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Papa Francesco e lo straordinario del Giubileo straordinario

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2015 17:41
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01/09/2015 23:33
 
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Papa Francesco e lo straordinario del Giubileo straordinario

 

Si spera l'abbiano letta tutti, dalla fonte originale vedi qui, la Lettera con la quale il Santo Padre Francesco specifica i termini delle indulgenze di questo Anno straordinario del Giubileo della Misericordia e le categorie che più - è evidente - gli stanno a cuore.

I "punti focalizzati" dal Santo Padre sono ben specificati:

-  Per vivere e ottenere l’indulgenza

-  i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa....

-  come segno del desiderio profondo di vera conversione

È importante - dice ancora il Papa - che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia...

Agli ammalati, alle persone che non potranno muoversi, il Papa offre il dono delle indulgenze  a patto che queste persone cercheranno di "vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine...", chiedano di poter ricevere la Comunione (è ovvio che anche per loro vale il richiamo prima alla Riconciliazione mediante la confessione dei peccati) e seguano la Messa attraverso i mezzi di comunicazione.

Anche per i carcerati, spiega il Papa, il Giubileo è sempre stato occasione di amnistia purchè: "preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto..." e qui il primo atto "straordinario" del Papa perchè, spiega:

"Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà."

L'indulgenza per i Defunti, non è in effetti una novità, anzi, nei Giubilei ogni atto di fede, speranza e soprattutto carità, ha sempre alimentato il ricordo per i propri Cari, lasciando spesso anche opere tangenti nella società.

La vera novità sta nell'assoluzione che TUTTI i Sacerdoti potranno dare a chi,davvero pentito però, riconosce l'aborto quale è, un grave peccato...ricordiamo che nel tempo normale (il Giubileo ci porta dentro, appunto, ad un tempo straordinario) il peccato dell'aborto può essere assolto solo dal Vescovo, dalla Santa Sede e da chi da loro inviati per farlo, nessun sacerdote può farlo di propria iniziativa.

Il Papa ne spiega bene le ragioni:

"Una mentalità molto diffusa ha ormai fatto perdere la dovuta sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita. Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza."

"Il perdono di Dio a chiunque è pentito - continua il Santo Padre - non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono. 

 

Ai sacerdoti il Papa chiede una attenta preparazione, a non usare questa opportunità - aggiungiamo noi - per  depenalizzare la gravità del peccato dell'aborto, al contrario il Papa dice:

"I sacerdoti si preparino a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso, e indicare un percorso di conversione autentica per giungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padre che tutto rinnova con la sua presenza".

In sostanza la Chiesa sta davvero cercando di recuperare molte anime ma attenzione, la condizione è chiara: comprendere la gravità del peccato commesso, e procedere in un percorso di conversione autentica. E per carità, questo vale per ogni confessione e per ogni peccato, chiunque accede al Sacramento della Riconciliazione pensando di mentire al prete e prendersi gioco di Dio, commette un sacrilegio  che diventa anche peggiore del peccato commesso e rischia davvero la dannazione eterna.

Infine ecco la vera novità e l'atto straordinario: il Papa riconosce ai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale di San Pio X la capacità di seguire bene i fedeli i quali, spiega il Pontefice: "alcuni confratelli Vescovi mi hanno riferito della loro buona fede e pratica sacramentale, unita però al disagio di vivere una condizione pastoralmente difficile. Confido che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità. Nel frattempo, mosso dall’esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati".

Quindi gli Atti straordinari sono tre:

1) le porte delle celle dei carcerati che nell'Anno del Giubileo (non dopo) potranno diventare come delle "porte sante" alle condizioni sopra riportate;

2) TUTTI i Sacerdoti potranno assolvere dal peccato dell'aborto (non più dopo l'Anno Giubilare, speriamo che i Sacerdoti non ne approfittino per dare origine a nuovi abusi) alle condizioni sopra riportate;

3) i fedeli potranno ricorrere anche ai Sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X (anche qui, la concessione è per questo Anno, dopo si vedrà)...

Qualcuno ha fatto osservare e ci ha chiesto: ma e per i divorziati-risposati nessuna indulgenza?

Non crediamo che questa sia una "svista" o una dimenticanza del Pontefice, le situazioni riportate da Papa Francesco prevedono un discorso alle "singole" persone, all'indulgenza che è individuale e purtroppo, i risposati avendo alle spalle un divorzio possono risolvere il problema soltanto lasciando il compagno o la compagna con la quale convivono, o vivere da "fratello e sorella", in completa continenza. Dal momento che alla base non c'è questa intenzione e soprattutto la Chiesa non la può imporre, ma può solo sollecitare le persone a prendere delle decisioni personali, non può fare altro perchè il matrimonio civile, per quanto riconosciuto legittimo non è "il Sacramento" e chi è battezzato ha dei doveri verso la Chiesa che sono soprattutto la testimonianza di una vita coerente a ciò che si dice di credere. Il divorzio dal Matrimonio Cristiano non è solo il fallimento di due battezzati e del nucleo familiare, ma è una separazione anche dalla dottrina della Chiesa e per essere ricucito questo strappo occorre la RICONCILIAZIONE anche con la Chiesa, e questo può avvenire solo quando si risolve il Matrimonio precedente (esempio il ricorso alla Sacra Rota) oppure quando chi ha subito il divorzio resti continente senza ricrearsi nuove famiglie.

 

L'Anno straordinario è comunque valido anche per loro, ma le condizioni per lucrare l'indulgenza sono le stesse: pentirsi, riconoscere di vivere in uno stato di peccato, assumersi il compito di riparare il danno (quindi separarsi dal compagno o dalla compagna, o vivere in continenza come fratello e sorella), ed esprimere la volontà di vivere come la Chiesa insegna.Non esistono le categorie di privilegiati, chi vuole l'indulgenza deve obbedire alle leggi di Dio: riconoscere il proprio stato di peccato, convertirsi e cambiare vita, non c'è altra soluzione.

Del resto, chi non crede alle Leggi divine, farà anche a meno di fare ricorso alle indulgenze.

Che dire? Ringraziamo Dio per questa immensa opportunità e prepariamoci saggiamente ad approfittare di questa grande occasione che il Papa ha dato.

Non crediamo che ne avremo un'altra nel nostro tempo, e così per molti, molti anni a venire, ricordiamo cosa ha detto Gesù a Santa Suor Faustina Kowalska:

« Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un'anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e do loro quello che desiderano » ( Diario Santa Faustina Kowalska  - maggio 1938 - Q.VI,  n.1728)

e ancora:

« Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia ». Ho risposto: « O mio Gesù, parla Tu stesso alle anime, poiché le mie parole non hanno importanza ».(3 febbraio 1938, Diario S.Faustina Kowalska - Quaderno V n.1588) - vedi qui -

Approfittiamo, finchè siamo in tempo...

Sia lodato Gesù Cristo +

 

 

Uniamo l'aggiornamento con il Cominicato ufficiale della FSSPX

La Fraternità San Pio X apprende dalla stampa le disposizioni che Papa Francesco ha preso in occasione del prossimo Anno Santo. Nell'ultimo paragrafo della sua lettera indirizzata, questo 1° settembre 2015, a Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, il Santo Padre scrive: «Per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati».

La Fraternità San Pio X esprime la sua riconoscenza al Sommo Pontefice per questo gesto paterno. Nel ministero del sacramento della penitenza, essa si è sempre appoggiata, con assoluta certezza, sulla giurisdizione straordinaria che conferiscono le Normae generales del Codice di Diritto Canonico. In occasione di questo Anno Santo, il Papa vuole che tutti i fedeli che desiderano confessarsi ai sacerdoti della Fraternità San Pio X possano farlo senza che nessuno possa opporre la minima obiezione.

In occasione di questo anno di conversione, i sacerdoti della Fraternità San Pio X avranno a cuore di esercitare con una generosità rinnovata il loro ministero al confessionale, seguendo l’esempio di dedizione continua che il Santo Curato d’Ars ha dato a tutti i sacerdoti.

Menzingen, 1 settembre 2015

Fonte: DICI

   


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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