È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LETTURE PER L'ANIMA (2)

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2017 01:00
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
05/11/2015 09:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

<header class="entry-header">

  L’incredibile storia del papa che è andato in Purgatorio e ha implorato aiuto


Molti cristiani passeranno per il Purgatorio per essere purificati e poter arrivare senza macchia alla presenza di Dio



</header>
inocc3aancio-iii

Papa Innocenzo III, pontefice dal 1198 al 1216, è stato uno dei papi più influenti della storia.

È stato lui a concedere a San Francesco d’Assisi e al suo piccolo gruppo di seguaci il permesso di fondare l’Ordine dei Frati Minori. È stato lui a convocare il IV Concilio Lateranense, nel quale venne definita a livello dogmatico la dottrina della transustanziazione. Ha compiuto grandi sforzi per combattere le eresie in Europa e respingere l’invasione delle orde musulmane. La sua grande energia era in parte dovuta all’età insolita in cui venne eletto papa: appena 37enne.

Dopo 18 anni di pontificato, morì all’improvviso, e questa è l’ultima notizia che si ha di lui.

Il giorno della morte di papa Innocenzo III, o poco dopo, apparve a Santa Lutgarda di Aywieres, in Belgio. Santa Lutgarda è considerata una delle grandi mistiche del XIII secolo, nota per i “suoi” miracoli, le visioni, la levitazione e lo straordinario talento per l’insegnamento.

Quando papa Innocenzo le apparve, la ringraziò per le preghiere offerte durante la sua vita e spiegò di non essere andato direttamente in cielo: era in Purgatorio a purificarsi per tre mancanze specifiche che aveva commesso in vita.

Quando un cristiano muore, i cattolici credono che possa andare direttamente in cielo se non ha alcuna pena da pagare per i propri peccati. Molti, però, passeranno prima per il Purgatorio, per essere purificati e poter arrivare senza macchia alla santissima presenza di Dio.

Innocenzo chiese che Santa Lutgarda pregasse per lui, e sul Purgatorio disse:

“Quanto è terribile! e durerà per secoli, a meno che voi non mi soccorriate. In nome di Maria, che mi ottenne il favore di venire a pregarvi, aiutatemi!”.

Le anime che arrivano in Purgatorio non riescono più a liberarsi della pena della purificazione per i propri meriti, ma noi che rimaniamo in questo mondo possiamo offrire preghiere e penitenze per alleviare la loro sofferenza. Quanto tempo dobbiamo pregare e sacrificarci per un’anima in particolare? Non lo sappiamo, ma Sant’Agostino ha scritto nelle sue Confessioni tra dieci e quindici anni dopo la morte della madre, Santa Monica, che chiedeva ancora preghiere per lei.

Nel mondo spirituale non esiste il tempo, ma il Purgatorio può “durare” l’equivalente di molti anni del mondo materiale, fino a che l’anima ripara le conseguenze dei suoi peccati già perdonati. Preghiamo sempre Dio Padre perché, nella sua grazia, tenga conto delle nostre preghiere e dei nostri sacrifici e allevi la pena delle anime del Purgatorio.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]



Eucarestia: trasparenza del volto redentore di Gesù

 

stellamatutina-santa-eucarestiaL’Eucarestia ci presenta la trasparenza del Volto Redentore di Nostro Signore Gesù Cristo. Il fondamento teologico e ontologico di questa affermazione ci è dato dalla Verità di Fede della Presenza reale  di Gesù, il Verbo Incarnato, che, per il mistero della transustanziazione, sotto le apparenze del Pane e del Vino consacrati, è presente realmente nel Santissimo Sacramento, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità1.

Il Concilio di Trento ha scolpito in tre termini luminosi la concretezza della fede nella Presenza reale di Gesù vivo e vero nell’Eucarestia, affermando che Egli è presente veramente, realmente, sostanzialmente (“vere, realiter, substantialiter“), anatematizzando chi invece affermasse che nell’Eucarestia non siano presenti realmente il «corpo e sangue insieme con l’anima e la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, e perciò tutto Gesù Cristo», ma vi sia presente Gesù «soltanto in segno, o in figura, o in potenza (in virtute2.

Una conferma luminosa di questa perenne dottrina di fede sul Mistero Eucaristico, secondo l’insegnamento costante della Chiesa, si è avuta, più recentemente, nell’Enciclica eucaristica Mysterium Fidei  del Sommo Pontefice Paolo VI, che ci parla della presenza di Gesù Cristo definita «”reale” […] per antonomasia perché è anche corporale e sostanziale, e in forza di essa Cristo, Uomo-Dio, tutto intero si fa presente» (MF 40).

Lo stesso Sommo Pontefice Paolo VI, inoltre, qualche anno dopo, ha donato alla Chiesa il Credo del Popolo di Dio, nel quale, riprendendo l’insegnamento del Concilio di Trento, riaffermava ancora una volta che noi crediamo nell’Eucarestia e «crediamo che la misteriosa presenza del Signore, sotto quello che continua ad apparire come prima ai nostri sensi, è una presenza vera, reale e sostanziale».

Il più recente Catechismo della Chiesa Cattolica, infine, ha ribadito a chiare lettere l’insegnamento della Verità di Fede nella Presenza reale del Verbo Incarnato nel Sacramento dell’Eucarestia, riaffermando espressamente «la nostra fede nella presenza reale di Cristo sotto la specie del pane e del vino» (n.1378), e presentandola chiesa quale «luogo privilegiato dell’adorazione della presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento» (n. 2691).

La verità della Presenza reale di Gesù nell’Eucarestia è una «verità di fede – scrive il Padre Spiazzi – nota a tutti i credenti fin dagli anni del catechismo. Verità a cui ci si è abituati, tanto che spesso non ci si accorge più della sua bellezza e profondità, come non ci accorge dell’aria che si respira, della luce per mezzo della quale si vedono i colori, le cose. È quando viene a mancare la capacità visiva che si capisce la grandezza e il perché della luce; e quando non si riesce più a respirare, quando, come si suol dire, manca l’aria, che si valuta la necessità dell’aria»3. Per questo non è difficile ammettere che, spesso, in molti, si perda di vista il volto di Gesù nell’Eucarestia, non riflettendo che in Essa il Corpo adorabile di Gesù «esiste con tutte le sue parti – scrive il Beato Giacomo Alberione – perciò possiamo considerare nell’Eucarestia la faccia mansueta del Salvatore, la sua fronte serena, i suoi occhi misericordiosi, il suo cuore ardente di carità, il suo sangue sparso sulla croce, i suoi piedi, le sue mani con le ferite dei chiodi»4.

In effetti, nel Sacramento dell’Eucarestia noi abbiamo una presenza di Cristo «che non è solo simbolica – scrive ancora lo Spiazzi -, non è il solo segno efficace [Sacramento] della presenza spirituale di Cristo e della sua unione intima con i fedeli che appartengono al suo corpo mistico», né si tratta di una presenza più in generale che «si confonde con quest’altra forma di presenza di Cristo nella Chiesa, appunto come capo del corpo mistico e principio della illuminazione e santificazione dei credenti», ma si tratta di una presenza particolare e speciale che è presenza «sostanziale e personale»5.

Noi parliamo qui, dunque, della trasparenza del volto di una persona viva e vera; parliamo, cioè, della trasparenza del Volto personale di Gesù nell’Eucarestia, e lo riconosciamo soprattutto come Volto del Redentore, e, anzi, come Volto Redentore che si irradia dal Mistero Eucaristico. Se vogliamo, infatti, noi possiamo intravvedere nell’Eucarestia il volto leggiadro di Gesù Bambino nella sua culla e nella sua infanzia, o il volto trasfigurato di Gesù nel Tabor, o il volto pensoso di Gesù adulto nella vita pubblica, o il volto radioso di Gesù Risorto. Ebbene, pur non escludendo nessuno di questi volti, e anzi includendoli tutti, dobbiamo affermare, però, che l’Eucarestia ci presenta soprattutto,  e specificatamente, il volto Redentore di Gesù. Con questo si vuol dire che, in trasparenza trascendente, il volto divino di Gesù nell’Eucarestia è particolarmente, e più precisamente, il Volto Redentore.

Noi sappiamo bene, infatti, che l’Eucarestia è il Sacramento del Mistero pasquale, è il «memoriale» della Passione e Morte di Cristo, è il «Sacramentum Passionis Christi», come insegna espressamente l’Aquinate6: in esso «recolitur memoria passionis  Eius», con il riscontro anche visibile, su ogni altare, dell’Ostia e del Sangue, che richiamano la realtà concreta sia della Vittima, sia della mistica mactatio sacrificale posta al cuore di ogni Santa Messa, come insegna la Teologia dommatica dei grandi maestri della Fede.

L’Eucarestia, in effetti, è inscindibilmente Sacrificio e Sacramento: è il Sacrificio di Gesù che si immola sull’altare rinnovando misticamente la mactatio del Calvario; è il Sacramento del Corpo e Sangue di Gesù immolato che resta presente realmente, vivo e vero, in ogni Tabernacolo eucaristico. In quello e in questo, quindi, ossia nel Sacrificio e nel Sacramento, Gesù è realmente presente e operante primariamente come Redentore. Per questo il Volto eucaristico di Gesù non può non essere, trasparentemente, se non il Volto Redentore.

 

_________

1. Riguardo all’aspetto teologico, si veda il magistrale trattato, il più vasto e approfondito, di A. PIOLANTI, Il Mistero Eucaristico, Roma 1983, 680pp.
2. Concilium Tridentinum, Sessio XIII, cap. 1, can. 1; DS 1636, 1651.

3. R. SPIAZZI, Il Mistero Eucaristico nella comunità cristiana, Napoli 1968, p. 58.
4. G. ALBERIONE, Sacerdote, ecco la tua meditazione, Roma 1975, p.112.
5. R. SPIAZZI, op. cit., p. 72
6. San TOMMASO, Summa Theologica, III, q. 73, a. 3, ad 3; vedi pure q. 83, a 1.

FONTE: P. STEFANO M.MANELLI, FI, Eucarestia, trasparenza del volto redentore di Gesù, Frigento 2011, pg. 4-7.Casa Mariana Editrice © 2011




gesu-santa-sofia-istanbul-shutterstock_325596677

Pubblichiamo la rubrica di Pippo Corigliano contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti).

Mi ha sempre divertito la frase di Nietzsche rivolta ai cristiani: «Crederò nel Salvatore quando vi vedrò con la faccia dei salvati». Mi piace perché mette il dito nella piaga.

Io stimo Gesù ma lo voglio rendere compatibile con i miei piccoli interessi. Non avrò mai la faccia del salvato se non imparo da Gesù a vivere d’amore, il che è possibile solo col Suo aiuto. I santi hanno avuto la faccia dei salvati: gente che era irresistibilmente attraente perché Gesù è venuto a ristabilire il giusto rapporto con Dio e con il prossimo, con l’obbedienza e la carità. Questa è la salvezza.

Abbiamo spesso inteso la sequela autentica di Gesù come un cambiamento di stato di vita: farsi prete, suora, frate o monaco. Scelte meravigliose con cui la Provvidenza ha fatto giungere la fede fino a noi. Ma si può anche vivere d’amore senza cambiare stato.

Chi ha la vocazione matrimoniale e si sente chiamato a vivere in questo mondo non è una mezza cartuccia. Può essere santo, un uomo di Dio. Allora sì i cristiani avranno la faccia dei salvati. Vivranno d’eucarestia e sapranno esprimere nel mondo del lavoro e della famiglia le virtù di cui il nostro mondo ha ardente bisogno. Impegnati nel proprio mestiere con cuore mite e umile, capaci di amare il coniuge fino alla morte.

Gesù in croce è il vero albero della vita da cui scorre il Sangue che può diventare il mio sangue, malgrado le mie resistenze. Allora la Croce diventa il vero asse del mondo portando nel volto dei cristiani la vera immagine dei salvati.


[Modificato da Caterina63 11/11/2015 20:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:51. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com