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28/30 novembre 2014 il Papa in Turchia Visita Apostolica

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2014 15:34
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21/10/2014 14:00
 
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  Le tappe della visita di Francesco in Turchia a novembre




Il Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I - AP





21/10/2014



La Sala Stampa vaticana ha reso noti gli appuntamenti che scandiranno la visita apostolica che Papa Francesco compirà in Turchia dal 28 al 30 novembre prossimi.

Prima tappa sarà ad Ankara, dove il Papa giungerà alle 13 di venerdì 28, atteso da una visita al Mausoleo di Atatürk e da una serie di incontri istituzionali con il presidente turco e le autorità del Paese.

La mattina del giorno dopo, 29 novembre, Papa Francesco decollerà alla volta di Istanbul, dove visiterà il Museo di Santa Sofia e la Moschea Sultan Ahmet per poi presiedere la Messa nella Cattedrale dello Spirito Santo, seguita dalla Preghiera ecumenica nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio e da un incontro privato con il Patriarca ecumenico ortodosso, Bartolomeo I.

Domenica 30 novembre, Papa Francesco sarà presente alla Divina Liturgia nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio, conclusa dalla Benedizione ecumenica e dalla firma della Dichiarazione congiunta con il Patriarca Bartolomeo I. Il rientro a Roma avverrà nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, con atterraggio previsto allo scalo di Ciampino per le 18.40.

La presenza del Papa a Istanbul, il 30 novembre, coincide con la festa di San'Andrea, Patrono della Chiesa di Costantinopoli, giorno in cui una delegazione vaticana è solita prendere parte alle celebrazioni del Patriarcato. In modo analogo, una rappresentanza ortodossa ogni anno è presente a Roma nel giorno della solennità dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno. (A.D.C.)



    RICORDIAMO LA VISITA APOSTOLICA DI PAPA BENEDETTO XVI IN TURCHIA NEL 2006 - CLICCARE QUI:





Il Santo Padre: vado in Turchia per superare ostacoli con ortodossi

Papa Francesco con il Patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo I - REUTERS

24/10/2014

Andrò in Turchia col desiderio di superare “gli ostacoli” che ancora ci separano dagli ortodossi. È quanto ha espresso Papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’“Orientale Lumen Foundation in America”. Senza “rinnovamento interiore”, ha osservato il Papa, non è possibile “un vero dialogo ecumenico”. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Tra poco più di un mese, la strada del dialogo cattolico-ortodosso fisserà sul calendario una nuova data-evento. Ancora un volta un incontro, un abbraccio, annullerà fisicamente per qualche istante quella distanza che esiste e resiste da un millennio e che, dal Vaticano II in qua, viene considerata in costante riduzione. Il 30 novembre a Istanbul, il Patriarca di Costantinopoli e il Vescovo di Roma saranno ancora una volta di fronte all’altro e Papa Francesco rivela i suoi sentimenti in vista di quell’incontro. Ai membri dell’“Orientale Lumen – Fondazione americana che porta il nome della Lettera Apostolica che Giovanni Paolo II pubblicò il 2 maggio del ’95, dedicandola proprio all’unità con i cristiani d’Oriente – il Papa confida e affida, attraverso la preghiera, le sue aspettative:

“La visita del vescovo di Roma al Patriarcato Ecumenico ed il nuovo incontro tra il Patriarca Bartolomeo e la mia persona saranno segni del profondo legame che unisce le sedi di Roma e di Costantinopoli e del desiderio di superare, nell’amore e nella verità, gli ostacoli che ancora ci separano”.

Ai membri della Fondazione, guidati in questi giorni di pellegrinaggio romano dal metropolita ortodosso di Diokeia, Kàllistos, Papa Francesco ricorda che il valore spirituale alla base di ogni itinerario geografico ispirato dalla fede è il “rinnovamento interiore”:

“Queste dimensioni sono assolutamente essenziali per procedere anche lungo la strada che porta alla riconciliazione e alla piena comunione tra tutti i credenti in Cristo. Non vi è un vero dialogo ecumenico senza la disponibilità ad un rinnovamento interiore e alla ricerca di una maggiore fedeltà a Cristo e alla sua volontà”.

Un pellegrinaggio, prosegue Papa Francesco, che vuole fare memoria di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. L’esempio di questi due Santi, afferma, “è sicuramente illuminante per tutti noi, perché essi hanno sempre testimoniato un’ardente passione per l’unità dei cristiani”:

“Tra le tante cose che si potrebbero menzionare, che San Giovanni XXIII, nel momento in cui annunciò la convocazione del Concilio Vaticano II, indicò tra le finalità proprio l’unità dei cristiani, e che San Giovanni Paolo II ha dato un notevole impulso all’impegno ecumenico della Chiesa cattolica con la sua Lettera enciclica Ut Unum Sint”.

Al termine dell’udienza, Papa Francesco ha chiesto di pregare per lui, affinché per l’intercessione di suoi due Santi predecessori, possa svolgere il ministero di vescovo di Roma “al servizio della comunione e dell’unità della Chiesa, seguendo in tutto la volontà del Signore”.



DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO 
ALLA DELEGAZIONE DELLA "ORIENTALE LUMEN FOUNDATION" IN AMERICA

Sala dei Papi 
Venerdì, 24 ottobre 2014

 

Cari Fratelli in Cristo,

saluto con affetto tutti i partecipanti al pellegrinaggio ecumenico, promosso dalla Orientale Lumen Foundation e guidato dal Metropolita Kàllistos di Diokleia, che ringrazio per le sue parole. In questi giorni voi fate tappa qui a Roma. Grazie per la vostra presenza.

Ogni pellegrinaggio cristiano è non solo un itinerario geografico, ma soprattutto l’occasione di un cammino di rinnovamento interiore per andare sempre più verso Cristo Signore “colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12,2). Queste dimensioni sono assolutamente essenziali per procedere anche lungo la strada che porta alla riconciliazione e alla piena comunione tra tutti i credenti in Cristo. Non vi è un vero dialogo ecumenico senza la disponibilità ad un rinnovamento interiore e alla ricerca di una maggiore fedeltà a Cristo e alla sua volontà.

Sono lieto di apprendere che in questo vostro pellegrinaggio avete scelto di fare memoria dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che sono stati canonizzati lo scorso aprile. Questa scelta sottolinea il loro grande contributo allo sviluppo di rapporti sempre più stretti tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse. L’esempio di questi due Santi è sicuramente illuminante per tutti noi, perché essi hanno sempre testimoniato un’ardente passione per l’unità dei cristiani, scaturita dal docile ascolto della volontà del Signore, che nell’ultima Cena ha pregato il Padre perché i suoi discepoli “siano una sola cosa” (Gv 17,21).

In questo momento, desidero ricordare soltanto, tra le tante cose che si potrebbero menzionare, che San Giovanni XXIII, nel momento in cui annunciò la convocazione del Concilio Vaticano II, indicò tra le finalità proprio l’unità dei cristiani, e che San Giovanni Paolo II ha dato un notevole impulso all’impegno ecumenico della Chiesa cattolica con la sua Lettera enciclica Ut Unum Sint. Durante questo vostro pellegrinaggio a Roma, cari fratelli, vorrei chiedervi di pregare anche per me, affinché, con l’intercessione di questi due Santi miei predecessori, possa svolgere il mio ministero di vescovo di Roma al servizio della comunione e dell’unità della Chiesa, seguendo in tutto la volontà del Signore.

Nei prossimi giorni, il vostro pellegrinaggio farà tappa al Fanar, dove incontrerete il Patriarca Ecumenico, Sua Santità Bartolomeo I. Vi prego di trasmettergli i miei cordiali e fraterni saluti insieme all’assicurazione del mio affetto e della mia stima. Come sapete, anch’io mi sto preparando a fare visita al Patriarcato Ecumenico il prossimo novembre in occasione della festa dell’Apostolo Sant’Andrea, in risposta al gentile invito di Sua Santità Bartolomeo I. La visita del vescovo di Roma al Patriarcato Ecumenico ed il nuovo incontro tra il Patriarca Bartolomeo e la mia persona saranno segni del profondo legame che unisce le sedi di Roma e di Costantinopoli e del desiderio di superare, nell’amore e nella verità, gli ostacoli che ancora ci separano.

Augurandovi un buon proseguimento del vostro pellegrinaggio, con abbondanti doni spirituali, vi chiedo per favore di pregare per me e di cuore vi imparto la mia Benedizione!



 

[Modificato da Caterina63 24/10/2014 15:47]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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