A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Greg Burke un laico il nuovo portavoce ufficiale della Santa Sede

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2016 12:04
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.988
Sesso: Femminile
11/07/2016 12:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


  Francesco nomina Greg Burke nuovo direttore della Sala Stampa

Il nuovo direttore della Sala Stampa, Greg Burke - RV

Il nuovo direttore della Sala Stampa, Greg Burke - RV

11/07/2016

Papa Francesco ha accolto la rinuncia, presentata da padre Federico Lombardi, dall'ufficio di Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Il Pontefice ha nominato nuovo direttore, con decorrenza dal primo agosto 2016, Greg Burke, finora vice-direttore del medesimo ente. Il Papa ha inoltre nominato vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, con decorrenza dal primo agosto 2016, Paloma García Ovejero.

Due laici, un  uomo e una donna, due giornalisti di livello internazionale alla guida della Sala Stampa della Santa Sede. A succedere a padre Lombardi, dopo 10 anni di straordinario lavoro, Papa Francesco ha chiamato come direttore della Sala Stampa, Greg Burke. Nato 57 anni fa a Saint Louis negli Stati Uniti da una famiglia di tradizione cattolica praticante, Burke dopo aver frequentato uno dei licei dei gesuiti della città, si è laureato nel 1983 in Letterature Comparate presso la Columbia University di New York, specializzandosi poi in giornalismo. In quegli anni entra come membro numerario nell'Opus Dei.

Greg Burke: da Time a Fox News, poi la nomina come Advisor della Comunicazione in Vaticano
Greg Burke ha lavorato presso la "United Press International" di Chicago, per la "Reuters" e per il settimanale "Metropolitan", finché è stato inviato a Roma come corrispondente del settimanale "National Catholic Register". Nel 1990 inizia a collaborare col settimanale Time ed è corrispondente fisso della rivista quando, nel 1994, proclamerà San Giovanni Paolo II uomo dell'anno. Nel 2001, il giornalista statunitense inizia a lavorare per la televisione come corrispondente da Roma per Fox News. Nel 2012 viene chiamato in Segreteria di Stato, Sezione per gli Affari Generali, come Consulente per la comunicazione. Dal 21 dicembre 2015 è vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

Paloma Ovejero: dal 1998 giornalista della "Cadena Cope, Radio Española"
Come vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, Francesco ha nominato  Paloma García Ovejero. Nata a Madrid 41 anni fa, dopo essersi laureata in giornalismo nel 1998 presso l'Università Complutense di Madrid, si è specializzata in gestione delle strategie della comunicazione alla New York University. Dal 1998 è redattrice e conduttrice della "Cadena Cope, Radio Española", con la qualifica di capo Redattore. Dal settembre 2012 è corrispondente per l'Italia e per la Città del Vaticano, collaborando, oltre che per la "Cadena Cope, Radio Española", anche con altre emittenti televisive e diverse testate giornalistiche.



Lombardi: continuo a servire la Chiesa, i religiosi non vanno in pensione

Papa Francesco con padre Lombardi - ANSA

Papa Francesco con padre Lombardi - ANSA

12/07/2016 

Grande eco sulla stampa internazionale per la nomina di Greg Burke come direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Il giornalista statunitense succede a padre Federico Lombardi che, dal momento dell'annuncio della fine del suo incarico, sta ricevendo la gratitudine di tantissime persone, giornalisti e non solo per il suo straordinario servizio di portavoce vaticano. Al microfono di Fabio Colagrandepadre Federico Lombardi confida i sentimenti con i quali sta vivendo questo momento e torna ai momenti più significativi dei suoi 10 anni alla guida della Sala Stampa

R. – Non c’era alcuna sorpresa onestamente per me! Intanto prima o dopo mi sembrava assolutamente chiaro che il mio compito dovesse terminare. Non siamo eterni… Io avevo manifestato più volte al Papa, anche nel corso di questi tre anni, la piena disponibilità a fare il servizio che potevo fare, ma anche ad ogni decisione che venisse presa in vista di un avvicendamento in questo compito.

D. – Abbiamo sentito, in un’intervista proprio alla nostra emittente, Greg Burke parlare di paura rispetto al compito che ora lo attende. Come commenta queste parole?

R. – Un po’ di timore – diciamo così – reverenziale di fronte ad un servizio impegnativo, che riguarda la persona del Papa e la vita della Chiesa, è sempre comprensibile. Ma tutti noi sappiamo di avere dei limiti e se siamo chiamati a svolgere un compito abbiamo fiducia che il Signore ci aiuti a svolgerlo e che chi ci ha dato questo compito abbia pensato bene a chi lo stesse dando. Quindi, dobbiamo sentirci in un clima di fiducia e di speranza. Naturalmente molte cose si imparano… Anche io, 10 anni fa, tante cose di questo servizio non le conoscevo assolutamente e quindi potevo avere delle incertezze o delle difficoltà a trovare i riferimenti giusti o le informazioni necessarie. Poi si cammina, si fa strada, si impara, si assume anche una maggiore sicurezza e tranquillità nel compiere il proprio lavoro. Quindi questo è un cammino normale di ogni tipo di compito: non è che uno si aspetti che si cominci già al top di tutte le esperienze, le conoscenze e le capacità. Si fa strada! Penso che sia per Greg Burke, sia in particolare anche per Paloma Garcia Ovejero, che comincia così giovane, sia una bella esperienza in cui si troveranno certamente aiutati. Io ho trovato sempre una grandissima disponibilità da parte di tutti, nel mondo vaticano, nella Curia per le necessità di informazioni o di consigli che venivano richiesti. Non ci si muove  in un mondo in cui la gente ha il fucile puntato contro di noi: direi proprio di no! Anche nel mondo giornalistico, che i nostri due colleghi dovranno servire, trovano molta simpatia – mi sembra – in partenza e molta stima e fiducia. Quindi possono essere del tutto sereni.

D. – In dieci anni, lei ha avuto il privilegio di seguire da vicino il Pontificato di Benedetto XVI, poi i primi anni del Pontificato di Papa Francesco. Quali sono i momenti più difficili, più duri, che ha vissuto come portavoce vaticano?

R. – Tutti possono ricordare – anche un po’ dalla cronaca – quali possono essere stati i momenti vissuti con un po’ più di tensione e di criticità… Quello che io dico, in generale, è che l’esperienza anche un po’ più dolorosa che ho potuto vivere è stata quella del seguire e del partecipare a tutte le vicende del dibattito, anche pubblico, sulle questioni degli abusi sessuali: una cosa naturalmente molto dolorosa. Vi ho partecipato con profonda intensità, vorrei dire, sapendo che era il cammino di purificazione della Chiesa, di cui Papa Benedetto ci ha tanto parlato e che dovevamo compiere; ho cercato anche di dare un po’ il mio contributo, in collaborazione con altri, perché si facessero passi avanti nel senso anche della chiarezza, della trasparenza, della verità nell’affrontare questi temi, in modo tale che effettivamente queste cose possano non avvenire più o per lo meno che possano essere affrontare nel modo più corretto, tempestivo e profondo fin dall’inizio. Anche altri momenti, come quelli delle fughe di documenti riservati o di tensioni interne al Vaticano, sono stati momenti naturalmente anche di una certa sofferenza: e non perché siano difficili dal punto di vista professionale – uno dice la verità e dice le cose che ha da dire e quello non è difficile! – ma la questione è che lì si vive anche con una certa partecipazione di sofferenza, ma con la consapevolezza che, anche nella dimensione della comunicazione, si compie il cammino per migliorare, per rispondere, per fare strada verso la verità e verso una visione più adeguata, più completa dei problemi e più serena. Aiutando anche i colleghi e il mondo circostante ad avere questa comprensione dell’umanità, anche dei limiti; ma anche sempre della missione positiva che la Chiesa ha, nonostante le debolezze umane di tanti che ne fanno parte.

D. – Come ci si sente a pensare che dal primo agosto il suo telefonino non sarà più bombardato da messaggi, richieste, telefonate ad ogni ora del giorno?

R. – Io credo che cambi il tipo di servizio che uno compie, ma non penso proprio di andare in pensione! Questa è una parola che non esiste per un religioso, che cerca di essere a disposizione del servizio di Dio e della Chiesa in tutta la sua vita, ogni giorno. Quindi se non saranno le chiamate di giornalisti che chiedono una risposta su una questione urgente, probabilmente ci saranno altre chiamate o altri rapporti, a cui uno cercherà di rispondere con tutto il cuore.



[Modificato da Caterina63 12/07/2016 12:04]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com