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Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità (5)

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2017 00:46
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25/03/2017 08:42
 
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Aborto

 



Ascolto al TG che il Papa afferma che la tragedia dei migranti è la più grande dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma come è possibile dimenticare i cristiani perseguitati e soprattutto il genocidio dei bambini abortiti: soltanto in Italia 6 milioni nei 39 anni di aborto legalizzato.... 



di Margherita Garrone


Caro direttore,

scrivo perplessa e amareggiata dopo aver visto l’edizione del TG1 del 22 marzo, in cui si dà conto dell’invito rinnovato dal Santo Padre all’accoglienza di profughi e migranti: «Non dimentichiamo – ha detto - che la tragedia che stanno vivendo i migranti oggi è la più grande dalla fine della Seconda Guerra Mondiale!».

Come è possibile che il Vicario di Cristo dimentichi il genocidio in corso, ben superiore per quantità e qualità alla pur dolorosa Seconda Guerra Mondiale, ai Gulag, ai massacri di Pol Pot, e anche all’attuale esodo di popoli alla ricerca di libertà e di terra? Anche solo considerando l’Italia: 6 milioni di aborti in 39 anni di legge 194, più gli incalcolabili aborti illegali, più gli aborti premeditati e selettivi della Procreazione Medicalmente Assistita, gli aborti chimici ecc. Vogliamo calcolare cosa succede nel mondo ogni anno? Altro che guerra mondiale.

Sento anche con tanta amarezza passare sotto silenzio i molti eccidi di cristiani pervicacemente perseguitati in ogni parte del mondo e proprio in quei paesi da cui arrivano molti migranti. Mentre il TG mandava in onda il suo discorso, quanti cristiani sono stati minacciati, violentati, uccisi e buttati nella spazzatura o in una fornace per mattoni? Troppo poco sentiamo parlare di loro.

Rendiamo invece grazie a Dio per questi fratelli santi martiri, che completano nella loro carne ciò che manca alla passione di Cristo (S. Paolo). Il pensiero dei martiri mi turba per lo scarso riconoscimento dato loro. Siamo lontanissimi dalla Chiesa apostolica, forse perché allora molti vescovi di Roma hanno versato il loro sangue dove ora abbiamo innalzato splendide cattedrali. Ma siamo lontani perché siamo ciechi: il loro sangue è seme per altri cristiani, ma noi non siamo lì a raccoglierlo e venerarlo come il sangue di “altri cristi”.

Mi turba questo pensiero perché associo a questi martiri i milioni di bambini abortiti; sacrificati sull’altare della cultura della morte, della divinità “qualità della vita”, in odio al Dio amante della vita. E per favore non pensiamo che sia colpa dei Massoni o dei vari Soros o delle femministe! Pensiamo invece all’abiura di molti cristiani, anche vescovi, che hanno pensato agli equilibri politici, al male minore, alla difesa degli interessi economici: non più capaci di discernimento, abbandonati dallo Spirito di Consiglio, lamentano tante calamità mentre la matrice è unica.

Proclamiamo Dio Padre, creatore del cielo e della terra, nel Credo della domenica, ma appena fuori non abbiamo né Padre né Figlio. Se Maria non avesse detto il suo sì, se il Figlio non si fosse incarnato nella Vergine Madre, non avremmo la certezza che in ogni creatura concepita c’è la presenza e la santità della Trinità Beata.

Il diritto alla vita è sacro ed inalienabile più del diritto alla terra, alla famiglia, alla libertà. La persona cui è stata sottratta la vita dal grembo materno è il più povero ed invisibile degli esseri umani e, per far eco alla Santa di Calcutta, “il più povero tra i poveri”. Quanti milioni di questi poveri ha prodotto la nostra attuale civiltà senza anima e senza amore?

Non posso e non voglio accettare che questo popolo di creature senza vagiti e senza carezze di mamma sia meno determinante, per il futuro dell’umanità e della Chiesa, che il popolo dei migranti e dei profughi. La Parola di Dio ci dà la certezza e la consolazione: “Anche se una donna dimenticasse il figlio, io non ti dimenticherò mai… Sulle mie palme ti porto tatuata…” (cfr. Is 49,15-16). 

Sono le mani di Gesù forate dai chiodi! In quelle ferite è impresso il volto di ogni bambino rifiutato: come possiamo dimenticare che nella sua passione sono presenti tutti gli aborti di ogni terra e di ogni tempo, insieme a tutti gli abomini di cui noi uomini siamo capaci.

Domani sarà il 25 marzo, Incarnazione del Figlio nel grembo della Vergine Maria. Come vorrei sentire in questa solennità del “sì alla vita” il successore di Pietro accomunare ogni bimbo concepito a Gesù nel grembo di Maria!





LUTERO NON ERA UN RIFORMATORE MA RIVOLUZIONARIO ERETICO

Basta con le menzogne! C’è un limite a tutto! Nessun Vescovo e nessun Papa, in nome della pace e del dialogo o dell’ecumania, possono imporre una visione distorta della storia.

E’ di questi giorni la notizia di solite manovre occulte, per imporre alla Chiesa, visioni distorte della storia. In questo sito francese, vedi qui – è riportato che si sta svolgendo in Vaticano, fino al 31 marzo, un incontro dal titolo: «Lutero, 500 anni dopo. Una rilettura della Riforma luterana nel suo contesto storico ecclesiale» dove per concetto di “rilettura della Riforma” si intende con ciò RIABILITARE Lutero, riletto appunto distorcendo la storia. Infatti, in una conferenza stampa che si è tenuta ieri 22 marzo 2017, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Presidente del Comitato, il Padre Ardura, assistito dal prof. Johannes Grohe, storico che insegna alla Pontificia Università della Santa Croce, ha spiegato ai giornalisti che questo seminario di studi consiste in «una ricerca della verità» in un contesto storico ed economico complesso:

«Lutero voleva fare inizialmente una riforma dall’interno, non voleva provocare uno scisma» – ha dichiarato. «All’inizio voleva fare una riforma all’interno della Chiesa, come è stato spesso il caso nel corso dei secoli. Egli compì un cammino spirituale, il punto di partenza quindi era buono. Ma in seguito ci sono state delle pressioni da tutti i lati, degli elementi che sono sopraggiunti dall’esterno, storici, politici ed economici, che hanno influenzato l’evoluzione della stessa Riforma e hanno condotto alla rottura.»

Insomma, detto in breve, il Padre Ardura, mentre afferma da un lato di non sapere se Papa Francesco voglia riabilitare Lutero, dall’altro professa, abusivamente – diciamo chiaro -, che cattolici e protestanti hanno «una comunione nella stessa fede», grazie ad «un accordo tra le due Chiese»!

Tutto ciò E’ FALSO! Clamorosamente falso! Mentono sapendo di mentire, e questo è inaccettabile! In questo link – Ripensando  Lutero – avevamo già dato prova, attraverso il domenicano Padre Coggi, che questa visione benevola, ma modernista, delle azioni di Lutero, non erano affatto di RIFORMA ma di  RIVOLUZIONE. Lutero è stato un rivoluzionario, non un riformatore. Chi sono infatti i veri Riformatori? SONO I SANTI e non gli ereticiSant’Ignazio di Lojola fonda la Compagnia per contrastare l’eresia luterana, senza alcun patteggiamento, senza alcun compromesso!

Lutero inizia la sua avventura NON per una benevola Riforma interna alla Chiesama perché NON sopportava più il voto celibatario. In quanto monaco agostiniano, non accettava più di doversi “contenere” e da qui inizia senza dubbio la sua “bella” ricerca del Volto misericordioso di Dio, ma lo fa per un motivo personale soggettivo, che appartiene alle incontinenze e non al cuore… Il suo interessamento contro i vizi e i peccati nella Chiesa, la vendita delle indulgenze, ed altre immoralità, è solo una fase successiva che sarà usata da Lutero come manganello e ricatto.

Nei vari racconti biografici e storici, si evincono due periodi di Lutero durante la sua permanenza da monaco: la prima parte molto regolare e serena, ma sopraggiunta una certa rilassatezza e a causa di un temperamento eccitabile e nervoso, cominciò a non sopportare più le privazioni soprattutto quelle legate al celibato e dunque alla continenza e piuttosto che ammettere di non essere magari portato alla vita monastica, tentò di trovare nella Scrittura una sorta di “nuova giustificazione” ai suoi tormenti e tentazioni legate sempre alla concupiscenza, alla carne. Lutero era tormentato dal sentimento di trovarsi sempre in uno stato di peccato e fatte le dovute confessioni, penitenze, digiuni ripetuti con ansia sempre più inquieta, cede davanti al dubbio atroce di non poter resistere davanti all’inesorabile maestà di Dio; di qui inizia l’atroce dubbio di ritrovarsi nel numero dei dannati. Questa tensione crebbe a livelli davvero esasperati da farlo diventare davvero morbosamente angoscioso ed inquieto.

I veri motivi, spiega poi nel libro Padre Coggi, furono di natura strettamente teologica e soprattutto legati al dramma interiore che egli viveva…. Anche il domenicano Padre Riccardo Barile – vedi qui – ha espresso chiarissimamente in un articolo a La Nuova Bussola Quotidiana del novembre scorso, una preoccupante riflessione: “Ferma restando la necessità del dialogo ecumenico, è però importante rendersi conto che non è vero che tra cattolici e luterani ci unisce la fede e ci dividono solo delle interpretazioni teologiche. È vero invece che sui sacramenti, l’Eucarestia, l’approccio alle Scritture, il ministero sacerdotale, la Messa come sacrificio, la Madonna è proprio la fede che ci divide…”

Lutero ROMPE CON LA FEDE DELLA CHIESA da subito, fin dall’inizio della sua ricerca del Volto misericordioso di Dio, negando, poiché non lo accettava, la dottrina MORALE della Chiesa Cattolica. Per Lutero doveva esserci UN’ALTRA interpretazione della Scrittura e finisce per trovarla con il suo metodo: il “Sola Scriptura”, ossia, abbandonare tutto il magistero dei Papi e RILEGGERE quello patristico e la Scrittura, in senso letterale e UMANO, soggettivo, orizzontale.

Quale vero RIFORMATORE ha reagito in questo modo? Ditecelo, ve ne preghiamo, portateci qualche esempio concreto perché noi non ne abbiamo trovati.

Quando nel Libro del Siracide 16,13 troviamo scritto: “Tanto grande la sua misericordia, quanto grande la sua severità; egli giudicherà l’uomo secondo le sue opere…” Lutero lo cancella, risolve il problema relegando questi Libri nell’indice, e con quale autorità fece questo? Lutero mette da parte il concetto delle “opere” perché sa bene che significa che avrebbe dovuto resistere semplicemente alle tentazioni della carne (opera volontaria del libero arbitrio dell’uomo, ma negato da Lutero), e non trovare la scorciatoia, da qui inventa il “Sola fidei”, cioè, non siamo salvati per le opere, ma solo per la fede, da qui il famoso “pecca quanto vuoi, purché tu abbi fiducia salda, che Cristo copre i tuoi peccati con la sua giustizia…”

Scriveva la Civiltà Cattolica nel 1918, quando era ancora cattolica, vedi qui testo originale – “tutto il sistema di Lutero riposa sul falso: nella Scrittura non c’è un testo che lo legittimi. Lutero con audacia bronzea torse in parte violentemente la Scrittura, e in parte vi sostituì le sue falsificazioni… “.

E’ forse cambiata la Scrittura, oggi, e non ce ne siamo accorti, o cos’altro di ben peggiore sta accadendo nella Chiesa di oggi? Questi Pastori odierni, apostati ed eretici, ben sapendo che non possono usare la Scrittura per legittimare Lutero, cosa stanno facendo? Lo fanno apparire come VITTIMA DELL’OSCURANTISMO CATTOLICO DI IERI. E così “Lutero non fu compreso”…. Lutero non voleva rompere con la Chiesa, è ovvio, pretendeva solo che la Chiesa modificasse la sua dottrina secondo la sua interpretazione. Ed infatti: non è che la chiesa odierna si è un tantino protestantizzata tanto da abbracciare le tesi di Lutero, in campo dottrinale, e di conseguenza riabilitarlo nel tentativo di dare forza alle sue nuove rivendicazioni moderniste? Provateci il contrario! Portate le prove per dirci che siamo in torto!

E attenzione, qui il Concilio Vaticano II non c’azzecca nulla! Qui siamo oltre, siamo forse ad un Vaticano III senza accorgercene? Il secondo infatti ammoniva: “Gli episodi della così detta ‘intercomunione’, registrati in questi ultimi mesi, si iscrivono in questa linea, che non è la buona e che dobbiamo lealmente riprovare. Ricordiamo il Concilio, il quale ‘esorta i fedeli ad astenersi da qualsiasi leggerezza o zelo imprudente, che potrebbero nuocere al vero progresso dell’unità’ (Unitatis redintegratio n. 24)”.

Vogliamo concludere queste riflessioni invitandovi AD UNA RESISTENZA A NON ACCETTARE ALCUNA RIABILITAZIONE DI LUTERO (e nessun Papa può imporlo, fino a prova contraria), attraverso le parole della Civiltà Cattolica del 1918, che suonano davvero come profezia per questi nostri tempi:

Questo è il Lutero storico, cioè, vero. I suoi partigiani, numerosi come legione e inconcussi più che scogli, lo possono esaltare come e quanto vogliono fino alle stelle.. (…) In questa sfera Lutero fu forse il più grande figlio “del mondo”: iniziò il movimento di ribellione contro ogni autorità che non sia la forza di ferro, aprì il campo del soggettivismo, vide le cose non come erano, ma come voleva che fossero, fece legge morale il placito della sua volontà…

Se così non fosse, dovremo forse dare ragione a Lutero quando predicava che: “Dalla nostra parte sta il Cristo, dalla parte del papa sta il diavolo!”  giudicate voi! ma non possono avere ragione entrambi!

Consigliamo vivamente, a chi volesse approfondire i fatti, i seguenti libri:

– Angela Pellicciari, Martin Lutero;

– Angela Pellicciari, Martin Lutero il lato oscuro di un rivoluzionario;

– Padre Roberto Coggi O.P. Ripensando Lutero

   



[Modificato da Caterina63 30/03/2017 13:27]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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