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Il Catechismo e la dottrina in briciole con aneddoti e racconti

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2014 20:18
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25/07/2014 09:20
 
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Quanto segue è, naturalmente, collegato al passo precedente sulla formazione del carattere.


 


LA DISCIPLINA


 


Un giorno, dietro regolare invito (forse più regolare di quello di certi segretari) si convocarono a congresso nella sala inferiore della sommità media di un sotterraneo, le parti principali dell'uomo: cuore, cervello, polmoni, intestini, stomaco, gambe e mani.


L'ordine del giorno era: Agitazione pro indipendenza dall'Uomo.


Comincia il cervello:


Non intendo più starmene rinchiuso in quella scatola di osso e far il servo ai signori pensieri, più o belli dell'uomo, e a essere strumento di certe sciocchezze che mi fanno disonore.


 


Il cuore:


Tu almeno di notte riposi, mentre io giorno e notte, notte e giorno, sempre, devo tenergli in moto il sangue e purificarglielo, finchè, stanco, mi fermerò e mi butteranno ai vermi.


- La tua sorte rassomiglia alla nostra, caro cuore - dissero i polmoni - ed è davvero insopportabile. -


- Che dovrò dir io - proruppe lo stomaco -  che sono obbligato a levigare, a macerare, a cuocere tutti i cibi che la gola mi regala senza trattenere nulla per me? -


- Nessuno di voi però - gemettero gli intestini - è soggetto a maggiori umiliazioni di noi! -


- Voi siete ancor signori - interruppero le gambe e le mani - ma la nostra condizione è ancora più misera perchè dobbiamo portare l'uomo dove vuole, attaccarci, arrampicarci dappertutto, lavorare per la bella soddisfazione di sentirci stanche di sera... -


 


Quando è così - sentenziò il cuore - nessuno di noi presti più all'uomo la sua opera!


E tornarono alla loro sede dopo aver deciso a unanimità lo sciopero bianco.


 


Il giorno dopo un uomo attraversa la strada per rincasare, quando il cuore rallenta il suo battito, lasciando il poveretto svenuto per terra.


S'avanza un'automobile a grande velocità. Il cuore allora, spaventato, riprendere il battito regolarmente e l'uomo sta per tirarsi in disparte, quando le gambe gli si ribellano.


Passa l'automobile e lo mette sotto.


Occorrerà aggiungere che le altre parti del corpo non ebbero più il tempo di effettuare il loro sciopero?


 


Cosa ci racconta questa storia? Cosa vuole dirci?


Che l'indisciplina, l'anarchia, conduce a morte certa!


Una qualsiasi organizzazione senza la disciplina è una casa del diavolo, una triste torre di Babele.


Come un corpo senza l'armonia e senza la disciplina delle sue parti non può vivere e queste restano esse stesse sacrificate, così l'organizzazioni Cattoliche senza la disciplina si scompongono con grave danno per i soci. Così è per l'uomo singolo che deve tutto all'organizzazione disciplinata dei suoi organi interni; anch'egli deve regolarsi all'interno della propria famiglia, della società, nel mondo del lavoro, nei confronti dei diritti di Dio e della santa religione cattolica.


La disciplina è legge di vita per tutti! è il respiro stesso dell'organizzazione, senza disciplina non esisterebbe alcun progetto, alcuna famiglia, diremo di più, che non esisterebbe neppure la società.


 


Ognuno, adunque, stia al proprio posto così come lo suggerisce il santo apostolo Paolo nell'organizzazione delle membra: che direste se tutte le parti del corpo volessero essere occhio o testa? ridereste; e ne avreste ragione. Ridete pure di santa ragione di voi e di tutti coloro che in un Circolo Cattolico vorrebbero essere tutti o presidenti o cassieri o artisti o segretari.


Non parleremmo più di organizzazione ma di disorganizzazione, di anarchia!





Vuoi sapere quali sarebbero le conseguenze dell'anarchia se ancora non ti è chiaro quanto hai letto?


 


Un giorno - racconta una storiella - le stelle ebbero invidia delle rondini.


- Perchè mai - così si lamentavano le stelle - le rondini debbono avere la libertà di volare dove vogliono e come credono, e noi invece siamo state condannate ad obbedire ad una legge assoluta, che non ci lascia deviare nemmeno di un millimetro dal corso che ci è stato stabilito? Anche noi vogliamo la libertà delle rondini. Viva la libertà! -


 


Furono, per loro disgrazia, appagate nel desiderio espresso, ed ognuna delle stelle potè muoversi a suo piacimento.


Avvenne allora la rivoluzione del cielo.


Il cielo stellato che abbiamo imparato a conoscere non c'era più e lo spettacolo era spaventoso: le stelle cominciando a volteggiare come volevano, cominciarono a scontrarsi a vicenda, ciò che si vedeva era disordine, anarchia, confusione, il bolscevismo era arrivato fin lassù.


Prima di giungere alla distruzione completa, le stelle stesse invocarono il ritorno alla normale condizione di prima.


Per nostra fortuna furono esaudite, ed il cielo riebbe la sua celeste armonia.


 


Nei Circoli e nei convegni cattolici, voi giovani siete come le stelle: ogni tanto desiderate di essere più liberi perchè pensate di non esserlo e spesso non sapete quanto sia importante il vostro compito là dove siete stati messi. Volete mettervi alla prova, ma se ognuno pensa a se stesso/a avete visto che cosa si ottiene, l'anarchia!


Sarete messi a dura prova a suo tempo, ma intanto fuggite l'indisciplina e l'anarchia, non sia mai che fra di voi vi possa regnare il disordine e il caos.


Se perseguiamo l'armonia e la pace, allora dobbiamo rigettare l'anarchia, il vero progresso, come le stelle, deve seguire la legge del retto funzionamento.


 


Ma attenzione, come abbiamo letto sopra che il corpo ha bisogno di una "organizzazione" per far funzionare ogni singolo membro, così anche noi abbiamo bisogno gli uni degli altri. Non esiste la fede del "fai da te", sarebbe il principio dell'anarchia e Gesù stesso agì organizzando il gruppo, dicendo ad ognuno cosa dovessero fare e come avrebbero dovuto farlo.


L'organizzazione - in questo caso Cristiana - non esclude certamente l'iniziativa del singolo, la creatività che la Chiesa riconosce con le parole di San Paolo: il Carisma.


Ma attenzione, segui prima questa storiella per capire bene.


 


Una rondine si era impigliata, con una zampa, nel nodo scorsoio di una funicella.


Gridava e s'agitava cercando di liberarsi; ma invano, essa sarebbe diventata di qualche monello, e più s'agitava e più il nodo si stringeva.


Ecco d'un tratto radunarsi sui tetti d'intorno prima gruppi e poi centinaia di rondini che, formando una nube gettavano grida di pietà.


Dopo l'agitazione una di esse trovò il modo di liberare la povera sventurata e fece comprendere alle altre rondini la sua idea.


Fattosi largo nel gruppo insegnò coll'esempio, andò verso la funicella e la beccò. Le altre compresero l'idea e seguirono il suo esempio.


Quei colpi succeduti a centinaia di becchi robusti, ruppero la corda in pochi minuti liberando la povera rondine.


 


Cosa vuol dirci questa storia?


Che da sola la rondine sarebbe di certo morta, non ce l'avrebbe fatta, il soccorso del gruppo ben organizzato l'ha salvata.


 


Devi capire che l'arte per vincere non è quella d'isolarti, ma quella di isolare il peccato, il male e di lasciarti aiutare. Se tu stesso vuoi fare tutto da solo, diventerai preda delle trappole dei figli di Satana che seminano nodi scorsoi ovunque perché il piede vi ci caschi dentro. Allora griderai, protesterai per ottenere che i tuoi diritti e la tua fede siano rispettati, ma ti si riderà in faccia, ti si darà un giro di manichini, come gli Sbirri di Renzo, e non avrai chi ti liberi perché sei di nessuno.


 







TESTIMONIANZA E NON PROPAGANDA


 


Anche qui bisogna educarsi, e da non confondere con il De Propaganda Fidei, alto e prezioso dicastero al servizio del Papa e della Chiesa intera nella sua missione.


Se non si è ben educati alla Dottrina Cattolica si diventa propagandisti di una ideologia cristiana, mentre Gesù ha bisogno di testimoni e non di propaganda.


Orazio lo ha detto: "se vuoi che io pianga, devi piangere tu prima..."


Se vogliamo persuadere gli altri è necessario che siamo persuasi prima noi.


Quando una mamma insegna al proprio bambino, mettendolo in guardia dai pericoli della vita, non è necessario che abbia sperimentato tutti i pericoli, ma che almeno li conosca, e li conosca come male, pericoli per la vita del suo bambino.


Il propagandista non conosce la differenza tra ciò che è male e bene, e ciò di cui si fa promotore è una idea soggettiva che spesso è diretta contro la Verità.


Quando Gesù andava ad insegnare per mezzo delle parabole, non faceva il propagandista di una idea come un'altra, di una religione in simbiosi con altre fedi, piuttosto andava spiegando il suo stile di vita, la Sua dottrina, fino alla morte di croce, fino alla gloriosa risurrezione e che tutto era rivolto allo scopo ultimo: la vita eterna.


Bisogna allora stare attenti a fare bene le dovute distinzioni.


Noi lottiamo per un ideale che molti non conoscono e spesso non vogliono comprendere, per questo dobbiamo allora dare una testimonianza di vita coerente, questa coerenza è più convincente di mille proclami.


Noi dobbiamo essere quello che gli altri - non cristiani - non sono: le nuove creature rigenerate per mezzo del Battesimo, rivestite di Cristo.


 


Noi siamo e vogliamo essere quella parte eletta, la parte migliore, che è la minoranza, è sempre stata la minoranza.


 


Ascolta questo:


Una volta santa Teresa d'Avila, mentre pregava e tribolava per le dure prove e tentazioni...dice a Gesù:


- Signore, come tratti duramente chi ti ama! E' davvero difficile seguirti sulla Croce...


Gesù la consola rispondendole:


- Ma io è così che tratto i miei amici!


Santa Teresa che aveva l'umorismo tipico dei Santi, risponde a getto:


- Ora capisco perché ne hai così pochi!


 


Nel Vangelo si legge che Gesù aveva già molti discepoli oltre i Dodici Apostoli - Vangelo di Luca 10, 1-24 - ben settantadue eppure, ai piedi della Croce, nel momento cruciale, troviamo solo poche persone ben riconoscibili e nominative. Qualcuno potrà obiettare che i soldati non li avrebbero fatti stare ai piedi della Croce, forse è vero, ma resta palese che anche durante tutta la Passione e il Calvario, Gesù era solo con la Madre Santissima, il discepolo Giovanni e poche donne.


Nel giorno della Pentecoste il gruppo è più omogeneo, Atti 1, 15 riporta che erano circa centoventi persone, un pò pochine rispetto a tutte le moltitudini che Gesù aveva guarito e beneficiato!


 


Allora è chiaro che far parte della Chiesa Cattolica non è una questione di numeri, ma di qualità!


In tutto l'Antico Testamento la minoranza guidata da Dio è quella che ha sempre vinto sulla maggioranza dei fatti. La tattica moderna è sbagliata; si fa troppo affidamento sui numeri e poco sulla qualità.


 


Nei registri delle nostre Chiese, nelle Diocesi e nelle Parrocchie, sono spesso riportati nomi di persone che pur dicendosi cattoliche sono capaci di sottoscriversi a qualunque programma politico, soci abbonati a riviste cattive e ricolme di impudicizia dottrinale e morale, gente che diserta i Sacramenti e la Messa festiva, violatori del digiuno in Quaresima e nei venerdì dell'anno, gente disposta a fare compromessi col Demonio pur di aver successo nella carriera e nei conti in banca, gente che non ha scrupoli davanti al povero che bussa alla sua casa o all'ammalato abbandonato alla sua sofferenza, ma gente anche che sposa teologie moderniste ben condannate dal profetico Pontefice Pio X con la Pascendi Dominici contro il modernismo, gente senza scrupoli, senza timor di Dio che si schiera dalla parte dei nemici della santa Chiesa e contro il Sommo Pontefice, gente che ripudia la propria moglie per un nulla, gente che vive nell'adulterio senza più vergogna, gente che come dice l'Apostolo Paolo: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie" (2Tim.4,3) L'elenco è tristemente lungo!


 


Potete voi credere davvero che con tali truppe si possano combattere le battaglie che il Signore ci comanda e pretendere di riportar vittoria?


Può scendere su tali truppe la benedizione del Signore?


Imitiamo una e due volte, anche tre se necessario, la tattica di Gedeone (vedi Giudici 6,1 e 8,35), i vili attirano la maledizione di Dio ed ostacolano la Sua vittoria! Ma guai a coloro che l'avranno ostacolata poiché la vittoria di Gesù Cristo è certa, è già avvenuta e cerca testimoni, discepoli pronti a dare la propria vita per questa vittoria.


 




San Padre Pio

Ascoltate questo fatto vero, documentato dalla diocesi in questione.

 

Era un caro bambino di Baran, villaggio della parrocchia di Ipek in Albania. Si chiamava Iosuf Haidari.

Suo padre da due anni aveva apostato dalla fede cattolica per abbracciare quella musulmana e, dopo aver costretto a suon di botte la moglie a seguirlo nell'apostasia, si adoperava con ogni mezzo per indurre anche il figlioletto a rinnegare Gesù Cristo.

Ma sopra quest'anima innocente vigilava con tenerezza la Madre di Dio che di nascosto e tra le sofferenze, la madre terrena continuava a supplicare.

Il piccolo infatti, nonostante i tentativi del padre, sentiva un incessante bisogno di chiamarla in aiuto con le parole dell'Angelo: "Ave Maria!

Aveva solo sei anni, ed ecco cosa accadde.

Un giorno, era venerdì 7 marzo del 1893 di digiuno quaresimale, il padre mangiava tranquillamente ed il figlioletto, stante alla medesima tavola, si contentava di semplice pane. Il padre più del solito adirato, cominciò a stuzzicarlo perchè voleva che mangiasse normalmente e non desse ascolto alle pie pratiche oramai abbandonate (per altro incomprensibile visto che lui obbediva al suo Ramadan), e con motti spregevoli contro la Chiesa, la Madonna e Gesù stesso, inveiva contro suo figlio.

Ma il bambino sorretto da una profonda fede e amore verso la Madre Celeste, se ne stava inflessibile davanti al suo pezzo di pane e con sagge parole cercava di calmare l'animo irritato del padre.

Il padre ebbe una reazione spropositata, prendendolo per il collo e minacciandolo di morte se non l'avesse finita con quell'atteggiamento.

Il bimbo si fece allora il segno della croce e cominciò a recitare l'Ave Maria.

Il padre davanti a quel gesto prese la pistola e scaricò tutti i colpi nel corpo del proprio figlio che cadeva così esangue davanti ai suoi piedi. Al primo colpo il bambino gridò: "Nimò coja Belcuene! Aiuto, Madonna benedetta!"

La Parrocchia in Albania lo ricorda come piccolo martire della fede.

 

E allora, come siamo educati noi alla fede? Siamo veri discepoli di Gesù e di Maria?

Quanto siamo disposti a dare la nostra vita per loro? Che cattolici siamo?

 

«Chi si aggrappa al mondo, essendo per lui la terra l’unico cielo, rende la terra un inferno, poiché fa di essa ciò che non può essere. Egli vuole possedere in essa la realtà definitiva ed esprimere così una pretesa che lo pone contro se stesso, contro la Verità, contro gli altri. (...) In una antica omelia sulla notte pasquale attribuita ad Epifanio, che ora viene letta anche nella nostra liturgia, ascoltiamo: “Svegliati o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà!”. Io non ti ho certo creato perché tu rimanga per sempre in prigione. Io non ti ho fatto per la prigione!»

(J. Ratzinger-Benedetto XVI, “Guardare al Crocifisso”)

 

"C'è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: "Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?". Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia".

(Paolo VI - 8 settembre 1977  in un colloquio con Jean Guitton)

 

Sia lodato Gesù Cristo

Sempre sia lodato

 

NOTE

 

1) Tutta questa pagina - tranne i riferimenti ai Papi del nostro tempo -  è tratta da una raccolta di fatti veri e autentici, di aneddoti e di piccoli episodi che vengono riportati per insegnare la morale cattolica e la catechesi dottrinale. Datati dal 1926 nella Prima Edizione, vengono qui liberamente offerti a voi tutti.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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