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Dove e' il tuo Dio? Documento del Consiglio per la Cultura emanato da Giovanni Paolo II 13 marzo 2004

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2017 23:55
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14/10/2017 23:55
 
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3. La via dell’amore

«A rivelare la presenza di Dio contribuisce, infine, moltissimo la carità fraterna dei fedeli, i quali unanimi nello spirito, lavorano insieme per la causa del Vangelo e si presentano quale segno di unità» (Gaudium et spes, n. 21). La testimonianza della carità è l’argomento più convincente che i cristiani offrono come prova dell’esistenza di Dio Amore, è la «via migliore» di cui parla San Paolo (1Cor 13). Nell’arte cristiana e nella vita dei santi rifulge una scintilla della bellezza e dell’amore di Dio che si incarna in modo sempre nuovo nella vita degli uomini. Alla fine sarà la bellezza a salvare il mondo[33]: la bellezza intesa come una vita morale riuscita che, sull’esempio di Cristo, attiri gli uomini verso il bene. Non a caso gli antichi Greci consideravano ideale della vita umana la «καλοκαγαθία», cioè il possesso di tutte le qualità fisiche e morali, il bello e il buono. Jacques Maritain ha fatto del bello un trascendentale, alla stregua del buono e del vero: ens et unum et bonum et verum et pulchrum convertuntur. Questa sintesi si manifesta nella vita del cristiano, e soprattutto della comunità cristiana: non si tratta di dimostrare ad ogni costo, ma di condividere la gioia dell’esperienza della fede in Cristo, Buona Novella per gli uomini e per le loro culture. Così i nostri contemporanei possono essere interpellati al cuore della loro non credenza o della loro indifferenza. I grandi santi del nostro tempo, specialmente coloro che hanno offerto la vita per i più poveri, uniti alla schiera di tutti i santi della Chiesa, costituiscono l’argomento più eloquente per suscitare nel cuore degli uomini e delle donne la domanda su Dio e per trovarvi una risposta: E’ Cristo la Bellezza, «εγώ ειμί ο ποιμήν ο καλός» (Gv. 10,11), che attira i cuori verso il Padre, con la grazia dello Spirito Santo.

La testimonianza del perdono e dell’amore fraterno, condiviso tra i cristiani, si estende a tutti gli uomini come una preghiera ardente. E’ una chiamata rivolta a tutti i cristiani, secondo la raccomandazione di sant’Agostino: «Fratelli, vi esortiamo ardentemente a questa carità, non soltanto verso i vostri compagni di fede, ma anche verso quelli che si trovano al di fuori, siano essi pagani che ancora non credono in Cristo, oppure siano divisi da noi ... Fratelli, proviamo dolore per essi, come per i nostri fratelli ... E’ tempo che usiamo una grande carità verso di loro, una infinita misericordia nel supplicare Dio per loro perché conceda finalmente ad essi idee e sentimenti di saggezza per ravvedersi e per capire che non hanno assolutamente nessun argomento da opporre alla verità»[34].

 

4. In sintesi

Una visione sintetica delle indicazioni, dei suggerimenti e delle proposte, che provengono dalle differenti culture dei cinque continenti e dalle loro esperienze pastorali diversificate, permette di sottolineare i seguenti punti che meritano una particolare attenzione:

– L'importanza di testimoniare la bellezza di essere una persona amata da Dio.

– Necessità di rinnovare l’apologetica cristiana per rendere ragione con dolcezza e rispetto della speranza che ci anima (1Pt. 3,15).

– Raggiungere l’homo urbanus con una presenza pubblica nei dibattiti di società e mettere il Vangelo in contatto con le forze che modellano la cultura.

– L'urgenza di imparare a pensare, nelle scuole e nelle università, e avere il coraggio di reagire contro una tacita accettazione di una cultura dominante spesso impregnata di non credenza e di indifferenza religiosa, con una nuova e gioiosa proposta di cultura cristiana.

– Agli indifferenti alla questione di Dio, ma credenti nei valori umani, mostrare che essere veramente uomini vuol dire essere religiosi, e che l’uomo trova la sua pienezza di umanità in Cristo, vero Dio e Vero Uomo, e che il cristianesimo è una buona notizia per tutti gli uomini, in tutte le culture.

 

 

CONCLUSIONE: «SULLA TUA PAROLA GETTERÒ LE RETI!» (LC. 5,4)

 

I Padri del Concilio Vaticano II affermano con decisione: «Legittimamente si può pensare che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza» (Gaudium et spes, n. 31). Ecco giunta per i cristiani l’ora della speranza. Questa virtù teologale è il filo conduttore dell’Esortazione Apostolica del Papa Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, a conclusione del Grande Giubileo del 2000, l’orizzonte di fede di tutta la Chiesa in questo momento di transizione della storia. Oggi come ieri, solo Cristo è capace di offrire ragioni di vita e di speranza. L’enigma della morte, il mistero della sofferenza, soprattutto quella degli innocenti, rimangono uno scandalo per molti, oggi come sempre, in tutte le culture. Il desiderio della vita eterna non si è spento nel cuore degli uomini. Solo Gesù Cristo, che ha vinto la morte e ha ridato la vita agli uomini, può offrire una risposta decisiva alla sofferenza e alla morte, solo Lui è il vero portatore dell’acqua della vita che placa la sete degli uomini. Non c'è altro cammino se non quello di contemplare il Suo Volto, di sperimentare la comunione della fede, della speranza e dell’amore nella Chiesa, e di dare al mondo la testimonianza della carità e del primato della grazia, della preghiera e della santità. Di fronte alle nuove sfide della non credenza e dell’indifferenza religiosa, della secolarizzazione dei credenti e delle nuove religiosità dell’Io, ci sono le ragioni per sperare, fondate sulla Parola di Dio: «La tua Parola è una lampada ai miei passi, una luce sulla mia strada» (cf. Sal. 119,105).

I fenomeni congiunti di vuoto spirituale e di “itineranza” spirituale, di sfiducia istituzionale e di sensibilità emozionale delle culture secolarizzate dell’Occidente, richiedono un rinnovamento del fervore e dell’autenticità della vita cristiana, del coraggio e della creatività apostolica, della rettitudine di vita e della precisione dottrinale per testimoniare nelle comunità cristiane rinnovate la bellezza e la verità, la grandezza e la forza incomparabile del Vangelo di Cristo. Le sfide  incrociate della non credenza, dell’indifferenza religiosa e della nuova religiosità sono altrettanti appelli a evangelizzare le nuove culture e il nuovo desiderio religioso che rinasce sotto forma pagana e gnostica all’alba del terzo millennio. È il compito pastorale missionario urgente per tutta la Chiesa nel nostro tempo, nel cuore di tutte le culture.

Dopo una notte di duro lavoro senza alcun risultato, Gesù invita Pietro a tornare di nuovo al largo e a gettare la rete. Anche se questa nuova fatica può apparirgli inutile, Pietro si fida del Signore e risponde senza esitare: «Signore, sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,4). Le reti si riempirono di pesci, tanto che stavano per rompersi. Anche oggi, dopo duemila anni di fatica nella barca tormentata della storia, la Chiesa è spinta dal Signore a «prendere il largo», lontano dalla riva e dalle sicurezze umane, e a gettare di nuovo la rete. E’ di nuovo tempo di rispondere insieme con Pietro: «Signore, sulla tua parola getterò le reti».

 

[1] Il documento del Pontificio Consiglio della Cultura, Per una pastorale della Cultura, è stato pubblicato in italiano dalla Libreria Editrice Vaticana, nel 1999. Esso si trova pure, come tutti i testi del magistero citati in seguito, sul sito Internet del Vaticano: www.vatican.va

[2] P. Poupard, Ed. La fede e l’ateismo nel mondo, coll. “Culture e Dialogo” n. 5, Piemme, Casale  Monferrato (AL) 1989. P. Poupard, Ed., Felicità e fede cristiana, coll. “Culture e Dialogo” n. 6, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1992, Parte III, pagg. 95-146.

[3] E’ importante distinguere «nuovi movimenti religiosi», termine tecnico per designare le religioni cosìddette «alternative», e «nuovi movimenti ecclesiali» per indicare le «nuove comunità» in seno alla Chiesa cattolica. Inoltre, è necessaria la distinzione tra «religioso» e «spirituale»: ogni movimento «spirituale», cioè legato a un’esperienza dello spirito, non può pretendere di essere riconosciuto come una religione.

[4] Angelus del 27.7.2003, in L’Osservatore Romano, 28-29 luglio 2003.

[5] «La trasmissione della fede nel cuore delle culture», è stato il tema della Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura del 2002, Cfr. Culture e fede X (2002).

[6] Cfr. Per una Pastorale della Cultura, n. 9.

[7] Sul New Age, si veda il Documento pubblicato congiuntamente dal Pontificio Consiglio della cultura e dalPontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Gesù Cristo, portatore dell’acqua della vita, Città del Vaticano 2003.

[8] In AAS 68 (1976) 5-76; EV 5, 1611

[9] Per tutta questa sezione il documento di riferimento è Gesù Cristo, portatore dell’acqua della vita, cit.

[10] Giovanni Paolo II, Omelia per la canonizzazione di Edith Stein, in AAS 91 (1999) 249; oppure in L’Osservatore Romano, 11-12 ottobre 1998, pag. 7.

[11] Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, nn. 30-31, in AAS 93 (2001) 287-288; oppure in Supplemento a L’Osservatore Romano 8-9 gennaio 2001, pag. VII.

[12] Cf. Dignitatis humanae, n. 3, in AAS 58 (1966) 931; EV 1, 1048.

[13] «Je soussigné(e)… prends l’engagement de prier chaque jour, en toute humilité, pour que Dieu éclaire par son Esprit un non-croyant –en même temps que moi-même– afin de pouvoir le découvrir dans son immense amour et l’aimer comme un père. Fait à…Le… Signature». L’indirizzo : Incroyance-prière, 11, Impasse Flammarion, 130001 Marseille, France.

[14] Segretariatus pro Non Credentibus, Il dialogo con i non credenti, Roma 1968. Cfr. anche del medesimo Segretariato la Nota circa studium atheismi et institutionem ad dialogum cum non credentibus habendum, Roma 1970.

[15] La Cattedra è strutturata in un modo particolare: si svolge presso l’Università Statale, non ci sono applausi, non è data la parola al pubblico, ogni tanto ci sono degli stacchi musicali tenuti dal coro dell’Università Cattolica. Il tema di ogni serata viene presentato in una atmosfera di silenzio. Il Cardinale presenta il relatore. Dopo il primo relatore, ancora il Cardinale, poi uno stacco di silenzio e di musica, e il secondo relatore. Alla fine, il Cardinale invita a scrivergli tutte le obiezioni che possano sorgere, alle quali cerca di rispondere durante l’ultimo incontro.

[16] Dibattito sulla fede, dovrebbe essere il titolo del libro che raccoglie questi dialoghi tra il Cardinale di Lisbona e gli intellettuali.  

[17] S. Agostino, Nuova Biblioteca Agostiniana, vol. V/2,  D. Gentili – A. Trapè (a cura di), La Città di Dio, XVIII, 51, 2,  Ed. Città Nuova, Roma 1998, 755.

[18] Mons. Guy Gaucher, Vescovo Ausiliare di Lisieux, «Je voudrais parcourir la terre». Thérèse de Lisieux thaumaturge, docteur et missionnaire, Cerf, Paris 2003.

[19] A Diogneto,  G. Ragazzino (a cura di), Napoli 1989.

[20] Cf. Gesù Cristo portatore dell’acqua viva, cit.

[21] Cf. www.cesnur.org

[22] Codice di Diritto Canonico, Can. 229, 748 e 226 § 2.

[23] Cf. Congregazione per l’Educazione Cattolica – Pontificio Consiglio Per i Laici – Pontificio Consiglio della Cultura, Presenza della Chiesa nell’Università e nella cultura universitaria, Città del vaticano 1994. In EV 14, 1371-1375.

[24] Cf. www.stoqnet.org

[25] Concilio Vaticano II, Messaggio agli artisti, in AAS 58 (1966), 13; EV 1, n. 497; Cf. anche: Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, n. 3, in AAS 91 (1999) 1155; EV 18, 412-413; Per una Pastorale della Cultura, n. 36.

[26] Cfr Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, 15.31, in AAS 93 (2001), 276.288.

[27] Dedica di Giovanni Paolo II preliminare alla Sua Lettera agli artisti.

[28] Music TeleVision (MTV) è il canale televisivo internazionale della cultura musicale popolare - l’equivalente, dal punto di vista culturale, della CNN con i suoi notiziari 24 ore su 24.

[29] Giovanni XXIII, Discorso di Apertura del Concilio, 11 ottobre 1962.

[30] In questo modo il pastore che accoglie i partecipanti casuali alla messa di Natale, anziché dire «Ci vediamo a Natale l’anno prossimo», dice: «Ci mancate tanto, tornate da noi e state sempre con noi».

[31] Un tale progetto è stato intrapreso dai Redentoristi in Edimburgo. Essi, inserendo una pubblicità nel giornale locale, dal titolo: «Una volta eri cattolico? Perché non ricominciare ad esserlo?» e l’offerta di un libro gratis, ricevettero 2.000 chiamate.

[32] Cf. Pontificio Consiglio della Cultura - Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, Centri Culturali Cattolici. Perché? Cos’é? Cosa fare? Dove?, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2003.

[33] F. Dostoevskij, L’Idiota, p. III, cap. V; cfr. Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, n. 16, in AAS 91 (1999) 1171-1172; EV 18, 447.

[34] S. Agostino, Commento ai Salmi, Sal 32,29, in «Corpus Christianorum series Latina 38», 272-273.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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