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La Madonna delle tre fontane e della Rivelazione approvata da Pio XII

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2015 12:01
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10/02/2015 10:53
 
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Bruno Cornacchiola


Nonostante le lacrime e le preghiere della moglie per la sua conversione, nel giro di breve il Cornacchiola divenne uno degli agitatori più fanatici in Italia, avverso alla Chiesa Cattolica e alla Vergine Maria. Ma proprio la Madonna stava preparando gli avvenimenti che avrebbero cambiato per sempre la vita di Bruno. Le Tre Fontane si trovano alla periferia della città di Roma. Si tratta di un sito che deve al propria denominazione alla tradizione del martirio di Paolo: l'apostolo sarebbe stato decapitato in questo luogo e la sua testa, cadendo, sarebbe rimbalzata per tre volte sul suolo, facendo scaturire là una sorgente d'acqua. La località è immersa nella natura, presenta numerose grotte naturali e si presta per gite ed escursioni all'aria aperta. Non stupisce dunque di trovarvi anche il nostro Cornacchiola, alle Tre Fontane, con i suoi tre bambini, in un bel sabato di primavera. È il 12 aprile 1947.


Mentre i piccoli si intrattengono a giocare non lontano dalla Abbazia trappista delle Tre Fontane, Bruno è tutto intento a preparare il testo di un discorso pubblico nel quale intendeva dimostrare l'assoluta inesistenza della verginità e dell'Immacolata Concezione di Maria e la conseguente e totale infondatezza dell'assunzione al Cielo della Madre di Dio. Mentre è tutto concentrato nello scrivere la sua relazione, il più piccolo dei suoi bambini, Gianfranco, scompare alla ricerca della palla con la quale stava giocando poco prima. Allertato dai suoi fratelli, il papà si mette a cercare il bambino. Dopo qualche tempo di vane ricerche, Gianfranco viene ritrovato nei pressi di una grotta. È in ginocchio, come estasiato, e dalla sua bocca esce un fil di voce: “Bella Signora!”. Chiamati a sé i suoi due fratelli, anch'essi si inginocchiano e iniziano a sussurrare le stesse parole del piccolo Gianfranco: “Bella Signora!”.


Immaginiamoci lo stupore di Bruno: non scorge assolutamente nulla, eppure si rende conto che i suoi bambini stanno fissando qualcosa (o qualcuno) nella grotta e, per quanto egli si dia da fare con il chiamarli a gran voce, non c'è verso di ridestarli da quello stato di trance in cui versano tutti e tre i figli, inginocchiati. Indispettito dalla situazione, Bruno entra nella grotta alla ricerca di quanto può aver indotto a simile stranezza i suoi figli, ma non scorge nulla. Uscendo dalla grotta, dinnanzi a quei tre bambini che paiono come proiettati in un altro mondo, forse per la frustrazione di non sapere che fare, Bruno prorompe in uno spontaneo “Dio salvaci!”. Appena pronunciate tali parole, l'uomo vede dall'oscurità della grotta due mani che si dirigono verso di lui, emanando raggi di luce e toccandogli infine il viso. Immediatamente Bruno ha la sensazione che quelle mani gli levino come un impedimento dagli occhi, facendo ricordare a noi tutti oggi, che rivisitiamo quei fatti, quanto accadde in occasione della conversione di San Paolo, quando cioè dagli occhi dell'Apostolo caddero come squame e poté finalmente tornare a vedere. Qualcosa di simile accade anche a Bruno, che avverte come un dolore che lo porta a chiudere gli occhi, per riaprirli poi su una luce radiosa che, sempre più nitida, rivela l'immagine di quella “bella Signora” cui sospiravano fino a poco prima i suoi tre bambini. Il parallelismo tra questo episodio e quanto accaduto a Saulo di Tarso non vi paia forzato, poichè il luogo, lo abbiamo già ricordato, deve il suo nome al fatto che la tradizione vi poneva l'episodio miracoloso della triplice sorgente d'acqua scaturita sul sito della decapitazione di San Paolo. E in fondo si può ravvisare la stessa dinamica in Bruno e in Saulo: dapprima persecutori accaniti della vera fede, si scoprono poi accecati - dall'odio, dall'orgoglio - e bisognosi di un intervento celeste che, liberando i loro occhi (cioè il loro cuore) da quanto impedisce loro di vedere la Verità, gli faccia finalmente scorgere la luce vera, quella che vince le tenebre della menzogna e dell'errore.


Torniamo dunque al nostro Bruno Cornacchiola. Appena messa a fuoco la bellissima immagine della Signora, l'uomo non può che sostare con rispetto e riverenza dinnanzi alla sfolgorante figura che subito riconosce essere Colei che tanto ostinatamente aveva perseguitato. In seguito l'acerrimo persecutore del cattolicesimo e del culto mariano dichiarerà di aver provato a quella visione una tale dolcezza nel fondo dell'anima come mai prima aveva sperimentato. In una intervista rilasciata ormai in età avanzata e mandata in onda per la prima volta da Porta a Porta il giorno 11 dicembre 2008, Bruno dirà altresì che la Madonna gli si era presentata con una bianca tunica, raccolta ai fianchi da una cintura rosa, con un velo verde che copriva il capo e scendeva fino al suolo, lasciando intravedere lunghi capelli neri. Tra le mani la Vergine teneva un libretto grigio che in seguito il veggente capirà essere la Bibbia, a simboleggiare che nella Sacra Scrittura si trovano tutti i passi che fondano l'immagine della Madonna quale Vergine Immacolata essunta in Cielo. Ai piedi della Vergine, su un drappo nero, spicca una croce spezzata, segno di quel crocefisso che anni prima Bruno aveva rotto e buttato nella spazzatura come rifiuto della fede cattolica.


Mentre Bruno è tutto preso dal contemplare l'immagine della Bella Signora - dobbiamo immaginare che si trattò di istanti lunghissimi, dilatati a dismisura nella dimensione spirituale - ecco che la Vergine gli dice: “Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è e resta immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore, che tu hai celebrato, spinto dall'amore della tua moglie fedele prima che tu prendessi definitivamente la via dell'errore, ti hanno salvato.” Ancora una volta torna il parallelismo con la conversione paolina, laddove alle parole “Tu mi perseguiti” dette dalla Vergine al Cornacchiola si possono accostare quelle rivolte dal Signore a Saulo e riferite dagli Atti degli Apostoli: “Io sono Gesù che tu perseguiti” (At 9, 5).


Le parole della Madonna sottolineano il valore salvifico dei nove venerdì del Sacro Cuore: si tratta della grande promessa che Gesù fece a Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690): «IO TI PROMETTO, NELL'ECCESSO DELLA MISERICORDIA DEL MIO CUORE, CHE IL MIO AMORE ONNIPOTENTE CONCEDERÀ LA GRAZIA DELLA PENITENZA FINALE A TUTTI COLORO CHE SI COMUNICHERANNO IL PRIMO VENERDÌ DEL MESE PER NOVE MESI DI SEGUITO. ESSI NON MORRANNO NELLA MIA DISGRAZIA. NE' SENZA AVER RICEVUTO I SANTI SACRAMENTI, E IN QUEGLI ULTIMI MOMENTI IL MIO CUORE SARÀ LORO UN SICURO ASILO».


Come è possibile che un anticattolico come Bruno avesse fatto i nove primi venerdì del mese? La cosa si spiega tenendo presente che quand'egli aveva chiesto alla moglie di convertirsi alla confessione protestante, questa aveva replicato al marito chiedendogli di osservare prima la pratica di devozione dei nove primi venerdì del mese e quello aveva acconsentito, nella speranza che la consorte accettasse poi di divenire avventista, come lui.


Dopo tali parole, Bruno si sente invaso da una pace e una letizia profonde, mentre tutto intorno a lui va spandendosi un soave odore che a poco a poco coprì gli effluvi che esalavano da quella grotta la quale, come abbiamo ricordato riferendo le apparizioni di una decina di anni prima occorse a Luigina Sinapi, era ridotta a discarica di rifiuti, in stato di totale abbandono e insalubrità. 


Prima di lasciare il veggente, la Vergine lo istruì a lungo, quindi gli affidò un messaggio per il Santo Padre e infine gli disse: “Io desidero lasciarti una prova che questa apparizione viene direttamente da Dio, così che tu possa non avere alcun dubbio ed escludere che essa provenga dal nemico dell'inferno. Questo è il segno: appena incontri per la strada o in chiesa un prete, rivolgigli queste parole: `Padre io devo parlare con lei'. Se quello risponde: `Ave Maria! Figlio mio, che cosa vuoi?', allora pregalo di ascoltarti perchè tu sei stato scelto da me. A lui potrai manifestare cosa c'è nel tuo cuore affinché egli possa raccomandarti e introdurti a un altro prete: quello sarà il prete giusto per il tuo caso!


Poi sarai ammesso dal Santo Padre, il sommo pontefice dei cristiani, e gli trasmetterai il mio messaggio. Una persona che io ti mostrerò ti introdurrà da lui. Molti, ai quali tu narrerai questa storia, non ti crederanno, ma tu non lasciarti influenzare.” Prima di andarsene la Madonna dice ancora: “Io sono colei che sono nella Trinità Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Ecco, prima di andare via, ti dico queste parole: la Rivelazione è la Parola di Dio, questa rivelazione parla di me. Ecco perché ho dato questo titolo: Vergine della Rivelazione”.


Detto questo, la Madonna disparve, allontanandosi in direzione di San Pietro. Possiamo rilevare che queste parole della Vergine, apparentemente semplici, siano in realtà un forte messaggio per l'unità dei cristiani e per il ritorno di Bruno dalla confessione protestante alla vera fede cattolica. Credo che questo lo si possa desumere dal fatto, cari amici, che la Vergine raccomanda al veggente di andare in cerca di un prete - che si farà riconoscere per il particolare saluto “Ave Maria!”, segno dell'importanza del culto e della devozione mariana - il quale a sua volta gli indicherà un altro sacerdote cui fare riferimento “per il suo caso”. Perchè questa procedura apparentemente così macchinosa, cioè il doversi riferire a due sacerdoti addirittura, se non per sottolineare la specificità della mediazione sacerdotale, tipica della fede cattolica che Bruno tanto avversava? Come a dire: non hai voluto riconoscere fino a oggi il grande valore dei ministri di Dio e adesso io che sono la Mediatrice per eccellenza, la Vergine Maria, ti pongo come condizione di dover passare tramite loro, e non solo confrontandoti con uno di essi, ma addirittura due preti diversi.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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