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Udienze generali del Pontefice da gennaio 2018

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2018 16:23
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25/04/2018 11:47
 
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UDIENZA GENERALE


Piazza San Pietro
Mercoledì, 25 aprile 2018

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Catechesi sul Battesimo: 3. La forza di vincere il male

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Continuiamo la nostra riflessione sul Battesimo, sempre alla luce della Parola di Dio.

E’ il Vangelo a illuminare i candidati e a suscitare l’adesione di fede: «Il Battesimo è in modo tutto particolare “il sacramento della fede”, poiché segna l’ingresso sacramentale nella vita di fede» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1236). E la fede è la consegna di sé stessi al Signore Gesù, riconosciuto come «sorgente di acqua […] per la vita eterna» (Gv 4,14), «luce del mondo» (Gv 9,5), «vita e risurrezione» (Gv 11,25), come insegna l’itinerario percorso, ancora oggi, dai catecumeni ormai prossimi a ricevere l’iniziazione cristiana. Educati dall’ascolto di Gesù, dal suo insegnamento e dalle sue opere, i catecumeni rivivono l’esperienza della donna samaritana assetata di acqua viva, del cieco nato che apre gli occhi alla luce, di Lazzaro che esce dal sepolcro. Il Vangelo porta in sé la forza di trasformare chi lo accoglie con fede, strappandolo dal dominio del maligno affinché impari a servire il Signore con gioia e novità di vita.

Al fonte battesimale non si va mai da soli, ma accompagnati dalla preghiera di tutta la Chiesa, come ricordano le litanie dei Santi che precedono l’orazione di esorcismo e l’unzione prebattesimale con l’olio dei catecumeni. Sono gesti che, fin dall’antichità, assicurano quanti si apprestano a rinascere come figli di Dio che la preghiera della Chiesa li assiste nella lotta contro il male, li accompagna sulla via del bene, li aiuta a sottrarsi al potere del peccato per passare nel regno della grazia divina. La preghiera della Chiesa. La Chiesa prega e prega per tutti, per tutti noi! Noi Chiesa, preghiamo per gli altri. È una cosa bella pregare per gli altri. Quante volte non abbiamo alcun bisogno urgente e non preghiamo. Noi dobbiamo pregare, uniti alla Chiesa, per gli altri: “Signore, io ti chiedo per quelli che sono nel bisogno, per coloro che non hanno fede…”. Non dimenticatevi: la preghiera della Chiesa sempre è in atto.
Ma noi dobbiamo entrare in questa preghiera e pregare per tutto il popolo di Dio e per quelli che hanno bisogno delle preghiere. Per questo, il cammino dei catecumeni adulti è segnato da ripetuti esorcismi pronunciati dal sacerdote (cfr CCC, 1237), ossia da preghiere che invocano la liberazione da tutto ciò che separa da Cristo e impedisce l’intima unione con Lui. Anche per i bambini si chiede a Dio di liberarli dal peccato originale e consacrarli dimora dello Spirito Santo (cfr Rito del Battesimo dei bambini, n. 56).
I bambini. Pregare per i bambini, per la salute spirituale e corporale. È un modo di proteggere i bambini con la preghiera. Come attestano i Vangeli, Gesù stesso ha combattuto e scacciato i demoni per manifestare l’avvento del regno di Dio (cfr Mt 12,28): la sua vittoria sul potere del maligno lascia libero spazio alla signoria di Dio che rallegra e riconcilia con la vita.

Il Battesimo non è una formula magica ma un dono dello Spirito Santo che abilita chi lo riceve «a lottare contro lo spirito del male», credendo che «Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio per distruggere il potere di satana e trasferire l’uomo dalle tenebre nel suo regno di luce infinita» (cfr Rito del Battesimo dei bambini, n. 56). Sappiamo per esperienza che la vita cristiana è sempre soggetta alla tentazione, soprattutto alla tentazione di separarsi da Dio, dal suo volere, dalla comunione con lui, per ricadere nei lacci delle seduzioni mondane. E il Battesimo ci prepara, ci dà forza per questa lotta quotidiana, anche la lotta contro il diavolo che - come dice San Pietro - come un leone cerca di divorarci, di distruggerci.

Oltre alla preghiera, vi è poi l’unzione sul petto con l’olio dei catecumeni, i quali «ne ricevono vigore per rinunziare al diavolo e al peccato, prima di appressarsi al fonte e rinascervi a vita nuova» ( Benedizione degli oli, Premesse, n. 3). Per la proprietà dell’olio di penetrare nei tessuti del corpo portandovi beneficio, gli antichi lottatori usavano cospargersi di olio per tonificare i muscoli e per sfuggire più facilmente alla presa dell’avversario. Alla luce di questo simbolismo i cristiani dei primi secoli hanno adottato l’uso di ungere il corpo dei candidati al Battesimo con l’olio benedetto dal Vescovo [1], al fine di significare, mediante questo «segno di salvezza», che la potenza di Cristo Salvatore fortifica per lottare contro il male e vincerlo (cfr Rito del Battesimo dei bambini, n. 105).

E’ faticoso combattere contro il male, sfuggire ai suoi inganni, riprendere forza dopo una lotta sfiancante, ma dobbiamo sapere che tutta la vita cristiana è un combattimento. Dobbiamo però anche sapere che non siamo soli, che la Madre Chiesa prega affinché i suoi figli, rigenerati nel Battesimo, non soccombano alle insidie del maligno ma le vincano per la potenza della Pasqua di Cristo. Fortificati dal Signore Risorto, che ha sconfitto il principe di questo mondo (cfr Gv 12,31), anche noi possiamo ripetere con la fede di san Paolo: «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4,13). Noi tutti possiamo vincere, vincere tutto, ma con la forza che mi viene da Gesù.


APPELLO

per il Summit Inter-Coreano

Venerdì prossimo, 27 aprile, a Panmunjeom si terrà un Summit Inter-Coreano, al quale prenderanno parte i Leader delle due Coree, il Signor Moon Jae-in e il Signor Kim Jong Un. Tale incontro sarà un’occasione propizia per avviare un dialogo trasparente e un percorso concreto di riconciliazione e di ritrovata fraternità, al fine di garantire la pace nella Penisola Coreana e nel mondo intero.

Al Popolo Coreano, che desidera ardentemente la pace, assicuro la mia personale preghiera e la vicinanza di tutta la Chiesa. La Santa Sede accompagna, sostiene e incoraggia ogni iniziativa utile e sincera per costruire un futuro migliore, all’insegna dell’incontro e dell’amicizia tra i popoli. A coloro che hanno responsabilità politiche dirette, chiedo di avere il coraggio della speranza facendosi “artigiani” di pace, mentre li esorto a proseguire con fiducia il cammino intrapreso per il bene di tutti. E siccome Dio è Padre di tutti e Padre di pace, vi invito a pregare il nostro Padre, Dio, Padre di tutti, per il popolo coreano, sia quelli che sono al Sud sia quelli che sono al Nord.

Recita del Padre Nostro


Saluti:

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i Missionari Verbiti; le Serve di Maria Ministre degli Infermi e le Suore di San Paolo di Chartres. Incoraggio tutti ad essere fedeli a Cristo per far risplendere la gioia del Vangelo.

Saluto i Cresimati della Diocesi di Treviso, accompagnati dall’Arcivescovo, Monsignor Gianfranco Gardin; il pellegrinaggio dei Gruppi del Vangelo della Tenda del Magnificat; gli studenti; le Parrocchie; l’Istituto biochimico italiano; il Complesso bandistico di Casalbordino; l’Associazione Nuova Società Sant’Antonio di Sutri e gli Ex-allievi Rogazionisti.

Porgo un saluto speciale ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la festa di San Marco Evangelista. La sua intercessione vi sostenga nel cammino di fede, affinché, sul suo esempio, possiate diventare uditori e annunciatori del Vangelo di Cristo, testimoniandolo con la vita.


[1] Ecco la preghiera di benedizione, espressiva del significato di quest’olio: «O Dio, sostegno e difesa del tuo popolo, benedici quest’olio nel quale hai voluto donarci un segno della tua forza divina; concedi energia e vigore ai catecumeni che ne riceveranno l’unzione, perché illuminati dalla tua sapienza, comprendano più profondamente il Vangelo di Cristo; sostenuti dalla tua potenza, assumano con generosità gli impegni della vita cristiana; fatti degni dell’adozione a figli, gustino la gioia di rinascere e vivere nella tua Chiesa»: Benedizione degli oli, n. 21.






UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 2 maggio 2018

[Multimedia]



 

Catechesi sul Battesimo: 4. Sorgente di vita

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Proseguendo nella riflessione sul Battesimo, oggi vorrei soffermarmi sui riti centrali, che si svolgono presso il fonte battesimale.

Consideriamo anzitutto l’acqua, sulla quale viene invocata la potenza dello Spirito affinché abbia la forza di rigenerare e rinnovare (cfr Gv 3,5 e Tt 3,5). L’acqua è matrice di vita e di benessere, mentre la sua mancanza provoca lo spegnersi di ogni fecondità, come capita nel deserto; l’acqua, però, può essere anche causa di morte, quando sommerge tra i suoi flutti o in grande quantità travolge ogni cosa; infine, l’acqua ha la capacità di lavare, pulire e purificare.

A partire da questo simbolismo naturale, universalmente riconosciuto, la Bibbia descrive gli interventi e le promesse di Dio attraverso il segno dell’acqua. Tuttavia, il potere di rimettere i peccati non sta nell’acqua in sé, come spiegava Sant’Ambrogio ai neobattezzati: «Hai visto l’acqua, ma non ogni acqua risana: risana l’acqua che ha la grazia di Cristo. […] L’azione è dell’acqua, l’efficacia è dello Spirito Santo» (De sacramentis 1,15).

Perciò la Chiesa invoca l’azione dello Spirito sull’acqua «perché coloro che in essa riceveranno il Battesimo, siano sepolti con Cristo nella morte e con lui risorgano alla vita immortale» (Rito del Battesimo dei bambini, n. 60). La preghiera di benedizione dice che Dio ha preparato l’acqua «ad essere segno del Battesimo» e ricorda le principali prefigurazioni bibliche: sulle acque delle origini si librava lo Spirito per renderle germe di vita (cfr Gen 1,1-2); l’acqua del diluvio segnò la fine del peccato e l’inizio della vita nuova (cfr Gen7,6-8,22); attraverso l’acqua del Mar Rosso furono liberati dalla schiavitù d’Egitto i figli di Abramo (cfr Es 14,15-31).
In relazione con Gesù, si ricorda il battesimo nel Giordano (cfr Mt 3,13-17), il sangue e l’acqua versati dal suo fianco (cfr Gv 19,31-37), e il mandato ai discepoli di battezzare tutti i popoli nel nome della Trinità (cfr Mt 28,19). Forti di tale memoria, si chiede a Dio di infondere nell’acqua del fonte la grazia di Cristo morto e risorto (cfr Rito del Battesimo dei bambini, n. 60). E così, quest’acqua viene trasformata in acqua che porta in sé la forza dello Spirito Santo. E con quest’acqua con la forza dello Spirito Santo, battezziamo la gente, battezziamo gli adulti, i bambini, tutti.

Santificata l’acqua del fonte, bisogna disporre il cuore per accedere al Battesimo. Ciò avviene con la rinuncia a Satana e la professione di fede, due atti strettamente connessi tra loro. Nella misura in cui dico “no” alle suggestioni del diavolo – colui che divide – sono in grado di dire “sì” a Dio che mi chiama a conformarmi a Lui nei pensieri e nelle opere. Il diavolo divide; Dio unisce sempre la comunità, la gente in un solo popolo. Non è possibile aderire a Cristo ponendo condizioni. Occorre distaccarsi da certi legami per poterne abbracciare davvero altri; o stai bene con Dio o stai bene con il diavolo. Per questo la rinuncia e l’atto di fede vanno insieme. Occorre tagliare dei ponti, lasciandoli alle spalle, per intraprendere la nuova Via che è Cristo.

La risposta alle domande – «Rinunciate a Satana, a tutte le sue opere, e a tutte le sue seduzioni?» – è formulata alla prima persona singolare: «Rinuncio». E allo stesso modo viene professata la fede della Chiesa, dicendo: «Credo». Io rinuncio e io credo: questo è alla base del Battesimo. E’ una scelta responsabile, che esige di essere tradotta in gesti concreti di fiducia in Dio. L’atto di fede suppone un impegno che lo stesso Battesimo aiuterà a mantenere con perseveranza nelle diverse situazioni e prove della vita. Ricordiamo l’antica sapienza di Israele: «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione» (Sir 2,1), cioè preparati alla lotta. E la presenza dello Spirito Santo ci dà la forza per lottare bene.

Cari fratelli e sorelle, quando intingiamo la mano nell’acqua benedetta - entrando in una chiesa tocchiamo l’acqua benedetta - e facciamo il segno della Croce, pensiamo con gioia e gratitudine al Battesimo che abbiamo ricevuto - quest’acqua benedetta ci ricorda il Battesimo - e rinnoviamo il nostro “Amen” – “Sono contento” -, per vivere immersi nell’amore della Santissima Trinità.


Saluti:

 

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese presenti a quest’Udienza, in particolare ai gruppi venuti da Portogallo e Brasile. Cari amici, la grazia del battesimo è diretta a fruttificare in un cammino di santità fatto da piccoli, ma profondi, gesti concreti di fiducia in Dio e amore al prossimo. Dio vi benedica!]

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصّةً بالقادمينَ من الشّرق الأوسط. أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، تذكّروا على الدوام أنَّ الكفر بالخطيئة وبإغراءات الشر وبالشيطان، والإيمان بكل ما تؤمن به الكنيسة، ليست أفعالاً موقتة، تنحصر بلحظة المعمودية؛ بل هي مواقف ترافق نموّ ونضوج الحياة المسيحية. ليبارككُم الرب!

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, ricordatevi sempre che la rinuncia al peccato, alle seduzioni del male, a satana, è ciò in cui la Chiesa crede; non sono atti momentanei, limitati al momento del Battesimo, ma atteggiamenti che accompagnano tutta la crescita e la maturazione della vita cristiana. Il Signore vi benedica!]

Pozdrawiam serdecznie Polaków, a szczególnie delegację Caritas Polska wraz z młodzieżą z Syrii, przybyłych do Rzymu specjalnym busem, mobilną ambasadą Young Caritas, którzy inicjują kampanię uwrażliwienia społeczeństwa na problemy ludzi najbiedniejszych, promują wolontariat młodzieży, akcję informacyjną i pomoc dla ofiar prześladowań w Syrii. Duchowym znakiem projektu Bus Young Caritas będzie peregrynacja Obrazu Matki Bożej z Aleppo. W nabożeństwach majowych zawierzajcie Maryi, Królowej Polski, sprawy całego Kościoła, Ojczyzny i waszych rodzin. Proście o pokój na świecie, a zwłaszcza na Bliskim Wschodzie. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente i Polacchi, e in modo particolare la delegazione della Caritas Polacca, insieme con alcuni giovani dalla Siria, giunti a Roma con uno speciale bus, l’Ambasciata mobile della Caritas Giovani, che iniziano una campagna che si propone di sensibilizzare la società ai problemi dei più poveri; promuovono il volontariato dei giovani e l’aiuto alle vittime delle persecuzioni in Siria. Il segno spirituale del progetto Bus Young Caritas sarà la peregrinazione dell’Immagine della Madonna di Aleppo. Durante le funzioni del mese di maggio affidate a Maria, Regina di Polonia, la vita della Chiesa, la vostra Patria e le vostre famiglie. Pregate per la pace nel mondo, e in modo particolare nel Medio Oriente. Vi benedico di cuore.]

Radosno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito voditelje i učenike Katoličke škole „Sveti Josip“ iz Sarajeva, u Bosni i Hercegovini. Dragi mladi, još uvijek mi je živ u srcu naš susret u Sarajevu 2015 godine, osobito vaša radosna prisutnost te vaša žeđ za istinom i idealima. Potičem vas da se približavate sve više Kristu, kako biste u punini živjeli svoj život. Crkva računa na vas: budite uvijek velikodušni, hrabri i puni nade. Od srca vas blagoslivljam! Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto con gioia i pellegrini croati, in particolare i dirigenti e gli alunni della Scuola Cattolica “San Giuseppe” di Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. Cari giovani, ho ancora vivo nel cuore il nostro incontro a Sarajevo nel 2015, soprattutto la vostra presenza festosa, la vostra sete di verità e di ideali. Vi esorto ad aderire sempre più a Cristo, per vivere in pienezza la vostra esistenza. La Chiesa conta su di voi: siate sempre generosi, coraggiosi e pieni di speranza. Di cuore vi benedico. Siano lodati Gesù e Maria!]

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.  Incoraggio tutti ad essere fedeli a Cristo, fonte della nostra speranza, per far risplendere dappertutto la gioia del Vangelo.

Un pensiero speciale porgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi ricorre la memoria di Sant’Atanasio, Vescovo e Dottore della Chiesa. La sua santità, associata ad una sana dottrina, sostenga la fede e rafforzi la testimonianza cristiana di ciascuno.









[Modificato da Caterina63 02/05/2018 14:55]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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