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Sui riferimenti biblici al 4° e 5° mistero glorioso e sul Rosario intero che rimane composto da 15 decine e non da 20 decine
Quesito
Salve padre,
sono sempre A.
ogni volta che preghiamo il 4° e 5° mistero Glorioso annunciamo la nostra Madre assunta in cielo e che viene incoronata regina del cielo e della terra, ma nelle sue risposte ai lettori ogni volta dice che pregando il Santo Rosario noi meditiamo sul vangelo, ma questi 2 misteri dove sono riportati?
E perchè i misteri luminosi non sono contemplati per dire di aver meditato per intero il rosario, se ho capito bene dicendo i misteri Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi, non disse Gesù: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,18-19), quindi quando papa Giovanni Paolo II ha inserito questi misteri del vangelo, non dovrebbero completare il rosario per il semplice fatto che lo abbia messo il papa, oppure non ha imposto tale preghiera per unirla agli altri 3 misteri?
La ricorderò nelle mie preghiere, spero che lei mi ricordi durante la Messa.
Risposta del sacerdote
Caro A.,
1. premesso che la Divina Rivelazione non consiste solo nella Sacra Scrittura, come dicono i protestanti, ma anche nella Tradizione, si trovano tuttavia agganci preci sui due ultimi misteri gloriosi anche nella Sacra Scrittura.
2. Sul fondamento biblico della Madonna assunta in cielo è opportuno ricordare quanto ha affermato Pio XII nella BollaMunificentissimus Deus con la quale proclamò questa verità come dogma di fede il 1° novembre del 1950.
In questa Bolla il Papa dice che questa verità è fondata sulla Scrittura, letta secondo l’interpretazione della tradizione ecclesiale.
Dice anche che “tutte le ragioni e considerazioni dei santi e dei teologi (in proposito) hanno come fondamento ultimo la S. Scrittura”.
Essi con i lumi dello Spirito Santo sono riusciti a leggere fra le righe ciò che la lettera della Scrittura non dice espressamente, ma lascia intuire.
3. Ecco i passi dai quali se ne può trarre riferimento.
Il primo è quello di Gen 3,15: “Porrò inimicizia fra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe”.
Qui Dio annuncia che questa donna sarà strettamente unita alla sua discendenza (Cristo) nella lotta vittoriosa contro il demonio.
Giustamente la Munificentissimus Deus conclude: “Come la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e segno finale di questa vittoria, così anche per Maria la lotta che ha in comune col Figlio suo si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale” (MD).
4. Il secondo passo è Es 20,12: “Onora tuo padre e tua madre” (cfr. Lc 19,3). “Dal momento che il nostro Redentore è figlio di Maria, non poteva, come osservante perfettissimo della divina legge, non onorare, oltre l’eterno Padre, anche la madre. Potendo quindi dare alla madre tanto onore, preservandola immune dalla corruzione del sepolcro, si deve credere che lo abbia realmente fatto” (MD).
5. In Is 60,3 (Volgata) si legge: “Glorificherò il luogo ove poggiarono i miei piedi”.
Ebbene, il corpo della Vergine è il sacrario ove il Signore ha posato i suoi piedi.
6. Ciò che si legge nel Sal 45,10.14-16 è particolarmente importante: “Alla tua destra la regina in ori di Ofir... la figlia del re è tutta splendore... è presentata al re in preziosi ricami... entrano insieme nel palazzo del re”.
Qui Davide profetando parla dell’assunzione di Maria e anche della sua regalità: Maria entra trionfalmente nella corte celeste e siede come Regina alla destra di Gesù, re immortale nei secoli.
7. Notevole è anche l’affermazione del Sal 132,8 nella Volgata: “Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo tu e l’arca della tua santificazione”.
I Padri, i teologi e gli oratori sacri hanno visto nell’arca dell’alleanza, fatta di legno incorruttibile e posta nel tempio del Signore, un’immagine del corpo purissimo di Maria, preservato dalla corruzione del sepolcro ed elevato alla gloria nel cielo.
Gesù risorto non è dunque da solo in cielo con il suo corpo, ma vi è anche l’arca (il corpo) della sua santificazione, e cioè Maria.
8. Vi è poi la grande visione di Giovanni nell’Apocalisse: “Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole… e, sul capo, una corona di dodici stelle” (Ap 12,1).
I dottori scolastici hanno visto adombrata l’assunzione di Maria in questa donna vestita di sole, che l’apostolo Giovanni contemplò nell’isola di Patmos.
Le dodici stelle rappresentano gli apostoli. Rappresentano anche le 12 tribù di Israele e i 12 patriarchi.
Nelle 12 tribù di Israele vi è senz’altro “tutto l'Israele di Dio” (Gal 6,16) e cioè tutti coloro che costituiscono il vero popolo di Dio e non soltanto l’Israele secondo la carne.
Dunque vi sono tutti Santi.
9. In riferimento ai misteri della luce sappiamo bene che Giovanni Paolo II li ha proposti alla meditazione dei fedeli.
Nello stesso tempo però non ha inteso mutare l’assetto tradizionale del Rosario, che continua ad essere chiamato Salterio mariano (composta di 150 Ave Maria) in analogia con il salterio di Davide, costituito di 150 Salmi.
Quando il Papa presenta i misteri della luce dice: “Affinché il Rosario possa dirsi in modo più pieno 'compendio del Vangelo', è perciò conveniente che, dopo aver ricordato l'incarnazione e la vita nascosta di Cristo (misteri della gioia), e prima di soffermarsi sulle sofferenze della passione (misteri del dolore), e sul trionfo della risurrezione (misteri della gloria), la meditazione si porti anche su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica (misteri della luce)” (Rosarium Virginis Mariae, 19).
Il Papa ha detto “è perciò conveniente”. Non ne fa un obbligo.
E aggiunge queste importanti parole: “Questa integrazione di nuovi misteri, senza pregiudicare nessun aspetto essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera” (Ib.).
Quest’affermazione è importante per coloro che fanno parte delle Confraternite del Rosario e che hanno l’obbligo di recitare un Rosario intero nell’arco della settimana.
Se fosse mutato l’assetto del Rosario, per Rosario intero si dovrebbero intendere i 20 misteri. Ma Giovanni Paolo II ha detto che non viene mutato “nessun aspetto essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera”.
Ed è per questo che le corone che costituiscono il Rosario intero sono composte da 15 decine, come usano i domenicani che sono menzionati dal beato Paolo VI nella Marialis cultus con queste significative espressioni: “Tra questi è giusto ricordare i Figli di san Domenico, per tradizione custodi e propagatori di così salutare devozione” (Marialis cultus, 43).
10. Pertanto non è necessario far riferimento alle parole dette da Cristo a Pietro se non perché ad una terza parte del Rosario (miseri gaudiosi, dolorosi, gloriosi) si possa sostituire la recita dei cinque misteri della luce.
Ma la struttura del Rosario rimane invariata.
In conclusione: se uno recita tre corone, recita il Rosario intero.
È sufficiente che queste tre corone siano prese tra i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi e luminosi.
Non è richiesto di recitarne quattro.
Questo vale anche per coloro che in forma associata si impegnano a recitare il Rosario intero.
Ti ringrazio perché mi hai dato la possibilità di chiarire bene quanto ha detto Giovanni Paolo II sulla sostituzione o integrazione con i misteri della luce e sull’assetto tradizionale del Rosario.
Ti assicuro la mia preghiera, soprattutto nel Rosario e nella S. Messa, e ti benedico.
Padre Angelo
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)