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Il caso enigmatico di padre Riccardo Lombardi, Fatima e la rivoluzione nella Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2016 15:04
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30/04/2016 14:51
 
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La notte scura che seguì...

Nel pontificato di Paolo VI i sogni di Lombardi svanirono.

Il fallimento personale si concretizza quando il 2 ottobre 1963, Montini, divenuto Paolo VI, in trono da poco più di tre mesi lo informa, in un’udienza drammatica, che il Mondo Migliore sarebbe stato affidato alla Compagnia di Gesù.

«Mandato arcivescovo a Milano (‘un allontanamento attribuito da alcuni in parte a noi’ ammette a fior di labbra Lombardi) (D, 21 giugno 1963) Montini lo ha invitato fra i predicatori di spicco della Missione ambrosiana del 1957. A un pranzo con Siri e Lercaro, lo ha voluto alla propria destra. Mentre gli ospiti erano accompagnati alle macchine, per un attimo l’arcivescovo e il gesuita sono rimasti separati dagli altri... Lombardi ha gettato le braccia al collo all’arcivescovo, come per un improvviso moto di perdono, e Montini gli ha posato la testa sulla spalla: ‘Eccellenza, perché il Papa non la fa cardinale?».

Negli anni successivi, Montini ha ricevuto da Giovanni XXIII l’intero dossier istruito dal Sant’Officio sul suo conto». [quello istruito sul conto di Roncalli non fu più trovato, è ovvio che appena fu fatto Papa l'interessato lo fece letteralmente distruggere] (MD, pagina 473).

Così Paolo VI, che aveva già riconvocato il Vaticano II e annunciato la riforma della Curia romana, chiude una tra le più calde pendenze del tempo roncalliano, quella del Mondo Migliore che si era caricata di aspetti troppo personali.

Proprio chi aveva tanto pianificato riforme per la Chiesa e per la Curia era tolto di mezzo.
Perché?

Per aver toccato un duro segreto di uomini coinvolti con i poteri del mondo, ma principalmente per non aver testimoniato l’abbandono di un Segreto di Dio. (e per non aver messo Fatima avanti al suo progetto, lasciandola dietro le file del suo personalismo rivoluzionario, questo pagò, di fatto, Lombardi, la sua personale vanagloria)

Il Mondo Migliore sarà d’allora in poi strumentalizzato ovunque.  

In Brasile servì a promuovere molti «profeti» delle nuove «comunità ecclesiali di base», che alimentavano proprio uno sfondo marxista.
In altri luoghi servì una «teologia del laicato», aperta anche al dialogo sulla «morte di Dio» e sulla redenzione dei miscredenti e atei.

«Si spezza anche l’uomo, sotto i colpi della Curia romana e quelli, non meno percussivi, di una crisi psicologica devastante.
Al termine di questa passione, il protagonista si ritira tra le quinte. La voce che ha fatto vibrare le masse si vela di pianto e si spegne» (MD, pagina 472).

Durante una delle sue tante notte d’angoscia, divorate dall’insonnia, Lombardi si sente un’altra persona e immagina di essere ad Assisi, solo, nel buio d’una notte oscura: tutti erano partiti senza salutarlo.
Possiamo essere d’accordo con Zizola che uno dei frutti del piano di Lombardi fu l’incontro interreligioso di Assisi.
La differenza è che lui e il suo mondo conciliare ne rimane incantato mentre invece il mondo cattolico non può che non rimanervi inorridito, a punto di vedere in tale smarrimento della Fede il contenuto del Terzo Segreto di Fatima.

Chi ha paura di tale Segreto?

Naturalmente quanti vedono in esso un ostacolo ai suoi piani.
Da Benedetto XV a Pio XII, entusiasta del Mondo Migliore di padre Lombardi, il Messaggio di Fatima poteva intralciare la loro diplomatica politica di concordati ed alleanze.

(basterà vedere poi anche la reazione di Giovanni XXIII contro il Messaggio di Fatima, definendolo un insulso allarmismo di profeti di sventura contro i quali si doveva opporre l'alta dose di ottimismo che sarebbe stato lanciato dal Concilio)


Ciò ha portato ad un contenimento della dimensione profetica di Fatima.
E questo fatto non si dimostra oggi più un segreto.

Rimane che dalla morte di Pio XII in poi, si è visto nel Messaggio di Fatima l’intralcio da sopprimere o riciclare in favore della politica per l’aggiornamento della stessa Religione all’ammirabile mondo nuovo.

Padre Lombardi avrebbe potuto canalizzare le sue doti di oratore e le sue energie di organizzatore per chiamare il mondo cattolico al compimento del piano straordinario donato alla Chiesa da Maria Santissima ma ha preferito ad esso il suo progetto.

Preso dall’idea di mondo migliore a cui un rinnovamento della Chiesa avrebbe contribuito, aveva trescato coi profeti della nuova chiesa conciliare; aveva osato sfiorare il segreto oscuro di uomini che pianificavano «come dèi» una religione mondiale.
Aveva ricevuto tante grazie e molti aiuti, ma non aveva saputo ordinare la sua impresa all’Idea principale: al dolce segreto di Dio per gli uomini del nostro tempo: la parola di Maria!
E il suo momento passò lasciando solo pena e rovina.

Arai Daniele (da erredieffe del 1° maggio 2008)


1) Juan Donoso Cortés, «Lettera al cardinal Fornari», 19 giugno 1852, in [Pio IX,] Sillabo [1864], a cura di Gianni Vannoni, Cantagalli, Siena, 1998, pagine 111-135, pagina 113.

2) «Il ‘microfono’ di Pio XII, il gramscismo cattolico e i fumetti», Mattia Tanel 24/05/2007.
Per quanto segue, confronta Antonio Spinosa, «Pio XII. L’ultimo Papa», Mondadori, Milano, 1992,
pagine 292-294 e 323-324.
Sulla interessante figura di padre Lombardi (1908-1979), personaggio

decaduto dalla notorietà pubblica all’avvento di Giovanni XXIII, confronta Giancarlo Zizola,
«Il microfono di Dio: Pio XII, padre Lombardi e i cattolici italiani», Mondadori, Milano, 1990, o per una prima ricognizione it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Lombardi_(gesuita).



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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