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Il Concilio Vaticano II usato come Cavallo di Troia

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2018 20:57
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21/08/2015 13:27
 
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C'è una bellissima e recente espressione del Vescovo monsignor Athanasius Schneider, Segretario della Conferenza Episcopale del Kazakhstan e uno dei vescovi più impegnati in difesa delle verità cattoliche, che afferma e spiega  come "le buone intenzioni del concilio sono finite in mano di uomini senza Dio...".

Leggiamo un passo: «Per qualche misteriosa ragione – sottolinea Schneider – Dio ha permesso che le buone intenzioni dei Padri del Concilio Vaticano II cadessero nelle mani di uomini senza Dio e ideologi-rivoluzionari liturgici. Hanno messo la sacra liturgia di Santa Romana Chiesa in stato di prigionia, in una sorta di esilio ad Avignone». (1)

Perciò se da una parte è vero come ha risposto il Direttore che trova "assurdo ed ingiusto" dare la colpa al Concilio per quei difetti elencati, dall'altra parte non è una risposta vera dire che è "esattamente il contrario" ossia che la "salvezza" della Chiesa è venuta dal Concilio.... la Chiesa quella" vitalità" ce l'aveva, l'ha sempre avuta e l'avrebbe continuata ad avere anche senza il Concilio.

E se per questo Direttore la risposta è "guardare" alla Chiesa Ortodossa, bè, fa cadere un tantino le braccia e lascia alquanto perplessi sull'ignoranza dei fatti che dilagano nella Chiesa.

Se per "vitalità" si intende - come lascia intendere la risposta - la riforma liturgica dal momento che la Chiesa Ortodossa infatti non l'ha cambiata, dimostra una grande ignoranza perchè, se lì le chiese sono vuote è perchè non hanno mai avuto la Domenica come centro catalizzatore della comunità parrocchiale e diocesana, in tal senso le chiese ortodosse sono sempre state più "vuote" delle nostre (e non è neppure vero perchè nelle "feste comandate" quale sono il Natale, la Pasqua, e persino i Santi Patroni del loro calendario, le chiese ortodosse sono stracolme e per le feste dei Patroni non riducono tutto a tarallucci e vino come avviene da noi con le pro-loco, e da loro per fare la Confessione sacramentale si rispetta un periodo di digiuno e di penitenza). Ed è un paragone inutile ed assurdo dal momento che, avendo essi il clero sposato, ci si dovrebbe chiedere piuttosto come mai i seminari si sono svuotati anche da loro mentre da noi si svuotarono per il motivo opposto, ossia a causa del celibato?

Questa era la domanda da fare.

Non possiamo qui ora analizzare - punto per punto - le questioni sollevate dal lettore, ma possiamo fare una panoramica dando una risposta più oggettiva dei fatti.

Il concilio Vaticano II, senza dubbio, aveva come fondamento (dalle parole di Giovanni XXIII - vedi qui ) quanto espresso da Papa Giovanni XXIII che l'ha voluto: "Questo si richiede ora alla Chiesa: di immettere l’energia perenne, vivificante, divina del Vangelo nelle vene di quella che è oggi la comunità umana, che si esalta delle sue conquiste nel campo della tecnica e delle scienze, ma subisce le conseguenze di un ordine temporale che taluni hanno tentato di riorganizzare prescindendo da Dio. Per cui constatiamo che gli uomini del nostro tempo non sono progrediti nei beni dell’animo di pari passo come nei beni materiali. Ne consegue che essi ricercano più negligentemente i valori che non vengono meno; che, al contrario, aspirano ordinariamente ai molteplici piaceri del mondo che il progresso tecnico offre con tanta facilità, e che - ciò che va considerato nuovo e temibile - si è formata ed ha raggiunto molti popoli una corrente di persone, agguerrita come un esercito, che negano l’esistenza di Dio."

E quanto alla presunta carenza di "vitalità" scandita dalle parole del Direttore, è lo stesso Giovanni XXIII a smentirlo, dice infatti sempre nel medesimo testo riportato: "Quanto alla Chiesa, essa non è rimasta inerte di fronte alle vicissitudini dei popoli, al progresso delle scienze e delle tecniche, alle mutate condizioni della società, ma ha seguito tutto questo con vigile attenzione; si è posta con tutte le forze contro le ideologie di coloro che riducono tutto a materia o tentano di sovvertire i fondamenti della fede cattolica; ha attinto infine dal suo seno rigogliose energie che incitano al sacro apostolato, alla pietà, ad intervenire fattivamente in tutti i campi dell’attività umana; e questo anzitutto con l’opera del sacro clero, che con la dottrina e la virtù ha dimostrato di essere all’altezza di adempiere i suoi compiti, e poi con l’azione di laici che si sono resi sempre più consapevoli delle responsabilità loro affidate nella Chiesa, e in modo particolare del dovere, dal quale ognuno è vincolato, di impegnarsi nel collaborare con la gerarchia ecclesiastica." (Humanae salutis n.5)

ed anzi, rincara la dose Giovanni XXIII nel fare le lodi alla Chiesa prima del Concilio:

"Cosicché, se vediamo profondamente cambiato l’aspetto della società umana, anche la Chiesa cattolica si presenta ai nostri occhi ampiamente mutata e rivestita di una forma più perfetta: dotata cioè di una più robusta compattezza nell’unità, potenziata dal supporto di una più feconda dottrina, più bellamente fulgida per splendore di santità, sicché essa appare del tutto pronta a combattere le sante battaglie della fede." (Humanae salutis n.5)

A ben vedere, leggendo, è proprio la maturata " forma più perfetta: dotata cioè di una più robusta compattezza nell’unità, potenziata dal supporto di una più feconda dottrina, più bellamente fulgida per splendore di santità"che ora la Chiesa avrebbe potuto affrontare il mondo intero, la Chiesa, sottolinea il Pontefice era "pronta a combattere le sante battaglie della fede".





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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