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Rosetta atterrata sulla cometa il 12 novembre 2014

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2015 00:13
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27/02/2015 23:51
 
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  12 Novembre 2014

La missione Rosetta dell'ESA ha rilasciato la sua sonda Philae per un atterraggio morbido su una cometa, la prima volta nella storia che un'impresa così straordinaria sia stata compiuta.


Dopo una trepidante attesa durante sette ore - di discesa verso la superficie della Cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, alle 17:03 (16:03 GMT) il segnale di conferma che la sonda ha toccato con successo la superficie della cometa è arrivato a Terra.


La conferma è stata ritrasmessa a Terra attraverso Rosetta e captata simultaneamente dalla stazione di Terra ESA di Malargüe, in Argentina, e dalla stazione NASA a Madrid, Spagna. Il segnale è stato immediatamente confermato dal Centro Operazioni Spaziali dell'ESA, l'ESOC a Darmstadt, e dal Centro di Controllo DLR del Lander a Colonia, entrambi in Germania.


I primi dati provenienti dagli strumenti della sonda sono stati trasmessi al Centro Philae di Scienza, Operazioni e Navigazione presso l'agenzia spaziale francese CNES a Tolosa.


"La nostra ambiziosa missione Rosetta si è assicurata un posto nei libri di storia: non solo è la prima ad avvicinarsi e ad orbitare una cometa, ma adesso è anche la prima a rilasciare una sonda sulla superficie della cometa", ha fatto notare Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell'ESA.





Philae’s parting image of Rosetta, taken shortly after separation


"Con Rosetta apriamo la porta alle origini del pianeta Terra e favoriamo una migliore conoscenza del nostro futuro. ESA ed i suoi partner nella missione Rosetta hanno raggiunto qualcosa di veramente straordinario oggi."


"Dopo oltre 10 anni in viaggio nello spazio, siamo ora giunti alla migliore analisi scientifica mai fatta di uno dei più antichi resti del nostro Sistema Solare" ha detto Alvaro Giménez, Direttore ESA Scienza ed Esplorazione Robotica.


"Decenni di preparazione hanno aperto la strada al successo di oggi, assicurando che Rosetta continui ad essere un rivoluzionario esempio nel campo della scienza delle comete e dell'esplorazione dello spazio."


"Siamo estremamente sollevati di essere arrivati in modo sicuro sulla superficie della cometa, specialmente considerando le sfide ulteriori che abbiamo affrontato riguardo allo stato di salute della sonda", ha detto Stephan Ulamec, Philae Lander Manager all'Agenzia Aerospaziale Tedesca DLR.


"Nelle prossime ore apprenderemo esattamente dove e come siamo atterrati, ed inizieremo ad avere tutte le informazioni scientifiche possibile dalla superficie di questo affascinante mondo.


Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004 ed ha viaggiato 6.4 miliardi di chilometri attraverso il Sistema Solare prima di arrivare alla cometa il 6 agosto 2014.


"Il viaggio di Rosetta è stata una continua sfida operativa, richiedendo un approccio innovativo, precisione e lunga esperienza", ha detto Thomas Reiter, Direttore ESA Voli Abitati ed Operazioni.


"Questo successo è testimonianza dell'incredibile lavoro di squadra e del know-how unico nell'operare la sonda, acquisito dall'Agenzia Spaziale Europea negli ultimi decenni."







La zona di atterraggio, denominata Agilkia e che si trova sulla cima di un bizzarro oggetto a doppi lobi, è stata scelta appena sei settimane dopo l'arrivo, sulla base delle immagini e dei dati raccolti alla distanza di 30-100 km dalla cometa. Queste prime immagini hanno presto svelato la cometa come un mondo pieno di massi, alte scogliere e precipizi scoraggianti e buchi, con getti di gas e correnti di polvere dalla superficie.


Dopo un periodo a 10 km di distanza per permettere ulteriori studi ravvicinati della zona scelta per l'atterraggio, Rosetta si è spostata su una traiettoria più distante per preparare il rilascio di Philae.


Cinque cruciali decisioni di go/no-go sono state fatte la scorsa notte e nelle prime ore di questa mattina, confermando i differenti livelli di preparazione prima della separazione, insieme ad una manovra finale di preparazione da parte dell'orbiter.


Il rilascio è stato confermato alle 10:03 (09:03 GMT) ad una distanza di 22,5 Km dal centro della cometa. Durante le sette ore di discesa, che è stata effettuata senza propulsione o guida, Philae ha scattato immagini e registrato informazioni sull'ambiente circostante la cometa.


"Una delle più grandi incertezze associate con la consegna del modulo di atterraggio è stata la posizione di Rosetta al momento del rilascio, influenzata dall'attività della cometa in quel momento specifico, e che a sua volta avrebbe potuto influire sulla traiettoria di discesa del modulo" ha detto Sylvain Lodio, ESA Rosetta Spacecraft Operations Manager.


"Inoltre, stiamo effettuando queste operazioni in un ambiente che abbiamo soltanto appena iniziato a conoscere, a 510 milioni di km dalla Terra."


L'arrivo sulla cometa era previsto avvenire ad una velocità di circa 1m/s, con il carrello di atterraggio a tre gambe ad assorbire l'impatto per evitare il rimbalzo, e un chiodo da ghiaccio in ogni piede di guida nella superficie.


Allo stesso tempo, due arpioni sono stati sparati per bloccare la sonda sulla superficie.


Tuttavia durante i controlli finali sullo stato di salute del modulo prima della separazione, è stato rilevato un problema con un piccolo propulsore sulla parte superiore che era stato progettato per contrastare il ritrarsi degli arpioni per spingere il modulo di atterraggio in basso sulla superficie. Le condizioni di atterraggio – compreso il fatto che il propulsore abbia o no funzionato – insieme all'esatto punto in cui si trova Philae sulla cometa, sono in fase di analisi.


Le prime immagini dalla superficie sono in fase di trasferimento verso la Terra e dovrebbero essere disponibili a poche ore dall'arrivo del modulo sulla cometa.







 

 

 

 





Nei prossimi due giorni e mezzo, il modulo di atterraggio porterà avanti la sua missione scientifica primaria, assumendo che la sua batteria principale rimanga in buono stato. Una fase scientifica estesa che utilizza la batteria secondaria ricaricabile potrebbe essere possibile, assumendo che le condizioni di illuminazione del sole lo permettano ed il deposito di polvere sui pannelli solari non lo renda impossibile. Questa fase estesa potrebbe durare fino a marzo 2015, data dopo la quale le condizioni all'interno del modulo di atterraggio sono previste diventare troppo calde affinché questo possa continuare ad  operare.


Gli aspetti scientifici salienti della prima fase includeranno una vista panoramica totale della zona di atterraggio, compresa una sezione in 3D, immagini ad alta risoluzione della superficie subito al di sotto del modulo di atterraggio, analisi in loco della composizione dei materiali di superficie della cometa, e un foro per prelevare campioni ad una profondità di 23 cm e caricarli su un laboratorio di bordo per l'analisi.


Il modulo di atterraggio misurerà inoltre le caratteristiche elettriche e meccaniche della superficie. In più, segnali radio a bassa frequenza saranno trasmessi tra Philae e l'orbiter attraverso il nucleo per sondare la struttura interna.


Le misurazioni dettagliate di superficie che Philae prende del sito di atterraggio completeranno e calibreranno le numerose osservazioni remote fatte dall'orbiter sull'intera cometa.


"Rosetta prova a rispondere alle grandi domande sulla storia del nostro Sistema Solare. Quali erano le condizioni alle origini e come si è evoluto? Quale ruolo hanno avuto le comete in questa evoluzione? Come funzionano le comete?" dice Matt Taylor, ESA Rosetta project scientist.


L'atterraggio di successo avvenuto oggi è indubbiamente la ciliegina sulla glassatura di una torta larga 4 km, ma dobbiamo guardare ancora avanti e al prossimo livello di questa missione rivoluzionaria, mentre continuiamo a seguire la cometa intorno al Sole per 13 mesi, guardando mentre la sua attività cambia e la sua superficie evolve".


Mentre Philae comincia il suo studio ravvicinato della cometa, Rosetta deve manovrare dal suo percorso dopo-separazione nell'orbita intorno alla cometa, ritornando infine ad un'orbita a 20 km il 6 dicembre.


Il prossimo anno, quando la cometa diventerà più attiva, Rosetta avrà bisogno di allontanarsi ancora di più e di effettuare delle 'orbite' sciolte, ma addentrandosi brevemente con dei coraggiosi passaggi ravvicinati, alcuni dei quali la porteranno a soli 8 km dal centro della cometa.


La cometa raggiungerà la sua distanza minore dal sole il 13 agosto 2015 a circa 185 milioni di km, più o meno tra le orbite della Terra e di Marte. Rosetta lo seguirà per tutto il rimanente 2015, mentre si allontanano dal sole e l'attività comincia a placarsi.


"È stato un viaggio estremamente lungo e faticoso per raggiungere questo evento di una volta nella vita, ma ne è assolutamente valsa la pena. Ci auguriamo che il successo di questa grande impresa scientifica - quale è la missione Rosetta - continui, in quanto promette di rivoluzionare la nostra conoscenza delle comete" ha detto Fred Jansen, ESA Rosetta mission manager.




Informazioni su Rosetta


Rosetta è una missione ESA con contributi dai propri Stati Membri e dalla NASA. Il modulo di atterraggio di Rosetta, Philae, è fornito da un consorzio guidato da DRL, MPS, CNES ed ASI. Rosetta è la prima missione nella storia ad incontrare una cometa. Scorta la cometa mentre insieme orbitano il sole, ed ha rilasciato un modulo sulla sua superficie.


Le comete sono capsule del tempo contenenti materiali primitivi lasciati dall'epoca in cui il Sole ed i suoi pianeti si sono formati. Studiando i gas, la polvere e la struttura del nucleo ed i materiali organici associati alla cometa, sia da remoto che con osservazioni in loco, la missione Rosetta dovrebbe diventare la chiave per sbloccare la storia e l'evoluzione del nostro Sistema Solare.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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  Dalla notte dei tempi gli esseri umani sono abituati ad ammirarle, e al tempo stesso temerle, mentre incendiano il cielo con le loro lunghe code luminose. D’ora in poi potranno anche osservarne l’orizzonte dalla superficie di ghiaccio e polvere. Nel centro di controllo dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a Darmstadt, in Germania, gli scienziati faticano a trattenere la gioia. L’atmosfera di entusiasmo ricorda le storiche missioni lunari “Apollo” degli Anni ’60. Ore 17.03, in perfetto orario rispetto alla tabella di marcia, per la prima volta l’uomo è sbarcato su una cometa, la67P/Churyumov-Gerasimenko. Alcuni scienziati, nell’euforia del momento, hanno pure paragonato il momento dello sbarco alprimo bacio.


“Siamo tutti molto eccitati – commenta Matt Taylor, project scientist della missione Rosetta -. I miei figli pensano che il loro papà è “cool” perché lavora su Rosetta”. Un grande balzo in avanti nell’esplorazione delle origini del Sistema solare. Un momento atteso da 10 anni, tanto è durato il rocambolesco viaggio dellasonda Rosetta all’interno del nostro sistema planetario. Un viaggio di 6 miliardi e mezzo di chilometri, pieno di carambole tra la Terra e Marte, con un lungo periodo d’ibernazione prima dell’incontro con la cometa, lo scorso agosto.


Un lungo viaggio durato 10 anni percorrendo 6 miliardi e mezzo di chilometri pieno di carambole tra la Terra e Marte

Ma gli istanti più lunghi sono stati gli ultimi, i 28 minuti e 20 secondi che ha impiegato il segnale per viaggiare attraverso i500 milioni di chilometri che separano la superficie della cometa dal centro di controllo della missione, e comunicare alla Terra che il lander Philae, sganciato stamane dalla sonda madre, era sbarcato. Grande più o meno come una lavatrice, Philae – che porta il nome, scelto da una ragazza italiana, di un’isola lungo le rive del Nilo in cui fu ritrovato un obelisco che aiutò gli archeologi, insieme alla stele di Rosetta, a decifrare i geroglifici egizi - è il primo messaggero umano a toccare il suolo di uno di questi fossili del Sistema solare vecchi più di 4 miliardi e mezzo di anni. 



             

Un traguardo salutato con euforia anche dal nostro Paese, nella sede dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), dove è stata seguita in diretta, non senza qualche apprensione, la lenta discesa di Philae (la ricostruzione in un video dell’Esa). Più di sette ore per coprire i 22 chilometri e mezzo che lo separavano da quella palla di neve sporca che è la cometa. L’Italia ha un ruolo importante nella missione.

È “made in Italy”, ad esempio, il trapano – realizzato da Galileo Avionica e di cui è responsabile scientifico Amalia Ercoli Finzi, del Politecnico di Milano – che dovrà perforare la superficie di questo nuovo mondo, per dirci com’era fatto il Sistema solare ai suoi albori.

“È un momento atteso da più di vent’anni – afferma Roberto Battiston, presidente dell’Asi -. Si tratta di una prima assoluta, con l’Italia che fa da capofila, grazie a strumenti tecnologicamente avanzati per analizzare le polveri della cometa, e penetrare, per la prima volta, al di sotto dello strato del suolo battuto dal vento solare. Potrebbero esserci interessanti sorprese – spiega lo studioso italiano -. Potremmo, infatti, scoprire tracce utili a ricostruire la formazione del Sistema solare, e forse anche a capire com’è arrivata la vita sulla Terra”.

L’impatto di Philae non è stato tanto dolce come previsto, malgrado la bassa gravità cometaria e un sistema di arpioni per consentire al lander di restare ancorato al nucleo della cometa.Alcuni problemi al lander han fatto temere il peggio: c’era il rischio che Philae rimbalzasse via sulla superficie. Le probabilità di successo erano stimate intorno al 70-75%. “Abbiamo avuto alcuni problemi con il lander nelle ore precedenti al suo distacco dalla sonda madre. Ma – spiega Paolo Ferri, a capo delle operazioni della missione -, abbiamo deciso lo stesso di dare il go”. Altre difficoltà eran rappresentate dalla forma stessa della cometa, molto irregolare con due grossi lobi, che gli astronomi hanno paragonato a una papera o a una scamorza, e al fatto che si muove a una velocità di 18 chilometri al secondo, compiendo una rotazione completa su se stessa ogni 12 ore e mezza.

“Potremmo scoprire tracce utili a ricostruire la formazione del Sistema solare, e forse anche a capire com’è arrivata la vita sulla Terra”

“Non era il posto ideale in cui sbarcare – spiega Andrea Accomazzo, Direttore delle operazioni di volo di Rosetta -. Inoltre, non potevamo modificare direttamente la traiettoria del lander durante la discesa. Questa era la parte che mi preoccupava maggiormente”. Philae, infatti, non ha una propulsione propria. Bastava, quindi, una piccola imprecisione nel suo rilascio per compromettere la missione. “Dovevamo essere anche un po’ fortunati – aggiunge Accomazzo -. Se il lander avesse, infatti, toccato la superficie della cometa in prossimità di una roccia o qualcosa di simile, non ci sarebbe stato nulla da fare”.

Per tutte queste ragioni, la scelta del sito di sbarco, avvenuta a settembre, è stata molto scrupolosa. Il luogo esatto, identificato inizialmente come “Sito J” e successivamente battezzato Agilkia – come l’isola del Nilo su cui fu trasferito il complesso dei templi di Philae, dopo l’inondazione dovuta alla costruzione della diga di Assuan -, si trova sul lobo più piccolo, in una posizione in cui lecondizioni d’illuminazione sono ottimali, consentendo a Philae di ricaricare le proprie batterie a pannelli solari nelle ore di luce, e raffreddare i sistemi di bordo in quelle di buio.

La sonda, grazie alle sue fotocamere, ha già iniziato a scattare leprime immagini ravvicinate della cometa nel corso della discesa, durante la quale ha anche raccolto campioni di polveri, gas e plasma nei pressi della superficie cometaria e misurato il suo campo magnetico. Ma gli esperimenti scientifici veri e propri si svolgeranno nelle 60 ore successive allo sbarco, e nelle speranze degli studiosi anche per i prossimi tre mesi (video degli esperimenti di Philae sulla cometa). In questo intervallo di tempo Philae immagazzinerà, ad esempio, i dati sulla composizione chimica della cometa, alla ricerca di possibili “mattoni elementari” della vita, come gli amminocacidi, i costituenti delle proteine.






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  Rosetta: l'acqua sulla Terra non proviene dalle comete, rivoluzione sulla teoria dell'origine degli oceani


11 dicembre 2014



Rosetta prosegue il suo cammino verso il Sole sulla cometa. E' previsto per il 13 agosto 2015 il passaggio a 183 milioni di chilometri di distanza dalla nostra stella.

Rosetta non smette di parlarci, ma c'e delusione fra gli scienziati sull'origine della vita. 

La sonda, in orbita a 522 milioni di chilometri da noi intorno alla cometa 67P / Churyumov Gerasimenko, invia dati che si annunciano rivoluzionari.

Grazie al suo lavoro, si è riacceso il dibattito su come l'acqua sia arrivata sulla Terra. Finora le teorie sostenevano che l'acqua, elemento indispensabile alla vita, fosse arrivata sul nostro pianeta grazie a comete e asteroidi, provenienti da zone lontane esterne al Sistema solare.

Ma le osservazioni di Rosetta hanno rimescolato le carte in tavola. L'acqua presente sulla Terra è di una 'qualità' diversa rispetto a quella osservata da Rosetta sulla cometa 67P/ Churyumov Gerasimenko. In particolare a differire è la composizione isotopica.

L'ipotesi si era già insinuata nella comunità scientifica fin dagli anni Ottanta, quando le osservazioni della cometa di Halley avevano suggerito l'incompatibilità dei due tipi di acqua. Le speranze erano riposte in 67P, perché ha una provenienza più interna al Sistema solare. Ma non c'è stato niente da fare: l'acqua non è la stessa, ha sentenziato Rosetta.

Questo significa che, probabilmente, l'acqua è arrivata sulla Terra con dei veri e propri bombardamenti di meteoriti. D'altronde, ricorda Matt Taylor, responsabile scientifico della missione dell'Esa “sapevamo che le analisi in sito di Rosetta avrebbero portato grandi sorprese sulla comprensione del sistema solare e queste nuove osservazioni gettano benzina sul fuoco nel dibattito sull'origine dell'acqua della Terra".
 







 

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