi all'improvviso di fronte a questo compito immenso è stato per me un vero choc. La responsabilità, infatti, è enorme. Veramente avevo sperato di trovare pace e tranquillità. Il pensiero della ghigliottina mi è venuto: ecco, ora cade e ti colpisce.


Ero sicurissimo che questo incarico non sarebbe stato destinato a me ma che Dio, dopo tanti anni faticosi, mi avrebbe concesso un po' di pace e di tranquillità.


Sapevo che di lì a poco, dalla Loggia centrale, avrei dovuto pronunciare qualche parola, e ho iniziato a pensare: «Cosa potrei dire?». Per il resto, fin dal momento in cui la scelta è caduta su di me, sono stato capace soltanto di dire questo: «Signore, cosa mi stai facendo? Ora la responsabilità è tua. Tu mi devi condurre! Io non ne sono capace. Se tu mi hai voluto, ora devi anche aiutarmi!». In quel momento ho capito che accanto ai grandi Papi devono esserci anche Pontefici piccoli che danno il proprio contributo”.


 





Nel riconoscersi in questa vera piccolezza, possiamo dire che è stato ed è davvero un grande Pontefice della Croce.


Abbiamo voluto ricordare questi eventi perché se è vero che Benedetto XVI non è più Vescovo di Roma, Sommo Pontefice dal 28 febbraio 2013 per sua scelta, è altrettanto vero che sarà "Papa e Vicario di Cristo" fino all'ultimo dei suoi giorni perché, come si deduce dallo stesso Diritto Canonico, il ruolo di "ex Papa o ex Vicario di Cristo", e persino di "emerito" come ora va in voga, non esiste il che significa, almeno per noi, che Benedetto XVI pur non essendo più alla guida della Chiesa egli è nella Chiesa, come detto da lui stesso nell'ultimo Angelus:


"Il Signore mi chiama a “salire sul monte”, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze..." (Angelus 24.2.2013).


Non abbiamo voluto occuparci, volutamente, della rinuncia perchè la situazione è ancora controversa e dibattuta e spetterà a chi verrà dopo di noi parlare dei fatti, come noi ci siamo occupati infatti del passato dei Papi che hanno portato questo nome e dunque, ci siamo occupati del Pontificato di Benedetto XVI che appartiene già alla storia della Chiesa e del mondo.


Benedetto XVI è ancora vivo, grazie a Dio, e a Lui ci rivolgiamo perché ce lo tenga ancora a lungo con noi, perché abbiamo bisogno della sua presenza e della sua preghiera, di sentirlo ancora vicino a noi.


 





Vogliamo chiudere questa serie con una bella Preghiera che prendiamo in prestito dal sito "Il Papa Emerito"


Preghiera per Benedetto XVI


Maria, Madre della Chiesa e Vergine del silenzio,


assisti e proteggi il tuo servo Benedetto.


Lui, che con umiltà e nel nascondimento,


custodisce la volontà del Figlio tuo,


ottienigli forza e vigore


per essere un segno visibile dell’amore del Padre.


Maria, Madre della Chiesa e Regina assunta in cielo,


siamo pellegrini qui sulla terra


in attesa di essere cittadini del cielo.


Santifica il tuo servo Benedetto


e ricompensalo di tutto il bene


che ha seminato nella vigna del Signore.


Maria, Madre della Chiesa e nostra Avvocata,


assisti il nostro Papa emerito Benedetto


negli assalti del demonio.


Fa’ che non si senta mai solo


ma percepisca il tuo amore e la tua protezione materna.


O Maria, Madre della Chiesa e Vergine del Magnificat,


ti raccomandiamo il tuo servo Benedetto.


Assistilo nella vecchiaia e nel bisogno,


confortalo nei momenti della prova


e presentalo ogni giorno e ogni istante al Figlio tuo,


pastore supremo della santa Chiesa.


Maria, Madre della Chiesa e Madre della speranza,


aiutaci sempre nella “buona battaglia”


e sii al nostro fianco quando tutto sembra essere contro di noi.


Ti ringraziamo per il dono del tuo servo Benedetto,


vero faro di speranza in questo mondo senza Dio.


Ti ringraziamo per avercelo dato in questi momenti difficili.


Maria, Madre della Chiesa e Arca dell’alleanza,


dona al tuo servo, il Papa emerito Benedetto,


la grazia di servire ancora la Chiesa


con la sua preghiera, lo studio, la meditazione,


per donare ancora a noi, figli devoti della e nella Chiesa,


una bussola sicura nel cammino della nostra vita.


Maria, Madre della Chiesa e Regina della pace,


dona la pace al tuo servo Benedetto.


Fagli gustare la pace del tuo Figlio, la pace del Paradiso,


così da anticipare qui sulla terra


la grazia che viene dal cielo. 


Maria, Madre della Chiesa e Vergine potente,


ti affidiamo il tuo servo Benedetto.


Che il suo umile lavoro nella vigna del Signore


porti frutti abbondanti in questi giorni


e nell’avvenire della santa Chiesa di Dio.


Presenta al tuo Figlio e al Padre celeste


questi frutti copiosi di santità.


Maria, Madre della Chiesa e Regina degli apostoli,


quando terminerà questo ultimo tratto di strada,


concedi al tuo servo Benedetto


di godere sempre la beatitudine eterna del cielo


per lodare con gli angeli e i santi


il Signore Dio, Signore della Chiesa e della storia,


che vive e regna nei secoli dei secoli.


Amen.


 


Nomen omen breve storia dei 16 Papi col nome  Benedetto:


prima parteseconda parte  


 


NOTE


1) Benedetto XVI Omelia della Veglia Pasquale 11 aprile 2009


2) Via Crucis al Colosseo Venerdì Santo 2005 - Meditazioni del card. J. Ratzinger


3) Discorso e Benedizione Urbi et Orbi Benedetto XVI 19 aprile 2005


4) se volete sapere la verità di come andarono i fatti, cliccate qui


5) cliccare qui per avere sottomano tutto l'operato di Ratzinger su questa questione



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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