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Una provocazione ma anche uno studio sulla scelta di Paolo VI per la messa moderna

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2019 22:51
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14/10/2017 22:29
 
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1)P. Hermann, Institutiones Theol. Dogm., Roma, 1904, estratto 1:258. Altri teologi come Van Noort, Dorsch, Schultes, Zubizarreta, Irragui e Salaverri definiscono più o meno allo stesso modo la missione della Chiesa. Per i riferimenti e le citazioni, occorre rifarsi al mio studio: Traditionalists, Infallibility and the Pope.
2) Per averne una copia gratuita potete rivolgersi a: Saint Gertrude the Great Church, 11144 Reading Road, Cincinnati OH 45241, 513-769-5211, www.sgg.org
3) “Where is the True Catholic Faith ? Is the Novus Ordo Missæ Evil?” Angelus 20 (marzo 1997) 38.
4) “Was the Perpetual Indult Accorded by Saint Pius V Abrogated?” Angelus 22 (Dicembre1999) 30-31.
5) “Where is...?” 34. La sottolineatura è dell’autore
6) “Where is... ?” 35.
7) “Where is... ?” 35-36. La sottolineatura è nostra.
8) M. Lohmuller, Promulgation of Law (Washington: CUA Press 1947), 4.
9) Canone 9. “Leges ab Apostolica Sede latæ pro-mulgantur per editionem in Actorum Apostolicæ Sedis commentario officiali, nisi in casibus particularibus alius promulgandi modus fuerit præscriptus”.
10) Canone 9. “Et vim suam exserunt tantum exple-tis tribus mensibus a die qui Actorum numero appositus est, nisi ex natura rei illico ligent aut in ipsa lege brevior vel longior vacatio specialiter et expresse fuerit statuta”.
11) Ordo Missæ: Editio Typica (Typis Polyglottis Vaticanis: 1969). Il nuovo ordine delle Sacre Scritture (lezionario) apparve nel maggio 1969. Il Messale completo, contenente le nuove orazioni per le domeniche, i tempi liturgici e le feste, appare soltanto nel 1970.
12) AAS 61 (1969) 217-222.
13) “... novas normas... proponi”. Il verbo adoperato (proponi) è usato nel significato post-classico di “imporre” come ad esempio “imporre una legge”. Vedi Lewis & Short, A New Latin Dictionary 2a ed. (New York: 1907) 1471, col. 2.
14) “Ut eidem Precationi tres novi Canones adde-rentur statuimus.” “Statuo” con “ut” o col “ne” possiede il senso di “decretare, ordinare”. Vedi Lewis & Short, 1753, col. 3
15) “jussimus”.
16) “volumus”.
17) “Quæ Constitutione hac Nostra præscripsimus vigere incipient.”
18)“Nostra hæc autem statuta et præscripta nunc et in posterum firma et efficacia esse et fore volumus”.
19) “Indulto Perpetuo”, 30.
20) P. Oppenheim, Tractatus de Iure Liturgico (Torino Marietti 1939). 2:56. “verba autem...’statuit’,... ‘præcepit’, ‘jussit’, et similia, manifeste strictam obligationem denotat”. La sottolineatura è dell’autore.
21) Per timore che qualcuno dica che il riferimento non è chiaro, è da notare che fra gli “statuta et præscripta” precedenti, c’erano le “nuove regole imposte” dall’Istruzione Generale (“novas normas... proponi”... per la celebrazione della Messa.
22)“Volumus autem et eadem auctoritate decernimus, ut post hujus Nostræ constitutionis, ac missalis editionem, qui in Romana adsunt Curia Presbyteri, post mensem... juxta illud Missam decantare, vel legere teneantur”.
23) Vedi Lewis & Short, A New Latin Dictionary, 2004, col. 1; 2006, col. 2. “of the wishes of those that have a right to command… it is my will” [“Per volere di coloro che hanno il diritto di comandare... è mia volontà”. Will in inglese, ha il senso molto forte di volere. NDT].
24) [Nel testo inglese letteralmente: canard (in italiano anatra), dove canard è sinonimo di scherzo, burla; in effetti in francese canard significa “frottola” “falsa notizia”. L’autore aggiunge che “canard” è anche la traduzione della parola inglese “duck” (il maschio dell’anatra) e qui il riferimento è particolarmente appropriato, perché questa particolare anatra, come il gallo-banderuola che sta sui campanili, non tiene mai a lungo la stessa direzione. Ndt.]
25)“Indulto Perpetuo”, 28-29.
26) Canone 22. “Lex posterior, a competenti auctoritate lata, obrogat priori, si id expresse edicat, aut sit illi directe contraria, aut totam de integro ordinet legis prioris materiam; sed firmo præscripto...” La sottolineatura è nostra.
27) La discussione verteva spesso sui diversi termini tecnici del diritto canonico, come abrogazione, proposta di modifica, deroga e surrogazione. Generalmente i partecipanti non avevano la minima idea di quello che si stava trattando; il che era abbastanza comprensibile. Persino esperti commentatori del Codice non sono sempre coerenti con l’uso di questi termini.
28) Se questa fosse stata l’intenzione del legislatore, avrebbe potuto usare il termine latino per “nominatamente” (nominatim) anziché il termine “esplicitamente” (expresse).
29) “...non obstantibus, quatenus opus sit, Constitu-tionibus et Ordinationibus Apostolicis a Decessoribus Nostris editis, ceterisque præscriptionibus etiam peculiari mentione et derogatione dignis”.
30) Vedi A. Cicognani, Canon Law, 2a ed. (West-minster MD: Newman 1934) 81ff. “Le costituzioni papali sono degli Atti Pontifici che hanno le seguenti caratteristiche: 1- Sono emanate direttamente dal Sommo Pontefice, 2- sono presentate motu proprio, - 3- presentano la forma solenne di una Bolla, 4- riguardano materie di grande importanza come principalmente il bene della Chiesa”.
31) Canon Law, 629. La sottolineatura è dell’autore.
32) “Non obstantibus præmissis, ac constitutioni-bus, et ordinationibus Apostolicis… statutis et consuetudinibus contrariis quibuscumque”.
33) Negli anni ‘80, la Fraternità diffondeva la tipica storia romana: un gruppo di canonisti convocati dal Vaticano, avrebbe studiato la posizione legale della vecchia Messa e avrebbe concluso che Quo Primum non era mai stata abrogata. Anche se il fatto fosse vero, la questione è discutibile: 1) Il legislatore non pubblicò nessun decreto autorevole e interpretativo, a questo scopo. 2) L’abrogazione è l’unica conclusione possibile dopo aver esaminato i decreti promulgati dal Vaticano. 3) Il legislatore (cioè il Vaticano modernista) permette la Messa tradizionale solo con l’indulto: una facoltà o un favore accordati temporaneamente, sia in contrasto con la legge, sia al di fuori di essa. Se la vecchia legge non era stata abrogata, non sarebbe stato necessario l’indulto.
34) “Where is… ?” 35 et alii.
35) AAS 61 (1969) 749-753 “gradatim ad effectum deducenda”.
36) “statuitur ut… adhibeantur”.
37) “approbante Summo Pontifice, eas quae sequuntur statuit normas.”
38) “diem… constituant”. “necesse erit usurpare”.
39) “decernant.” “adhiberi jubebuntur.” Per paura che qualcuno dica che questi paragrafi significano che le conferenze episcopali, e non Paolo VI, “promulgarono” la Nuova Messa, facciamo notare: questi provvedimenti delegavano semplicemente il potere di prolungare la vacatio legis, che è, ripetiamo, il periodo tra la promulgazione di una legge e la sua entrata in vigore.
40) “Præsentem Instructionem Summus Pontifex Paulus Pp. VI die 18 mensis octobris 1969 approbavit, et publici juris fierit jussit, ut ab omnibus ad quos spectat accurate servetur”.
41) AAS 62 (1970), 554.
42) “de mandato ejusdem Summi Pontificis… pro-mulgat”.
43) AAS 63 (1971) 712-715.
44) “approbante Summo Pontifice, quæ sequuntur statuit normas”. In latino “norma” significa: legge, regola, precetto, perciò il primo libro del Codice di diritto canonico è detto “Normæ generales”..
45) “assumi debebunt, tum iis etiam qui lingua latina uti pergunt, instaurata tantum Missæ et Liturgiæ Ho-rarum forma adhidenda erit”.
46) Notitiæ 10 (1974), 353.
47) “tunc sive lingua latina sive lingua vernacula missam celebrare licet tantummodo juxta ritum Missalis Romani auctoritate Pauli VI promulgati, die 3 mensis Aprilis 1969”. Sottolineatura nell’originale.
48) “et nonosbtante prætextu cujusvis consuetudinis etiam immemoriabilis”.
49) “Where is… ?” 36.
50) Canone 17.2. “et si verba legis in se certa declaret tantum, promulgatione non eget et valet retrorsum”.
51) A. Bugnini, La Riforma Liturgica (1948-1975), (Roma: CLV-Edizioni Liturgiche 1983) 298: “Il testo definitivo fu approvato dal Santo Padre, il 28 ottobre 1974, con le parole “Sta bene. P.”
52) Canone 30: “…consuetudo contra legem vel præter legem per contrariam consuetudinem aut legem revocatur; nisi expressam de iisdem mentionem fecerit, lex non revocat consuetudines centenarias aut immemorabiles”.
53) Vedi Cicognani, 662-3.
54) “Indulto Perpetuo”, 30-31.
55) Canone 17.1. “Leges authentice interpretatur legislator ejusve successor et is cui potestas interpretandi fuerit ab eisdem commissa”.
56) M. Coronata, Institutiones Juris Canonici 4a ed. (Torino: Marietti 1950 ) 1: 24: “Quis interpretari possit… per modum legis ecclesiasticæ leges interpretan-tur: Romanus Pontifex, Sacræ Congregationes pro sua quæquæ provincia”.
57) Vedi Abbo & Hannon, The Sacred Canons, 2a ed. (St Louis: Herder 1960) 1:34.
58) “Præfatis autem documentis, statuitur ut… adhibeantur”.
59) Canone 17.2. “Interpretatio authentica, per mo-dum legis exhibita, eandem vim habet ac lex ipsa”.
60) “Where is…?” 36.
61) “Debate over New Order Mass Status Conti-nues”, Remnant, 31 maggio 1997, 1.
62) Vedi D. Prümmer, Manuale Juris Canonici (Freiburg: Herder 1927) 4. “b) Ratione extensionis jus ecclesiasticum dividitur: a. in jus universale, quod obligat in toto orbe christiano, et jus particulare, quod viget tantum in aliquo territorio determinato… e) Ratione ritus jus distinguitur in jus Ecclesiæ occidentalis et jus Ecclesiæ orientalis.” La sottolineatura è dell’autore. Vedi anche G. Michiels, Normæ Generales Juris Canonici 2a ed. (Paris, Desclée 1949) 1:14.
63) Oppenheim 2:54 “Quæ decreta pro universa Ecclesia… rationem veræ legis habere, nemo est qui dubitet”. La sottolineatura è dell’autore.
64)Oppenheim 2:63. “Decreta generalia quæ ad universam Ecclesiam (ritus romani) diriguntur, vim legis habent universalis.” La sottolineatura è dell’autore.
65) SRC Decr. 2916, 23 maggio 1846. “An Decreta a Sacra Rituum Congregatione emanata et responsiones quæcumquæ ab ipsa propositis dubiis scripto formiter editæ, eamdem habeant auctoritatem ac si immediate ab ipso Summo Pontifice promanarent, quamvis nulla facta fuerit de iisdem relatio Sanctitati Suæ ?… Affirmative”.
66) “…quiddam nunc cogere et efficere placet”.


[Modificato da Caterina63 14/10/2017 22:30]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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