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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Il Catechismo e la dottrina in briciole con aneddoti e racconti

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2014 20:18
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La ginnastica della volontà, le piccole e quotidiane mortificazioni, la grazia di Dio facciano volare per l'aria schegge di difetti e di imperfezioni.
Adagio, adagio il rozzo blocco di marmo del nostro carattere si cambierà, si modificherà, assumerà una forma, lascerà veder le prime linee d'una statua bella, che con lavoro paziente andremo perfezionando.
La disciplina è legge di vita per tutti! è il respiro stesso dell'organizzazione, senza disciplina non esisterebbe alcun progetto, alcuna famiglia, diremo di più, che non esisterebbe neppure la società.
Iddio non si fa sentire nel perturbamento o nell'incendio delle grida del mondo, ma nella tranquillità dell'anima.
Amate il Silenzio dal mondo....

 

Anche noi vogliamo usare il metodo di Gesù, le parabole.

Ma cosa sono?

 

"Il Vangelo insiste anche sul "metodo" della predicazione di Gesù, cioè, appunto, sull’uso delle parabole.

"Perché a loro parli con parabole?" – domandano i discepoli (Mt 13,10).

E Gesù risponde ponendo una distinzione tra loro e la folla: ai discepoli, cioè a coloro che si sono già decisi per Lui, Egli può parlare del Regno di Dio apertamente, invece agli altri deve annunciarlo in parabole, per stimolare appunto la decisione, la conversione del cuore; le parabole, infatti, per loro natura richiedono uno sforzo di interpretazione, interpellano l’intelligenza ma anche la libertà. Spiega San Giovanni Crisostomo: "Gesù ha pronunciato queste parole con l’intento di attirare a sé i suoi ascoltatori e di sollecitarli assicurando che, se si rivolgeranno a Lui, Egli li guarirà" (Comm. al Vang. di Matt., 45,1-2).

In fondo, la vera "Parabola" di Dio è Gesù stesso, la sua Persona che, nel segno dell’umanità, nasconde e al tempo stesso rivela la divinità.

In questo modo Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira a Sé con la verità e la bontà del suo Figlio incarnato: l’amore, infatti, rispetta sempre la libertà."

(Benedetto XVI - Angelus 10 luglio 2011)

 

I grandi han sempre consumato inginocchiarsi dinanzi a Dio!

 

LA FORMAZIONE DEL CARATTERE (1)

 

C'è chi crede, erroneamente, che esiste la predestinazione e chi dice, oggi, che se uno ha il carattere che ha, non si possa fare nulla...

Sono idee sbagliate entrambe, il carattere può e deve essere educato, formato alla vita, addolcito laddove fosse necessario.

 

Si racconta d'un tiranno, che, impadronitisi d'un suo terribile avversario, l'aveva posto in una torre altissima, in cima, dove la fuga sarebbe stata assurda.

Il prigioniero guardava invano, cercando col suo sguardo disperato un mezzo di liberazione.

Scorgeva talvolta un suo amico, che veniva ai piedi della torre, mirava in alto, crollava mestamente la testa e partiva.

Un bel giorno ebbe un'idea felice.

I suoi capelli erano divenuti lunghissimi ed egli ne strappò una ciocca.

Poi con infinita pazienza legò un capello all'altro, ne fece un filo sottilissimo e lungo, e con la speranza nel cuore lo lasciò cadere dalla torre.

Venne l'amico intelligente; vide quel filo sottile sottile; e comprese.

Legò al filo di capelli un filo di seta leggero ed ugualmente sottile.

Il prigioniero, esultante, quando tirò a sè il filo di capelli, trovò il filo di seta, che non mancò di calare al dì seguente per avere dall'amico un filo più grosso...

E poi una funicella, e poi una corda più resistente alla quale, una notte, potè affidarsi per scendere, fuggire, salvarsi!

 

Ecco il simbolo del metodo da seguirsi nella formazione del nostro carattere.

Con le piccole cose, e tanta pazienza, si ottengono grandi risultati.

Col sassolino messo nella bocca, il balbuziente Demostene diventa il più grande oratore della Grecia.

Con la minuscola ginnastica quotidiana della volontà, si riesce a liberarsi dai propri difetti.

E' l'insegnamento della pedagogia moderna; ed è anche l'insegnamento del Cristianesimo.

 

Se non ne sei ancora convinto, ascolta ancora questo.

Un giorno a Michelangelo fu chiesto da un suo ammiratore:

- Come mai voi sapete creare col vostro scalpello capolavori splendidi, che saranno immortali? -

E Michelangelo, subito:

- Tutto è nel marmo. Basta saperlo trarre. 

 

Ognuno di noi prenda in mano il proprio scalpello e batta su sè stesso senza pietà.

La ginnastica della volontà, le piccole e quotidiane mortificazioni, la grazia di Dio facciano volare per l'aria schegge di difetti e di imperfezioni.

Adagio, adagio il rozzo blocco di marmo del nostro carattere si cambierà, si modificherà, assumerà una forma, lascerà veder le prime linee d'una statua bella, che con lavoro paziente andremo perfezionando.

Come Michelangelo sapeva che, scavando e battendo pazientemente nel marmo, avrebbe trovato  la figura che cercava, così il buon Dio ha messo dentro l'Uomo il Bene che deve essere necessariamente  tirato fuori.

 

Lo spiega meglio lo stesso San Paolo allorché dice: " noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi" (2Cor.4,7), come il marmo si lasciò scolpire dal grande Michelangelo, così i grandi Santi si lasciarono scolpire dal Divino Maestro, così viene richiesto a noi ché se santi dobbiamo e vogliamo divenire, è necessario che il Maestro tiri fuori dalle nostre carni corrotte dal peccato, l'opera scolpita nelle anime immortali, per tirar fuori quella "somiglianza" nella quale fummo scolpiti e che il Peccato Originale deturpò, oscurandola, come ci parla tutta la Scrittura,

 

Al sistema della battitura del marmo, e della creta di Paolo santa catechesi, noi abbiamo gli Esercizi Spirituali, la Preghiera, il Silenzio.

Fin dall'Aurora della Chiesa la Preghiera e la contemplazione, che sono poi diventati gli Esercizi Spirituali, ebbero sempre del prodigioso e del miracoloso per moltissime vite, anche di giovani fanciulli e fanciulle ai quali hanno rivelato la vita coi suoi abissi e con le sue salite: per tutti essi riservano dei grandi conforti e degli incitamenti, che invano si cercherebbe altrove, inutilmente si troverebbero altrove, e con essi la formazione del carattere acquisisce una forma stabile di grande bontà fino a compiere atti di santo eroismo.

 

Per sentire certi richiami di Dio, per udire nitida la sua voce occorre sintonizzarsi, come si fa con la radio, sulle sue frequenze, ed uno dei canali preferiti dal buon Dio è il Silenzio e la Contemplazione.

In questo modo il carattere perde le sue scorie ed udendo un 'altra voce, la più maestosa che un animo possa udire, esso si forma e si modella nelle mani del suo scultore.

Iddio non parla allo spirito quando è agitato dalle passioni o immerso nel rumore del mondo: la Sua voce è delicata e non è di questo mondo.

Ad Elia Egli aveva detto:

- Scoppierà un vento impetuoso che sconvolgerà i monti e spezzerà i macigni: ma non sarò io in quel vento!

Arriverà poi un perturbamento generale: neppure in quello sarò io.

E dopo succederà un grande incendio: io non parlerò neppure in quello.

Dopo il fuoco spirerà un tenero venticello. Allora Elia mi ascolterà! - (cfr 1Re 19, 11-18)

 

Iddio non si fa sentire nel perturbamento o nell'incendio delle grida del mondo, ma nella tranquillità dell'anima.

Amate il Silenzio dal mondo, almeno due o tre  volte all'anno!

Come si ritempra lo spirito in quei giorni di santi Esercizi, non accade in nessun altro posto del mondo, in nessun'altra attività del mondo è possibile udire davvero Dio e forgiare il proprio carattere.

Lasciatevi guidare da chi ha il compito di organizzare questi Esercizi Spirituali, prendetevi questo tempo indispensabile, lasciate che il buon Dio faccia di voi delle opere immortali di inestimabile valore.

 

Se non hai la possibilità di lasciare la tua casa e il lavoro, puoi organizzarti in casa un tempo di Esercizio Spirituale:

 

scegli una settimana a te opportuna (il Tempo della Quaresima o l'estate, sono Tempi propizi), disdici ogni impegno mondano, organizzati in modo tale da avere nella giornata delle ore tutte per te...

Fin dal mattino fai delle Preghiere in più di quelle che faresti o dovresti fare ogni mattina, se non l'hai ancora fatto, impara l'uso del Breviario (ogni Sacerdote potrà insegnartelo, è facile e semplice trovarlo anche in rete), se puoi comincia la giornata con un Rosario...

Cerca di recarti in Chiesa per far visita al Santissimo Sacramento e se puoi confessati e prendi la Santa Messa con l'Eucarestia.

Le faccende che farai dedicale tutte al Signore e naturalmente rinuncia alla televisione, alle uscite mondane, alle spese inutili, alle letture sciape, alle chiacchiere, ai pettegolezzi. Tra le faccende metti in cantiere la visita ad un ammalato, ad un parente che non ami molto, a qualche anziano, senza trascurare che l'opera svolta verso un povero è come se tu la facessi a Gesù.

Un giorno Santa Caterina da Siena, come soleva fare, si apprestò a dare un tocco di pane ad un povero che sostava vicino la sua casa. Il povero allora gli chiese se avesse una veste da offrirgli, giacché era quasi ignudo e aveva freddo. La Santa non aveva nulla di suo avendo ella fatto voto di povertà, ma non ci pensò due volte a donare al povero il suo mantello di mantellata domenicana. Il povero si fece scrupolo di quel dono che avrebbe potuto mettere in imbarazzo la santa poiché si trattava di un mantello d'ordinanza, quasi una divisa, ma Caterina si disse pronta di ricevere le canzonature del mondo, se queste l'avessero avvicinata ancor di più al suo diletto Sposo.

Come vedi i Santi ci insegnano tante cose.

 

Ora proseguiamo: nel primo pomeriggio, dopo un pranzo leggero e senza troppe ricchezze o prelibatezze, dedicati alcune ore alla lettura della Scrittura e a qualche testo della Chiesa, la scelta è vasta, ma cerca di seguire un itinerario che potrai facilmente avere consultando un Sacerdote...

Se non sei riuscito/a ad andare in Chiesa la mattina, cerca di farlo nel pomeriggio, ma non rinunciare a questo momento d'intimità fra te e il Signore Dio....

 

Sbriga le faccende domestiche, o altro impiego che fosse, serenamente, parlando il meno possibile di cose futili e ascoltando di più i figli o perfino le lamentele del marito - o della moglie -, se si riuscisse a fare questi Esercizi con tutta la Famiglia sarebbe l'ideale, soprattutto la sera quando tutti sono riuniti...laddove non fosse possibile, sarebbe indispensabile che almeno i coniugi o uno dei due, portasse Dio all'interno della Famiglia con queste intenzioni!

Se ti "avanza" del tempo, termina la giornata con il Rosario - se non lo hai detto nella giornata - e con la lettura di qualche pagina presa dai Santi per esempio Santa Teresina del Bambin Gesù "Storia di un anima", oppure con i "Fioretti di san Francesco d'Assisi", oppure con le Lettere ai Laici di Santa Caterina da Siena.... la scelta non ti mancherà, esercita la volontà a questo stile di vita e presto ne vedrai i benefici e non solo tu, ma anche la Famiglia resterà più unita trovando nei genitori una solida ancora in mezzo alle tempeste del mondo.

 

Lentamente, ma con tutta la volontà, questo stato di cose verrà a far parte della tua vita ed anche al di fuori degli Esercizi Spirituali, se manterrai le promesse fatte a Gesù e continuerai con la Preghiera di Maria Santissima, tu stesso/a avvertirai di non poterne fare più a meno.

Se avvertirai questo significa che hai intrapreso davvero lo stile di vita del Cristiano, lo stile di vita di Gesù che "si ritirava spesso a Pregare"; che per quaranta giorni si ritirava nel deserto per pregare e digiunare; che nel Getzemani, davanti alla passione, pregava insistentemente il Padre "ripetendo la stessa preghiera", così come non disprezzava l'invito alle Nozze di amici, l'invito a condividere momenti di serenità con gli altri. Tutto faceva ma senza mettere da parte il Padre, piuttosto, portando la gente verso il Padre.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Quanto segue è, naturalmente, collegato al passo precedente sulla formazione del carattere.


 


LA DISCIPLINA


 


Un giorno, dietro regolare invito (forse più regolare di quello di certi segretari) si convocarono a congresso nella sala inferiore della sommità media di un sotterraneo, le parti principali dell'uomo: cuore, cervello, polmoni, intestini, stomaco, gambe e mani.


L'ordine del giorno era: Agitazione pro indipendenza dall'Uomo.


Comincia il cervello:


Non intendo più starmene rinchiuso in quella scatola di osso e far il servo ai signori pensieri, più o belli dell'uomo, e a essere strumento di certe sciocchezze che mi fanno disonore.


 


Il cuore:


Tu almeno di notte riposi, mentre io giorno e notte, notte e giorno, sempre, devo tenergli in moto il sangue e purificarglielo, finchè, stanco, mi fermerò e mi butteranno ai vermi.


- La tua sorte rassomiglia alla nostra, caro cuore - dissero i polmoni - ed è davvero insopportabile. -


- Che dovrò dir io - proruppe lo stomaco -  che sono obbligato a levigare, a macerare, a cuocere tutti i cibi che la gola mi regala senza trattenere nulla per me? -


- Nessuno di voi però - gemettero gli intestini - è soggetto a maggiori umiliazioni di noi! -


- Voi siete ancor signori - interruppero le gambe e le mani - ma la nostra condizione è ancora più misera perchè dobbiamo portare l'uomo dove vuole, attaccarci, arrampicarci dappertutto, lavorare per la bella soddisfazione di sentirci stanche di sera... -


 


Quando è così - sentenziò il cuore - nessuno di noi presti più all'uomo la sua opera!


E tornarono alla loro sede dopo aver deciso a unanimità lo sciopero bianco.


 


Il giorno dopo un uomo attraversa la strada per rincasare, quando il cuore rallenta il suo battito, lasciando il poveretto svenuto per terra.


S'avanza un'automobile a grande velocità. Il cuore allora, spaventato, riprendere il battito regolarmente e l'uomo sta per tirarsi in disparte, quando le gambe gli si ribellano.


Passa l'automobile e lo mette sotto.


Occorrerà aggiungere che le altre parti del corpo non ebbero più il tempo di effettuare il loro sciopero?


 


Cosa ci racconta questa storia? Cosa vuole dirci?


Che l'indisciplina, l'anarchia, conduce a morte certa!


Una qualsiasi organizzazione senza la disciplina è una casa del diavolo, una triste torre di Babele.


Come un corpo senza l'armonia e senza la disciplina delle sue parti non può vivere e queste restano esse stesse sacrificate, così l'organizzazioni Cattoliche senza la disciplina si scompongono con grave danno per i soci. Così è per l'uomo singolo che deve tutto all'organizzazione disciplinata dei suoi organi interni; anch'egli deve regolarsi all'interno della propria famiglia, della società, nel mondo del lavoro, nei confronti dei diritti di Dio e della santa religione cattolica.


La disciplina è legge di vita per tutti! è il respiro stesso dell'organizzazione, senza disciplina non esisterebbe alcun progetto, alcuna famiglia, diremo di più, che non esisterebbe neppure la società.


 


Ognuno, adunque, stia al proprio posto così come lo suggerisce il santo apostolo Paolo nell'organizzazione delle membra: che direste se tutte le parti del corpo volessero essere occhio o testa? ridereste; e ne avreste ragione. Ridete pure di santa ragione di voi e di tutti coloro che in un Circolo Cattolico vorrebbero essere tutti o presidenti o cassieri o artisti o segretari.


Non parleremmo più di organizzazione ma di disorganizzazione, di anarchia!





Vuoi sapere quali sarebbero le conseguenze dell'anarchia se ancora non ti è chiaro quanto hai letto?


 


Un giorno - racconta una storiella - le stelle ebbero invidia delle rondini.


- Perchè mai - così si lamentavano le stelle - le rondini debbono avere la libertà di volare dove vogliono e come credono, e noi invece siamo state condannate ad obbedire ad una legge assoluta, che non ci lascia deviare nemmeno di un millimetro dal corso che ci è stato stabilito? Anche noi vogliamo la libertà delle rondini. Viva la libertà! -


 


Furono, per loro disgrazia, appagate nel desiderio espresso, ed ognuna delle stelle potè muoversi a suo piacimento.


Avvenne allora la rivoluzione del cielo.


Il cielo stellato che abbiamo imparato a conoscere non c'era più e lo spettacolo era spaventoso: le stelle cominciando a volteggiare come volevano, cominciarono a scontrarsi a vicenda, ciò che si vedeva era disordine, anarchia, confusione, il bolscevismo era arrivato fin lassù.


Prima di giungere alla distruzione completa, le stelle stesse invocarono il ritorno alla normale condizione di prima.


Per nostra fortuna furono esaudite, ed il cielo riebbe la sua celeste armonia.


 


Nei Circoli e nei convegni cattolici, voi giovani siete come le stelle: ogni tanto desiderate di essere più liberi perchè pensate di non esserlo e spesso non sapete quanto sia importante il vostro compito là dove siete stati messi. Volete mettervi alla prova, ma se ognuno pensa a se stesso/a avete visto che cosa si ottiene, l'anarchia!


Sarete messi a dura prova a suo tempo, ma intanto fuggite l'indisciplina e l'anarchia, non sia mai che fra di voi vi possa regnare il disordine e il caos.


Se perseguiamo l'armonia e la pace, allora dobbiamo rigettare l'anarchia, il vero progresso, come le stelle, deve seguire la legge del retto funzionamento.


 


Ma attenzione, come abbiamo letto sopra che il corpo ha bisogno di una "organizzazione" per far funzionare ogni singolo membro, così anche noi abbiamo bisogno gli uni degli altri. Non esiste la fede del "fai da te", sarebbe il principio dell'anarchia e Gesù stesso agì organizzando il gruppo, dicendo ad ognuno cosa dovessero fare e come avrebbero dovuto farlo.


L'organizzazione - in questo caso Cristiana - non esclude certamente l'iniziativa del singolo, la creatività che la Chiesa riconosce con le parole di San Paolo: il Carisma.


Ma attenzione, segui prima questa storiella per capire bene.


 


Una rondine si era impigliata, con una zampa, nel nodo scorsoio di una funicella.


Gridava e s'agitava cercando di liberarsi; ma invano, essa sarebbe diventata di qualche monello, e più s'agitava e più il nodo si stringeva.


Ecco d'un tratto radunarsi sui tetti d'intorno prima gruppi e poi centinaia di rondini che, formando una nube gettavano grida di pietà.


Dopo l'agitazione una di esse trovò il modo di liberare la povera sventurata e fece comprendere alle altre rondini la sua idea.


Fattosi largo nel gruppo insegnò coll'esempio, andò verso la funicella e la beccò. Le altre compresero l'idea e seguirono il suo esempio.


Quei colpi succeduti a centinaia di becchi robusti, ruppero la corda in pochi minuti liberando la povera rondine.


 


Cosa vuol dirci questa storia?


Che da sola la rondine sarebbe di certo morta, non ce l'avrebbe fatta, il soccorso del gruppo ben organizzato l'ha salvata.


 


Devi capire che l'arte per vincere non è quella d'isolarti, ma quella di isolare il peccato, il male e di lasciarti aiutare. Se tu stesso vuoi fare tutto da solo, diventerai preda delle trappole dei figli di Satana che seminano nodi scorsoi ovunque perché il piede vi ci caschi dentro. Allora griderai, protesterai per ottenere che i tuoi diritti e la tua fede siano rispettati, ma ti si riderà in faccia, ti si darà un giro di manichini, come gli Sbirri di Renzo, e non avrai chi ti liberi perché sei di nessuno.


 







TESTIMONIANZA E NON PROPAGANDA


 


Anche qui bisogna educarsi, e da non confondere con il De Propaganda Fidei, alto e prezioso dicastero al servizio del Papa e della Chiesa intera nella sua missione.


Se non si è ben educati alla Dottrina Cattolica si diventa propagandisti di una ideologia cristiana, mentre Gesù ha bisogno di testimoni e non di propaganda.


Orazio lo ha detto: "se vuoi che io pianga, devi piangere tu prima..."


Se vogliamo persuadere gli altri è necessario che siamo persuasi prima noi.


Quando una mamma insegna al proprio bambino, mettendolo in guardia dai pericoli della vita, non è necessario che abbia sperimentato tutti i pericoli, ma che almeno li conosca, e li conosca come male, pericoli per la vita del suo bambino.


Il propagandista non conosce la differenza tra ciò che è male e bene, e ciò di cui si fa promotore è una idea soggettiva che spesso è diretta contro la Verità.


Quando Gesù andava ad insegnare per mezzo delle parabole, non faceva il propagandista di una idea come un'altra, di una religione in simbiosi con altre fedi, piuttosto andava spiegando il suo stile di vita, la Sua dottrina, fino alla morte di croce, fino alla gloriosa risurrezione e che tutto era rivolto allo scopo ultimo: la vita eterna.


Bisogna allora stare attenti a fare bene le dovute distinzioni.


Noi lottiamo per un ideale che molti non conoscono e spesso non vogliono comprendere, per questo dobbiamo allora dare una testimonianza di vita coerente, questa coerenza è più convincente di mille proclami.


Noi dobbiamo essere quello che gli altri - non cristiani - non sono: le nuove creature rigenerate per mezzo del Battesimo, rivestite di Cristo.


 


Noi siamo e vogliamo essere quella parte eletta, la parte migliore, che è la minoranza, è sempre stata la minoranza.


 


Ascolta questo:


Una volta santa Teresa d'Avila, mentre pregava e tribolava per le dure prove e tentazioni...dice a Gesù:


- Signore, come tratti duramente chi ti ama! E' davvero difficile seguirti sulla Croce...


Gesù la consola rispondendole:


- Ma io è così che tratto i miei amici!


Santa Teresa che aveva l'umorismo tipico dei Santi, risponde a getto:


- Ora capisco perché ne hai così pochi!


 


Nel Vangelo si legge che Gesù aveva già molti discepoli oltre i Dodici Apostoli - Vangelo di Luca 10, 1-24 - ben settantadue eppure, ai piedi della Croce, nel momento cruciale, troviamo solo poche persone ben riconoscibili e nominative. Qualcuno potrà obiettare che i soldati non li avrebbero fatti stare ai piedi della Croce, forse è vero, ma resta palese che anche durante tutta la Passione e il Calvario, Gesù era solo con la Madre Santissima, il discepolo Giovanni e poche donne.


Nel giorno della Pentecoste il gruppo è più omogeneo, Atti 1, 15 riporta che erano circa centoventi persone, un pò pochine rispetto a tutte le moltitudini che Gesù aveva guarito e beneficiato!


 


Allora è chiaro che far parte della Chiesa Cattolica non è una questione di numeri, ma di qualità!


In tutto l'Antico Testamento la minoranza guidata da Dio è quella che ha sempre vinto sulla maggioranza dei fatti. La tattica moderna è sbagliata; si fa troppo affidamento sui numeri e poco sulla qualità.


 


Nei registri delle nostre Chiese, nelle Diocesi e nelle Parrocchie, sono spesso riportati nomi di persone che pur dicendosi cattoliche sono capaci di sottoscriversi a qualunque programma politico, soci abbonati a riviste cattive e ricolme di impudicizia dottrinale e morale, gente che diserta i Sacramenti e la Messa festiva, violatori del digiuno in Quaresima e nei venerdì dell'anno, gente disposta a fare compromessi col Demonio pur di aver successo nella carriera e nei conti in banca, gente che non ha scrupoli davanti al povero che bussa alla sua casa o all'ammalato abbandonato alla sua sofferenza, ma gente anche che sposa teologie moderniste ben condannate dal profetico Pontefice Pio X con la Pascendi Dominici contro il modernismo, gente senza scrupoli, senza timor di Dio che si schiera dalla parte dei nemici della santa Chiesa e contro il Sommo Pontefice, gente che ripudia la propria moglie per un nulla, gente che vive nell'adulterio senza più vergogna, gente che come dice l'Apostolo Paolo: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie" (2Tim.4,3) L'elenco è tristemente lungo!


 


Potete voi credere davvero che con tali truppe si possano combattere le battaglie che il Signore ci comanda e pretendere di riportar vittoria?


Può scendere su tali truppe la benedizione del Signore?


Imitiamo una e due volte, anche tre se necessario, la tattica di Gedeone (vedi Giudici 6,1 e 8,35), i vili attirano la maledizione di Dio ed ostacolano la Sua vittoria! Ma guai a coloro che l'avranno ostacolata poiché la vittoria di Gesù Cristo è certa, è già avvenuta e cerca testimoni, discepoli pronti a dare la propria vita per questa vittoria.


 




San Padre Pio

Ascoltate questo fatto vero, documentato dalla diocesi in questione.

 

Era un caro bambino di Baran, villaggio della parrocchia di Ipek in Albania. Si chiamava Iosuf Haidari.

Suo padre da due anni aveva apostato dalla fede cattolica per abbracciare quella musulmana e, dopo aver costretto a suon di botte la moglie a seguirlo nell'apostasia, si adoperava con ogni mezzo per indurre anche il figlioletto a rinnegare Gesù Cristo.

Ma sopra quest'anima innocente vigilava con tenerezza la Madre di Dio che di nascosto e tra le sofferenze, la madre terrena continuava a supplicare.

Il piccolo infatti, nonostante i tentativi del padre, sentiva un incessante bisogno di chiamarla in aiuto con le parole dell'Angelo: "Ave Maria!

Aveva solo sei anni, ed ecco cosa accadde.

Un giorno, era venerdì 7 marzo del 1893 di digiuno quaresimale, il padre mangiava tranquillamente ed il figlioletto, stante alla medesima tavola, si contentava di semplice pane. Il padre più del solito adirato, cominciò a stuzzicarlo perchè voleva che mangiasse normalmente e non desse ascolto alle pie pratiche oramai abbandonate (per altro incomprensibile visto che lui obbediva al suo Ramadan), e con motti spregevoli contro la Chiesa, la Madonna e Gesù stesso, inveiva contro suo figlio.

Ma il bambino sorretto da una profonda fede e amore verso la Madre Celeste, se ne stava inflessibile davanti al suo pezzo di pane e con sagge parole cercava di calmare l'animo irritato del padre.

Il padre ebbe una reazione spropositata, prendendolo per il collo e minacciandolo di morte se non l'avesse finita con quell'atteggiamento.

Il bimbo si fece allora il segno della croce e cominciò a recitare l'Ave Maria.

Il padre davanti a quel gesto prese la pistola e scaricò tutti i colpi nel corpo del proprio figlio che cadeva così esangue davanti ai suoi piedi. Al primo colpo il bambino gridò: "Nimò coja Belcuene! Aiuto, Madonna benedetta!"

La Parrocchia in Albania lo ricorda come piccolo martire della fede.

 

E allora, come siamo educati noi alla fede? Siamo veri discepoli di Gesù e di Maria?

Quanto siamo disposti a dare la nostra vita per loro? Che cattolici siamo?

 

«Chi si aggrappa al mondo, essendo per lui la terra l’unico cielo, rende la terra un inferno, poiché fa di essa ciò che non può essere. Egli vuole possedere in essa la realtà definitiva ed esprimere così una pretesa che lo pone contro se stesso, contro la Verità, contro gli altri. (...) In una antica omelia sulla notte pasquale attribuita ad Epifanio, che ora viene letta anche nella nostra liturgia, ascoltiamo: “Svegliati o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà!”. Io non ti ho certo creato perché tu rimanga per sempre in prigione. Io non ti ho fatto per la prigione!»

(J. Ratzinger-Benedetto XVI, “Guardare al Crocifisso”)

 

"C'è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: "Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?". Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia".

(Paolo VI - 8 settembre 1977  in un colloquio con Jean Guitton)

 

Sia lodato Gesù Cristo

Sempre sia lodato

 

NOTE

 

1) Tutta questa pagina - tranne i riferimenti ai Papi del nostro tempo -  è tratta da una raccolta di fatti veri e autentici, di aneddoti e di piccoli episodi che vengono riportati per insegnare la morale cattolica e la catechesi dottrinale. Datati dal 1926 nella Prima Edizione, vengono qui liberamente offerti a voi tutti.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Non abbiamo che una sola confessione: Credo in Jesum Christum!
Coi popoli, coi secoli, col genio, colla santità, col sacrificio, col martirio, con tutto il mondo cristiano, affermate ancora una volta la grande verità: Credo in Jesum Christum! E' questa la sostanziosa affermazione del Credo: "credo la Comunione dei Santi"! Loro non sono morti, come dice San Paolo già vivono in Christo perchè chi muore in Lui, con Lui anche vive, trionfa e risorgerà; i Santi non sono inermi, non se ne stanno con le mani in mano, ma in Christo essi operano per la redenzione dei viventi. Non sono come spettatori fantasmi in uno stadio fantasma, ma sono in una attività frenetica di lodi e suppliche per noi viventi e Gesù li ascolta perché Egli ama soddisfare le suppliche.
O Gesù, o bel sole! Pange lingua! Ripetiamolo ogni giorno.

 

APOLOGETICA IN PICCOLI RACCONTI GESU' BEL SOLE

 

O GESU',  O BEL SOLE! (1)

Vi siete mai domandato, perchè la Chiesa presenta Gesù al popolo nell' Ostensorio, che a parte le differenze artistiche esso ha la forma del sole?

Il perchè è questo:

Gesù è il Divino sole delle anime nostre, il divino sole di questa povera umanità raminga nelle tenebre dell'errore e del vizio; è il divino sole che rischiara ed illumina, che infiamma, che rallegra, che da la vita; è il divino sole che s'innalza al di sopra di tutte le miserie e di tutte le sciagure umane; è il divino sole che spazia nel cielo dei secoli, sempre uguale, sempre Se stesso, sempre ammirato, sempre amato, ma anche sempre perseguitato, oltraggiato, profanato, da molti dimenticato!

 

La Chiesa presenta ancora Gesù nell'Ostensorio, perchè vuole che tutti i cristiani siano nel mondo, nella società, nella famiglia veri ostensori viventi delle virtù di cui Gesù è pieno.

Voi, dunque, siate gli ostensori viventi di Gesù nella vostra Famiglia e nella società.

Portate sempre nella vostra casa Gesù con fortezza, con purezza, con generosità e vedrete rifiorire in essa la pace, la serenità, l'amore.

Fate in modo che tutti coloro che vi circondano abbiano a sentire il buon odore di Gesù Cristo, sprigionarsi dalla vostra persona, ossia da tutti i vostri atti!

Lo insegna bene a noi Maria Santissima quando dice di se stessa: sono l'umile serva, per questo il Signore ha posato su di me il Suo sguardo e così ha potuto fare in me grandi cose, e il Suo Nome sarà esaltato, e di me tutti mi diranno beata, tutte le generazioni lo riconosceranno (cfr il Magnificat Lc.1,46-55).

Ma Maria Santissima è soprattutto il modello per noi, l'insegnamento e la conferma di quel che dice San Paolo: " Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi" (1Cor. 3,16-17); santo il tempio di Dio che era la Vergine Santa, per questo ora Ella è esaltata e chiamata Beata, ma così deve accadere per ognuno di noi, battezzato, diventato tempio di Dio attraverso l'Eucaristia.

Santa Maria Maddalena dè Pazzi, all'età di cinque anni, andando incontro alla mamma che ritornava dalla Messa, sapeva riconoscere se aveva preso la Comunione, e le diceva: " Mamma, odori di Gesù!"

Giovani Donne Cristiane, queste parole saranno per voi e dei vostri figli domani, se saprete essere Tabernacoli viventi, se sarete degli Altari, se sarete degli Ostensori ove portare con voi dopo ogni Comunione il divino sole, Gesù.

E questo vale anche per voi, giovani che vi apprestate ad abbracciare la meravigliosa vocazione al sacerdozio, oh qual sublime dono il Signore vi ha fatto! Ora non avete più l'odore del gregge, l'odore delle pecore, ma sarete odore di Gesù che andrà a cercar le pecore per portarle in salvo, al sicuro nella cara e santa Madre Chiesa. Possiate essere come la mamma di Santa Maddalena dè Pazzi che "odorava di Gesù", anche voi come tante mamme e papà, possiate attirare il gregge, le pecore del Signore che non attendono altro che di sentire quell'odore soave per far ritorno all'ovile della salvezza.

 

Ricordate quel piccolo pastore?

Durante l'eclissi di sole del 1842 egli guardava il suo gregge.

Ignorando del tutto l'avvenimento che si preparava, vide con inquietudine oscurarsi a gradi il sole, mentre nessuna nuvola, nessun vapore gli dava spiegazione del fatto.

Quando la luce disparve del tutto, il povero fanciullo, al colmo dello spavento, si mise a piangere e a chiamare aiuto.

Le sue lacrime scorrevano ancora quando il sole dette il suo primo raggio.

Rassicurato a quella vista, il fanciullo congiunse le mani, e con entusiasmo esclamava: " O bel sole! O bel sole!!"

 

Ecco, così è per voi, nell'attuale eclissi di ogni cosa bella e nobile, con l'entusiasmo dei vostri vent'anni, con la fede più ardente, gridate: 

 

O Gesù, o bel sole! Noi crediamo in Te, nella tua Presenza reale, o Gesù, o divino sole delle anime nostre!

 

Se oggi vi trovate davanti al Suo altare a dire la vostra fede, sappiate che prima di voi l'hanno affermata tutte le generazioni passate.

Non vedete? Non sentite?

Non abbiamo che una sola confessione: Credo in Jesum Christum!

Coi popoli, coi secoli, col genio, colla santità, col sacrificio, col martirio, con tutto il mondo cristiano, affermate ancora una volta la grande verità: Credo in Jesum Christum! E' questa la sostanziosa affermazione del Credo: "credo la Comunione dei Santi"! Loro non sono morti, come dice San Paolo già vivono in Christo perchè chi muore in Lui, con Lui anche vive, trionfa e risorgerà; i Santi non sono inermi, non se ne stanno con le mani in mano, ma in Christo essi operano per la redenzione dei viventi. Non sono come spettatori fantasmi in uno stadio fantasma, ma sono in una attività frenetica di lodi e suppliche per noi viventi e Gesù li ascolta perché Egli ama soddisfare le suppliche.

O Gesù, o bel sole! Pange lingua! Ripetiamolo ogni giorno.

 

HANNO PORTATO VIA GESU' !

 

Qualche tempo fa alcuni ladri sacrileghi entrarono nella Chiesa di Bardello, scassinarono la piccola porta del Tabernacolo e, estrattine i vasi sacri, fuggirono.

Quando, al mattino, il buon popolo rientrò nella chiesa, e il sacerdote, piangendo, disse dell'orribile sacrilegio avvenuto e, mostrando il Tabernacolo vuoto: "Hanno portato via Gesù!", un fremito di sdegno e di sgomento passò attraverso la folla: tutti piangevano.

Di mezzo all'assemblea addolorata si fecero innanzi due giovani che dissero:

- Andremo noi a cercare Gesù. -

 

Il sacerdote commosso li benedisse, e andarono per tutta la giornata; vagarono per le strade e sui colli, lungo la spiaggia del lago... a ricercar Gesù.

Finalmente verso sera lo trovarono, gettato a terra.

Con animo commosso e pietoso, s'inchinarono verso quei resti, che adagiarono sopra due pietre candide e riportarono Gesù a Bardello, tra le lacrime ed i cantici di giubilo del popolo devoto che venne loro incontro; e riconsegnarono Gesù al Sacerdote che lo pose sull'altare, tra una festa di fiori, inni e lodi!

- Hanno portato via Gesù!

E' questa una straziante constatazione: lo hanno portato via non soltanto dai Tabernacoli delle Chiese, ma anche dall'altare e più gravemente lo stanno portando via da mille Cuori.

Andiamo noi alla ricerca di Gesù, ma non di un Gesù qualunque, noi vogliamo il Gesù Eucarestia, Ostia Santa e riportiamolo ai fratelli doloranti!

 

A VOI DIFENDERE GESU'

 

Racconta il cardinale Maffi che in una delle ultime persecuzioni della Polonia, si voleva un giorno profanare Gesù nel santo Tabernacolo, toglierne la Sacra Pisside.

Si gettò, implorante, il sacerdote davanti ai crudeli per fermarli ed impedire loro di macchiarsi di un così grave peccato.

Vana fu ogni preghiera!

Allora corse il misero all'Altare e con supremo dolore le due mani puntò contro la porticina, che gli serbava il suo Tesoro, con quanta energia gli rimaneva, così tentando, fra lacrime e suppliche, la difesa estrema.

Ma un cosacco gli si accostò, e su quelle pietose e mirabili mani consacrate, battè con tutta la rabbia un colpo della sua spada e fece cader tronche le mani.

Il Sacerdote martire, levando e protesi i moncherini sanguinanti verso il popolo, al popolo diede il suo ultimo grido: A VOI, ORA, DIFENDERE GESU' NON ABBANDONATELO!

Molti martiri, in quel giorno, si unirono alle schiere dei Beati in cielo.

 

A voi giovani è importante rammentare quali siano i veri ideali, quale sia la sana condotta da tenere in queste afflizioni perchè, questa scena pietosa, non è isolata: troppe volte noi sacerdoti sentiamo come d'aver tronche le mani e, con umiltà, a voi protendiamo i moncherini e diciamo: Ora tocca anche a voi, difendete Gesù!

 

Non sono storie inventate quel che ti racconto, ascolta cosa avvenne al fronte!

Presso un grosso Borgo vicino al nostro fronte era saltato in aria un deposito di munizioni e da un momento all'altro si temevano nuove esplosioni.

Naturalmente tutto il paese era stato fatto sgombrare dalla popolazione: ma Gesù nel Santissimo Sacramento dell'Eucarestia, era rimasto al suo posto, là nella chiesa parrocchiale.

 

Allora un cappellano militare e due ufficiali decisero di salvare da quelle rovine il Sacramentato Signore.

Si accostano alla chiesa che per metà stava bruciando, ma in un attimo il cappellano, colpito da alcuni rottami, cade a sua volta ferito presso la porta.

Uno dei due ufficiali, dopo sforzi inauditi, riesce ad entrare nella chiesa e, superando con coraggio il bagliore e il calore dell'incendio che minaccia di far crollare la chiesa da un momento all'altro, arriva davanti al Tabernacolo ma, ahimè, manca la chiave!

Avrebbe potuto sfondare quella porticina, ma non se la sente e corre verso la sacrestia, sa dove potrebbe trovarsi l'oggetto importante, ma il tempo stringe, la chiesa comincia a tremare.

L'ufficiale non si perde d'animo, raddoppia i suoi sforzi e abbraccia tutto l'intero Tabernacolo, e nell'urlare l'immane fatica supplica Gesù di aiutarlo, la sua fede è grande! ed ecco che strappa tutto il Tabernacolo e se lo mette sulle spalle dicendo contento: "coraggio Signore, siamo quasi fuori!"

Non appena è uscito dalla Chiesa, questa all'istante cade rovinosamente su stessa diventando un cumulo di rovine.

Il Tabernacolo, con somma riverenza, venne portato sulle spalle dell'eroico ufficiale, mentre il malandato cappellano ferito, intonava le sante litanie e l'altro ufficiale faceva da battistrada, come si fa quando sta passando una Persona importante. Dopo un chilometro giunsero stanchi ma felici nella chiesa del paese vicino e subito con la popolazione in preghiera, il Tabernacolo venne posto sull'altare vicino all'altro in attesa di trovare una soluzione per la porticina.

Come non pensare a quale premio il Signore donerà al giovane ufficiale per il suo atto eroico?





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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27/07/2014 20:18
 
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L'EDUCAZIONE EUCARISTICA DEI GIOVANI


 


Nel Duomo di Milano si venera il Crocifisso che san Carlo Borromeo portò in processione nella peste del 1576.


La Cappella del Crocifisso è cara ai milanesi; e la devozione schietta e sincera ha una manifestazione eloquente nella quantità immensa di cuori d'oro e d'argento, che circondano l'effige venerata.


Siccome il numero di questi cuori era grandissimo, l'autorità ecclesiastica, alcuni anni or sono, permise che parecchi di essi servissero per fare un calice, che ogni giorno viene adoperato dal sacerdote, quando celebra a quell'altare.


 Molte volte anch'io, sotto le arcate  splendide del Duomo, nella magnifica basilica che invita alla Preghiera, offro al mattino il Santo Sacrificio, dinnanzi al Crocifisso di san Carlo.


 Ed in mezzo alla peste di errori e di vizi che ci circonda, quando alzo al Cielo quel Calice, non mi pare di avere fra le mie mani un metallo freddo e muto; mi sembra piuttosto di sentire il palpito , il fremito di cuori.


 


Ai sacerdoti vorrei lanciare un'idea.


Noi possiamo formare un calice più prezioso, più bello ancora.


Prendiamo NON già cuori di oro e di argento, ma i cuori dei nostri giovani e poniamo in essi il Corpo ed il Sangue del Signore. Noi li offriremo a Dio!


La voce giovanile si unirà all'inno del nostro animo sacerdotale.


E con noi canterà: Adoremus in aeternum Sanctissimum Sacramentum!


 


LA PREGHIERA


 


Un moderno scrittore italiano racconta questo gentile episodio.


Un giorno una signorina di città, incredula e scettica, incontrò in montagna una contadinella, che stava pregando appiè di una cappelletta.


La guardò con aria di compassione, e le disse:


- Perchè preghi? tanto non ottieni nulla! -


E la pastorelle rispose:


- Quando ero piccola dimandavo sempre alla mamma che mi conducesse con lei in un paese lontano. E la mamma mi rispondeva: Non si può, bambina mia.


Io strillavo e allora la mamma mi faceva tante carezze sul viso.


A me recava tanto piacere di essere accarezzata a quel modo e ogni volta che la mamma partiva per quel paese, ripetevo la mia domanda, ma per gustare di nuovo la dolcezza di quelle carezze.


Così ora, quando chiedo una grazia grande, che ci vorrebbe quasi un miracolo per farmela, mi pare di sentire Iddio a dirmi subito di "no", ma subito ad accarezzarmi colla stessa bontà della mamma.


Ciò mi fa immenso piacere e m'alzo dalla preghiera sempre confortata...-


 


La Preghiera sarà per noi la fonte di gioie purissime, che il mondo non sa e non può dare!


Nella splendida vita di Daniele O'Connel - il salvatore dell'Irlanda -, padre pel suo popolo, noi leggiamo con ammirazione le scene che avvenivano, quando egli girava di terra in terra per scuotere gli animi dei suoi connazionali, per organizzarli, per eccitarli alla giusta battaglia, in difesa della coscienza e della libertà.


Spesso gli abitanti di cinque o sei villaggi accorrevano per sentirlo.


Sotto il libero cielo, quelle migliaia di persone fissavano il loro sguardo sul grande agitatore.


Sopra di un tavolo, tra il silenzio generale che succedeva all'ovazione di saluto, egli gridava: Inginocchiatevi!


A quell'invito la folla si poneva in ginocchio.


Si cominciava il Santo Rosario.


E le voci della povera gente affamata e denutrita, angariata e oppressa, salivano al Dio dei miseri e dei deboli.


Finita la preghiera, il popolo si rialzava più forte.


 


Daniele O'Connel lo arringava, e diceva:


- Giurate voi di difendere la fede dei padri, la libertà ed i diritti dell'Irlanda? -


Le mani si tendevano verso di lui; un grido:


- Si! lo giuriamo - echeggiava solenne nell'aria.


Da quei convegni ebbe origine la salvezza e la risurrezione dell'Irlanda.


 


Anche nelle nostre organizzazioni cattoliche deve ripetersi la scena descritta.


Noi  avremo trionfi serenamente belli e compiremo conquiste insperate, se le  attività dei Circoli avrà il suo cominciamento da Dio e dalla preghiera, e se tutta la loro vita nelle forme più svariate delle sue applicazioni sarà animata dall'autentico soffio cristiano.


 


Ma ascolta ancora questa che tutti in Irlanda ben conoscono.


Un giorno si discuteva in Parlamento una legge contro la libertà d'Irlanda. I ministri del re già trionfano; il voto era imminente. Urgeva una risposta pronta ed abile.


Tutti gli sguardi si rivolgono allora a cercare Daniele O'Connel, ma l'ottimo oratore non si trovava al suo banco. Allora si corre a cercarlo ed uno dei suoi amici più intimi che ben conosceva le sue abitudini, lo trova in una sala, avvolto in semi oscurità, in ginocchio davanti ad un Crocefisso, intento a dire il santo Rosario.


- Presto, venite! venite! - gli grida l'amico spiegandogli la grave situazione.


Ma O'Connel, calmo, sereno e sorridente, risponde: "Lasciatemi finire il Rosario; esso vale meglio per la causa dell'Irlanda, che ogni più eloquente discorso.."


 





Il Principe Ereditario, con la più simpatica spontaneità rivela di quando in quando i nobili aspetti dell'anima sua direttamente cristiana.


Un giorno, avendo fatto visita, la prima volta, al suo appartamento nel Palazzo Reale di Torino, entrato in camera ed esaminati gli arredi, disse al suo Aiutante:


- Manca un mobile indispensabile! -


L'Aiutante rimase sorpreso, non sapeva spiegarsi qual mobile mancasse, e chiese:


- Altezza, quale mobile? -


Il Principe rispose:


- Manca il genuflessorio. -


 


I grandi han sempre consumato inginocchiarsi dinanzi a Dio!


 


ORARIO DEI VIAGGIATORI VERSO IL PARADISO


 


Partenza:  a tutte le ore


Prezzo per i posti:


- I Classe: innocenza e martirio;


- II Classe: Carità e sacro Timor di Dio;


- III Classe: penitenza  (visto che la III Classe non c'è più si rimanda la penitenza alla II)


 


Avvisi:


1. Non vi sono biglietti di ritorno


2. Non è ammesso altro bagaglio che quello delle buone opere


3. Condizione indispensabile per il tragitto è la perseveranza


4. I bambini non pagano, purchè stiano in braccio alla loro Madre - la Chiesa -


5. Chi di proposito si attarda a scegliere la classe, rischia di non trovare posto


6. Sono ammessi i reclami ma solo nel Confessionale, ma si prega di ascoltare, dopo il reclamo, il Confessore e di attenersi scrupolosamente alle sue indicazioni


7. Su questo treno ci si nutre di Santa Eucarestia, si raccomanda per tanto di non portarsi dietro altro cibo, del tutto inutile


8. E' vivamente consigliato portare con se le sacre Devozioni come il Rosario, le Novene, i Tridui, le preghiere ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, ai Santi ed agli Arcangeli, specialmente la devozione al proprio Angelo Custode e i canti per rallegrare e rendere gioioso il tragitto


9. E' consigliabile per gli adulti portare con se delle sante letture, specialmente le vite dei santi e della sacra Dottrina, per i più piccoli ci si attenga alle parole semplici, per gli ammalati si utilizzi la loro sofferenza per leggere il Vangelo, per i più poveri si riscopra la loro alta dignità


10. Per l'intrattenimento si pratichi ogni virtù e si combatta contro ogni vizio e difetto. Si rammenta l'importanza dei tempi in cui è indispensabile fare silenzio e di non attribuire al Conducente gli scossoni del treno, molto dipenderà dalla nostra posizione.


 





UN BAMBINO POSTO DINANZI AL TABERNACOLO


 


Anima candida, se non sei ancora convinta, ascolta allora anche questa storiella veramente avvenuta, io sottoscritto conobbi la famiglia coinvolta e te ne riporto i fatti.


In una grossa borgata erano giorni in cui si faceva la Missione popolare; ed in un'osteria vicina alla parrocchia quattro uomini si sfidavano, e per vedere chi fosse più coraggioso si giurarono entrambi di non metter più piede nella chiesa, e di svincolarsi dalle prediche della Missione cercando di portarsi dietro colla loro malaugurata idea, quanti più giovani fosse stato loro possibile.


La moglie di uno di loro, donna di buona fede cristiana e timorata di Dio, aveva sospettato qualcosa e una sera, cercando di far finta di nulla per tastare un pò il terreno, durante la cena parlò con indifferenza del predicatore e degli uomini che assistevano alle prediche della Missione. Il marito si fece una gran risata: "Oh! non arriveranno sino alla fine della Missione, codesti uomini!" - disse - e, di parola in parola, finì per raccontare alla moglie quello che i quattro uomini si erano giurati di fare.


L'astuta moglie, nascondendo il dolore che provava e dissimulando ogni emozione, fece una preghiera al Signore di nascosto, affinché le suggerisse cosa doveva fare, e andò a dormire.


Il giorno dopo ebbe l'intuizione di andare dal capo della Missione ed in confessione gli raccontò i fatti.


- Avete figli? - chiese il buon missionario;


- sì, padre! uno e piccino.


- Vostro marito lo ama? gli vuole molto bene, voglio dire?


- Oh si, tanto! è la luce dei suoi occhi! quando gioca con lui o gli sta vicino, è un'altra persona, molto buona.


- Quindi lo prende in braccio, ci gioca, ci parla....


- sì, si, padre.


- Ebbene, figlia mia, stasera dopo la predica, quando la chiesa è deserta, mettete vostro figlio sull'altare, ve ne do l'autorizzazione io, mettetelo davanti al Tabernacolo e poi dite con tutto l'affetto di cui siete capace: "Gesù mio, abbi misericordia per mio marito, salvalo Tu!", poi di ritorno a casa, mettete il bambino fra le braccia di suo padre e non dite nulla....


Il marito della donna intanto era già a casa che attendeva la moglie, appena la vede entrare e per l'inusuale ritardo, le chiede dove fosse stata fino a quell'ora, ma lei non rispose nulla, ma gli dice con un gentile sorriso:


- "Perdonami il ritardo, prendimi un attimo il bambino in braccio mentre vado ad apparecchiare la tavola che la cena è pronta"


Il padre prende il bambino in braccio e comincia a coccolarselo tutto, e lo bacia e ci gioca, e se lo stringe al cuore. La cena si svolge in un clima d'affetto e di grande pace familiare.


Il giorno dopo succedono le stesse scene, il Signore lavorava lentamente ma profondamente.


- Non è un angelo questo nostro bambino? - diceva il marito alla moglie;


- Oh sì, è davvero un angelo!


Due giorni così, poi la stessa sera si ritornò a parlare della Missione.


- Ho visto che ci vanno molti uomini! - disse la moglie senza fare un tono scherzoso.


Questa volta il marito non rispose nulla!


Il terzo giorno il padre, ignaro che il figlio era diventato strumento inconsapevole della grazia dell'Eucaristia, nel prendere il figlio in braccio, lo accarezzò con un fare nuovo, e se lo stringeva al cuore e a quel punto la moglie gli vide scendere due lacrime, ma non gli disse nulla, mentre nel cuore pregava Dio di concederle questa grazia.


All'indomani, con silenzio e fare risoluto, il marito si presentò alla predica del missionario e poi si trattenne.


La moglie rientrata a casa si prese pensiero di non vedere il marito e lo aspettò.


Pochi istanti dopo s'apre la porta; ecco il marito rientrare tutto festante, gli occhi gli brillavano, e senza dire nulla abbracciò con impeto d'amore la moglie e il bambino, insieme, e con gli occhi pieni di lagrime dice alla moglie: "Non vedi? vengo ora da confessarmi..."


 


Sia lodato Gesù Cristo


Sempre sia lodato


 


Della stessa serie vi riordiamo l'articolo precedente:


Formazione del carattere aneddoti spunti racconti


in questo link troverete le Preghiere fondamentali del Cristiano, per passare dalla teoria alla pratica


 


Note


 


1) Tutta questa pagina   è tratta da una raccolta di fatti veri e autentici, di aneddoti e di piccoli episodi che vengono riportati per insegnare la morale cattolica e la catechesi dottrinale. Datati dal 1926 nella Prima Edizione, vengono qui liberamente offerti a voi tutti. Firmato da un sacerdote e con l'Imprimatur di due Vescovi, uno arcivescovo di Torino e della Congregazione per le Associazioni cattoliche giovanili.


 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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