Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

APPELLO di 50 fra teologi e vescovi ALLA CHIESA A NON TRADIRE LA DOTTRINA

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2015 13:19
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
16/09/2015 13:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


IL VERO CONTENUTO DELLA HUMANAE VITAE

Il paragrafo 137 presenta l’insegnamento della Humanae Vitae in un modo che consente un’interpretazione gravemente erronea del suo significato. L’Instrumentum laboris sintetizza l’enciclica sostenendo che essa insegna “l’indicazione morale oggettiva, che impedisce di considerare la generatività una realtà su cui decidere arbitrariamente, prescindendo dal disegno divino sulla procreazione umana”. 


L’espressione “su cui decidere arbitrariamente” induce a cadere nell’errore interpretativo di ritenere le pratiche contraccettive accettabili purché adottate per ragioni non “arbitrarie”. Malauguratamente, quest’espressione, specialmente alla luce delle altre idee espresse nel paragrafo, suggerisce che possano esservi altre ragioni, “non arbitrarie”, che in determinate circostanze consentirebbero l’uso della contraccezione. Di certo, il paragrafo avrebbe potuto essere più chiaro nel far capire che la Humanae Vitae non lo consente affatto (cfr. HV 11). L’enciclicaHumanae Vitae insegna infatti che il piano di Dio per il rapporto sessuale coniugale “[esclude] ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione” (HV 14).
 
Infine, il paragrafo 137 è ben lungi dal promuovere la solida antropologia su cui il Beato Paolo VI, e San Giovanni Paolo II dopo di lui, hanno fondato il preciso insegnamento normativo della Chiesa: gli esseri umani sono fatti per amare e per essere amati. Di fatto, la contraccezione è incompatibile con l’amare e l’essere amati. Mediante l’uso dei contraccettivi non soltanto si rifiuta il significato procreativo dell’atto coniugale, ma si compromette radicalmente anche il suo significato di atto “unitivo” o di atto d’amore genuino (cfr. HV 12). Nelle sue Catechesi sull’amore umano (“teologia del corpo”), Giovanni Paolo II ha  svolto, sulla base delle Sacre Scritture, una difesa dell’insegnamento della Humanae Vitae fondata sul significato nuziale del corpo. L’atto sessuale è un atto di dono di sé che completa chi lo compie e l’altra persona, ed è intrinsecamente ordinato alla fecondità propria dell’amore coniugale. È triste che l’Instrumentum non attinga alla profonda teologia del corpo di Giovanni Paolo II, una teologia che rifiuta di considerare le norme morali oggettive in tensione con il bene umano o con una coscienza della bontà dell’atto coniugale.
 
Il paragrafo 137 parla della “ricchezza di sapienza” della Humanae Vitae, ma poi mina lo scopo centrale dell’enciclica stessa. Secondo l’intento dichiarato di Paolo VI (cfr. HV 4), e compiendo gli auspici del Concilio Vaticano II che auspicava un documento di questo genere (cfr. GS 51), la Humanae vitae punta a offrire nulla meno che un’interpretazione normativa della legge morale naturale.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto detto fin qui, noi crediamo che il testo dell’Instrumentum laboris contenga gravi difetti. Esso sembra porsi direttamente in contrasto con gli insegnamenti del Magistero contenuti nella Humanae Vitae e nella Veritatis Splendor. Il paragrafo 137 si presenta infatti come una spiegazione del significato della Humanae Vitae ma in realtà la svuota del suo insegnamento centrale. Non si tratta di un dettaglio secondario, bensì di una grave distorsione del contenuto fondamentale del documento di Paolo VI. Le inadeguatezze e le distorsioni contenute nell’Instrumentum laboris rischiano di avere conseguenze devastanti per i fedeli, che hanno diritto di conoscere la verità del depositum fidei. Infatti, se sarà avallato dal Sinodo, il paragrafo 137 seminerà confusione fra i fedeli. Questi ultimi non saranno indotti ad apprezzare e a vivere l’insegnamento bello e affermativo sulla sessualità che la Humanae Vitae presenta, e saranno confusi riguardo al rapporto fra coscienza e verità morale oggettiva. Ma in ultima analisi la loro confusione non si limiterà all’insegnamento della Humanae Vitae. Permettere che le formulazioni contenute nel paragrafo 137 entrino a far parte dell’insegnamento del Sinodo comporterebbe infatti di poter applicare la logica di questo testo anche ad altri ambiti in cui è in gioco l’insegnamento della Chiesa circa gli atti intrinsecamente cattivi, quali, ad esempio, l’aborto o l’eutanasia.
 
Non è la prima volta che accade. La mancata espressione del proprio fermo appoggio per l’insegnamento della Humanae Vitae da parte di tanti teologi e persino di molti vescovi e sacerdoti ci ha portato a decenni di disobbedienza all’insegnamento della Chiesa, e in tutti gli ambiti, non soltanto nella sfera sessuale. Il Sinodo rappresenta un’occasione per colmare tale lacuna. Il paragrafo 137 dovrebbe essere respinto e sostituito con una ferma affermazione dell’insegnamento della Humanae Vitae e con una chiara spiegazione del rapporto fra coscienza e norme morali oggettive, così come lo addita la Veritatis Splendor.
 
Dichiariamo quanto sopra nella nostra qualità di teologi e filosofi cattolici esperti di morale, desiderosi di dare un contributo alla riuscita del Sinodo. Possa quest’ultimo essere sempre guidato dalla verità. È la verità stessa che consente il dialogo, in quanto fornisce i giusti parametri entro i quali il dialogo può svilupparsi. Con il presente appello esercitiamo proprio la parresìa, la franchezza auspicata da Papa Francesco per lo svolgimento del Sinodo dei Vescovi. Cerchiamo inoltre di fare la nostra parte nel discernimento del bene morale al servizio della Chiesa e di tutti i fedeli (cfr. VS 113).












 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:04. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com