A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Trattato della vera Devozione a Maria di san Luigi M. Grignon de Montfort

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2016 09:27
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.988
Sesso: Femminile
29/01/2016 23:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota



Undicesimo giorno Trattato: [96 – 104]

3) I devoti esteriori: questi, fanno consistere tutta la devozione a Maria in pratiche esterne. Non hanno nessuna interiorità. Recitano molti rosari, ma in fretta. Ascoltano parecchie messe, ma senza attenzione. Non amano la sostanza della devozione, ma si attaccano a ciò che vi è di sensibile, in modo che se non trovano soddisfazioni nei loro pii esercizi, si scoraggiano e l’abbandonano.

4) I devoti presuntuosi: sono peccatori in balia delle loro passioni e amanti del mondo. Sotto il bel nome di cristiani e di devoti della Vergine santa nascondono vari peccati come: l'orgoglio o l'avarizia o l'impurità o la bestemmia o la maldicenza o l'ingiustizia, ecc. Sperano che Dio li perdonerà, che non morranno senza confessarsi e non andranno dannati, perché recitano la corona. Ma quando gli si dice che una tale devozione, può rovinarli, non lo vogliono credere. Rispondono che Dio è buono e misericordioso, e che non ci ha creati per dannarci; che non c'è uomo che non pecchi; che non morranno senza confessarsi. Per confermare quanto dicono, ripetono alcuni fatti intesi o letti nei libri, veri o falsi che siano non importa, i quali  attesterebbero che persone morte in peccato mortale e senza confessione, ma che in vita avevano detto qualche preghiera o adempiuto qualche pratica in onore di Maria, ottennero da Dio la contrizione, il perdono e la salvezza, e la stessa cosa sperano per essi. 

Questa falsa devozione è veramente diabolica. In realtà, chi potrebbe dire con animo sincero di voler bene e onorare la Vergine santa, se con il peccato colpisce, trafigge, mette in croce e oltraggia senza pietà Gesù Cristo, suo Figlio?
“Affermo che un simile abuso della devozione al la Vergine santa, ed inoltre che per essere veri devoti della Vergine santa non è assolutamente necessario essere così santi da evitare ogni peccato, per quanto ciò sia desiderabile; ma occorre almeno essere sinceramente risoluti ad evitare almeno ogni peccato mortale, sforzarsi di non commettere peccati e di recitare il santo rosario o altre preghiere.”   
Il santo aggiunge che se si trovasse davanti un peccatore indurito, gli consiglierebbe queste buone opere, a condizione che le compia non già per rimanersene tranquillo nello stato di peccato ma per ottenere da Dio, mediante l'intercessione della Vergine santa, la grazia della contrizione e del perdono dei peccati, e la vittoria sulle proprie cattive abitudini.

5) I devoti incostanti: questi, sono coloro che sono devoti della Vergine santa soltanto ad intervalli. Ora sono fervorosi ed ora tiepidi, oggi abbracciano ogni sorta di devozione alla Vergine santa e domani non ne osservano fedelmente le norme. Anziché caricarsi di tante preghiere, è meglio compierne poche con amore e fedeltà, mal grado il mondo, il demonio e la carne.

6) I devoti ipocriti: questi, nascondono i loro peccati e le loro cattive abitudini sotto il manto di questa Vergine fedele, per apparire agli occhi degli altri diversi da quello che sono.

7) I devoti interessati: infine, questi, sono quelli che ricorrono alla Vergine santa solo per evitare pericoli, guarire dalle malattie o per altre necessità del genere. Senza queste necessità, la dimenticherebbero.  

  Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori

Cosa è il peccato?

Il peccato è un’offesa a Dio, e in quanto tale è un danno che ha una gravità infinita, poiché offende Dio che è infinitamente buono. Il peccato mortale infrange l’amicizia che ci unisce con il nostro Creatore. Insegna Sant’Alfonso:
“Il peccatore quando sta deliberando di dare o negare il consenso al peccato, allora per così dire prende in mano la bilancia e si mette a vedere, se vale più la grazia di Dio, o quello sfogo d'ira, quell'interesse, quel diletto. Quando poi dà il consenso alla tentazione, allora che fa? allora dice che vale più quel misero piacere, che non vale la grazia di Dio. Ecco dunque come egli disonora Dio, dichiarando col suo consenso che vale più quel misero piacere, che non vale l'amicizia divina.
Così dunque, mio Dio, tante volte io vi ho disonorato, posponendovi ai miei miserabili gusti.
Se il peccatore cambiasse Dio per un tesoro di gemme, per un regno, pure farebbe un gran male, perché Dio vale infinitamente più che tutti i tesori e regni della terra. Ma perché tanti lo cambiano? per un fumo, per un poco di terra, per un piacere avvelenato, che appena avuto sparisce.
Ah mio Dio, e come tante volte io ho potuto aver l'animo per beni così vili di disprezzare voi, che m'avete tanto amato? Io non voglio vedermi più in disgrazia vostra. Fatemi prima morire, ch'io di nuovo abbia ad offendervi.Maria Madre di Dio, esauditemi ancora voi; intercedete per me affinché io sempre sia di Dio, e Dio sia sempre mio”.

 




Dodicesimo giorno Trattato:[105-114]

CAPITOLO TERZO  - La vera devozione a Maria

Dopo che il santo ci ha mostrato le false devozioni alla Vergine santa, ci da cinque caratteristiche per definire come sia la vera devozione:

a) Devozione interiore: La vera devozione a Maria è interiore; parte, cioè, dalla mente e dal cuore; deriva dalla stima che si ha di lei e dall'amore che si nutre per lei.

b) Devozione tenera: La vera devozione a Maria è tenera, vale a dire piena di fiducia nella Vergine santa, di quella stessa fiducia che un bambino ha nella propria mamma. Essa spinge l’anima a rivolgersi a lei per aiuto come ad una mamma, in ogni tempo, in ogni luogo e in ogni cosa: nei dubbi per essere illuminato, nei traviamenti per ritrovare il cammino, nelle tentazioni per essere sostenuto, nelle debolezze per essere fortificato, nelle cadute per essere rialzato, negli scrupoli per esserne liberato, nelle croci, fatiche e contrarietà della vita per essere consolato.

c) Devozione santa: La vera devozione a Maria è santa, cioè conduce l'anima ad evitare il peccato e ad imitare le virtù della Vergine.

d) Devozione costante: La vera devozione alla Vergine è costante: conferma l'anima nel bene e la induce a non abbandonare facilmente le pratiche di pietà. La rende coraggiosa nell'opporsi alle massime del mondo, alle molestie e agli stimoli della carne, e alle tentazioni del demonio. Se cade, si rialza tendendo la mano a colei che le è madre buona, se si trova senza gusto né fervore sensibile, non se ne affligge. Infatti il giusto e il devoto fedele di Maria vivono della fede di Gesù e di Maria, e non dei sentimenti della natura.

e) Devozione disinteressata:
 Un vero devoto di Maria non serve questa augusta Regina per il proprio bene temporale o eterno, corporale o spirituale, ma unicamente perché ella merita di essere servita, e Dio solo in lei. L’ama e la serve fedelmente, sia nelle freddezze e nelle aridità che nelle dolcezze e nei fervori sensibili.

San Luigi, confida tanto in questa devozione, che conclude questo capitolo dicendo:
“Se sapessi che il mio sangue colpevole potesse servire a far penetrare nei cuori le verità che scrivo in onore della mia amata Madre e augusta Sovrana, me ne servirei, invece dell'inchiostro, per tracciare questi caratteri.”


  Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori

Il peccato è un disprezzo che si fa a Dio

“Ecco come lo stesso Dio lo dichiara, e ne fa espressi lamenti: «Ho nutrito dei figli e li ho allevati, ma essi si sono ribellati a me” (Is I, 2). Io ho sollevato i miei figli, gli ho conservati e nutriti; ma essi con barbara ingratitudine mi hanno disprezzato. Ma chi è questo Dio, che da quest'uomini è disprezzato? è il Creatore del cielo e della terra: è un bene infinito, un Signore così grande, che a suo confronto tutti gli uomini e tutti gli angeli sono come una stilla di acqua ed un granello di arena, "come la polvere minuta delle bilance“(Is 40, 15). In somma tutte le creature innanzi alla sua infinita grandezza sono così poco, come non fossero.
Ma oh Dio, che ho fatto! Voi, mio Redentore avete tanto stimata l'anima mia che ci avete speso il sangue per non vederla perduta, ed io ho voluto perderla per niente, per un capriccio, per uno sfogo di rabbia, per un misero diletto, con disprezzare la vostra grazia e il vostro amore!
Ah mio Dio, e chi son io che vi ho disprezzato? un povero verme che niente posso ed altro non ho, se non quello che voi mi avete dato per vostra bontà. Voi mi avete dato l'anima, il corpo, l'uso della ragione e tanti beni in questa terra; ed io di tutto mi son servito per offender voi, mio benefattore. Che più? nello stesso tempo che da voi m'era conservata la vita, affinché io non cadessi nell'inferno che meritava, io seguitava a maltrattarvi. Ah mio Salvatore, e come avete avuto tanta pazienza con me! Misero me, quante notti ho dormito in disgrazia vostra.

O Maria, rifugio de' peccatori, soccorrete un peccatore, che a voi si raccomanda.


 



Tredicesimo giorno Trattato: [115-119]

CAPITOLO QUARTO  - 
Principali forme di devozione a Maria

In questo capitolo San Luigi, fa una divisione delle varie forme di devozione a Maria. Le divide in due gruppi principali:

1) Pratiche interiori
Onorarla come degna Madre di Dio, cioè stimarla e onorarla più di tutti gli altri santi, in quanto essa è il capolavoro della grazia. Meditare le sue virtù, i suoi privilegi e le sue azioni.Contemplare le sue grandezze. Porgerle espressioni di amore, di lode e di riconoscenza. Invocarla col cuore.

Offrirsi e vivere in comunione con lei. Compiere le proprie azioni con lo scopo di piacerle. Intraprendere, continuare e finire tutte le proprie azioni per mezzo di lei, in lei, con lei e per lei, a fine di compierle per mezzo di Gesù Cristo, in Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, nostro ultimo fine.



2) Pratiche esteriori
Ci sono tantissime pratiche esteriori; San Luigi ne fa un elenco di alcune: 

Iscriversi nelle sue confraternite e congregazioni. Entrare negli Istituti religiosi fondati in suo onore. Proclamare le sue lodi. Fare in suo onore elemosine, digiuni e mortificazioni spirituali o corporali. Portare sulla persona qualche suo distintivo, come il santo rosario, lo scapolare o la catenina. Recitare con attenzione, devozione e modestia: o il santo Rosario, o l'Ufficio della beata Vergine, così universalmente approvato e recitato nella Chiesa, o il Piccolo Salterio di Maria, che san Bonaventura compose in suo onore e che ispira affetti così dolci e devoti, oppure altre preghiere, inni e cantici della Chiesa, come la Salve Regina ecc. Cantare e far cantare cantici spirituali in suo onore. Farle un certo numero di genuflessioni o riverenze, dicendole, per esempio:
Ave, Maria, Vergine fedele, oppure, Ave, Maria, Madre di Misericordia. Avere a cuore le sue confraternite, ornare i suoi altari, incoronare ed ornare le sue immagini. Portare e far portare le sue immagini in processione ed averne una su di se, quale arma potente contro il maligno. Far dipingere le sue immagini o il suo nome e collocarli nelle chiese o nelle case o sopra le porte e gli ingressi delle città, delle chiese e delle case. Consacrarsi a lei in maniera speciale e solenne.

Vi sono tante altre devozioni che si possono rivolgere alla Santa Vergine. La cosa più importante è che servano a santificare le anime, purché siano compiute in debito modo, e cioè: 1) con buona e retta intenzione di piacere a Dio solo, di unirsi a Gesù Cristo, che è il loro fine ultimo, e di edificare il prossimo; 2) con attenzione, senza distrazioni volontarie;3) con pietà, senza fretta e senza svogliatezza; 4) con modestia e compostezza di corpo rispettosa ed edificante.

La forma più perfetta

San Luigi descrive le caratteristiche della vera devozione:

“Tutto considerato, dichiaro ad alta voce che, non ho conosciuto né imparato forma di devozione verso Maria, simile a quella che sto per esporre. Nessuna, infatti, come questa esige da un'anima più sacrifici per Dio, la svuota maggiormente di se stessa e del suo amor proprio, la custodisce più fedelmente nella grazia e la grazia in lei, l'unisce più perfettamente e più facilmente a Gesù Cristo e, infine, è più gloriosa per Dio, santificante per l'anima e utile al prossimo”.

  Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori

Il peccatore nega a Dio l’ubbidienza

Quando Mosè annunciò al Faraone l'ordine di Dio che lasciasse in libertà il suo popolo, rispose il temerario: «Chi è il Signore che io debba ubbidire alla sua voce? Io non conosco il Signore" Lo stesso dice il peccatore, quando la coscienza gli ricorda intimamente il precetto divino e gli proibisce di fare quel peccato, ed egli risponde: Ora in questo fatto io non conosco Dio: so ch'egli è il mio Signore, ma non voglio ubbidirlo.
La voce di Dio si fa sentire al peccatore quando è tentato, dicendogli: “Figlio, questo non ti conviene, non ti prender questo infame piacere, lascia questa roba, che non è tua”. Ma egli peccando risponde: “Signore, non vi voglio servire. Voi non volete che io faccia questo peccato, ed io voglio farlo”.
Così vi ho detto più volte, o mio Dio, quando ho peccato. Se voi non foste morto per me, o mio Redentore, non avrei animo neppure di cercarvi perdono; ma voi stesso dalla croce questo perdono mi offrite, se io lo voglio. Sì che lo voglio; mi pento di avervi disprezzato, o sommo bene. Prima morire che mai più offendervi.
Maria, rifugio mio, a voi chiedo la grazia di essere fedele a Dio sino alla morte.


 





Quattordicesimo giorno Trattato: [120 – 125]

LA PERFETTA CONSACRAZIONE A GESÙ CRISTO

CAPITOLO PRIMO - 
Contenuti essenziali della consacrazione

Poiché la nostra perfezione consiste nell'essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo. La devozione più perfetta sarà quella che ci conformerà, unirà e consacrerà più perfettamente a Lui. Ora, essendo Maria la creatura più conforme a Gesù Cristo, ne segue che tra tutte le devozioni, quella che consacrerà e conformerà di più un'anima a Nostro Signore è la devozione alla sua santa Madre. Inoltre quanto più un'anima sarà consacrata a lei, tanto più sarà consacrata a Gesù Cristo.
San Luigi afferma: “La perfetta consacrazione a Gesù Cristo, che altro non è che una consacrazione perfetta e totale di se stessi alla Vergine santissima. O, in altre parole, essa è una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo”.

   1. Consacrazione perfetta e totale

Questa devozione consiste nel darsi interamente alla santissima Vergine con lo scopo di essere, interamente di Gesù Cristo. Per far ciò, bisogna darle. Il nostro corpola nostra animai nostri beni esterni (presenti e futuri) e i nostri beni interni e spirituali (i nostri meriti, le nostre virtù e le nostre buone opere). Questo deve essere fatto senza alcuna riserva, nemmeno di un soldo, di un capello e della minima buona azione. E ciò per tutta l'eternità e senza pretendere né sperare altra ricompensa per la nostra offerta e il nostro servizio che l'onore di appartenere a Gesù Cristo per mezzo di Maria e in Maria. Il Montfort, si sofferma a chiarire due aspetti delle buone opere. Infatti in esse c’è un valore soddisfattorio (la stessa buona azione soddisfa la pena che avremmo dovuto meritare per i nostri peccati) e un valore meritorio (la stessa buona azione ci fa meritare la grazia e la gloria eterna). 

Ora, nella nostra consacrazione alla Vergine santa, noi diamo tutto il valore soddisfattorio e meritorio delle nostre azioni. A lei diamo i nostri meriti, grazie e virtù non perché li comunichi ad altri, visto che grazie e virtù sono incomunicabili e solo Gesù Cristo, ha potuto comunicarci i suoi meriti, ma perché ce li conservi, li aumenti e li abbellisca. Le diamo, invece, il valore soddisfattorio perché lo comunichi a chi meglio le sembrerà e per la maggior gloria di Dio.

Il Santo, alla fine, riporta le seguenti conseguenze:

a) Con tale forma di devozione si offre a Gesù Cristo, per le mani di Maria, tutto quanto gli si può dare.
b) Chi si è consacrato e sacrificato volontariamente a Gesù Cristo per le mani di Maria, non può disporre del valore di alcuna delle sue buone opere. Tutto ciò che soffre, tutto ciò che pensa, dice e fa di bene appartiene a Maria ed essa può disporne secondo il volere del Figlio e alla maggior gloria di lui.
c) Con questa forma di devozione ci si consacra nello stesso tempo alla Vergine santa e a Gesù Cristo: a Maria, come mezzo perfetto che Gesù Cristo ha scelto per unirsi a noi e unirci a Lui; a nostro Signore, come nostro fine ultimo, cui dobbiamo tutto ciò che siamo, perché è nostro Redentore e nostro Dio.



  Pratiche di preparazione

1) Ci mettiamo nella presenza di Dio

2) Chiediamo la grazia di avere una conoscenza di noi stessi: “Che io conosca me stesso, Signore”

3) Lettura: Tratto dal libro Via della salute Si Sant’Alfonso Maria di Liguori

L’uomo peccando affligge il cuore di Dio
Iddio non è capace di dolore, ma se ne fosse capace, ogni peccato degli uomini basterebbe ad affliggerlo ed a fargli perdere la pace.

S. Bernardo spiega che il peccato mortale è di tanta malizia, che in quanto a sé, "perimit Deum", uccide Dio. Se Dio potesse morire, il peccato mortale lo priverebbe di vita. Il motivo è questo: Ciò che è causa di tristezza infinita potrebbe distruggere Dio, amore infinito.
Consideriamo quanto ci rattristerebbe il vederci offesi da qualcuno che fosse stato molto amato e beneficato da noi. Ora, vedendo Dio un uomo, al quale ha fatti tanti benefici e gli ha portato tanto amore, fino al punto di dare il sangue e la vita per lui, e poi vedere come costui gli volta le spalle e disprezza la sua grazia per niente, per uno sfogo di rabbia, per un breve piacere; se fosse capace di pena e di mestizia, se ne morirebbe per l'amarezza che ne sente.

Caro mio Gesù, io sono la pecorella perduta, voi siete il mio buon pastore, che per le vostre pecorelle avete data la vita, abbiate pietà di me, perdonatemi tutte le amarezze che vi ho date. Mi dolgo, Gesù mio, di avervi offeso, e vi amo con tutta l'anima mia.
Maria, speranza mia, abbiate di me pietà.



 





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com