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La Gnosi luterana e la Dottrina del potere politico

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2017 22:12
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01/06/2017 22:10
 
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  Il Luteranesimo come Gnosi


Tra le varie letture della Riforma luterana ritengo che la più adatta a cogliere adeguatamente l’oggetto sia di vederla come una forma di Gnosi, ossia di una riconsiderazione della realtà a partire dal soggetto.


Un motivo classico della Gnosi è di distinguere tra due divinità, una positiva e una negativa. Ciò è stato evidente nel Manicheismo e nel Catarismo, ma anche nell’eresia gnostico-cristiana di Marcione il quale identificava il Dio cattivo con il Dio creatore e legislatore del Vecchio Testamento e il Dio Buono con il Dio misericordioso e salvatore del Nuovo Testamento. Anche Lutero distingue il Dio della Legge dal Dio della Misericordia. Il primo ci dà degli ordini impossibili da adempiere, il secondo ci giustifica nonostante i nostri peccati.


Un secondo motivo gnostico presente nel Luteranesimo è che la natura è completamente separata dalla grazia, come per gli Gnostici la materia dallo spirito. Tutto ciò che l’uomo fa seguendo le sue inclinazioni è solo sozzura, solo la fede salva. Da qui la separazione tra natura e soprannatura e tra ragione e fede come tra il male e il bene, la perdizione e la salvezza. La creazione, dopo il peccato delle origini, è radicalmente inquinata dal male. La salvezza, come nella Gnosi, è riservata a degli eletti, presenti da sempre nei disegni imperscrutabili di Dio e a ciò predestinati. Dello stesso parere erano gli Gnostici, secondo i quali solo ad una cerchia ristretta di “illuminati” Dio avrebbe concesso la salvezza.


Un terzo elemento gnostico del luteranesimo è la compresenza nell’uomo di sozzura e spiritualità. La salvezza per sola fede non cambia la nostra natura, che rimane peccatrice, ma Cristo la copre col suo mantello, fa propri i nostri peccati, ce ne libera assumendoli su di Sé. Sul tema della giustificazione la dottrina cattolica e quella protestante sono molto lontane: per la prima Cristo risana ontologicamente tramite la grazia la natura ferita, per la seconda la natura rimane ontologicamente ferita e Cristo condona i peccati come dall’esterno: «crede, infatti, che il suo peccato non è più suo, perché, quando c’è la fede in Cristo, è necessario che ogni peccato scompaia in Lui»[13]. Per il cattolicesimo il peccato e la grazia non possono convivere, mentre per il luteranesimo sì: pecca fortiter sed crede fortiussimul iustus et peccator. Noi siamo salvati, quindi, ma peccatori nello stesso tempo. Gli Gnostici ritenevano che anche nella lordura delle passioni più sfrenate l’individuo gnostico potesse mantenersi puro, perché quella lordura riguardava il corpo ma non il suo spirito, predestinato alla salvezza. Lutero pensa che la lordura riguardi la nostra natura corrotta ma non la nostra anima salvata già da Cristo. Si può essere peccatori e santi nello stesso tempo.


Può essere utile ricordare, a questo punto, che il Luteranesimo condivide il proprio carattere gnostico con tutta la modernità, o quantomeno con gli elementi fondanti il pensiero moderno[14]. Il punto decisivo è la sostituzione della prospettiva soggettiva alla prospettiva oggettiva: la dottrina della salvezza per sola Scriptura sostituisce la Tradizione con la risonanza soggettiva della Scrittura nel cosiddetto “libero esame”; la dottrina della salvezza per sola Fide intesa come atto soggettivo di affidamento, ossia come “fiducia”, sostituisce il contenuto dogmatico della fede con la “esperienza” della fede o, come dirà Shleiermacher, con il “sentimento della fede”[15]; la dottrina della salvezza per sola Gratia fa della natura qualcosa di non normativo per l’uomo e, quindi, a sua completa disposizione.


 

 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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