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Ratzinger denuncia Anima termine tolto dal Messale Romano

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2015 12:05
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30/08/2015 12:00
 
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 UN INEDITO nel quale abbiamo colto il drammatico appello dell'allora Ratzinger al fatto che dal Messale Romano del 1970 fosse stato TOLTO IL TERMINE ANIMA.... a seguito, purtroppo, di una visione PROTESTANTE della morte e della vita eterna....
" parimenti - spiega Ratzinger - esso è scomparso dal rituale della sepoltura...."  

Ne siamo sconvolti e stravolti anche noi!
In questo capitolo del bellissimo libro "Escatologia", Ratzinger ci spiega i motivi e come rimediare all'errore...



Ratzinger denuncia Anima termine tolto dal Messale Romano



ESCATOLOGIA di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI - morte e vita eterna

Un libro importante del 1977 e rivisto dall'autore Joseph Ratzinger - Benedetto XVI nel 2006, quando ha impreziosito la riedizione con una aggiornata Premessa atta a spiegarne il lungo percorso.

Leggiamo un passo dalla Premessa perché ci aiuterà a come interpretare e leggere il capitolo che andremo ad approfondire, inoltre veniamo così informati della grave crisi teologica interna alla Chiesa, inoltrandoci anche nella comprensione della nascita e sviluppo dell'enciclica di Benedetto XVI la Spe Salvi, i cui concetti restano gli stessi a fronte di una teologia sull'anima da riscoprire, rivalutare e ritornare ad insegnare. Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

 

 

- dalla Premessa:

"Dalla prima edizione del volume sono passati 30 anni e nel frattempo il cammino della teologia non si è fermato. Nel momento in cui il libro fu scritto, due profondi capovolgimenti stavano coinvolgendo gli sviluppi riflessivi riguardo al tema della speranza cristiana.

La speranza veniva compresa come virtù attiva, come azione che cambia il mondo, azione dalla quale sarebbe scaturita una nuova umanità, un "mondo migliore". La speranza divenne in tal modo politica, la sua realizzazione sembrava essere affidata all'uomo stesso.

Il regno di Dio, attorno al quale tutto il cristianesimo ruota, sarebbe diventato il regno dell'uomo, il "mondo migliore" di domani: Dio non sta "in alto" ma davanti... (..)

La crisi della tradizione, che nella Chiesa Cattolica assunse toni virulenti in corrispondenza del Vaticano II, portò all'esigenza di strutturare la fede partendo esclusivamente dalla Bibbia, prescindendo dalla tradizione. Si concluse allora che nella Bibbia non si trovava il concetto dell'immortalità dell'anima, ma solo la speranza della risurrezione.

"L'immortalità dell'anima" doveva essere congedata come platonismo, si era sovrapposta, dunque, alla fede biblica della risurrezione. Grazie ad una curiosa filosofia che stabiliva l'impossibilità della presenza del tempo al di là della morte, si spiegò che la risurrezione doveva avvenire nella morte stessa.

Questa teoria ha conquistato velocemente anche il linguaggio della predicazione, tanto che in molti luoghi la celebrazione di preghiera per un defunto è stata chiamata "cerimonia della risurrezione".

Nella mia "Escatologia" mi ero confrontato con entrambe le correnti, senza dimenticare i temi importanti per un manuale, temi di tutta la Tradizione del credere, sperare, pregare, temi di cui la storia della Chiesa è ricca.

Per quanto riguarda il primo tema, mi sembrava importante che l'escatologia non si lasciasse ridurre a nessun tipo di teologia politica. Ho ritenuto di potermi limitare all'essenziale dando un'indicazione del problema e ho cercato di evidenziare il significato permanente della speranza nell'azione propria di Dio entro la storia, azione che sola concede all'agire umano la propria unità interna e trasforma dall'interno ciò che è transitorio in ciò che non passa.

Ma un confronto più preciso con la questione della risurrezione "nella morte" era indispensabile; tale confronto costituisce il contenuto del cap. 5 di questo libro.

E' legittimo prima di tutto riconoscere come la Bibbia non proponga alcuna concettualità antropologica con valore conclusivo, piuttosto essa si giova di svariati modelli concettuali.

E' giusto inoltre ammettere come per la Bibbia il concetto centrale di speranza significhi "risurrezione". Ma è altrettanto sicuro che la Bibbia non conosce l'idea di una risurrezione "nella morte", anzi la respinge espressamente (leggasi 2Tim.2,18). Essa conosce piuttosto l' "essere presso il Signore" tra la morte e la risurrezione. (cfr. per esempio Fil.1,23).




 

[Modificato da Caterina63 30/08/2015 12:01]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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